«LO SMERDJAKOVISMO» «СМЕРДЯКОВЩИНА»
Lo «Smerdjakovismo» in russo «Смердяковщина» («smerdjakòvščina») è un’espressione che descrive il disprezzo e l’odio dei cittadini russi verso la Russia, è una specie della russofobia (русофобия). Il disprezzo o l’odio di un Russo verso il suo connazionale e verso la sua Patria. L’espressione apparse negli anni ‘1890 ed è legato a Pavel Smerdjakòv (Павел Смердяков), il personaggio del romanzo di Fiodor Dostojevskij «I Fratelli Karamazov» («Братья Карамазовы»). Pavel Smerdjakòv è il quarto Karamazov, il figlio illegittimo nato dall'unione vergognosa tra Fiodor Karamazov (padre) e la demente Lisavèta. Ha sempre vissuto presso il padre in qualità di servo e si ritrova coinvolto nella lotta per Grùshenka tra lui e Dmitrij Karamazov in qualità di mezzano e spia. Sfrutta l'epilessia per farsi scagionare dall'omicidio di Fiodor Karamazov e, dopo l'ultimo colloquio con Ivan, si suicida. La relazione con Ivan Karamazov è la miccia necessaria alla sua natura per innescarsi con l'impeto di un incubo represso. Smerdjakov trasporta dalla teoria alla prassi il motto del «tutto è permesso»: uccide il vecchio, fa incriminare Dmitrij Karamazov e si impossessa dei tremila rubli. Sfocia infine nell'esito più logico per una natura emancipata.
Ecco sono alcune dichiarazioni di Smerdjakov:
«Odio tutta la Russia. Non solo non vorrei essere un ussaro, ma vorrei anzi la soppressione di tutti i soldati. E se vengono i nemici, chi ci difenderà?. Nel 1812 ci fu la grande invasione dell’imperatore francese Napoleone I, e sarebbe stato un gran bene se i francesi ci avessero sottomessi: una nazione intelligente ne avrebbe assoggettata una molto stupida e se la sarebbe annessa. Le cose oggi andrebbero diversamente».
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Zarevich