«APCE», CERVELLO DI TACCHINO

La sessione primaverile dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa si chiuderà senza la Russia. I deputati di questo club parlamentare paneuropeo hanno «punito» i loro colleghi russi per la Crimea.
La Russia come la maggiore potenza europea ha anche la delegazione più numerosa all’assemblea: 18 persone. La Russia è anche una delle maggiori donatrici del Consiglio d’Europa, una vecchia associazione europea che raggruppa 47 stati.
I parlamentari russi hanno dichiarato che quello che hanno sentito crea l’impressione di un evento completamente programmato e, per giunta, con le parti distribuite in anticipo. I fatti sono stati travisati, le norme sono state ignorate. Il rapporto conteneva una palese menzogna in merito alle azioni della Russia. Si è tentato persino di far fallire la conferenza stampa della delegazione russa.
Era difficile credere a ciò che abbiamo sentito negli ultimi due giorni, ha rilevato il capo della delegazione russa Aleksej Pushkòv (Алексей Пушков), membro della Duma di Stato

«Coloro che hanno seguito la strada verso la privazione della delegazione russa della maggior parte dei poteri hanno fatto una scelta consapevole. Di conseguenza la presenza della delegazione russa all’APCE perde ogni senso. Voglio che ciò sia chiaro. Ma se la maggioranza nell’APCE pensa di tenere in mano le chiavi della storia, sbaglia. Le decisioni vengono adottate non solo nell’APCE. Anche noi decideremo se dobbimo rimanere o meno in questa assemblea. La nostra presenza nel Consiglio d’Europa è una scelta volontaria, ma questa scelta può essere cambiata».

In sostanza, nessuno intendeva escludere la Russia dall’APCE. L’APCE si occupa di rado di queste cose e se comincia a farle, non le porta mai a termine, non esclude chi ritiene “trasgressore”. Le “teste calde” vengono fermate di solito dal Consiglio dei ministri del Consiglio d’Europa, al quale spetta la decisione definitiva. L’assemblea è esclusivamente un club per discussioni sui diritti umani e sulla democrazia.
A volte l’APCE si trasforma in un teatro dell’assurdo. Così, all’ultima “seduta antirussa” è intervenuto il rappresentante del partito nazionalista di destra ungherese Iobbik (Partito per una migliore Ungheria), il quale ha dichiarato che lo Stato ucraino è una “formazione artificiale” e dopo di ciò ha chiesto di restituire all’Ungheria la Transcarpazia. Tali cose non aggiungono prestigio all’APCE.
In generale, la questione dei rapporti tra Russia e APCE è semplice. Chi starà meglio: la Russia senza l’APCE o l’APCE senza la Russia? Appare abbastanza strana la scomunica da parte dell’APCE del paese che realizza una politica indipendente ed occupa la maggior parte non solo dell’Europa ma di tutto il continente euroasiatico. È come escludere la Cina continentale da Hongkong o espellere gli USA da New York. È assurdo.
  




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Zarevich