VENETO

L'Italia ha la sua Crimea: il Veneto vuole la separazione
Nella regione italiana del Veneto, che comprende Venezia e Verona, è iniziato un referendum sulla secessione dall'Italia.
Fino al 21 marzo i veneti dovranno decidere se la regione deve diventare una repubblica indipendente. Secondo i sondaggi, il 64% dei settentrionali vuole l'indipendenza, crede di dar da mangiare al sud del Paese ed è profondamente insoddisfatto della politica inefficace di Roma.
Il referendum non ha alcun potere legale, tuttavia, i suoi risultati possono causare gravi turbolenze. In caso di vittoria la regione non insisterà sulla secessione immediata da ll'Italia, ma inizierà i passi in questa direzione. Ad esempio, tratterrà più tasse, scriverà la dichiarazione di indipendenza e la Costituzione.

Dal 16 al 21 marzo, lontano da Crimea, nella regione italiana del Veneto si sta svolgendo un altro referendum per la separazione della regione dal resto del Paese. Si tratta di 3,8 milioni di residenti delle città di Venezia, Verona, Treviso, Padova, Belluno e Vicenza che dovranno rispondere alla domanda chiave: «Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?».
Inoltre si dovrà esprimere la propria opinione sulla presenza della regione veneta nella zona euro e all’interno della NATO.

A Venezia e Vicenza si terranno manifestazioni a sostegno della Russia sulla Crimea

A Venezia e Vicenza si terranno le manifestazioni a sostegno della posizione della Russia in Crimea, ha detto Albert Gardin, capo dell'organizzazione pubblica "Governo Veneto", che è l'organizzatore dell'iniziativa.
Secondo lui, la scelta delle città per le manifestazioni non è casuale: a Vicenza è situata la più grande base militare degli Stati Uniti, e Venezia è il centro amministrativo della regione Veneto, che vuole ottenere l'indipendenza.

CHE COSA NE DIRANNO I NOSTRI AMICI ITALIANI!?


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Zarevich

A mio parere questo referendum non è altro che una farsa  e sono certa che non avrà alcun seguito. Tuttavia il fatto che un milione di elettori on line abbiano auspicato un Veneto indipendente dall’Italia dovrebbe essere interpretato dal governo italiano come un segnale allarmante della profonda stanchezza e sfiducia verso la politica italiana da parte dei cittadini di questo nostro paese – e non solo della regione Veneto.
E’ chiaro che siamo arrivati ad un limite di guardia e che non si può più perdere tempo.
  

Cara Cristina,
                   grazie del tuo parere, ma non tutto è chiaro perché proprio il Veneto ha voglia di isolarsi dall’altra Italia. Quali sono i motivi e gli argomenti probanti? Dalla stampa italiana non si può capire fino alla fine quest’avvenimento eccezionale.


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Zarevich

Perché proprio il Veneto ? Giusta domanda. La risposta è multipla.
Un primo motivo è che il Veneto fino a pochi anni fa era una regione di piccoli e medi imprenditori che guidavano aziende floride e molto dinamiche: era il famoso Nord-Est che trainava l’economia italiana.  Con la crisi economica tutto questo è finito, piccole e medie imprese si sono sentite strozzate dalle tasse e dalla mancanza di ordinazioni sia dal mercato interno che da quello estero. Non sono stati pochi gli imprenditori che si sono suicidati in questi ultimi anni perché costretti a licenziare o mettere in cassa integrazione i propri dipendenti o a  chiudere le aziende. Questo movimento separatista nasce proprio dalla rabbia e la disperazione di proprietari delle imprese e dalla illusione che l’indipendenza renderebbe legittimo non pagare le tasse allo stato italiano e promulgare leggi proprie.
Un altro motivo è puramente storico e nostalgico: è l’utopia di poter far rinascere la millenaria Repubblica di Venezia, così importante ed illustre dal Medio Evo fino alla fine del ‘700, ma ormai definitivamente sepolta. Le bandiere che sventolano nei comizi  per l’indipendenza del Veneto sono quelle con il leone di San Marco della Serenissima Repubblica di Venezia ... ma rappresentano soltanto un patetico tentativo di evocare un passato che non esisterà mai più.