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La Scala: No Alla Richiesta Di Boicottare Boris Godunov
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Messaggio La Scala: No Alla Richiesta Di Boicottare Boris Godunov 
 
Prima della Scala, no alla richiesta di boicottare Boris Godunov: «Eliminiamo anche Ciajkovski e Tolstoi?»


Alla Scala è stata accolta con stupore la richiesta del console ucraino, Adrii Kartysh, di non aprire la stagione con l’opera «Boris Godunov», perché sarebbero possibili strumentalizzazioni da parte russa. Tra i consiglieri del teatro serpeggia malumore e alcuni ritengono «irricevibile» la lettera. Per Francesco Micheli si tratta di un «atto temerario: il console ignora l’opera che non presenta nessun aggancio con la situazione». Forse, una risposta ufficiale ci sarà nel week-end, in accordo col sindaco. Parla, però, il direttore musicale, Riccardo Chailly, che ha scelto questo dramma di Musorgskij su testo di Puškin e si appresta a dirigerlo il 7 dicembre. Sarà un’interpretazione che non si presta affatto alla propaganda filorussa.

«A un mese dall’inizio della guerra – ricorda Chailly – con cento musicisti e un cast internazionale siamo saliti sul palco per esprimere la partecipazione del teatro in difesa dell’Ucraina. Il 4 aprile abbiamo diretto lo “Stabat Mater” di Rossini e quell’Amen, In sempiterna saecula fu il grido di dolore milanese contro la guerra. Una serata senza onorario e con i fondi raccolti (380 mila euro ndr) a favore dei profughi ucraini. Togliere dall’ascolto un capolavoro, che finisce con follia e morte dello zar, è penalizzare la cultura. L’idea è di collegare “Macbeth” con “Boris”, legandoli all’abuso del potere che consuma e porta alla follia. Vogliamo abolire Shakespeare? A gennaio eseguiremo Ciaikovskij, poi un concerto per i 70 anni morte di Prokofiev, genio ucraino. C’è mancanza di obiettività rispetto all’arte. L’arte non deve pagare lo scempio di quello che avviene dal 24 febbraio». Chailly accenna anche al suo primo rapporto con quest’opera: «Dal 79 sono rimasto colpito, quando Abbado la portò in scena. Da allora è assente. Oggi abbiamo il grande basso Ildar Abdrazakov in grado di interpretarla».

Dal mondo culturale piovono critiche al console. «Musorgskij nasce in una zona vicina alla cultura ucraina (ndr Karevo, al confine con Bielorussa e Ucraina)», afferma il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi. «Credo che la Scala veda la messa in scena come un modo per mostrare il valore unificante delle culture. Per questo la Scala va lodata; è stato assurdo, invece, chiedere al maestro Valery Gergiev di pentirsi. Tutto è partito dall’errore di Sala. Questa volta si è fatta una scelta filoucraina e da parte loro è venuta una mancanza di rispetto. Onore alla Scala». Sulla stessa linea anche Fortunato Ortombina, sovrintendente della Fenice di Venezia e già coordinatore artistico alla Scala. «La storia insegna un principio: piaccia o non piaccia l’arte è sovrana più di ogni sovranismo. Non entro nel merito di giudicare il dolore inferto a un popolo invaso ma, il “Boris” è un’opera critica sull’abuso di potere dello zarismo. Sono certo che la Scala farà un approfondimento molto adeguato contro gli abusi di potere. La sovranità dell’arte è un bene dell’umanità. Qui non si sta parlando di amici di Putin, ma di Musorgskij o Ciaikovskij, che sono sovrani rispetto ai sovranismi».

Melomane, il manager Franco Debenedetti considera «la cancel culture un’aberrazione, ancor più se si tratta del passato degli altri. A questa stregua, leveremo Ciaikovskij dai concerti e Tolstoj dalle librerie? È un controsenso: vedere quanto di grande ci ha dato la cultura russa e constatare quanto Putin la stia calpestando dovrebbe rafforzarci nel proposito di aiutare gli ucraini a ricacciarlo indietro». «Se il console ucraino dimostrasse cultura – aggiunge Marco Vizzardelli, loggionista e animatore di un blog scaligero - comprenderebbe che non c’è alcun nesso fra l’arte di Musorgskij e Ciaikovskij o di Dostoevskij e Puskin e le attuali malefatte di Putin. Non è alzando muri culturali che si costruisce la pace. Chi li alza dimostra solo di vivere di guerra».


(fonte: https://www.corriere.it/spettacoli/...cfe0502bc.shtml)
  



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