Penso che ognuno di noi abbia dei brani musicali preferiti che ti fanno riflettere o portano con sé alcuni ricordi della vita. Spesso vuoi ascoltare queste opere ancora e ancora o ti suonano in testa. Possono essere canzoni, opere da camera o sinfonie, opere, balletti, concerti per pianoforte o violino. Potrebbero essercene molti o più. Ma tra questi brani musicali preferiti c'è qualcosa che ti lascia sbalordito dalla sua genialità, ti fa sedere su una sedia o sdraiarti senza muoverti. Ci sono molti di questi capolavori musicali che ti fanno girare la testa. Ho anche brani musicali che mi fanno congelare, non muovere e persino piangere. Posso condividere con voi uno dei miei lavori preferiti. Questa è la fine o l'ultima scena dell'opera «Norma» di Vincenzo Bellini. Chi lo sa mi capirà bene. E chi non se lo ricorda può ritrovare la registrazione e ascoltarla. Forse troverò una persona che la pensa allo stesso modo? Vorrei ricordarvi in poche parole proprio quel finale dell’opera di Bellini.
L'ultima, drammatica azione dell'opera si svolge nel bosco sacro dei Druidi davanti all'altare del grande dio Irminsul. I guerrieri Galli riuniti qui sono determinati ad entrare in guerra contro i Romani. Solo Oroveso, sommo sacerdote e padre di Norma, li trattiene e li esorta alla pazienza. Vengono rimossi. Dopo che se ne sono andati, Norma attende all'altare l'arrivo del romano Pollione. Pollione si rifiuta di tornare a Norma. Con grande rabbia, Norma colpisce il sacro scudo e riunisce ancora una volta sacerdoti e guerrieri. Invoca la guerra e il sangue («Sangue, sangue!»). In questo momento arriva la notizia che il tempio è stato profanato da un romano. I sacerdoti conducono Pollione romano fuori da dietro la roccia sacra del tempio dei Druidi. I Galli ne chiedono la morte. Ma Norma decide di parlargli prima. Offre al suo ex amante una scelta: la morte o la vita. Pollione rifiuta con arroganza la sua offerta: non ha paura della morte. Pollione cerca di strapparle la spada. Norma invoca nuovamente guerrieri e sacerdoti. Dice loro che una delle sacerdotesse ha infranto il suo voto e che deve essere bruciata. Pollione cerca di fermarla. Ma Norma proclama maestosamente che lei stessa è la stessa sacerdotessa peccatrice e che è lei che deve morire (assolo con coro «Qual cor tradisti»). Affida la cura dei figli al padre Oroveso. Norma implora in ginocchio il padre Oroveso. Solo ora la grandezza dello spirito femminile si rivela pienamente al romano Pollione, che decide di morire con Norma. La pira funeraria viene accesa e, riuniti, gli amanti, Norma e Pollione, salgono verso la morte.
Ecco una sintesi della scena finale dell'opera. Quello che vi ho raccontato della scena che fa gelare il sangue è dall'assolo con il coro «Qual cor tradisti» e poi fino alla fine dell'opera.
NORMA
Qual cor tradisti,
Qual cor perdesti,
Quest' ora orrenda
Ti manifesti;
Da me fuggire
Tentasti invano;
Crudei Romano,
Tu sei con me.
Un Nume, un fato
Di te più forte,
Ci vuole uniti
In vita e in morte.
Sul rogo istesso
Che mi divora,
Sotterra ancora
Sarò con te.
POLLIONE
Ah! troppo tardi
lo t'ho conosciuta
Sublime donna!
lo t'ho perduta.
NORMA
Qual cor tradisti,
Qual cor perdisti,
Quest' ora orrenda
Ti manifesti.
POLLIONE
Col mio rimorso
È amor rinato,
Più disperato,
Furente egli è.
Moriamo insieme,
Ah sì, moriamo:
L'estremo accento
Sarà ch' io t'amo
Ma tu morendo,
Non m'abborrire,
Pria di morire
Perdona a me.
A DUE
Oh, in te ritorna, ci rassicura!
Canuto padre te ne scongiura:
Dì che deliri, dì che tu menti,
Che stolti accenti uscir da te.
Il Dio severo che qui t'intende
Se stassi muto, se il tuon sospende,
Indizio è questo, indizio espresso,
Che tanto eccesso punir non de'.
Ah no, che il Dio punir non de'!
Quest'opera di Bellini è un capolavoro dei capolavori. Se trovate la registrazione e ascoltate questo particolare finale dell’opera, l’ultima scena di «Qual cor tradisti» fino alla fine dell’opera, capirete di cosa sto parlando. Naturalmente, questo dovrebbe essere ascoltato solo con una buona esecuzione. È molto importante. La parte di Norma è una grande prova per un cantante e solo una grande cantante come Maria Callas poteva cantare una parte del genere. Pertanto, ti suggerisco di trovare una registrazione dell'opera con Callas.
Vincenzo Bellini «NORMA»
Norma, sacerdotessa, figlia di Oroveso - soprano: Maria Callas
Pollione, proconsole di Roma nelle Gallie - tenore: Mario Filippeschi
Adalgisa, giovane ministra del tempio di Irminsul - soprano: Ebe Stignani
Oroveso, capo dei druidi - basso: Nicola Rossi-Lemeni
Flavio, amico di Pollione - tenore: Paolo Caroli
Clotilde, confidente di Norma - soprano: Rina Cavallari
Druidi, Bardi, Eubagi, sacerdotesse, guerrieri e soldati galli
Coro e Orchestra del Teatro alla Scala di Milano
Direttore: Tullio Serafin
Registrato: 23 aprile – 3 maggio 1954, Cinema Metropol, Milano
Oltre a questa registrazione, potrei consigliarvi anche una registrazione dell'opera con Montserrat Caballé nel ruolo di Norma. Per quanto riguarda altri dischi, non vorrei consigliare. Ci sono dischi che non vorrei assolutamente ascoltare. Le cantanti non riescono a far fronte alla parte di Norma, poiché non tutte le cantanti possono cantarla. Tuttavia, ognuno ha i propri gusti. Forse ti piacerà qualcun altro, ma ti consiglio prima di tutto Maria Callas.
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Descrizione: | Vincenzo Bellini «NORMA» Coro e Orchestra del Teatro alla Scala di Milano Direttore: Tullio Serafin |
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Zarevich