«ИТАЛЬЯНСКИЕ МУЗЫКАНТЫ В РОССИИ»
La storia del successo dei musicisti stranieri iniziò in Russia dall’Opera Italiana. Le compagne teatrali liriche iniziarono a visitare la Russia negli anni ‘1730 e la prima compagnia lirica era la troupe sotto la direzione del compositore italiano Francesco Araia (1709-1770). Nel 1736 lui presentò a San Pietroburgo l’Opera lirica «La forza dell'amore e dell'odio» («Сила любви и ненависти») con un libretto, il primo mai stampato in russo, con la traduzione in lingua russa del poeta e traduttore di Corte Vassilij Trediakovskij (Василий Тредиаковский, 1703-1768). In seguito le compagnie musicali italiane sempre ricevevano l’invito in Russia e alcune persino lavoravano alla Corte Imperiale di continuo. In particolare nel regno della Zarina Caterina II le compagne liriche di Corte erano dirette dai compositori italiani come Baldassare Galuppi, Tommaso Traetta, Giovanni Paisiello e Giuseppe Sarti. Proprio a San Pietroburgo Giovanni Paisiello scrisse la sua opera conosciuta «Il Barbiere di Siviglia» sull’omonima commedia di Beaumarchais. Il barbiere di Paisiello era l’opera più popolare nel mondo prima della prima nel 1816 dell’omonima opera di Gioacchino Rossini.
Ma l’attività artistica degli Italiani in Russia non si limitava solo il teatro lirico. Baldassare Galuppi era il primo compositore straniero che scrisse la musica sul testo della liturgia ortodossa. Sono conservati sei suoi concerti della musica sacra russa che erano pubblicati all’inizio del XIX secolo dal suo allievo, dal compositore russo Dmitrij Bortnjanskij (Дмитрий Бортнянский, 1751-1825).
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