«IL NONO REDENTORE» «ДЕВЯТНЫЙ СПАС»
Casa Editrice «ACT» Mosca 2007 (Pagine 509)
Издательство «ACT» Москва 2007
«Il nono Redentore» di Anatolij Brusnìkin è il più squillante romanzo dell’ultimo decennio. È una vera sensazione letteraria che sta facendo scalpore e suscita un grande interesse nei lettori.
L’autore inserisce in modo abile nel dinamico soggetto delle avventure avvincenti, dell’amore della dedizione assoluta con dei segreti di numerologia nelle perepizie storiche dell’epoca di Pietro il Grande. È uno splendido romanzo storico, intelligente, vivo, dinamico e misterioso come una fiaba antica russa. Scritto in una elegante lingua russa senza le banalità linguistiche che si trovano ultimamente nei libri di alcuni “scrittori” russi contemporanei.
Colpisce la bravura dell’autore il quale è riuscito ad ambientare il colorito e l’atmosfera storica di Pietro il Grande. È un racconto delle icone russe con i loro simbolismi misteriosi, di cui attesta il titolo del romanzo «Il nono Redentore» «Девятный Спас»
Il romanzo «Il Nono Redentore» di Anatolij Brusnìkin ultimamente fa un'impressione che sbigottisce e sta avendo un successo strepitoso da parte dei lettori russi. È davvero una lettura godibile che rapisce.
È un eccellente romanzo storico dell’epoca degli anni giovanili del futuro zar Pietro il Grande e del regno di sua sorella, la Zarevna Sofia.
Una piccola nota storica:
Aleksej Mikhajlovich Romanov (Алексей Михайлович Романов, 1629 -1676) è stato uno Zar russo, zar di Russia dal 1645.
La Principessina Sofia (1657-1704) è sua figlia del primo matrimonio, invece Piotr (1672-1725) è suo figlio del secondo matrimonio.
Anche Ivan, figlio della prima moglie è il primo in linea di successione ma è un invalido malfermo di mente. Di conseguenza l'assemblea dei boiari sceglie Pietro, figlio della seconda moglie di Aleksej Mikhajlovich, di appena dieci anni, come futuro zar sotto la reggenza della madre. A questa scelta si oppone la principessina Sofia Alekseevna, figlia di primo letto di Aleksej Mikhajlovich, che si ribella con l'appoggio degli streltsy (un corpo militare d'élite, in pratica la guardia personale dello zar).
Nel conflitto che ne segue molti parenti ed amici di Pietro vengono uccisi e lui stesso assiste alla morte di uno zio massacrato dalla folla.
Sofia ottiene che Pietro ed Ivan siano proclamati entrambi zar con Ivan proclamato maggiore tra i due. Essendo i due sovrani minori la stessa Sofia ottiene la reggenza e per sette anni governa come un autocrate. Pietro non sembra particolarmente interessato dal fatto che qualcun altro governi al suo posto. Si impegna in numerosi passatempi come la costruzione di navi e le regate. Le navi che costruisce vengono poi usate per finte battaglie.
Nell'estate del 1689 Pietro pianifica di togliere il potere alla sorellastra Sofia la cui posizione si è indebolita dall'insuccesso nella guerra in Crimea. Quando Sofia scopre i piani del fratellastro inizia a cospirare con i capi degli streltsy (стрельцы) ma è ormai troppo tardi: la maggioranza degli streltsy segue il giovane zar e Sofia viene detronizzata.
L’azione del romanzo si svolge dall’anno 1689 quando Sofia va con la sua Corte al Monastero di San Sergio in cui mise in salvo con la sua Corte il giovane principe Pietro. Sofia ci va con la Santissima Icona degli Zar russi «Il Nono Redentore» che non era mai stata portata via dal Cremlino, ma lei non raggiunge il Monastero e torna a Mosca a metà strada partorendo di nascosto in cammino. La principessa Sofia non era sposata, ma i suoi legami segreti con il principe Vassìlij Golìtsyn (Василий Голицын) erano conosciuti a tutti. Per il popolo di Mosca il fatto che la Santa Icona «Il Nono Redentore» aveva lasciato il Cremlino era un brutto segno … ed era di cattivo auspicio …
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Zarevich
