BRODSKI :uno dei più amati poeti russi.Ancora studente cominciò a pubblicare versi su "Sintaksis", la prima rivista clandestina del dissenso( 1959).Ha scritto bellissimi versi dedicati a Venezia in occasione della sua venuta in Italia.Fu arrestato,interrogato,internato in manicomio, infine condannato a vari anni di lavoro forzato.Il suo modo di vedere le cose ci ricorda Bruno Rizzi e Milovan Gilas:"il cancro burocratico che continua, come una metastasi della funzione dirigente.Vorrei dire all'occidente e al mondo che il gulag non è un'invenzione di Lenin e Stalin, ma un prodotto del sistema.In URSS ci sono milioni di internati nelle regioni di Arcangelo, Vladimir, Sludjanka, ove ci sono miniere di uranio e dove i condannati muoiano come mosche." Di Anna Achmatova e del suo marito ,il tenero poeta N. Gumilev(fucilato nel 1921),Poeti che hanno contribuito a stupire il mondo sulla profondità ineguagliata dell'Anima russa, ripoterò una poesia da "Requiem".Bellissimi i versi dedicati al figlio perseguitato dallo stalinismo."Placido scorre il placido Don" Gli occhi della notte osservano mestamente il figlio e sembrano piangere per il suo ingiusto martirio....La Russia è grande anche per questi poeti il cui pensiero è ormai patrimonio dell'umanità.