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«BORIS GODUNOV: ZAR DI RUSSIA»
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Messaggio «BORIS GODUNOV: ZAR DI RUSSIA» 
 
Serghej Platònov (Сергей Платонов)
«BORIS GODUNOV» «БОРИС ГОДУНОВ»
Casa Editrice «AGRAF» Mosca 1999 (Pagine 256)
Издательство «АГРАФ» Москва 1999
  
Il classico della scienza storica russa, l'accademico Serghej Platonov (1860-1933), racconta di uno dei più straordinari monarchi sul trono russo, Boris Godunov che era un politico di talento. Salì sul trono grazie alle proprie capacità anche se non era a titolo successorio. La personalità di Boris Godunov aveva sempre un’attenzione particolare da parte degli storici e degli scrittori. Alla fine del XVI e all’inizio del XVII Boris eseguì una parte difficile, una parte del vincitore e una parte della vittima. Lo Zar Boris suscitava fra i suoi contemporanei le lodi ed anche i biasimi ed anche empia calunnia. Indubbiamente è il più misterioso zar russo. Un contemporaneo di Boris, monaco del XVII secolo, Ivan Timofejev si mise a scrivere la biografia dello Zar Boris e cercò di stendere un atto biografico e caratteristico, ma alla fine confessò di non riuscire a capirlo e comprenderlo. Cosa predominava in Boris, il bene o il male. Serghej Platonov scrupolosamente e precisamente descrive la storia di Boris basata sui documenti storici e sulla biografia del monaco Ivan Timofejev. Il libro ha tre parti:
«La Carriera di Boris» («Карьера Бориса»)
«La Politica di Boris» («Политика Бориса»)
«La Tragedia di Boris» («Трагедия Бориса»)
Nel libro ci sono moltissime illustrazioni e mappe dei terreni dell’epoca di Boris Godunov. Il libro è una ricerca scientifica seria. Secondo me è la migliore monografia dedicata allo Zar Boris Godunov.



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Zarevich
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Messaggio «BORIS GODUNOV: ZAR DI RUSSIA» 
 
Vjaceslàv Kozljakòv Вячеслав Козляков
«BORIS GODUNOV» «БОРИС ГОДУНОВ»
Collana: «Vita degli Uomini Eccelenti» (ЖЗЛ: «Жизнь Замечательных Людей»)
Casa Editrice «Molodaja Gvardia» Mosca 2011 (Pagine 352)
Издательство «Молодая Гвардия» Москва 2011
 
Alla maggioranza di noi lo Zar Boris Godunov ancora oggi si presenta così come lo raffigurò nella sua tragedia Aleksandr Pushkin. Per la prima volta nella storia russa Boris ottenne il potere sommo non in forza dell’origine, non nel pieno diritto per l’appartenenza alla dinastia regnante, ma grazie alla propria mente, capacità e abilità nel governare uno stato. Boris Godunov fece molto per il bene della Patria, ma nella memoria di generazione in generazione lo stesso resta come l'assassino crudele dell’infelice zarevich Dimitrij (царевич Димитрий), l’ultimo rampollo della dinastia Rùrikovich (династия Рюриковичей). L’ombra dello zarevich assassinato senza colpa tallonava Boris Godunov per tutta la sua vita ed alla fin dei conti divenne la causa del crollo di tutte le sue imprese e della morte della sua famiglia. Ma era colpevole di quel delitto? Che cosa prevale nel suo regno, il genio o l’efferatezza? Possono coesistere queste qualità nello stesso uomo? Di tutto questo e della storia russa a cavallo di XVI- XVII secoli, sta ragionando nel suo nuovo libro «BORIS GODUNOV» il noto storico Viaceslav Kozljakòv (Вячеслав Козляков).

  




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Zarevich
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«BORIS GODUNOV» «БОРИС ГОДУНОВ»

L’Opera lirica di Modest Mùssorgskij (Модест Мусоргский), su libretto proprio, basata sul dramma omonimo di Aleksandr Pushkin e sulla «Storia dello Stato Russo» di Nikolaj Karamzìn.

PROLOGO. Quadro primo. Febbraio 1598.
Cortile del Convento di Novodièvicij. Il popolo, incitato da un ufficiale di polizia, supplica Boris di accettare la corona di zar. Il segretario della Duma (Parlamento russo), Scelkàlov, annuncia che il candidato resta irremovibile e, mentre un corteo di pellegrini si reca al convento per convincerlo, la folla è convocata dalle guardie al Cremlino. (Il notevole complesso architettonico del Novodièvicij. Convento è uno dei più significativi monumenti storici a Mosca. La pittura murale del secolo 16 si conserva all'interno della Smolensk Cattedrale del Convento.  

Quadro secondo. 1º settembre 1598.
Mosca, la Piazza delle Cattedrali del Cremlino. La folla inginocchiata attende il momento solenne dell'incoronazione di Boris. La processione è salutata da una folla esultante, mentre le campane suonano a festa. Il Principe Shujskij, consigliere di Godunov, incita il popolo che acclama sempre entusiasticamente il nuovo zar. Boris, tuttavia, è tormentato e infelice: nel suo animo si annidano cupi presentimenti. («Скорбит душа!» «La mia anima si rattrista»). Chiedendo a Dio di benedire il proprio regno, egli promette in cuor suo di essere per il popolo russo un sovrano giusto e generoso. Tra le ovazioni della folla, Boris esce dalla Cattedrale Uspènskij (dell’Assunzione) e si dirige verso i suoi appartamenti. (La Cattedrale dell’Assunzione fu non solo il tempio più importante della Russia, ma anche il luogo pubblico principale. Qui venivano resi pubblici gli atti statali, i principi indipendenti giuravano fedeltà al grande principe di Mosca, qui venivano incoronati tutti gli zar russi e più tardi gli imperatori.

ATTO PRIMO. Quadro primo. Anno 1603. Una cella del Monastero dei Miracoli del Cremlino (Чудов Монастырь в Кремле). Il monaco Pìmen sta terminando di scrivere la cronaca del regno («Ещё одно последние сказанье»  «Ancora uno, l’ultimo racconto»), mentre il novizio Grigorij si desta, sconvolto da un sogno. (Il Monastero dei Miracoli non esiste più).

ATTO SECONDO. Gli appartamenti dello zar al Cremlino. Il Palazzo dei Tèrem (Теремной Дворец). Ksenija, la figlia di Boris Godunov, piange la morte del fidanzato confortata dal fratello e dalla nutrice con filastrocche infantili. L’entrata di Boris interrompe il gioco. Egli è angosciato dall’insicurezza del regno e turbato dai rimorsi («Достиг я высшей власти» «Ho il potere supremo»). Un boiaro denuncia congiure. Il principe Shujskij annuncia l’apparizione di un Pretendente che si fa passare per Dmitrij. Nel drammatico colloquio Shujskij narra la morte del fanciullo e Boris, rimasto solo, ne vede il fantasma («И скорбью сердце полно» «Ah, soffoco!»). (Il Palazzo dei Terem. Ogni piano si trovavano i Laboratori della Zarina. Al secondo piano c’erano locali di servizio, e camere provvisorie per la famiglia dello zar. Il terzo piano era riservato alle camere personali dello zar: piccole stanze, ognuna con tre finestre rivolte a sud, dal lato della Moscova. Il quarto piano o solaio a volte veniva chiamato Teremòk (piccolo terem) dorato, perché il tetto era coperto di oro in foglietti, argento e varie vernici. Dalla Piazza delle Cattedrali si vedono solo la facciatadella Camera d’Oro della Zarina e le cupole delle chiese del palazzo).  

ATTO QUARTO. Quadro primo. 13 aprile 1605. Una sala del Palazzo a Faccette del Cremlino (Грановитая Палата»). La Duma dei boiari decreta la morte del falso Dmitrij, che preme alla frontiera. La deliberazione è interrotta da Shujskij, che annuncia il turbamento dello zar, e dallo stesso Boris che fa il suo ingresso delirando. Poi si ricompone per ricevere un monaco depositario di un grande segreto. È Pimen, che narra il miracolo di un pastore cieco che ha riacquistato la vista pregando sulla tomba dello zarevic («Однажды, в вечерний час» «Una volta sul far della sera»). Boris, distrutto dall’emozione, muore dopo aver dato gli ultimi consigli a Fiodor («Прощай, мой сын, умираю» «Addio, figlio mio, muoio»), additandolo come successore ai boiari. (Il Palazzo a Faccette. Qui si organizzavano le feste, si celebravano gli avvenimenti di importanza statale, si ricevevano gli ambasciatori stranieri).

  




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Zarevich
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Messaggio «BORIS GODUNOV: ZAR DI RUSSIA» 
 
Sicuramente rimarrà figura controversa ma definirlo come fa Platonov "difensore della classe media" IMHO è modo arbitrario di applicare categorie moderne ad epoche completamente differenti,su quello che realmente accadde ad Uglic pesa l'assenza di fonti certe,l'unica cosa sicura fu che  ebbbe conseguenze disastrose.Quando afferma che se non fosse morto sarebbe rimasto al potere visto che l'esercito stava scacciando il falso Demetrio è credibile.
  



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Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Nel 1598, dopo la morte dello zar russo Fiodor Ivanovich, il Concilio Panrusso (Земский Собор) elesse Boris dalla famiglia Godunov al regno e gli giurò fedeltà. Possiamo dire che questa ascesa al trono fu un evento puramente formale, perché sotto il precedente monarca egli governava effettivamente lo stato. Sotto Godunov iniziò un «Tempi Torbidi» («Смутные Времена») in Russia, ma il paese iniziò ad avvicinarsi all'Occidente e il primo sistema di approvvigionamento idrico fu costruito a Mosca. Lo zar patrocinava costruttori e architetti, soppresse brutalmente l'opposizione boiardo e rafforzò la servitù della gleba dei contadini. Il regno di Boris Godunov fu accompagnato dall'invasione della Russia da parte dell'esercito polacco, guidato da False Dmitrij I, l'autoproclamato pretendente al trono russo. Vividi eventi storici hanno ispirato Aleksandr Pushkin a creare il dramma storico «Boris Godunov». L'autore ha sottotitolato il saggio «Una commedia su una vera disgrazia per lo stato moscovita, sullo zar Boris e Grishka Otrepiev» («Комедия о настоящей беде Московскому государству, о царе Борисе и Гришке Отрепьеве»). Nel 1869, il compositore Modest Mussorgskij completò la prima edizione dell'opera «Boris Godunov», il cui libretto era basato sul dramma di Pushkin e sulla «Storia dello Stato Russo» («История Государства Российского») in più volumi di Nikolaj Karamzin.
Il problema che non riguarda solo Platonov ma anche Karamzin è quello delle fonti.Chi può mai sapere cosa accadde realmente ad Uglic? Platonov sceglie la versione maggiormente favorevole a Godunov (ma io ho letto che aveva fatto frustare e poi spezzare le campane ree di aver annunziato la tragedia sarà vero?)Pushkin per il suo dramma si era ispirato al Riccardo III scespiriano altro fatto storico estremamente controverso
  



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