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«ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO»
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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Senza la minima esitazione ti indirizzo verso la raccolta delle opere di Pushkin, pubblicata nella collana "I Meridiani" di Arnoldo Mondadori Editore, la più prestigiosa collana editoriale di letteratura in Italia. Nel volume troverai i suoi poemi e le poesie, le fiabe, la prosa storica e quella critica. Soltanto le poesie hanno il testo russo a fronte; purtroppo non è così per la prosa e per i poemi, dunque ti dovrai accontentare di leggere in italiano:
...
T'amo, creatura di Pietro,
Amo il tuo grave ed armonioso aspetto,
Il regale corso della Neva,
...
Comunque aspetta qualche altro consiglio, magari si trova qualcos'altro, più interessante ma meno conosciuto.
  



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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Vincentius Antonovich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Senza la minima esitazione ti indirizzo verso la raccolta delle opere di Pushkin, pubblicata nella collana "I Meridiani" di Arnoldo Mondadori Editore, la più prestigiosa collana editoriale di letteratura in Italia. Nel volume troverai i suoi poemi e le poesie, le fiabe, la prosa storica e quella critica. Soltanto le poesie hanno il testo russo a fronte; purtroppo non è così per la prosa e per i poemi, dunque ti dovrai accontentare di leggere in italiano:
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T'amo, creatura di Pietro,
Amo il tuo grave ed armonioso aspetto,
Il regale corso della Neva,
...

Comunque aspetta qualche altro consiglio, magari si trova qualcos'altro, più interessante ma meno conosciuto.


Spasiba... Thumbup
  



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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
«IO VI AMAVO…» («Я ВАС ЛЮБИЛ...») di Aleksej Bukàlov

La casa editrice «Temi» di Trento, ha pubblicato un volume dedicato ai motivi italiani nelle opere di Aleksandr Pushkin. L’autore del libro è il noto giornalista russo Aleksej Bukàlov (Алексей Букалов) che l’ha titolato sulla prima strofa di una poesia di Pushkin «Io vi amavo…» («Я вас любил...»). Nel libro ci sono entrate le traduzioni in russo delle poesie di Petrarca ed anche le lettere di Pushkin dedicate al retaggio letterario italiano.
La copertina del volume è ornata con la riproduzione della tela comune di Ilja Repin e Ivan Ajvazovskij «Pushkin ed il Mare» («Пушкин и море»).
A questo tema Aleksej Bukàlov lavorava per molti anni. Di recente è stato pubblicato il suo libro «L’ITALIA PUSHKINIANA» («ПУШКИНСКАЯ ИТАЛИЯ») che contiene i versi di Pushkin sull’Italia.
I primi esemplari del nuovo libro di Aleksej Bukalov «Io vi amavo…» erano stati consegnati dal presidente Dmitrij Medvedev a Silvio Berlusconi, durante la sua visita di lavoro a Milano nel 2010.



Ultima modifica di Zarevich il 15 Lug 2018 23:06, modificato 1 volta in totale 

PUSHKIN E IL MARE.jpg
Descrizione: «Pushkin ed il Mare» la tela comune di Ilja Rèpin e Ivan Ajvazovskij 
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PUSHKIN E IL MARE.jpg







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Zarevich
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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Vi segnalo una traduzione online di "Eugenio Oneghin" sul sito RussianEcho, fatta da Fiornando Gabbrielli. Il testo originale russo è disposto a fronte della traduzione italiana:
http://www.russianecho.net/contribu...in/pushkin.html
  



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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Che interessante! - l'unico mio topic che si è conservato!  Laughing
Sai, Nastasija, anch'io avevo segnalato qui questo link alla traduzione di Fiornando Gabbrielli.. ma è sparito..  Wink
  



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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Come presto avea fingere saputo,
Celare la speranza, esser geloso,
Lusingare o deludere, abbattuto
Mostrarsi o cupo o triste oppur ritroso,
Apparire superbo e ubbidiente,
Pieno di cure oppure indifferente,
Essere taciturno con languore
Od eloquente con focoso ardore
E in biglietti d’amore noncurante!
Come sapeva tutto a un solo moto
Darsi del cuore ed essergli devoto!
E com’era il suo sguardo ora arrogante,
Ora timido, tenero, vivace,
Di simulate lacrime capace!

Come, ognor nuovo, col sorriso in volto
Sapeva sbalordire l’innocenza,
Impaurir mostrandosi sconvolto,
Divertire adulando, e in confidenza
Un istante afferrar di tenerezza
E del timore ingenuo l’incertezza
Vincendo coll’astuzia e la passione,
Esigere o implorar la confessione,
Sorprender l’improvviso turbamento,
Del cuor spiare il battito novello,
Ed alla preda tendere il tranello:
Farsi dare un segreto appuntamento
Ed a quattr’occhi, da buon seduttore,
Recitar la lezione dell’amore.



Dal “Evghenij Oneghin” in traduzione di Ettore Lo Gatto


Как рано мог он лицемерить,
Таить надежду, ревновать,
Разуверять, заставить верить,
Казаться мрачным, изнывать,
Являться гордым и послушным,
Внимательным иль равнодушным!
Как томно был он молчалив,
Как пламенно красноречив,
В сердечных письмах как небрежен!
Одним дыша, одно любя,
Как он умел забыть себя!
Как взор его был быстр и нежен,
Стыдлив и дерзок, а порой
Блистал послушною слезой!

Как он умел казаться новым,
Шутя невинность изумлять,
Пугать отчаяньем готовым,
Приятной лестью забавлять,
Ловить минуту умиленья,
Невинных лет предубежденья
Умом и страстью побеждать,
Невольной ласки ожидать,
Молить и требовать признанья,
Подслушать сердца первый звук,
Преследовать любовь, и вдруг
Добиться тайного свиданья...
И после ей наедине
Давать уроки в тишине!



  



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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
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San Pietroburgo, 8 febbraio 1837. In una radura innevata fuori mano, più o meno nel luogo dove in seguito sarebbe stata costruita la stazione Vitebskij, Pushkin combatteva il suo ultimo duello; ne riportò una ferita all'addome, che sviluppò un'infezione, degenerata presto in setticemia. Per questa via, appena due giorni dopo, la Russia avrebbe perso il suo massimo poeta.
Sulle circostanze della morte di Pushkin e sui suoi retroscena era già stato scritto abbastanza materiale da riempire un'intera biblioteca, e soprattutto da scoraggiare chiunque dall'intraprendere nuove ricerche, quando, all'inizio degli anni '90, Serena Vitale, che invece proprio a quest'argomento si era appassionata, riuscì a ritrovare in un archivio privato la raccolta ancora inedita delle lettere, che Georges D'Anthès (Жорж Шарль Дантес), il rivale di Pushkin scriveva a suo padre adottivo, il barone Jacob van Heeckeren. Attraverso questi e numerosi altri carteggi, meticolosamente messi insieme dalla Vitale, si riesce a mettere a fuoco la personalità di tutti i protagonisti di quella tragica vicenda, chiarendone il ruolo effettivamente svolto (A margine, gli epistolari esaminati nella ricerca hanno anche riportato alla luce la fitta rete di corrispondenza, che legava San Pietroburgo a Milano negli anni '30 del XIX Sec.).
Questo libro consiste essenzialmente nella pubblicazione delle lettere ritrovate, tuttavia la prosa dell'autrice imbastisce con discrezione un filo, che lega una lettera all'altra, permettendoci di seguire la ricostruzione della vicenda, come se fosse lo sviluppo della trama di un dramma: un po' come i recitativi consentono alle arie delle opere liriche, di collocarsi in un momento comprensibile dell'azione scenica. Insomma questa "raccolta di lettere" è diventata una specie di romanzo, che si può leggere piacevolmente e che ci lascia l'impressione, di aver sbirciato dal buco della serratura la vita dell'alta società russa di quell'epoca.

Slavista di fama, Serena Vitale è stata allieva di Angelo Maria Ripellino. Ha tradotto in italiano le opere dei massimi letterati russi. Attualmente insegna "Lingua e Letteratura russa" all'Università Cattolica di Milano. >>> al sito di Serena Vitale


Ultima modifica di Vincentius Antonovich il 09 Giu 2011 00:33, modificato 2 volte in totale 




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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Si può leggere Il bottone di Pushkin anche in russo:

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Ultima modifica di Vincentius Antonovich il 08 Giu 2011 22:04, modificato 1 volta in totale 




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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Vincenzo, i link segnalati da te purtroppo non funzionano.. ecco il link, però per il momento il libro sul Ozon è esaurito. E sembra che il libro di Serena Vitale nell’edizione russa è una traduzione dall’inglese (nel titolo figura “Pushkin's Button”), spero che questo non danneggi la traduzine, ma mi chiedo non è possibile tradurre tutti i libri subito dall’originale?
  



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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Grazie Assol! Adesso ho corretto Smile
Non credo che sia un problema, se il libro non è disponibile subito su Ozon.ru; immagino che tornerà presto, o mi sbaglio?

Avevo letto, che la traduzione russa era stata realizzata sulla base della versione inglese, che a sua volta, deriva da quella italiana; considerando che le lettere originali, almeno quelle di Dantes, le più importanti, sono scritte in francese, è evidente che qualche passaggio in meno sarebbe stato preferibile, ma queste sono le storture del mercato editoriale.
La Vitale si è lamentata della calligrafia e persino della grammatica di Dantes: sembra che rimettere in ordine le sue lettere sia stato un lavoro di grande pazienza. Non ti fa uno strano effetto, pensare che Pushkin sia morto per mano di un uomo così poco versato per la scrittura?
  



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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Aleksandr Pushkin Александр Пушкин
«LE OPERE BIRICHINE»
«ОЗОРНЫЕ СОЧИНЕНИЯ»
Casa Editrice «Stozhary» Mosca 1993 (Pagine 64)
Издательство «Стожары» Москва 1993

Le opere della letteratura russa, considerate all'uscita come immorali ma in seguito diventarono le opere classiche. O non diventarono? Aleksandr Pushkin «Gavriiliada » («Гавриилиада»), il poema finto-romantica storia svolto il Vangelo dell'Annunciazione, il protagonista - l'angelo Gabriele. Da un punto di vista cristiano, è blasfemo. La poesia è stata scritta nel mese di aprile 1821. Lo Spirito Santo, chiamato Gabriele, che lo descrive il vostro amore e produce un magnaccia. Gabriele è innamorato. Satana e Maria. Come opera d'assolutamente inammissibile per la censura del tempo, qualche tempo era conosciuto solo in una ristretta cerchia di amici di Pushkin, ma a partire dall'estate del 1822 hanno cominciato a divergere nelle liste.


    Воистину еврейки молодой
    Мне дорого душевное спасенье.
    Приди ко мне, прелестный ангел мой,
    И мирное прими благословенье.
    Спасти хочу земную красоту!
    Любезных уст улыбкою довольный,
    Царю небес и господу Христу
    Пою стихи на лире богомольной.
    Смиренных струн, быть может, наконец
    Ее пленят церковные напевы,
    И дух святой сойдет на сердце девы;
    Властитель он и мыслей и сердец.

    Шестнадцать лет, невинное смиренье,
    Бровь темная, двух девственных холмов
    Под полотном упругое движенье,
    Нога любви, жемчужный ряд зубов...
    Зачем же ты, еврейка, улыбнулась,
    И по лицу румянец пробежал?
    Нет, милая, ты право обманулась:
    Я не тебя, - Марию описал.





Ultima modifica di Zarevich il 23 Lug 2018 16:34, modificato 2 volte in totale 

LE OPERE BIRICHINE.jpg
Descrizione: Aleksandr Pushkin
«LE OPERE BIRICHINE»
Casa Editrice «Stozhary» Mosca 1993 (Pagine 64) 
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Zarevich
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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
Aleksandr Pushkin Александр Пушкин
«LA FIGLIA DEL CAPITANO»
«КАПИТАНСКАЯ ДОЧКА»
Casa Editrice «Russkoje slovo» Mosca 2012 (Pagine 104)
Издательство «Русское слово» Москва 2012

Sullo sfondo storico della rivolta cosacca di Pugaciòv (Пугачёв) nell’epoca della grande Caterina II, un viaggio romantico che come pochi altri ha saputo trasmettere lo spirito e l’anima triste e sconfinata della Russia.
Un giovane eroe, Petrùsha Grinèv (Петруша Гринёв), inviato dal padre in giro per il mondo in cerca di fortuna, una serie di prove da superare (duelli, scontri, prigionia), una fanciulla da conquistare, un imprevisto lieto fine. Ma questa è solo una delle caratteristiche di un romanzo breve e complesso, in cui si fondono cronaca familiare e testimonianza storica, invenzione fantastica e vicenda amorosa narrata secondo i canoni sentimentali dell’epoca.




Ultima modifica di Zarevich il 15 Lug 2018 23:08, modificato 1 volta in totale 

LA FIGLIA DEL CAPITANO.jpg
Descrizione: Aleksandr Pushkin
«LA FIGLIA DEL CAPITANO»
Casa Editrice «Russkoje slovo» Mosca 2012 (Pagine 104) 
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«PUSHKIN» 5

1. «Dubròvskij» «Дубровский»
La storia dell’amore romantico. Nel romanzo c’è tutto il necessario: il soggetto di avventure, gli incendi dolosi e gli omicidi, l’inimicizia di clan, un brigante nobile, la mésalliance. Ma questo romanzo a lieto fine?

2. «La Figlia del Capitano» «Капитанская дочка»
La storia della rivolta di Emeljan Pugaciov con gli occhi di un nobile. La guerra civile spietata in cui i rivoltosi non possono vincere.  

3. «La Dama di Picche» «Пиковая дама»
Bada! La passione dei giochi d'azzardo fa impazzire e il tentativo di venire a sapere il segreto di tre carte conduce a un omicidio. Se portano il tre, il sette e l’asso buona fortuna? La risposta, la troverete in una delle opere più mistiche di Aleksandr Pushkin.  

4. «Boris Godunòv» «Борис Годунов»
La tragedia di un uomo che raggiunse il «potere supremo» integrata con la storia tragica del monaco fuggitivo Grìshka Otrèpjev, un impostore che si spaccia per un altro e la tragedia del popolo russo, coinvolto nella lotta immorale e falsa per potere. I pensieri segreti e gli errori fatali, i dubbi e i tormenti della coscienza degli uomini investiti di pieni poteri. L’epoca dei torbidi in Russia (XVII secolo).    

5. «Evghènij Onèghin» «Евгений Онегин»
È un romanzo in versi straordinariamente e sorprendentemente coinvolgente. Soprattutto andrà a genio alle ragazze della tenera età. Lei ama lui, lui invece flirta con la fidanzato del suo amico. Lui uccide il suo amico a duello. Lei sposa un altro. E qui lui capisce che lui ami solo lei!



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Evghènij Onèghin» .jpg
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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
«ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO»
«АЛЕКСАНДР ПУШКИН: ЭТО НАШЕ ВСЁ»
«IL CAVALIERE DI BRONZO» di Pushkin
  
La celebre statua di Pietro il Grande nota come «Il Cavaliere di bronzo» («Медный Всадник») è uno dei più conosciuti simboli di San Pietroburgo. È stata realizzata dallo scultore francese, Etienne Maurice Falconet, nel 1782.
La statua equestre di Pietro I il Grande fatta erigere dalla Zarina Caterina Seconda su una roccia monolita, pesante 1600 tonn. E qui trasportata dai dintorni di San Pietroburgo. Lo stupendo cavallo appoggiato solo sulle zampe posteriori. Sulla roccia c’è la dedica, in russo e in latino "Petro Primo - Catarina Seconda” e la data, 1782. Centenario dell’incoronazione di Pietro I. Il monumento si trova sulla Piazza dell’Ammiragliato, in faccia alla Nevà.
Per questo capolavoro di Falconet, Aleksandr Pushkin compose il suo celebre poema in versi «Il Cavaliere di bronzo» («Медный Всадник» «Mèdnyj Vssàdnik»). È uno straordinario poema scritto nel 1833. È la storia di un impiegato che perde la fidanzata nella terribile inondazione di Pietroburgo del 1825. Evghenij, il protagonista del poema, impazzito per il dolore, quando passa davanti al maestoso monumento di Pietro il Grande, leva il pugno contro la statua dell'Imperatore, causa di tutti i suoi mali. Il Cavaliere di bronzo si stacca dal piedistallo e lo insegue per le strade di Pietroburgo. Il povero impiegato sarà poi ritrovato senza vita davanti alla casa di legno della fidanzata. È un'allucinazione sul contrasto, fino ad oggi insoluto, tra le ragioni individuali e la ragion di Stato, tra le persone e la Storia.
Pushkin viveva a San Pietroburgo anche se nacque a Mosca. Lui amava quella città ed era affascinato della sua bellezza. In questo poema è descritta dettagliatamente l’inondazione di Pietroburgo del 1825. Una delle più forti inondazioni di tutti i 300 anni di storia della città.
Ma l’idea principale del poema è costituita dai “rapporti reciproci” fra il Potere e un piccolo uomo semplice. Quello di cui più tardi scriverà Nikolaj Gogol.
«Il povero pazzo Evghénij girò intorno al piedistallo dell'idolo e rivolse i selvaggi sguardi al volto del sovrano di mezzo mondo …»
La lingua della poesia del poema è affascinante e la si può apprezzare solo conoscendo la lingua russa.
Il poema «Il Cavaliere di bronzo» che ha anche sottotitolo “Storia Pietroburghese” si compone di due Canti e Proemio e fu scritto nel 1833 nel villaggio Bòldino (il podere di Pushkin). Ogni russo conosce questi bei versi:

T’amo, creatura di Pietro, = Люблю тебя, Петра творенье,
Amo il tuo grave ed armonico aspetto, = Люблю твой строгий, стройный вид,
Il regale corso della Nevà, = Невы державное теченье,
Delle sue rive il granito, = Береговой ее гранит,
Delle tue cinte il rabesco di ghisa, = Твоих оград узор чугунный,
Delle tue notti malinconiche ... = Твоих задумчивых ночей ...

Senza dubbio si dovrebbe rinnovare il ricordo del balletto «Il Cavaliere di bronzo» («Медный Всадник») che il compositore russo Reinhold Gliere (Рейнгольд Глиэр 1875-1956) compose nel 1948. Ma la sua musica di balletto è molto bella e purtroppo il balletto è completamente dimenticato e non è presentato nei teatri russi da molti anni. Ma un pezzo musicale da questo balletto è diventato l’ inno ufficiale della città di San Pietroburgo, “Inno alla Città Grande” (“Гимн великому городу”) che si può sempre sentire durante le festività a San Pietroburgo.
«Il Cavaliere di bronzo» è anche un simbolo dello Stabilimento cinematografico di Leningrado-San Pietroburgo «Lenfilm» («Ленфильм») ed anche è l’annuale Premio cinematografico di «Lenfilm».
Il monumento del Cavaliere di bronzo è indubbiamente un simbolo della città sulla Nevà, della nostra seconda capitale. Se visitate la città di San Pietroburgo non dimenticate di venire dal Cavaliere di bronzo, guardate attorno e al di la del fiume e dite:
“T’amo, creatura di Pietro, = Люблю тебя, Петра творенье,
Amo il tuo grave ed armonico aspetto, = Люблю твой строгий, стройный вид … “

IL BALLETTO "IL CAVALIERE DI BRONZO" DI GLIERE SUL NOSTRO FORUM
https://www.arcarussa.it/forum/viewtopic.php?t=1373

  

cavaliere_di_bronzo_.jpg
Descrizione: «IL CAVALIERE DI BRONZO» di Pushkin 
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cavaliere_di_bronzo_.jpg







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Messaggio «ALEKSANDR PUSHKIN: È IL NOSTRO TUTTO» 
 
«IL CAVALIERE DI BRONZO» di Étienne Falconet
«МЕДНЫЙ ВСАДНИК» Этьена Фальконе

300 anni fa nacque l’autore del «Cavaliere di bronzo», scultore francese Étienne Falconet (1716-1791). Lui creò anche molte altre opere scultoree come «Musica», «Amur», «Inverno» che ora si trovano al Museo del Louvre a Parigi e nell’Ermitage di San Pietroburgo. Denis Diderot, un filosofo, enciclopedista, scrittore e critico d'arte francese era affascinato dalle opere di Étienne Falconet e proprio lui consiglio all’Imperatrice Caterina Seconda di incaricare di realizzare la scultura equestre a Pietro I il Grande nella piazza del Senato a San Pietroburgo. La statua è alta circa 6 metri e rappresenta Pietro sul dorso di un cavallo nell'atto di impennarsi. Realizzata da Étienne Maurice Falconet, poggia su un enorme piedistallo monolitico di granito alto 7 metri, detto «Pietra Tuono», con volume stimato in 450 m3 e peso di circa 1.250 tonnellate. Si stima che il blocco di granito da cui è stato ricavato il piedistallo pesasse circa 1.500 tonnellate, facendone la roccia più pesante mai spostata dall'uomo. Lo stesso nome, «Il Cavaliere di Bronzo» («Медный Всадник») porta anche un poema scritto da Aleksandr Pushkin nel 1833 a proposito della statua stessa, opera considerata tra le più significative della letteratura russa. La statua divenne nota come «Cavaliere di Bronzo» per la grande influenza del poema, ed è oggi uno dei simboli della città di San Pietroburgo.

  




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