«МИХАИЛ ОСОРГИН: РУССКИЙ ПИСАТЕЛЬ»
Fra i grandi scrittori i cui libri sono apparsi dopo l’anno 1991 il nome di Mikhail Ossorghìn è uno dei più grandi. Qualcuno dei russi vivente a lungo all’estero ha inventato una frase abbastanza capace: «L’emigrato russo è una goccia del sangue presa per l’analisi». In questo senso Mikhaìl Ossorghìn è una goccia «russissima», carne della propria carne della sua Patria. Esiliato nel 1922 dalla Russia sovietica, Mikhail Ossorghin visse e mori all’estero, a Parigi, e per molti anni rimase sconosciuto al lettore russo. Mikhail Ossorghìn (Михаил Осоргин), vero cognome Iljìn (Ильин), nacque nella città di Perm’ nel 1878. È prosatore, saggista, giornalista, traduttore e un gran scrittore dell’Età d’Argento. Dopo gli studi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Mosca si dedicò alla professione di avvocato. Nel 1906 si stabilì in Italia, a Sori nei pressi di Genova, e nel 1908 si trasferì a Roma dove divenne corrispondente per «Notizie di Mosca» e «Messaggero d’Europa». Nel suo saggio memorialistico sull’Italia dal titolo «Là, dove sono stato felice», pubblicato nel 1916, descrive con dovizia di particolari il suo primo alloggio romano presso una famiglia di italiani, dove visse per cinque anni. Alla fine del 1908 a Roma Mikhail Ossoghin strinse un’amicizia che durerà per tutta la vita con lo scrittore Boris Zajtsev (Борис Зайцев). Nel 1916 Mikhail Ossorghin fece ritorno a Pietrogrado. La rivoluzione di febbraio (1917) lo colse a Mosca. Dopo la rivoluzione d’Ottobre Ossorghìn rifiutò di collaborare coi bolshevichi. Nel 1922 Ossorghin assieme a una settantina di altri celebri scrittori, filosofi e personalità pubbliche, venne espulso dalla Russia sovietica. Ossorghin vive a Roma alla fine del 1923. Accolto con forte dissenso l’avvento al potere del fascismo, riparò definitivamente in Francia. Tra gli anni Venti e Quaranta divenne uno dei più rappresentativi scrittori dell’emigrazione russa. Il suo romanzo «Sìvtsev Vràzhek» fu stampato in 40.000 copie. Nel 1942 Mikhail Ossorghìn si spense nel borgo di Chabris nel Sud della Francia e fu sepolto nel cimitero locale. Il romanzo più popolare di Mikhail Ossorghin è «Sìvtsev Vràzhek» («Сивцев Вражек»), scritto e pubblicato a Parigi nel 1928. Cosa vuol dire «Sìvtsev Vràzhek»? Per uno straniero è un enigma, ma per ogni moscovita è una cosa chiara. Così si chiama una antichissima strada di Mosca nel centro della città. Se traduciamo dal russo il nome di questa strada avremo «Un piccolo burrone dal nome di un certo Sivka». Sìvtsev Vràzhek vuol dire il Burrone di Sìvka. Questo nome della strada è molto antico e di certo non c’è nessun burrone, né piccolo né grande.
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Descrizione: | Mikhail Ossorghìn "I TEMPI" Casa Editrice "Rossijskaja Kniga" Ekaterinburg 1992 (Pagine 608) |
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Descrizione: | Mikhail Ossorghìn "I TEMPI" Casa Editrice "Rossijskaja Kniga" Ekaterinburg 1992 (Pagine 608) |
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Descrizione: | Il romanzo "Sivtsev Vrazhek" |
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