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«La Corte Penale Internazionale E Le Sue False Accuse»
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Messaggio «La Corte Penale Internazionale E Le Sue False Accuse» 
 
Maria Zakharova: «La Corte Penale Internazionale e le sue false accuse»

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In relazione all'oscurantismo e agli intrighi occidentali attorno alla Corte Penale Internazionale e alle sue false accuse - in particolare contro la Garante per i Diritti dell’Infanzia della Federazione Russa, Maria Lvova-Belova - vorrei ricordare come Washington abbia perpetrato le sue manipolazioni nei confronti dei bambini.

Nel 1975, a seguito dell'aggressione americana in Vietnam, alla vigilia della liberazione di Saigon da parte delle forze dell’Esercito Popolare Vietnamita e del Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam del Sud, Washington prendeva una decisione senza precedenti nell’ambito dell'operazione Frequent Wind. Il 3 aprile 1975, parlando al San Diego Convention Center, il Presidente americano Gerald Ford, esattamente a mezzogiorno, dichiarava di aver dato avvio all'operazione Babylift. Il comando dell'operazione veniva affidato al generale Edward Nash.

Gli americani iniziavano a deportare in massa i bambini, lattanti compresi, dal Vietnam, con gli aerei. Negli archivi è conservata una registrazione in cui il Presidente americano Ford, come un qualsiasi dittatore sanguinario che ami il buon giornalismo, si intrattiene personalmente coi bambini vietnamiti sequestrati.

La famigerata decisione di Washington violava l’Articolo II della Convenzione del 1951 sulla prevenzione del crimine di genocidio e la sua punibilità. All’epoca, gli americani stabilirono di cancellare completamente l'identità culturale dei bambini, dandoli in adozione a famiglie degli Stati Uniti e dei Paesi alleati.

Osservate queste immagini: è così che l'esercito americano ha rapito i bambini in Vietnam.

Non solo è spaventoso che nel 1975 Washington abbia fatto una cosa del genere, privando di fatto migliaia di bambini della loro patria e della loro cultura, cancellando la loro appartenenza nazionale ed etno-sociale, ma lo è anche la modalità dell’«evacuazione».

È noto per certo che l’operazione Babylift sia stata eseguita in modo esecrabile e, purtroppo, con tanto di vittime. Il 4 aprile 1975, a causa della negligenza criminale delle Forze Armate statunitensi, un aereo da trasporto Lockheed C-5A Galaxy dell'aeronautica americana precipitò sul suolo vietnamita: morirono 78 bambini.

Ciononostante, gli americani decorarono l’equipaggio, proseguendo con l’operazione e sequestrando circa tremila bambini vietnamiti.

Ancora oggi non è stato possibile stabilire le cifre esatte e proprio oggi, divenuti adulti, molti di loro stanno cercando i propri veri genitori.

Attendo con grandissima impazienza che la Corte Penale Internazionale emetta un mandato d’arresto per la leadership statunitense, per il Pentagono e tutte le «fondazioni umanitarie» coinvolte in quest’operazione.

Vi rammento come quella stessa guerra sia stata così descritta da Sergei Lavrov:

Citazione:
«Per non parlare dei molti anni della sanguinosa guerra in Vietnam, in cui gli Stati Uniti erano stati coinvolti dopo la provocazione da loro organizzata nel Golfo del Tonchino [...]. Le risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che hanno condannato questa e altre azioni aggressive degli Stati Uniti, sono state ignorate dagli americani, «entrate da un orecchio e uscite dall’altro» (4 ottobre 2022).


E ora confrontiamo gli effettivi orrori del Vietnam con i bambini messi in salvo lontano dalle zone di guerra, bambini, a ben vedere, che a priori s’intendeva sarebbero stati restituiti ai loro genitori e parenti.

Maria Lvova-Belova:

Citazione:
«Non appena riceveremo informazioni su parenti e genitori pronti ad accogliere i bambini, con immenso piacere - una volta verificato che in base alla normativa, potranno essere trasferiti - immancabilmente procederemo all’organizzazione» (29 novembre 2022).

«Al momento, nel sud della Russia, restano 89 bambini. Si provvede a ogni loro necessità e la maggior parte di loro è in contatto coi propri cari. Per ogni bambino è pianificato il potenziale ritorno dai genitori. La Russia non ha mai ostacolato, né mai ostacolerà il ritorno dei bambini dai loro parenti. Se i loro genitori o i loro tutori legali possono e vogliono accoglierli, noi facciamo del nostro meglio per aiutarli» (10 marzo 2022).

«Oggi ci sono 380 bambini in 19 regioni del nostro Paese, ospiti di famiglie. Sono bambini che hanno vissuto a lungo all’interno di istituzioni sociali. In primo luogo, nessuno di loro è stato separato dai genitori. In secondo luogo, se comprenderemo che esistono dei rappresentanti legali, faremo immediatamente di tutto per riunire le famiglie. Ad oggi ci sono 15 bambini di otto famiglie che abbiamo fatto ricongiungere ai loro parenti in Ucraina» (20 marzo 2022).



(fonte: https://telegra.ph/Opinione-di-Mari...se-accuse-03-23)
  



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