----------------------------------- Zarevich Mercoledì, 11 Gennaio 2023, 05:31 «LA LOCANDIERA» ----------------------------------- «LA LOCANDIERA» «La padrona di casa dell'albergo» («Хозяйка гостиницы»), film diretto da Mikhail Nazvànov (Михаил Названов) tratto dalla commedia «La locandiera» («Трактирщица») di Carlo Goldoni. Il film è uscito nel 1956. In russo, il film si chiama «Хозяйка гостиницы» cioè «La padrona di casa dell'albergo» («The Hostess of the Hotel»). Metà del XVIII secolo, Firenze. Un piccolo hotel e la sua padrona di casa allegra e scomposta. Diversi nobili con i loro servi si stabiliscono in questa locanda. La padrona di casa dell'albergo Mirandolina decide di dare una lezione a uno dei nobili, il gentiluomo, il Cavaliere di Ripafratta, che si distingueva per una particolare arroganza e arroganza. Accende in lui la fiamma della passione, lo fa innamorare di sé stessa, ma poi, ovviamente, ne sposa un altro. Questa produzione è il caso in cui una magnifica combinazione di due arti coniugate ha dato un risultato davvero notevole. Ovviamente intendo teatro e cinema. E se tutto è chiaro con il cinema, ulteriori possibilità per il montaggio, per ingrandire le scene, ecc. sono stati eseguiti senza sporgere di lato, senza interferire con la teatralità dell'azione e completavano perfettamente tutta quella sensazione, che è descritta di seguito. Teatralità. È rappresentata nella foto dai suoi migliori esempi. Ci sono tutti gli elementi qui rivolgersi allo spettatore, riprodurre interazioni con i partner, dire pensieri ad alta voce «a te stesso» e passi di danza per rafforzare il pensiero, e ovviamente gesti delle mani «teatrali» - gesticolano così solo sul palco del teatro. Non c'è solo una melodia teatrale da presentare al pubblico. Con tutti gli strumenti teatrali, gli artisti agiscono in modo così sottile e organico, senza passare alla falsità e alle buffonate. Non è successo qui. Tutti gli artisti hanno camminato lungo questo confine, dove si capisce chiaramente che si sta assistendo a una rappresentazione teatrale, ma nessuno di loro ha oltrepassato il limite del buffone e del grottesco, senza nemmeno far capire a tono che lo spettatore non è coinvolto nella rappresentazione. Cioè, non era un teatro girato su pellicola. Ma questo non era un film basato sulla trama dell'opera. Questo è proprio il «cinema-teatro», dove tutte le cose più deliziose del teatro - e questa è la recitazione e le modalità di questo gioco - venivano offerte dagli autori allo spettatore con l'ausilio delle telecamere, creando una sorta di sinergia all'incrocio di due modi di presentare la trama.