«I COSACCHI», l’Opera lirica di Leonid Klinicev
«КАЗАКИ», Опера Леонида Клиничева
Il 24 luglio 2016 alla Sala da concerto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo sarà presentata per la prima volta l’Opera lirica del compositore contemporaneo russo Leonid Klìnicev (Леонид Клиничев, nato 1938) «I Cosacchi» («Казаки»). L’opera è scritta sull’omonimo racconto lungo scritto da Lev Tolstoj e pubblicato nel 1863 sulla rivista russa «Il Messaggero russo».
Per il compositore Leonid Klìnicev è la prima. È una continuazione logica di due grandi soggetti. L’«epopea cosacca» iniziò ancora nell’infanzia, quando il futuro compositore si è appassionato sul serio al romanzo di Mikhail Shòlokhov «Il Placido Don» («Тихий Дон»).
Essendo studente del Conservatorio di Mosca, Leonid Klìnicev aveva in mente un progetto di scrivere l’omonima opera lirica. Da allora lui raccolse più di 400 canzoni cosacche e l'idea dell’opera lirica trasformò in balletto. Nel 1987 il coreografo leningrandese Nikolaj Bojarcikov (Николай Боярчиков) mise in scena il balletto «Il Placido Don» («Тихий Дон») al Teatro Piccolo di Leningrado. Dopo la Prima il compositore conobbe il celebre maestro, direttore d’orchestra Valerij Ghèrghiev (Валерий Гергиев).
Il compositore comincia a collaborare con L’Accademia dei Giovani Cantanti Lirici presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Apposta per l’Accademia è stata scritta l’Opera lirica «Bela» («Бэла») sul racconto di Mikhail Lermontov.
Ora il compositore è ritornato al tema cosacco. Ha scritto l’Opera lirica «I COSACCHI» («КАЗАКИ») sul racconto lungo di Lev Tolstoj. L’idea del racconto di Lev Tolstoj ed anche dell’opera di Leonid Klìnicev è l’incanto della natura.
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TRAMA
Il protagonista Olènin (Оленин) – riflesso letterario di Lev Tolstoj –, lasciatosi alle spalle gli sfarzosi modi di vivere moscoviti, decide di partire per il Caucaso e di soggiornarvi in qualità di allievo ufficiale. A contatto con la popolazione dei cosacchi, insediata in un villaggio poco discosto dal fiume Tèrek (Терек), Olenin si abitua in maniera graduale al nuovo ambiente umile e selvaggio, al punto che lo sconvolgimento delle attività consuetudinarie si ripercuote sulla sua filosofia di vita. Egli sente di essere improvvisamente attratto dalla natura, in cui riconosce l'unico mezzo di sublimazione spirituale, e invidia in una certa misura i temperamenti semplici e genuini del cacciatore Eròshka (Ерошка) e del giovane Lukàshka (Лукашка). Innamoratosi della bella Marjànka (Марьянка), promessa sposa a Lukashka, Olenin prova in ogni maniera a catturare le sue attenzioni. Armatosi di coraggio, dopo l'omicidio di Lukashka per mano di un abrek, chiede la mano di Marjanka, la quale rifiuta sdegnosamente il suo amore. Olenin, perdutamente innamorato della ragazza, decide di lasciare il Caucaso e comprende che la sua vita è inscindibilmente legata alla Russia. Eroshka sarà l'unico a salutarlo con calore ma mentre se ne sta andando Olenin si gira verso Eroshka, il quale sembra già essersi dimenticato di lui.
SITO UFFICIALE DEL TEATRO MARIINSKIJ DI SAN PIETROBURGO:
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