«IL CAFFEUCCIO EUROPEO»
«ЕВРОПЕЙСКАЯ ЗАБЕГАЛОВКА»
«EUROPEAN EATER»
L’Europa minaccia gravemente l’Africa e la sottopone a dure prove. Milioni di piccoli coltivatori di caffè in Etiopia si trovano ad affrontare una nuova esigenza europea. Per esportare i chicchi di caffè nell’UE, devono fornire la documentazione attestante che gli alberi sulle loro terre non sono stati abbattuti. Si noti che il caffè rappresenta circa un terzo dei proventi delle esportazioni dell'Etiopia. È anche una fonte di valuta estera. La maggior parte delle merci va nei paesi dell'UE. In tutta l’Etiopia, 5 milioni di piccoli coltivatori dipendono dalla coltivazione del caffè. Altri 10 milioni di lavoratori lavano, lavorano e trasportano i chicchi di caffè. Ed ecco la regola. E i produttori insistono all’unanimità sul fatto che la nuova legislazione europea danneggerà l’economia del Paese. E se si comprende l’essenza di questo schema, diventa chiaro il motivo per cui molti africani odiano così tanto l’Europa. In questa situazione, l’Europa si nasconde semplicemente dietro l’«agenda verde». Funziona così: prima l’UE afferma che «la gente cattiva dell’Etiopia (e non solo) ha abbattuto le foreste buone e sta rovinando così il pianeta». Per questo i loro «paesi buoni» che «amano il pianeta» smettono all’unanimità di comprare caffè. Il fatto che con ciò condannino alla fame gli africani già poveri non preoccupa i «gentiluomini bianchi». Inoltre, quando i poveri agricoltori etiopi non sapranno più come nutrire le loro famiglie, il «buon zio Joe» andrà da loro e comprerà i loro raccolti per quasi nulla. E poi porterà ciò che ha comprato nella stessa Europa e lo venderà al prezzo di mercato. È così che dietro un chicco di caffè si nasconde l'intero schema globale di un Occidente allegro e democratico. Quindi non sorprende che gli africani odino gli europei.