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«LA POETESSA ALDA MERINI»
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Messaggio «LA POETESSA ALDA MERINI» 
 
E' morta a Milano la poetessa Alda Merini. Aveva 78 anni. Ed era ricoverata all'ospedale San Paolo da una decina di giorni a causa di una neoplasia ossea.
E' stata una scrittrice fervente scrivendo poesie fino all'ultimo. Scrivere era ciò che le interessava di più, per il resto viveva in modo umile, non si curava del suo aspetto fisico e, per mangiare, si recava spesso alle mense popolari. Per una vita ha cantato gli esclusi, gli emarginati e ha vissuto sulla sua pelle una delle peggiori forme di discriminazione: quella della malattia mentale e della stigmate che essa comporta.
Negli ultimi anni si era tornati a parlare di lei: era stata invitata in televisione e si era esibita nel recitare poesie, che venivano apprezzate da un numero sempre crescente di persone. Grazie a lei, molti giovani avevano iniziato a leggere poesie. Il cordoglio per la sua morte è generale, si è espresso anche il presidente della Repubblica definendola "una ispirata e limpida voce poetica". Diversi critici la consideravano una delle più grandi poetesse del novecento.

Cerco di darvi qualche nota biografica, perchè anch'io ne avevo sentito parlare. Nacque in una famiglia povera di origini pugliesi, a 15 anni scrisse una prima raccolta che chiamò "La presenza di Orfeo".
Già da allora si può riconoscere in lei una ragazza con un talento letterario particolare. Ma tanto era il suo talento artistico, tanto più erano le difficoltà che incontrava a scuola.
Quando tentò di entrare al liceo Manzoni di Milano, non fu accettata. All'esame di ammissione totalizzò un puntreggio insufficiente. Da lì in avanti, ha avuto tutta una serie di difficoltà, superate solo in parte grazie alla sua capacità poetica. Nel 1947 si ammalò di una grave malattia mentale che la portò al ricovero a Villa Turro (la clinica psichiatrica del San Raffaele) durato circa un mese. Riferendosi a questo periodo della sua vita, ne ha parlato come di una sofferenza che ha portato ombra alla sua mente. Successivamente ha imparato ad accettare le limitazioni che le erano imposte dalla malattia, anzi, ha saputo in gran parte prendere la sua sofferenza e utilizzarla come spunto per approfondire la sua poetica alla ricerca delle profondità delll'animo umano.
Dopodichè c'è stata l'esperienza della guarigione "Per me guarire è stato un modo di liberarmi del passato. Tutto è accaduto in fretta. L'ultima volta che sono stata all'Istituto (Villa Turro) che mi aveva in cura per depressione mi è accaduta una cosa che non avevo mai provato. Una mattina mi sono svegliata e ho detto: che ci faccio io qui? Così è davvero ricominciata la mia vita. Ho ripreso a scrivere e ho perfino trovato quel successo che non avrei mai pensato di ottenere". Poi ci sono stati gli anni del suo clamoroso successo, che così ha raccontato in una recente intervista:

"Il successo è come l'acqua di Lourdes, un miracolo. La gente applaude, osanna e ti chiedi: ma cosa ho fatto per meritare tutto questo? Penso che la folla, anche piccola, che ti ama ti aiuta a vivere. In fondo un poeta ha anche qualcosa di istrionico e di folle. Per questo il manicomio è stato per me il grande poema di amore e di morte. Ma anche questo luogo oggi è distante. Mi capita a volte di rivederlo in sogno. Io sogno tantissimo. E tra i sogni ne ricorre uno: sono dentro a un luogo chiuso, e io che cerco le chiavi per uscire. Forse sono mentalmente ancora in quel luogo che mi ha ucciso e mi ha fatto rinascere. Mi sento una donna che desidera ancora. Oggi per esempio vorrei che qualcuno mi andasse a comprare le sigarette. Non ho mai smesso di fumare, né di sperare".

Nel corso della sua lunga carriera letteraria, Alda Merini ha potuto conoscere e collaborare con insigni maestri della letteratura e della editoria italiana come Quasimodo, Montale e Manganelli. Questi ultimi riconobbero subito in lei una poetessa di talento. Grazie al loro appoggio, sono uscite raccolte come le "Nozze romane" e la "Paura di Dio". Nel frattempo anche la sua vita privata ebbe una scolta: si sposò con Ettore Carniti e ebbe da lui la sua prima figlia, Emanuela. Al pediatra che ha seguito negli anni la sua bambina ha dedicato una raccolta di nome"Tu sei Pietro".
Le sofferenze di Alda, però, non erano finite. Iniziò infatti un'altra fase dolorosa della sua vita: venne ricoverata più volte all'ospedale per il subentrare di una serie di malattie acute. Il ritorno a casa era allietato soltanto dai suoi figli, che nel frattempo erano diventati quattro. Il ritorno a casa fu particolarmente difficile dopo un lungo periodo al "Paolo Pini". Negli anni settanta si aprì una nuova stagione creativa per la poetessa. Iniziò tra l' altro a scrivere anche racconta in prosa raccontando la sua esperienza in un libro che intitolò "La Terra Santa". Nel 1981 le morì il primo marito, ma il suo lutto durò poco perchè si risposò presto con il poeta Michele Pierri. Con questa nuova famiglia andò a trasferirsi a Taranto, la città dei suoi genitori. Questo ritorno alle origini sarà per lei deleterio in quanto motivo di recidiva per la sua depressione maggiore. Lei stessa dice di aver ritrovato a Taranto i fantasmi della sua mente. Dal 1986 fino ad oggi è vissuta a Milano, in una zona molto vicina a dove abito io. Ed è in vivendo qui a Milano che ha scrittto moltissime opere che l'hanno resa famosa:"La vita felice",  "le parole di Alda Merini","La vita facile", "Folle, folle, folle d'amore per te", "L'altra verità. Diario di una diversa", "Le briglie d'oro" "Nel cerchio di un pensiero". Einaudi aveva recentemente pubblicato "Superba è la notte", una sorta di raccolta, forse mal riuscita, delle poesie della Merini scritte a partire dak '96.
Ho visitato il suo sito internet, e accanto alla sua immagine con capelli al vento e l'immancabile sigaretta in mano, ci stavano scritti tre versi:

"Sono una piccola ape furibonda. Mi piace cambiare colore. Mi piace cambiare di misura".

Sono rimasto profondamente scosso nel conoscere questa donna, proprio sul far della vita, in una clinica di ospedale nella quale mi trovo a fare tirocinio. Mi sono commosso nel vedere con quale facilità dettasse poesie agli infermieri o le annotasse su un pezzo di carta qualsiasi per poi darle via, ho partecipato, seppure per breve tempo, del suo modo scontroso ma dolcissimo di esistere.

Vi propongo la lettura di due delle sue immortali poesie:

Io non ho bisogno di denaro
ho bisogno di sentimenti
di parole
di parole scelte sapientemente
di fiori detti pensieri
di rose dette presenze
di sogni che abitino gli alberi
di canzoni

che facciano danzare le statue
di stelle che mormorino
all'orecchio degli amanti .
ho bisogno di poesia
questa magia che brucia
la pesantezza delle parole
che risveglia
le emozioni e dà colori nuovi



Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un'acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poichè la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni

senza un perchè
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa

perchè tu mi fai vivere,
perchè mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta
 

  




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Терпение и труд всё перетрут. Thumbup
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Messaggio «LA POETESSA ALDA MERINI» 
 
Grazie Cicerin, penso che Ada Merini sia l'esempio che a volte da un male oscuro della mente possano nascere parole come fiori anche per i così detti "sani di mente", e poi qui ci sarebbe tutto un ragionamento da fare su chi è il sano e chi l'altro (che non chiamo malato).
  



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Messaggio «LA POETESSA ALDA MERINI» 
 
Alda Merini (Альда Мерини, 1931-2009)
È la poetessa e scrittrice italiana, l’autrice di molti libri. Gli ultimi anni della sua vita la poetessa passò da sola e in miseria, lasciando solo un’abitudine immutabile: il fumare. Nella Russia la poesia di Alda Merini è stata tradotta da alcuni traduttori compreso Andrej Bikètov (Андрей Бикетов).
  
«L’ALBATROS» «АЛЬБАТРОС»
Io ero un uccello = И тогда я восстала птицей,
Dal bianco ventre gentile, = Птицей с грудью блистательно - белой.
Qualcuno mi ha tagliato la gola = Наступив на горло прекрасной песне,
Per riderci sopra, non so. = Я не знала дотоле хороших песен.
Io ero un albatro grande = Альбатрос огромный неудержимо
E volteggiavo sui mari. = На удалении парит над взморьем.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio, = Упасть однажды пора настанет,
Senza nessuna carità di suono. = Я рухну наземь беззвучно - тихо,
Ma anche distesa per terra = Но, оказавшись без оперенья,
Io canto ora per te = Не перестану вам повторять
Le mie canzoni d’amore. = Напев любви.


  




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Zarevich
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