Выставка «КРЫМ. ЗОЛОТО И СЕКРЕТЫ ЧЁРНОГО МОРЯ»
La vicenda della mostra «Crimea. Oro e misteri del Mare Nero», allestita ad Amsterdam, ha avuto un ulteriore sviluppo. Il portavoce delle attuali autorità ucraine Andrej Deshchits, facendo riferimento al supporto da parte del Ministro degli Esteri dell’Olanda, ha dichiarato in pubblico: la Mostra è un patrimonio dell’Ucraina e come tale deve rientrare in Ucraina al termine dell’esposizione.
Ma nella Crimea russa la pensano diversamente: i pezzi della mostra vanno restituiti alle sedi di custodia originarie – ossia ai musei della Crimea.
La Mostra «Oro e Misteri del Mare Nero» («Золото и секреты Чёрного моря») presenta rarità dell’arte applicata degli sciti – antico popolo che visse sul territorio della Crimea dove da decenni si effettuano gli scavi archeologici. La data ufficiale di chiusura della Mostra, il cui viaggio all’estero è iniziato nel 2013 quando la Crimea faceva parte dell’Ucraina, è fissata per il 18 Maggio. Ma già da tre settimane è polemica dove portare poi i suoi pezzi: a Kiev, capitale dell’Ucraina, o a Simferopol, capitale della Crimea russa.
I motivi di polemica non mancano. I pezzi della mostra nella loro maggioranza sono oggetti d’oro, provenienti dalle collezioni di cinque musei: quattro musei della Crimea e un museo di Kiev. Si noti che dei 550 oggetti a Kiev ne appartiene solo una parte microscopica: solo 20 pezzi. Il resto è un patrimonio della Crimea. Compresa il Museo della Tauride, il cui direttore Andrej Malghin ci ha detto, in particolare:
«Le cose di nostra proprietà hanno un valore discreto. Solo il nostro Museo ha presentato artefatti archeologici di valore assicurato totale pari a 170 mila dollari. Altri musei della Crimea hanno presentato delle cose di maggiore valore».
Reagendo alle dichiarazioni perentorie che la mostra andrà da Amsterdam a Kiev, Andrej Malghin ha espresso il rammarico per il fatto che la Parte europea sostiene gli attuali dirigenti ucraini. Se i nostri pezzi saranno spediti dall’Olanda verso l’Ucraina, avremo a che fare con una gravissima violazione dei diritti di proprietà il che mette in forse i rapporti reciproci con simili partner inaffidabili,- egli ha detto. La situazione in cui si sono trovati gli europei è comprensibile: hanno ricevuto per la mostra una parte del fondo museale comune ucraino quando la situazione politica in Ucraina non prevedeva ancora la divisione del paese. Tuttavia, se l’Olanda, come paese ospitante la mostra non andrà a comportarsi a favore della Crimea, gli operatori museali della penisola si vedranno costretti a rinunciare alla cooperazione con i colleghi europei.
«Ciò non lascia spazio ad equivoci poiché si compromette l’etica museale. L’essenziale è che gli accordi sull’esposizione si stringono tra musei concreti, quindi, un museo ospitante si assume l’impegno a restituire i pezzi al museo di provenienza. Siamo proprietari della collezione e nel caso specifico non intendiamo rischiare finché la situazione politica non si sarà normalizzata».
Dunque, se la Mostra «Oro e misteri del Mare Nero» non tornerà in Crimea, il problema della dimostrazione di valori culturali di questa repubblica russa in Europa sarà rimosso dall’ordine del giorno. Tale è la condizione del Consiglio Statale della Crimea. Come ha detto il suo portavoce Valerij Kossarev, il territorio della Crimea rimane ugualmente molto ricco di valori culturali, ma l’Europa non avrà più la possibilità di vederli!
| Crimea. Oro e Misteri del Mare Nero.jpg | |
| Descrizione: | Mostra «CRIMEA. ORO E MISTERI DEL MARE NERO» |
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Zarevich
