«IGOR MARKEVICH: IL DIRETTORE D'ORCHESTRA» «ИГОРЬ МАРКЕВИЧ: ДИРИЖЁР ОРКЕСТРА»

«LE CONVERSAZIONI CON IGOR MARKEVICH»
«БЕСЕДЫ С ИГОРЕМ МАРКЕВИЧЕМ»
Traduzione dal francese di E.Krivìtskaja  
Casa Editrice «Kompositor» Mosca 2003 (Pagine 120)
Издательство «Композитор» Москва 2003

Le memorie di Igor Markevich - eccezionale direttore, compositore e pianista del XX secolo - sono scritte sotto forma di un dialogo con il musicologo francese K. Rostan. L'artista parla della sua infanzia, dei suoi primi passi nell'arte sotto l'egida di personalità di spicco come Alfred Corto, Serghaj Diaghilev e molti altri. altre discussioni sull'essenza della professione musicale, sui componenti della vita creativa dell'artista si alternano a dettagli e schizzi interessanti della vita culturale di Francia, Italia, nonché alla ricostruzione di ritratti psicologici di rappresentanti originali di diversi campi dell'arte della prima metà del XX secolo. Il libro è destinato a un vasto pubblico.


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Joseph Szigeti, Igor Markevich, Grigorij Piatigorskij
Йожеф Сигети, Игорь Маркевич, Григорий Пятигорский
«L’ESECUZIONE MAGISTRALE DEI PAESI STRANERI»
«ИСПОЛНИТЕЛЬНОЕ ИСКУССТВО ЗАРУБЕЖНЫХ СТРАН»
Casa Editrice «Muzyka» Mosca 1970 (Pagine 208)
Издательство «Музыка» Москва 1970

Il quinto numero della collana «L’Esecuzione magistrale dei paesi stranieri» («Исполнительское искусство зарубежных стран») comprende: il libro del celebre violinista Joseph Szigeti «Le opere per violino di Beethoven» («Скрипичные произведения Бетховена»), alcuni brani dal libro di Igor Markevich «Il posto per organo» («Органный пункт») ed anche alcuni suoi articoli e il libro autobiografico «Un Violoncellista»  («Виолончелист») di Grigorij Piatigorskij (Григорий Пятигорский). Il libro è riccamente illustrato.
  




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«IGOR MARKEVICH: IL DIRETTORE D'ORCHESTRA» «ИГОРЬ МАРКЕВИЧ: ДИРИЖЁР ОРКЕСТРА»
Igor Markèvich (Игорь Маркевич, 1912-1983), il celebre compositore e direttore d'orchestra russo naturalizzato franco-italiano. Nato in Russia nel 1914 si trasferisce con la famiglia a Parigi e nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1926 studia a Parigi con Alfred Cortot e Nadia Boulanger. La sua prima composizione, «Un concerto per piano», risale al 1929 e gli fu commissionata da Serghej Djaghilev. Durante la Seconda Guerra Mondiale Igor Markevich fu membro della Resistenza italiana, nel 1948 ottenne la cittadinanza italiana, sposando la Duchessa Topazia Caetani (1921-1990), appartenente alla storica famiglia della nobiltà romana. Nel 1960 per la prima volta fa il giro artistico nell’Unione Sovietica. Nel 1963 tiene un seminario dell’arte di dirigere l'orchestra al Conservatorio di Mosca. Per molti anni Igor Markevich evitava l’esecuzione della musica scritta da lui come compositore. Soltanto nel 1978 acconsentì alla proposta della Filarmonica di Bruxelles di dirigere «Paradiso perduto» («Потерянный рай», 1933-1935), l’Oratorio sul proprio testo per soprano, mezzosoprano, coro e orchestra. Il concerto aveva un grande successo e Igor Markevich entusiasmato, prese la decisione di far rinascere e ricostruire tutte le sue composizioni musicali e di pubblicarle. Nel 1982 Igor Markevich ha visitato di nuovo l’Unione Sovietica con il giro artistico. Un anno dopo Igor Markevich morì. Igor Markevich creò il suo sistema  di direttore d'orchestra che si chiama «applicatura» («аппликатура») che allarga la possibilità di dimostrare tutte le sfumature musicali.

Nell’URSS Igor Markevich registrò qualche disco vinile con le orchestre sinfoniche dell’URSS. La più famosa registrazione è «Requiem» di Verdi («Melodia», 2LP Д 07645-07648) Anno: 1963
Coro Statale dell’URSS diretto da Aleksandr Sveshnikov
Orchestra Sinfonica della Filarmonica di Mosca
Direttore: Igor Markevich (Игорь Маркевич)
SOLISTI:
Galina Vishnevskaja (soprano) Галина Вишневская
Nina Issakova (mezzosoprano) Нина Исакова
Ivan Petrov (basso) Иван Петров
Vladimir Ivanovskij (tenore) Владимир Ивановский  
  




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«IGOR MARKEVICH» «ИГОРЬ МАРКЕВИЧ»
Orchestra Sinfonica Statale dell’URSS
Direttore: Igor Markevich  
Mikhail Glinka, Piotr Ciajkovskij, Aleksandr Borodin, Dmitrij Shostakovic
«MELODIA» ‎М10 47571 008 (Anno 1987)

•Sinfonia per l’Opera «Ruslan e Ludmila» di Mikhail Glinka
•Valzer dall’Opera «Ivan Sussanin» di Mikhail Glinka
•Danza dei pastorelli dal balletto «Schiaccianoci» di Piotr Ciajkovskij
•Danze Polovisiane dall’Opera «Il Principe Igor» di Aleksandr Borodin
•Sinfonia №1 fa minore, Op.10 (1906-1975) di Dmitrij Shostakovich
 
Le registrazioni di concerti alla Sala Grande del Conservatorio di Mosca 25 novembre 1960 (3), 28 febbraio (1,5) e 25 maggio (4) 1963 e 30 novembre 1964 (2)
  




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«LA VITA PER LO ZAR» «ЖИЗНЬ ЗА ЦАРЯ»

«IVAN SUSSANIN» 1957, «EMI»
(Libretto del Barone Egor Ròzen e Nèstor Kùkolnik)
Coro dell’Opera di Belgrado
Orchestra des Concerts Lamoureux
Direttore: Igor Markèvich (Игорь Маркевич)
Personaggi ed Interpreti:
Ivan Sussànin (basso) = Boris Christov
Antonida (soprano) = Teresa Stich-Randall
Bogdàn Sobìnin (tenore) = Nikolaj Gedda
Vània (contralto) = Mela Bugarìnovich

A Ponente Boris Christov lo considerano «un vero basso russo». Secondo la mia modesta opinione quest’affermazione è ingenua. Come si dice «il prodotto» ha avuto una buona affermazione. Combattere un'opinione e dimostrare la verità non ha un filo di giudizio. Si può andare col capo rotto. Non solo, dopo Christov apparve l’altro «russo». Si può piangere tutte le lacrime degli occhi. Tornando alla parte di Sussanin in interpretazione di Christov si può richiamare alla mente il suo isterico Boris. Non di meno io consiglio a tutti di ascoltare quest’incisione malgrado tutti i miei capricci. L’incisione è da ascoltare! Nikolaj Gedda è un cantante universale, motore policarburante. Nikolaj Gedda poteva cantare tutto. La parte di Sobinin non è difficile per lui. Nikolaj Gedda la canta benissimo con «forza di nervi». La lingua russa di Nikolaj Gedda è indiscutibile. È russo in origine. In quest’incisione c’è l’aria di Sobinin «Fratelli…», la quale manca in precedenza. Teresa Stich-Randall (Antonida) e Mela Bugarìnovich (Vània) fanno tutto per appoggiare il livello alto dell’incisione. Cantano bene e piacevolmente, ma qui ci sono solo due stelle: Christov e Gedda. Ma l’eroe della festa è senza dubbio Igor Markèvich (Игорь Маркевич). Dirige fantasticamente, rispettando tutte le annotazioni e le note dell’autore. Suscita meraviglia! Piuttosto è la mia preferita incisione a questo riguardo. L’orchestra è meravigliosa! Igor Markèvich (1912-1983), il direttore francese di origine russa, ha lasciato la Russia Sovietica negli anni 20. L’amico di Igor Stravinskij.
  




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«IGOR MARKEVICH» «ИГОРЬ МАРКЕВИЧ»

Molte volte negli anni '60, l'artista si esibì in URSS, invariabilmente convincendoci della versatilità e universalità della sua arte. «Igor Markevich è un artista estremamente versatile. Abbiamo ascoltato più di un programma di concerti durante la sua esibizione, eppure non saremmo stati in grado di determinare in modo esaustivo le simpatie creative del direttore. In effetti: quale era, il cui stile è più vicino all'artista? Classici o romantici viennesi, impressionisti francesi o musica contemporanea? Rispondere a queste domande non è facile. Ci è apparso come uno dei migliori, per molti anni, gli interpreti di Beethoven, ha lasciato un'impressione indelebile con la sua interpretazione della Quarta Sinfonia di Brahms, piena di passione e tragedia. Ma la sua interpretazione della «La Sagra della Primavera» («Весна священная») di Stravinsky sarà dimenticata, dove tutto era come se fosse innaffiato dai succhi vivificanti della natura risvegliata, dove il potere elementale e la frenesia delle danze rituali pagane apparivano in tutta la loro selvaggia bellezza? In una parola, Markevich è quel raro musicista che si avvicina a ogni colonna sonora come la sua composizione preferita, mette tutta la sua anima, tutto il suo talento in essa».
  




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Ne avrebbe fatto uno dei progonisti dei "Demoni" oppure Adrian Leverkuhn , lo riporto solo a titolo di curiosità
https://www.secoloditalia.it/2015/0...ovanni-senzani/
tanto la verità non si saprà mai
  

Caro amico!
Conosco questa storia politica relativa a Igor Markevich. All'epoca molto è stato scritto sulla stampa. Non so se sia possibile crederci o no. In ogni caso, io sono più interessato ai risultati creativi di questo direttore d’orchestra, che un tempo era una vera star musicale. Negli anni sessanta del secolo scorso, Igor Markevich visitava spesso la sua terra natale con concerti. Diretto da varie orchestre sovietiche e registrato diversi dischi vinili, tra cui «Requiem» di Verdi. Sfortunatamente, questo nome è ora parzialmente dimenticato, motivo per cui questo post è dedicato a lui nel nostro forum.
  




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Indubbiamente eccellente direttore.
  

«ИГОРЬ МАРКЕВИЧ: ДИРИЖЁР И КОМПОЗИТОР»
«IGOR MARKEVICH: DIRETTORE E COMPOSITORE»

Igor Markevich è passato alla storia come direttore e compositore. I talenti musicali di Igor Markevich sono fuori dubbio. Tuttavia, segreti, enigmi, incontri incredibili accompagnano Markevich per tutta la vita. In tutti i libri di riferimento è presentato come un musicista italiano e francese di origine russa. Prima della prima guerra mondiale, la famiglia Markevich si trasferì in Francia, e poi abbastanza presto si trasferì in Svizzera. Il capofamiglia muore, la vedova e il suo giovane figlio iniziano a vivere in povertà. Ma il ragazzo è già entusiasta della musica e le opere dei compositori russi sono per lui oggetto di adorazione. Una delle prime opere viene ascoltata per caso dal pianista Alfred Corto. Aiuta il ragazzo a stare a Parigi. Qui Igor è professionalmente impegnato nella composizione. Negli ambienti artistici della capitale francese, il giovane Markevich si sente a suo agio: un aspetto aristocratico, ombreggiato da una misteriosa freddezza negli occhi, una parsimonia di emozioni durante la comunicazione e, al contrario, la musica focosa di nuove composizioni. Comincia a scriverli per ordine del suo conoscente parigino Diaghilev. Il grande Stravinskij compare anche nella cerchia di Markevich. L'élite locale cerca di trovare un terreno comune nella creatività musicale dei due Igor. È difficile dire se Markevich sarebbe diventato un compositore eccezionale se non avesse avuto un grande interesse per la direzione all'inizio degli anni '30. La sua ulteriore carriera in questo campo ha dimostrato che Markevich ha fatto una mossa brillante. La tecnica di direzione di Markevich ha portato le persone allo stupore e al piacere. Il pubblico non riusciva a capire come, con l'aiuto di gesti avari e asciutti, il maestro riesca a ottenere un suono espressivo e succoso dall'orchestra, quando ondate di melodie, che sorgono dai primi violini, rotolano su tutte le console e si infrangono contro il potente muro della banda di ottoni. Markevich come direttore d'orchestra non conosce limiti stilistici. È altrettanto convincente nella presentazione di Beethoven e Brahms, è inimitabile nell'interpretare le partiture di Stravinsky, la sua registrazione di tutte le sinfonie di Tchaikovsky con la London Philharmonic Orchestra è straordinariamente bella. Presenta ogni opera allo spettatore come la sua preferita. Ammirando la perfetta abilità di Markevich, si può dire «tracciando la carta» che il suo talento viene da Dio. Tuttavia, l'Onnipotente potrebbe non avere nulla a che fare con questo. Il dono unico di Igor Markevich è la somma della conoscenza - spirituale, estetica, musicale - di diverse generazioni di suoi antenati, creatori sublimi in ciascuna delle loro professioni. Tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale, Markevich non fa sibar in camere lussuose, ma gira attivamente in tutto il mondo: America, Svezia, Cuba, Unione Sovietica. Comincia a venire qui nei primi anni '60. Durante una visita a Mosca nella primavera del 1963, Markevich tenne un seminario di quattro mesi per direttori al Conservatorio di Mosca. L'esperienza si è rivelata così impressionante che in seguito Igor Markevich si è dedicato a un grandioso progetto per organizzare corsi di perfezionamento e festival in questa specialità in tutto il mondo. L'idea è rimasta irrealizzata a causa della morte del musicista per un infarto nel 1983. Un anno prima, ha nuovamente deliziato il pubblico metropolitano con la sua abilità unica e il suo successo nella musica di Haydn. Il maestro crea grande musica sul palco, invitando luce e vita.
  




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