Stava spesso tra napoletani, in particolare coll'ambasciatore del Regno delle Due Sicilie duca di Serracapriola, con gli altri diplomatici e la servitu'. Per Serracapriola, appena giunto a Pietroburgpo, compose in pochissimi giorni il suo magnifico Requiem. E poi gli orchestrali e i cantanti, quasi tutti italiani. Molti tra i nobili russi, inoltre, parlavano italiano. E' possibile che Cimarosa abbia composto a Pietroburgo il suo "Maestro di cappella"
vedi, per esempio
  

«DOMENICO CIMAROSA ALLA CORTE DELL'IMPERATRICE DI RUSSIA»
«ДОМЕНИКО ЧИМАРОЗА ПРИ ДВОРЕ РУССКОЙ ИМПЕРАТРИЦЫ»

Fu proprio grazie a Giannina e Bernardone che la popolarità di Cimarosa giunse sino in Russia, dove l'Imperatrice Caterina la Grande (Императрица Екатерина Великая) lo invitò nel 1787 ad occupare presso la corte imperiale russa a San Pietroburgo la posizione di maestro di cappella, in sostituzione di Giuseppe Sarti.
Poco si conosce sul soggiorno di Domenico Cimarosa in Russia a causa dell'assenza di documenti che riportino notizie dettagliate. Appena vi giunse fu presentato subito all'Imperatrice, per la quale si esibì subito come cantante. Riuscì a suscitare così tanto entusiasmo in lei che gli diede subito il compito di impartire lezioni di musica a due suoi nipoti.
Fu attivo principalmente per il Teatro dell'Ermitage (Эрмитажный Театр), per il quale scrisse alcune opere e cantate. Il 12 dicembre 1787 fece eseguire la «Messa di Requiem» per il funerale della Duchessa di Serra Capriola (moglie dell'inviato del Re di Napoli), nel gennaio 1788 diede l'opera seria «La vergine del sole», il 24 febbraio la cantata «La felicità inaspettata» e il 29 giugno «l’Atene edificata». Nell'aprile del 1789 furono rappresentate «Le due fidanzate» e «I due baroni», il 27 settembre l'opera «Cleopatra» e in ottobre una replica de «La vergine del sole». Nel 1790 scrisse il «Coro dei guerrieri» e nel 1791 dedicò la cantata La serenata non preveduta al principe Grigorij Potiomkin (Григорий Потёмкин), amico ed ex marito dell'Imperatrice. È invece falsa l'affermazione di Pompeo Cambiasi e altri biografi italiani che sostenevano che Cimarosa nella Russia Imperiale avesse scritto circa 500 opere! Dopo la messa in scena della «Cleopatra» non si ebbero più rappresentazioni cimarosiane in Russia. Nel 1791, dopo tre anni di permanenza in Russia, con molti regali intraprese il viaggio di ritorno verso l'Italia.


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«DOMENICO CIMAROSA: IL COMPOSITORE ITALIANO»
«ДОМЕНИКО ЧИМАРОЗА: ИТАЛЬЯНСКИЙ КОМПОЗИТОР»

Domenico Cimarosa - Missa pro Defunctis (1787)
https://www.youtube.com/watch?v=olfQDpv4wFE&feature=emb_logo

Lui serviva alla Corte di Caterina II come molti suoi compaesani, musicisti dall’Italia: Sarti, Galuppi, Paisiello e altri, ma lui non si sentiva a suo agio a «Venezia russa» e la abbandonò tre anni dopo. Qualche anno dopo lo invitò a San Pietroburgo il figlio dell’Imperatrice Caterina II il granduca Pavel I, ma ambedue non vissero abbastanza per l’incontro. Ambedue sono morti praticamente contemporaneamente. Il 17 dicembre 2019 compiono 270 anni della nascita del compositore italiano del XVIII secolo, del grandissimo rappresentante della opera buffa Domenico Cimarosa.  
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Nato nella famiglia di un muratore e di una lavandaia, è passato alla storia come uno dei più brillanti maestri dell'opera buffa napoletana del tardo Settecento. Il 17 dicembre 1749 nacque il compositore italiano Domenico Cimarosa. Sua madre ha trovato un lavoro in un monastero francescano e ha messo suo figlio in una scuola del monastero. Le prime lezioni di musica per il ragazzo dotato furono date da un organista locale, gli insegnò anche il latino, lo introdusse alla poesia classica tedesca e italiana. Domenico ha imparato a suonare il violino e il clavicembalo, ha dimostrato di essere un cantante di talento e ha iniziato a comporre. La prima opera comica del compositore di 23 anni si chiamava «The Count's Quirks» («Причуды графа»). Otto anni dopo, al Teatro alla Scala di Milano va in scena la sua opera «Italian Woman in London» («Итальянка в Лондоне»). Ma lo stesso Domenico Cimarosa a quel tempo era già in viaggio per San Pietroburgo. Avendo sentito parlare dei suoi talenti, Caterina II invitò il maestro a prendere il posto del compositore alla corte russa. Successivamente, l'imperatrice ordinò di insegnare musica ai suoi nipoti: il futuro zar Alessandro I e suo fratello, il granduca Costantino. Gli intollerabili inverni russi e il limitato tesoro russo costrinsero il musicista di corte di successo a tornare in patria. Si soffermò brevemente come maestro di cappella alla corte dell'imperatore austriaco Leopoldo II, dopodiché si stabilì a Napoli. Alla fine della sua vita, Cimarosa divenne il più famoso compositore d'opera tra i suoi contemporanei; scrisse circa 80 opere. Ma invece di riposare sugli allori, ha sostenuto la rivolta contro il re, per la quale è stato arrestato. Il maestro fu salvato dalla forca dall'intervento di alcune personalità influenti, tra cui la famigerata Lady Hamilton. Cimarosa ha cercato di tornare in Russia per trovarsi sotto la protezione di un amico, l'imperatore Paolo I. Ma sono arrivato solo a Venezia. Le cause della morte possono essere state naturali, ma gli storici non escludono l'avvelenamento doloso.
  




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«IL MATRIMONIO SEGRETO» «ТАЙНЫЙ БРАК»
Il 7 febbraio 1792 fu rappresentata per la prima volta l'opera buffa di Domenico Cimarosa «Il matrimonio segreto». Il compositore in quel momento prestò servizio a San Pietroburgo alla corte di Caterina la Grande, ma stava pensando di cambiare il santo patrono. È arrivato a Vienna appositamente per adempiere all'ordine del monarca austriaco. L'ispirazione del librettista Giovanni Bertatti è stata accompagnata da una serie di dipinti satirici in cui l'artista William Hogarth ha messo in ridicolo i costumi dell'alta società. L'opera di Cimarosa è stata un successo. Il famoso critico musicale Eduard Ganslik ha scritto di «Il matrimonio segreto»: «Tutto in questa musica è in pieno svolgimento e brilla di perle, così facile e gioioso che l'ascoltatore può solo godere». La prima della quarantanovesima opera di Cimarosa è stata un grande successo. Tra gli spettatori entusiasti c'era l'imperatore Leopoldo II. Quella stessa sera, ha invitato il compositore e l'intera troupe a cena, durante la quale ha insistito affinché «Il matrimonio segreto» fosse ripetuto dall'inizio alla fine.
  




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