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«L’UCCELLO DI FUOCO» di Igor Stravinskij
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Messaggio «L’UCCELLO DI FUOCO» di Igor Stravinskij 
 
Igor Stravinskij (1882-1971) Игорь Стравинский
«L’UCCELLO DI FUOCO» «ЖАР-ПТИЦА»
Balletto in un atto
Libretto di Mikhail Fòkin (Михаил Фокин)
Prima rappresentazione: Parigi, Grand’Opera 1910
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Mikhail Fòkin e Tamara Karsàvina
 
PERSONAGGI:
L’Uccello di Fuoco (Жар-птица)
Il Principe Ivan (Иван-Царевич)
La Principessa, la Bella Adorata (Царевна Ненаглядная Красà)
Kascej l’Immortale (Кащей Бессмертный)
Il Cavaliere di Notte (Всадник ночи)
Il Cavaliere di Mattino (Всадник утра)
Servitù del Regno di Kascej l’Immortale, le fanciulle e i fanciulli, i paladini e cavalieri (Челядь Кащеева царства, девушки, юноши, витязи)


Nel 1909 ad un concerto a San Pietroburgo, Serghej Diaghilev (Сергей Дягилев 1872-1929) ascoltò due lavori per orchestra del giovane Igor Stravinskij. Diaghilev, impresario dei «Ballets Russes», impressionato dal promettente compositore, gli commissionò alcuni arrangiamenti per la sua Stagione Estiva a Parigi. Per la stagione del 1910, chiese una nuova partitura musicale per un balletto completo, «l’Uccello di Fuoco» («Жар-Птица»). La coreografia fu affidata a Mikhail Fòkin (Михаил Фокин 1880-1942), autore del libretto tratto da una fiaba russa.

ATTENZIONE!
La riproduzione totale o parziale dell'esposizione sintetica del balletto di IGOR STRAVINSKIJ «L'UCCELLO DI FUOCO», in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza espressa autorizzazione del forum ArcaRussa.it.

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«L’UCCELLO DI FUOCO» «ЖАР-ПТИЦА»
Su un monte, in mezzo alle rocce, sta il Castello dell’orribile mostro Kascej l’Immortale (Кащей Бессмертный), l’entità del male puro, che imprigiona le belle donne e trasforma gli uomini in pietra. Affinché nessuno possa penetrare nel castello e nessuno possa liberare le principesse catturate e i frutti d’oro nel Giardino Incantato, il Castello è circondato da un’alta ed intagliata grata d’oro ed il Giardino è circondato dalle mura di pietra. Lentamente appare Il Cavaliere di Notte (Всадник ночи) su un cavallo nero ed vestito tutto in nero. Quando lui si allontana, si fa buio, solo le mele d’oro sugli alberi prendono luce. All’improvviso tutto il giardino si illumina di una luce abbagliante dall’Uccello di Fuoco (Жар-Птица) che vola per il Giardino. Il Principe Ivan, (Иван-Царевич) inseguendo l’Uccello di Fuoco, penetra nel Giardino fra l’alto recinto di pietra. Dappertutto vede dei mostri pietrificati. Sono i nemici di Kascej che lui trasformò in pietra. Nel fondo del Giardino il Principe vede tutto lo steccato fatto dai paladini pietrificati. Sono i giovani penetrati nel Regno di Kascej per liberare le loro fidanzate catturate dal malvagio Kascej. Tutti i paladini sono periti, tutti stanno come le pietre immobili, coperti di polvere e muschio. Il Principe Ivan folgorato dall’Uccello ha voglia di acchiapparlo vivo. Quando l’Uccello di Fuoco si avvicina in volo verso l’albero con le mele d’oro e comincia a beccarle, il Principe riesce finalmente a catturarlo. Questi trema e palpita nelle sue mani e lo implora di liberarlo. Ma il Principe lo tiene fortemente. Ma l’Uccello-Vergine lo prega così lamentosamente, soffre e languisce, che al Principe fa pietà. Lui libera l’Uccello, e in cambio questi gli regala una penna di fuoco e dice: - «Ti sarà utile!», («Оно тебе пригодится»), e vola via. Il Principe nasconde la penna tra il petto e la camicia e vuole già saltare un recinto, ma si aprono le porte del Castello e appaiono dodici belle principesse e dietro di loro viene la più bella principessa, La Bella Adorata (Царевна Ненаглядная Краса). Di nascosto di Kascej con la luna piena escono di corsa nel Giardino di notte a divertirsi e a giocare con le mele d’oro. Non vedono le principesse il Principe Ivan, si gettano con le mele, ridono e corrono. Una mela arriva volando dentro il cespuglio. Esce il Principe dal cespuglio, si inchina e porge la mela. Le donzelle si spaventano e si allontanano di corsa, ma il Principe è così bello, cortese e modesto. È piaciuto alle donzelle e soprattutto alla principessa La Bella Adorata. L’invitano ai loro giochi e girotondi. Non si accorgono dell’alba. Salta rapidamente il Cavaliere del Mattino (Всадник утра) sul cavallo bianco e vestito tutto in bianco. Le principesse sono in scompiglio e scappano nel Castello. Il Principe Ivan corre dietro di loro. La Principessa La Bella Adorata lo ferma e lo avverte che lui perirà se oltrepasserà le porte d’oro. Chiude le porte e scappa. Ma il Principe Ivan è così innamorato di lei che non ha paura di niente e decide di seguirla. Appena lui spacca con la sua sciabola le porte, tutto il Regno si sveglia e suona lo scampanio incantato. Dal Castello sul monte rotolano giù gli spauracchi e gli orchi, i servi di Kascej l’Immortale. Afferrano il Principe Ivan, ma lui non è così debole, fa cadere da sé le canaglia e i vigliacchi. Ma la forza del Regno malvagio lo vince. Arriva Kascej l’Immortale, vecchio e brutto. Sottopone a interrogatorio il Principe Ivan. Si rassegna il Principe, si toglie il cappello, ma alla vista del brutto ceffo di Kascej, non lo sopporta e sputa. Kascej emette un grido, un ringhio gli attraversa il muso. Mettono il Principe Ivan al muro. Esce di corsa la Principessa e prega Kascej di perdonare il Principe, ma Kascej ha già cominciato a trasformare Ivan in pietra. Il Principe si ricorda della penna regalatagli dall’Uccello di Fuoco. La tira fuori e comincia ad agitarla. Subito vola l’Uccello di Fuoco, abbaglia tutti con luce diretta, tutti turbinano e si mettono a danzare. Danzano i mostri con Kascej e non possono fermarsi. Sfiniti e straccati cadono per terra e si addormentano tutti. Il Principe Ivan trova la Principessa la Bella Adorata addormentata, la prende in braccio e vuole portarla via, ma l’Uccello di Fuoco lo ferma. Lo avvicina alla cavità del vecchio albero. Nella cavità c’è uno scrigno, nello scrigno c’è un uovo, nell’uovo c’è la morte di Kascej. Tira fuori l’uovo il Principe, lo stringe, Kascej si torce, lo lancia dalla mano in mano, e Kascej vola da una parte all’altra, rompe l’uovo per terra, e Kascej si sparge. Sparisce il Regno malvagio. Al suo posto cresce una città cristiana e al posto del castello – una chiesa grande. Tutti coloro che aveva catturati sono liberati. I paladini di pietra tornano alla vita. Ognuno ritrova la sua fidanzata, quella per cui era venuto qua per liberarla. Trova il Principe Ivan la sua Bella Adorata la chiama sua sposa e zarina del Regno liberato.

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IL RIASSUNTO DEL BALLETTO «L’UCCELLO DI FUOCO»
КРАТКОЕ СОДЕРЖАНИЕ БАЛЕТА «ЖАР-ПТИЦА»
Il libretto del balletto nel trattamento poetico di Liubòv Turbinà.

Из древних преданий, из раннего детства
Нам образ Жар-птицы достался в наследство
Огнистые перья, червлёно крыло —
Тревожит и манит: добро или зло?
I
Болотное марево, царство Кащеево;
Яйцо — созревающих сил воплощение.
Оно до красна раскалилось — не тронь!
И вот скорлупу пробивает огонь.
Колдует Кащей над созданьем Жар-птицы
Творит из неё преисподней Царицу,
Чтоб стала, как он, смертоносна и зла,
Славянские земли спалила дотла.
II
Земля наша древняя, Русь изначальная
Шеломов златых краса величальная
Царевич в опасности — не оберечь!
Жар-птица Его изготовилась сжечь.
Взметнулись огнём оперённые крылья
Но чудо — они опустились в бессильи:
Так светел был ликом Царевич-Иван —
И Птица стряхнула Кащеев дурман.
Коснулась Ивана — сменилось обличье
Душа пробудилась и облик девичий…
Как будто проснулась от долгого сна,
И к счастью всем сердцем стремится она.
Ей мир представляется чудным и странным:
Здесь в царстве Ивановом, вместе с желанным!
И вносит Царевич, её в хоровод
Прилюдно Царевной-невестой зовёт.
III
Неладное чует Кащей издалече —
Поганое полчище двинул навстречу:
И вот, побежден им Царевич-Иван,
Он воин был смелый, а стал истукан.
О горе! Он каменный! — вьётся Девица
И жаром души оживить его тщится:
Бессильны и слёзы, и нежность и страсть —
Неистребима Кащеева власть!
Костлявый Колдун торжествует недаром —
Необоримы поганые чары:
Девицу Кащей превращает опять
В Жар-птицу, чтоб волю его исполнять.
К пославшему лихо — назад возвратится,
Уже без Ивана не может и Птица:
Решила она Колдуна погубить
Желанней ей смерть, чем без милого жить.
И пламя взвилось, скорлупа опустела.
Сгорело огнём оперённое тело.
И видит оживший Иван — чуть дыша,
К нему приближается Дева-душа.
IV
Лебёдушкой светлой взмахнула крылами,
И Русь золотыми взошла куполами.
Невесту с Царевичем славит народ
Пресветлое солнце над мiром встает!
 



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«L’UCCELLO DI FUOCO» «ЖАР-ПТИЦА»
«Жар-Птица» o in italiano «L’Uccello di Fuoco», nella lingua russa ha il genere femminile perchè «птица» è una parola femminile. «Жар-Птица» non è la Fenice. In russo la Fenice si chiama «Птица Феникс». Ma è un’altra fiaba. La Fenice o Phoenix è un uccello sacro favoloso con le lunghe piume dalle leggende degli antichi egizi e poi greci. L’uccello Phoenix (in russo «Феникс») è simbolo della morte e resurrezione. Vedere o guardare Phoenix era sempre una buona ventura che portava la felicità. Phoenix «russo» è l’Uccello di Fuoco cioè Жар-Птица dove la parola «Жар» significa «l’ardore» cioè «il fuoco». La traduzione italiana «L’Uccello di Fuoco» del titolo russo «Жар-Птица» è giusta perché la parola russa «Жар» ha l’altro significato «огонь» cioè «il fuoco». Se noi traduciamo «L’Uccello di Fuoco» dall’italiano al russo, otteniamo «Огненная Птица», cioè un’altra cosa. Ma «l’Uccello di Fuoco» cioè «Жар-Птица» vive nei boschi russi, è «l’uccello di origine russa» dalle fiabe e favole russe. È un tipico uccello fiabesco, l’archetipo di Phoenix. Nelle fiabe russe non può essere Phoenix, Phoenix è solo nelle leggende straniere, per esempio greche. Se una nonna racconta al suo nipotino la fiaba russa, lei non dirà mai Phoenix (Феникс). Nei boschi e nelle selve russe «vive» l’Uccello di Fuoco cioè Жар-Птица. Ma se racconta o si legge una leggenda greca allora ci troveremo Phoenix. Ma i bambini russi (educati) sanno che «Phoenix» e «l’Uccello di Fuoco» non è la stessa cosa.
In Russia l'Uccello di Fuoco è anche chiamato «Uccello della felicità» («Птица Счастья»), ed è un simbolo molto diffuso e presente in molte case, di solito fatto di legno di betulla e appeso con un filo in modo che stia sospeso in casa, da qualche parte. Non di meno scriverò «L’Uccello di Fuoco» come è costumato nella lingua italiana. Allora «L’Uccello di Fuoco» si incontra in molte fiabe russe. Di solito il Principe (o Zarèvich = Царевич) caccia l’Uccello di Fuoco nel bosco o nel campo e lo acchiappa, o riesce a strappargli una penna. Di solito acchiappare l’Uccello di Fuoco, trovare o acquistare una sua penna significa raggiungere la felicità. Ad ogni russo subito viene in mente la fiaba di Pavel Jershòv «Il Cavallino Gobbo» («Конёк-Горбунок») in cui il personaggio principale Emelja (Емеля) acchiappò proprio una penna. Ma esiste anche una fiaba popolare che si chiama «L’Uccello di Fuoco» con un altro soggetto. Igor Stravìnskij, il compositore russo, l’allievo e il «figliol prodigo» di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov, nel suo periodo giovanile fece alcuni balletti sui soggetti fiabeschi russi per la compagnia di «Stagioni Russe a Parigi» di Serghej Diàghilev (Сергей Дягилев). Fra i quali c’è il balletto «L’Uccello di Fuoco» cioè «Жар-Птица». Il balletto dura 45 minuti e richiede un'orchestra sinfonica completa. Del resto, poi Igor Stravìnskij ne ha tratto numerose suite e riduzioni. La musica di Stravinskij è brillante e affascinante, al cento per cento fiabesca. Igor Stravinskij era molto furbo, in quanto usò il 90 per cento delle melodie e delle canzoni popolari russe trasformandole in forma orchestrale. Ogni russo, anche lontano dalla musica classica, sentendo quella sua musica, riconosce subito le melodie russe. Il fatto è che il padre di Igor Stravinskij fu un famosissimo basso del Teatro Imperiale «Mariinskij», Fiodor Stravìnskij, ed eseguiva anche molte canzoni russe popolari. Igor da bambino le conosceva e le ascoltava. E poi Igor studiava da Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov il quale era un grande melodista. Ma torniamo alla fiaba.
La trama del balletto deriva dalle fiabe popolari russe e narra le prodezze eroiche del Principe Ivan (Иван-Царевич). Un vecchio avido e maligno che rapisce sempre le belle ragazze, il cosiddetto Kascèj L’Immortale (Кащей Бессмертный), ha rapito la Principessa e la tiene rinchiusa nel suo giardino. Il Principe Ivan sta catturando l’Uccello di Fuoco e quello in cambio della libertà gli dà una sua penna magica. Kascèj L’Immortale e gli altri malefici personaggi devono cedere e Ivan libera la bella Principessa.
Zarevich



Ultima modifica di Zarevich il 20 Dic 2017 13:35, modificato 1 volta in totale 

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LA SUITE «L’UCCELLO DI FUOCO» DI IGOR STRAVINSKIJ
СЮИТА «ЖАР-ПТИЦА» ИГОРЯ СТРВИНСКОГО

Igor Stravinskij (Игорь Стравинский) scrisse anche nel 1911 la Suite per orchestra dal suo balletto «L’Uccello di Fuoco» («Жар-Птица»). La Suite si compone di 15 pezzi musicali.    
Il Mago Kascèj l’Immortale ha rapito la principessa e la tiene prigioniera nel suo giardino. Il principe Ivan che vuole liberarla, cattura l’uccallo di fuoco e questo per ottenere la libertà gli dona una penna magica con cui il principe sconfigge Kascej e i suoi demoni liberando la principessa e facendola sua.

1. Introduzione  
2. «Il giardino incantato di Kascej L’Immortale»  
3. «Apparizione dell'uccello di fuoco inseguito da Ivan Zarevitch»
4. «Danza dell'Uccello di Fuoco»  
5. «Cattura dell'Uccello di Fuoco»  
6. «Supplica dell'Uccello di Fuoco»
7. «Gioco delle principesse con le mele d'oro»
8. «Improvvisa apparizione di Ivan Zarevitch»
9. «Ronda delle principesse»  
10. «Sorge il giorno»
11. «Apparizione dei mostri guardiani e cattura di Ivan Zarevitch»
12. «Danza del seguito di Kascej L’Immortale incantati dall'uccello»
13. «Danza infernale di Kascej L’Immortale»
14. «Berceuse - Ninna nanna»
15. «Sparizione del palazzo e dei sortilege». «Animazione dei cavalieri pietrificati». Allegria generale



  

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Descrizione: LA SUITE «L’UCCELLO DI FUOCO» DI IGOR STRAVINSKIJ 
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Messaggio «L’UCCELLO DI FUOCO» di Igor Stravinskij 
 
Il 25 giugno 1910, a Parigi, nell'ambito di «Russian Seasons», ebbe luogo la prima del balletto «L’Uccello di Fuoco» («Жар-Птица») alla musica di Igor Stravinskij. Serghej Diaghilev ha attratto un giovane compositore poco conosciuto a lavorare dopo aver ascoltato una delle sue composizioni «Fireworks». «Questa musica brucia, brucia, genera scintille», ha detto l'impresario e ha deciso che questo era esattamente ciò che gli mancava per una nuova esibizione. I temi della maggior parte delle fiabe russe sono già stati usati, ma l'immagine di «L’Uccello di Fuoco» sul palco non è ancora stata vista. Il coreografo Mikhail Fokin lo ha combinato con altri racconti popolari. Di conseguenza, Ivan Zarevich, Kascej l'Immortale, i cavalieri e gli stregoni apparvero nel balletto e l'immagine di un bellissimo uccello divenne la personificazione di una bellezza soprannaturale e irraggiungibile. Tutti i bohémien francesi si sono riuniti per la prima: Marcel Proust, Maurice Ravel, Claude Debussy, Manuel de Falla. Il successo della produzione è stato eccezionale.
  

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Descrizione: «L’Uccello di Fuoco» 
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Messaggio «L’UCCELLO DI FUOCO» di Igor Stravinskij 
 
«L’UCCELLO DI FUOCO» «ЖАР-ПТИЦА»
Il 25 giugno 1910 sul palcoscenico della Grand Opera parigina ebbe luogo la prima rappresentazione del balletto di Igor Stravinskij «L'uccello di fuoco» («Жар-Птица»). Il libretto ha immerso il pubblico nell'atmosfera del regno fatato di Kascej l’Immortale (Кащей Бессмертный). Igor Stravinskij, a cui Serghej Diaghilev ha ordinato la musica per la sua impresa, stava appena iniziando la sua carriera. Nel libro «Cronaca della mia vita» («Хроника моей жизни»), ha ricordato: «Nonostante il fatto che fossi spaventato dal fatto stesso di ordinare entro una certa data - non conoscevo ancora la mia forza e avevo paura di essere in ritardo - ho ancora accettato. Questa offerta è stata per me lusinghiera». Igor Stravinskij ha lavorato a «L’Uccello di Fuoco» nella dacia di Nikolaj Rimskij-Korsakov. Si ritiene che il balletto abbia assorbito gran parte dell'eredità creativa dell'ospitale ospite. Igor Stravinskij è arrivato alla scadenza e la musica si è rivelata brillante e colorata. Le parti principali della prima produzione sono state danzate da Tamara Karsàvina (Тамара Карсавина) e dall'autore del libretto e coreografo Mikhail Fòkin (Михаил Фокин). Dicono che ci sia stato imbarazzo alla premiere di «L’Uccello di Fuoco». Serghej Diaghilev, incline agli effetti scenici, ha deciso di portare sul palco cavalli veri. Gli animali non obbedivano, nitrivano. I bohémien parigini, tra cui Marcel Proust, Maurice Ravel e Claude Debussy, risero con ispirazione. Tuttavia, il successo è stato enorme.

  




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