MEMORIA-------MISTIFICAZIONE-------IMMAGINARIO

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Università Ca' Foscari - spazio esposizioni - Venezia
(22 aprile-25 luglio 2010)

Cento anni d'arte, dallo Zar a Stalin, a Putin.

Si tratta di una mostra di grande respiro, una delle più grandi sull'arte russa che io ricordi.
I curatori (Giuseppe Barbieri e Silvia Burini) hanno l'ambizione di mettere in mostra opere rappresentative di tutto il Novecento russo, ed è un evento per molti versi eccezionale, dato che trova ambientazione nella prestigiosa Università di Ca' Foscari di Venezia.

Non ho ancora avuto modo di andarci ma l'impressione è ottima. Cercherò pertanto di essere a Venezia l'ultimo weekend prima della chiusura. Qualcuno di voi ci sarà ?  
L' occasione è imperdibile, per la prima volta è possibile ammirare le opere d'arte di due collezioni private, quelle di Alberto Morgante e di Alberto Sandretti che conservano tesori di famosi artisti apprezzati da diversi critici ma che per me sono pressochè sconosciuti. Conosco un paio di amici che ci sono stati e dicono che la multimedialità dell'evento permette di rivivere la storia e la società all'epoca delle avanguardie artistiche russe dando spazio per eventuali approfondimenti interattivi e per immergersi e fruire con i 5 sensi di quelle 3 Russie che si sono caratterizzate nel secolo scorso .
Le parole d'ordine della mostra sono memoria, mistificazione, immaginario per cui è suddivisa essenzialmente in tre parti: la prima riguarda la vitalità culturale dei primi del 900, la seconda il periodo del realismo socialista, il culto del leader e del "radioso avvenire", la terza dovrebbe dare qualche spunto sui nuovi sviluppo dell'arte post-sovietica e contemporanea.

Per quanto riguarda il simbolismo e  le avanguardie di inizio secolo sono state esposte opere di Chagall, Kandinskij, Malevic, Tatlin, Koncalovskij, Larionov, Goncarova, Ekster e altri. Vale a dire artisti di notevole spessore, le cui opere sono state a lungo occultate per poi venire riscoperte dopo la morte di Stalin, con influenza notevole sulle successive avanguardie artistiche, in Russia ma non solo.

La maggior parte delle opere credo però risalgano all'epoca del realismo socialista e alla sua funzione di arte di propaganda: sono visibili diversi poster, immagini e icone destinate al grande pubblico in epoca staliniana al fine di costruire un mito culturale, quello appunto del "radioso avvenire". Ed è interessante come questa stessa cosa si ritrovi nei film di quegli anni, di cui è disponibile la scheda nella sezione apposita del Forum, e dove appare evidente la volontà di rappresentare una società russa idealizzata, lontana dalle reali condizioni di vita dei cittadini ma che tuttavia era funzionale a rendere orgogliosa l'immagine di un popolo, incamminatosi sulla via di una nuova organizzazione sociale, al seguito di due fulgidi leader (prima Lenin, poi Stalin) raffigurati a più riprese nel loro splendore e nelle loro pose semi-divine. Una iconografia che personalmente ho sempre apprezzato per l'immediatezza e impatto emotivo che ancora oggi sa trasmettere, ai confini tra illusione utopica e realtà. Spesso si cita a questo proposito il famoso Palazzo dei Soviet che mai fu realizzato ma che era rappresentato in molte opere d'arte come se fosse effettivamente una realtà già esistente.

Infine una parte dello spazio espositivo viene dedicato agli artisti underground degli anni del disgelo, quelli vissuti a cavallo tra URSS e Russia che esponevano e vendevano i loro quadri al domicilio, senza farsi vedere troppo. Mi riferisco a Sitnikov, Kalinin, Jakovlev,Rabin, Nemuchin, Kandaurov e altri anti-conformisti che diedero avvio all'arte del dissenso. A quel dissenso artistico che prese piede soprattutto a Mosca e che venne presentato qui in Italia per la prima volta nel 1977, sempre alla Ca' Foscari scatenando tutto un gran discutere sui maggiori quotidiani nazionali.

Ed è quindi su questo tema, della pittura fuori dagli schemi ufficiali, che vengono mostrate nell'ultima stanza le ultime linee di tendenza degli artisti degli anni 90, che in un certo senso fanno proprie e sviluppano le precedenti esperienze artistiche, verso un futuro dell'arte russa che avrà sicuramente ancora molto da raccontare
.
Per chi fosse interessato:
ecco l'intervista alla curatrice della mostra, docente di arte russa presso la Ca' Foscari

http://www.youtube.com/watch?v=eAVHJMNgp-o&feature=related
  




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Терпение и труд всё перетрут.

Quasi tutte le mostre dedicate alla Russia organizzate all’estero suscitano un gran dubbio. Anche qui vedo un'esagerazione e una propaganda. Suppongo che gli organizzatori abbiano deciso di dedicare la loro mostra proprio a Stalin, tutto attorno a Stalin.
  




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Zarevich

Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Quasi tutte le mostre dedicate alla Russia organizzate all’estero suscitano un gran dubbio. Anche qui vedo un'esagerazione e una propaganda. Suppongo che gli organizzatori abbiano deciso di dedicare la loro mostra proprio a Stalin, tutto attorno a Stalin.

Caro Zarevich,
non ho ancora visto la mostra ma credo che questa volta non sia come dici tu.
Prima di tutto la mostra è collocata nell' Università Ca' Foscari di Venezia, che è una istituzione
prestigiosa per gli studi inerenti la cultura, la letteratura e l'arte russa.
Secondo, le opere esposte sono molto numerose e così anche i nomi degli artisti che le hanno prodotte.
Una parte consistente è certamente dedicata all'arte di propaganda, del periodo sovietico e staliniano
in particolare. Però, come ho già detto, c' è un panorama piuttosto vasto anche in merito alle avanguardie
artistiche e alle ultime correnti artistiche.
Un repertorio molto ricco, che ripercorre tutto il Novecento e che normalmente non è accessibile al pubblico.
E sinceramente non ho mai sentito parlare di altre mostre di questa portata, organizzate in altre parti d'Italia.
Ovviamente non è come vedere un museo in Russia, però credo che uno si possa fare un'idea e magari
poi essere invogliato ad andare in Russia per approfondire quello che ha visto.
La figura di Stalin è strumentalizzata in Occidente e spesso lo si cita troppo spesso, quasi che Stalin fosse
stato l'impersonificazione della Russia.  Ci sono effettivamente mostre dedicate tutte a Stalin e al comunismo sovietico.
Ma in questo caso credo che la tua accusa di Russofobia e Stalin-centrismo sia infondata.
Anche perchè le persone che hanno deciso di realizzare la mostra, non sono dei politici ma degli studiosi
di cultura russa in ambito universitario. Se si dedicano a questo genere di studi, penso che siano dei sinceri appassionati della Russia, come i membri di questo forum.
Questa è la mia impressione senza aver visto la mostra...magari posso sbagliarmi e, quando tornerò da Venezia, ti darò ragione
  




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Терпение и труд всё перетрут.

Speriamo bene, caro Cicerin.
Temo che l’Occidente si sia già dimenticato presto dei suoi eroi del Novecento e tiene sotto 33 chiavi il suo «radioso avvenire». Sono sicuro che agli organizzatori delle mostre artistiche in Russia non verrà mai in mente di decorare tutta la cultura italiana del Novecento attorno a Mussolini.
  




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Zarevich

Grazie dalle segnalazione Cicerin,
in effetti sembra un evento da non perdere assolutamente! Ancora non sono in grado di programmare i miei spostamenti, perché devo definire i miei impegni per l'estate, comunque cercherò di esserci anch'io.
Purtroppo, quello che dice Zarevich a proposito del pesante pregiudizio anti-sovietico (e più genericamente anti-russo) nella comunicazione mediatica (ma anche nella cultura) dell'Occidente è tristemente vero ed è un  paradosso, perché la stessa cosa non si riscontra, ad esempio, nei confronti della Germania. Evidentemente la Guerra Fredda ancora si combatte dentro i nostri cervelli e quello del Comunismo è un tabù così duro duro a cadere, che si fa fatica ad ammettere, contro ogni evidenza e persino contro il comune buon senso, che qualcosa di positivo dev'essersi pure prodotto nelle società sovietiche e post-sovietiche! Quasi che si temesse di far rivivere certi fantasmi, accostandosi con più onestà intellettuale e nervi meno tesi alla cultura russa.
Spero, che la mostra di Venezia sia effettivamente diversa, come tu intuisci, e che serva a predisporre lo spirito del pubblico e, soprattutto, dei media italiani alle celebrazioni dell'anno prossimo.

Ricordo di avere visto nell'Estatre del 2008 a Riga una mostra dal titolo: "La mitologia della terra Sovietica", che presentava l'arte di quel periodo con i toni di un corretto spirito critico ma senza fare la caccia alle streghe. L'esposizione si teneva all'Arsenale, uno spazio prestigioso, situato tra il Parlamento e la Presidenza della giovane Repubblica Lettone; sarà l'Italia capace di fare altrettanto?

Ciao a tutti, Vincenzo