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«LA FURBIZIA COME VIRTU’»
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Messaggio «LA FURBIZIA COME VIRTU’» 
 
Ho sempre considerato la furbizia un tratto caratteriale negativo dell'uomo, intesa come una spiccata disposizione e attitudine a perseguire e a raggiungere sempre un utile personale prescindendo da qualsiasi altra considerazione; la capacità di concepire ed attuare in qualsiasi situazione dei comportamenti che risultino vantaggiosi per i propri interessi generali o contingenti.

Eppure, nella nostra epoca questa parola ha perso quasi completamente ogni connotazione negativa, e sempre più persone considerano la furbizia una qualità, una virtù.
Per queste persone, furbizia viene ad essere un sinonimo di intelligenza e scaltrezza, ed essere giudicati furbi è per loro motivo d'orgoglio.

Io sono convinto che la furbizia possa essere una qualità molto utile alla sopravvivenza in una jungla, nel mondo animale, ma che al contrario sia uno dei principali impedimenti allo sviluppo di una società umana organizzata in modo razionale, efficiente, pacifico ed equo.

Vi voglio far leggere quella che per me è la più bella e più chiara illustrazione di cosa sia la furbizia. L'autore è un editore e giornalista italiano del '900, Giuseppe Prezzolini.
Giuseppe Prezzolini è una delle personalità della storia d'Italia meno note ma non per questo meno significativa.
Nato nel 1882 a Perugia, il padre era un Prefetto del Regno d'Italia, amico di Giosuè Carducci e di Edmondo De Amicis, aveva un carattere e una personalità molto forte e anticonformista; abbandonò il liceo senza terminarlo e si trasferì a vivere in Francia, a Parigi, a vent'anni. Lì conobbe diversi importanti personaggi della cultura francese di quell'epoca.
Fondatore insieme a Giovanni Papini della rivista Leonardo, sarà un altra rivista, "La Voce" a dargli maggiore popolarità e risonanza; diresse La Voce per circa 9 anni, fino al 1916, scrivendo numerosi articoli e saggi sulla società italiana, la politica e la cultura, spesso critico e polemico con il decadimento del costume e dei valori della società.
Quando Mussolini salì al potere, Prezzolini predisse che il fascismo sarebbe durato venticinque anni ed emigrò negli Stati Uniti, dove ottenne una cattedra ed insegnò alla Columbia University, a New York.
Editore, giornalista, scrittore, consulente editoriale, scrisse diverse opere, tra le quali saggi, epistolari, biografie, tra cui una su Benito Mussolini, ed altro ancora.
Morì a Lugano nel 1982, all'età di cento anni.
Una tra le cose più interessanti tra i suoi scritti è una raccolta di aforismi sotto il nome di "Codice della vita italiana".
Voglio presentarvi il primo capitolo di questo libretto, che a mio avviso è straordinario nella sua profonda verità e attualità, considerando che è stato scritto nel 1921.
E' piuttosto triste scoprire che quello che potrebbe sembrare essere un male recente, la corruzione e la perdita di valori e di principi che ha contaminato la nostra società in epoca, era invece già un fenomeno diffuso e ben radicato nel carattere degli italiani molti anni fa, e che si è semplicemente sviluppato ed evoluto.
Una cosa è certa: oggi i fessi rischiano di diventare una sparuta minoranza in via di estinzione.



Capitolo I. - Dei furbi e dei fessi

1. I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.

2. Non c'è una definizione di fesso. Però: se uno paga il biglietto intero in ferrovia, non entra gratis a teatro; non ha un commendatore zio, amico della moglie e potente nella magistratura, nella Pubblica Istruzione ecc.; non è massone o gesuita; dichiara all'agente delle imposte il suo vero reddito; mantiene la parola data anche a costo di perderci, ecc. questi è un fesso.

3. I furbi non usano mai parole chiare. I fessi qualche volta.

4. Non bisogna confondere il furbo con l'intelligente. L'intelligente è spesso un fesso anche lui.

5. Il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle.

6. Colui che sa è un fesso. Colui che riesce senza sapere è un furbo.

7. Segni distintivi del furbo: pelliccia, automobile, teatro, restaurant, donne.

8. I fessi hanno dei principi. I furbi soltanto dei fini.

9. Dovere: è quella parola che si trova nelle orazioni solenni dei furbi quando vogliono che i fessi marcino per loro.

10. L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono.

11. Il fesso, in generale, è stupido. Se non fosse stupido avrebbe cacciato via i furbi da parecchio tempo.

12. Il fesso, in generale, è incolto per stupidaggine. Se non fosse stupido, capirebbe il valore della cultura per cacciare i furbi.

13. Ci sono fessi intelligenti e colti, che vorrebbero mandar via i furbi. Ma non possono: 1) perché sono fessi; 2) perché gli altri fessi sono stupidi e incolti, e non li capiscono.

14. Per andare avanti ci sono due sistemi. Uno è buono, ma l'altro è migliore. Il primo è leccare i furbi. Ma riesce meglio il secondo che consiste nel far loro paura: 1) perché non c'è furbo che non abbia qualche marachella da nascondere; 2) perché non c'è furbo che non preferisca il quieto vivere alla lotta, e la associazione con altri briganti alla guerra contro questi.

15. Il fesso si interessa al problema della produzione della ricchezza. Il furbo soprattutto a quello della distribuzione.

16. L'Italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all'ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la reverenza che l'italiano in generale ha della furbizia stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per la vendetta. Nella famiglia, nella scuola, nelle carriere, l'esempio e la dottrina corrente - che non si trova nei libri - insegnano i sistemi della furbizia. La vittima si lamenta della furbizia che l'ha colpita, ma in cuor suo si ripromette di imparare la lezione per un'altra occasione. La diffidenza degli umili che si riscontra in quasi tutta l'Italia, è appunto l'effetto di un secolare dominio dei furbi, contro i quali la corbelleria dei più si è andata corazzando di una corteccia di silenzio e di ottuso sospetto, non sufficiente, però, a porli al riparo delle sempre nuove scaltrezze di quelli.

  



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Messaggio «LA FURBIZIA COME VIRTU’» 
 
Proverbio cinese
La giustizia è la forza dei re, la furbizia è la forza della donna, l'orgoglio è la forza dei pazzi, la spada è la forza del bandito, l'umiltà è la forza dei saggi, le lacrime sono la forza del bambino, l'amore di un uomo e una donna sono la forza del mondo.

Preverbio italiano
La donna per piccola che sia, vince il diavolo in furberia.

Proverbio toscano
Tutte le mattine s'alzano un furbo e un bischero: se s'incontrano l'affare è fatto

Proverbio Napoletano
Senza 'e fesse 'e deritte nun campano
(traduzione : Senza stupidi, i furbi non vivono)

altri

Bisogna essere più furbi che santi.

Quando i furbi vanno in processione, il diavolo porta la croce.

Chi e' stato furbo una volta, e' sempre considerato tale.

Il semplice sbaglia per ignoranza, il furbo per malizia.
....

Come si vede anche la saggezza popolare considera "il furbo" negativamente, ma sembra proprio che in questa nostra società
i furbi abbiano sempre la meglio...
  



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Messaggio «LA FURBIZIA COME VIRTU’» 
 
Già, la saggezza popolare....
Un tempo essa aveva una importante influenza nella vita degli individui, ma la saggezza si trova esattamente agli antipodi della furbizia, e alla fine resta sempre la consolazione dei fessi.
  



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Messaggio «LA FURBIZIA COME VIRTU’» 
 
Ho trovato il vecchio post del 2009 «LA FURBIZIA COME VIRTU’» («ЛУКАВСТВО КАК ДОБРОДЕТЕЛЬ») scritto dal nostro caro amico Myshkin e ho deciso di rinnovarlo.

Robert Sheckley (1928-2005), un autore di fantascienza statunitense, particolarmente noto per i toni satirici e paradossali delle sue opere.
«Самое обидное, что в информационной войне всегда проигрывает тот, кто говорит правду, он ограничен правдой, лжец может нести все, что угодно».


  

LA FURBIZIA COME VIRTU’.jpg
Descrizione: Robert Sheckley (1928-2005), un autore di fantascienza statunitense, particolarmente noto per i toni satirici e paradossali delle sue opere 
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LA FURBIZIA COME VIRTU’.jpg







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Zarevich
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