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«LA LEGGENDA DELLA CITTÀ INVISIBILE DI KITEZH»
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Messaggio «LA LEGGENDA DELLA CITTÀ INVISIBILE DI KITEZH» 
 
Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov  Николай Римский-Корсаков
«LA LEGGENDA DELLA CITTÀ INVISIBILE DI KITEZH E DELLA VERGINE FEVRONIA»
«СКАЗАНИЕ О НЕВИДИМОМ ГРАДЕ КИТЕЖЕ И ДЕВЕ ФЕВРОНИИ»
Opera in quattro atti e sei quadri
Опера в четырех действиях и шести картинах
Libretto di V.Bèlskij sulle leggende antiche russe
Prima rappresentazione: Teatro Mariinskij di San Pietroburgo 1907

PERSONAGGI
Principe Jurij Vsèvolodovich (basso)
Principe Vsevolod Jurjevich (tenore)
Fevrònia (soprano)
Grìshka Kutermà (tenore)
Fiodor Pojarok (baritono)
Un govinetto (mezzosoprano)
Due notabili (tenore e baso)
Il Cantastorie (basso)
L’Ammaestratore d’orsi (tenore)
Il mendicante intonatore (baritono)
Bediaj, caporione tartaro (basso)
Burundaj, caporione tartaro (basso)
Sìrin, uccello profetico (soprano)
Alkonost, uccello profetico (contralto)
Arcieri principeschi, seguaci del corteo nuziale, notabili, mendicanti, nobili, guerrieri, cavalieri, tartari
 
Anno 6751 della Creazione. Tale il computo medievale, secondo cui la Creazione risaliva al 5508 avanti Cristo. Perciò qui è da intendere il 1243 dell’età nostra.
Atto Primo si svolge nelle foreste di là dal Volga
Atto Secondo in Kìtezh Minore sul Volga
Atto Terzo, Quadro Primo nel Grande Kitezh, Quadro Secondo in riva al Lago Jar il Limpido
Atto Quarto, Quadro Primo nei boschi di Kèrgenets, Quadro Secondo nella Città Invisibile Kìtezh [/i]
Image
ATTO PRIMO
Nelle fitte foreste al di là del Volga, in prossimità della città di Kitezh Minore vive una fanciulla di nome Fevrònia (Феврония). Lei è cresciuta nella fitta boscaglia, lontano dalla gente, e imparò a capire il linguaggio della natura, degli uccelli e degli animali. Un giorno si avvicina alla sua piccola capanna un giovane con un cornetto d’argento alla cintola. A giudicare dall'apparenza è un arciere principesco. Cacciando un orso lui si ferì la spalla, perse la strada ed ora non sa come uscire fuori dalla boscaglia. Fevronia lo accoglie cordialmente, gli fascia la ferita e gli dà il pane e il miele. La bellezza e la bontà di Fevronia conquistano il cuore del giovane sconosciuto. Si innamora della fanciulla e vuole sposarla, ma Fevronia è perplessa e non sa cosa rispondere. Nel bosco si ode un corno. Lo sconosciuto suona di rimando il corno d’argento che porta alla cintola. Infila nel dito di Fevronia un anello e se ne va.
Arrivano gli arcieri principeschi. Loro cercano un giovane con il corno d’argento alla cintola. Fevronia indica loro la strada su cui se n'è appena andato lo sconosciuto e domanda il suo nome. «Come, - le risponde il cacciatore Fiodor Pojarok, - Forse lo ignori, vergine? Era il nostro principe Vsèvolod, il figliolo del nostro principe Jurij di Kitezh». Fevronia batte le mani dalla sorpresa.

ATTO SECONDO
La città di Kìtezh Minore sulla riva sinistra del Volga. La piazza del mercato. Lì pure un’osteria con rimessa. Dovunque in crocchi si affolla il popolo in attesa del corteo nuziale. I mendicanti, uomini e donne, si accalcano in disperare. Vicino all’osteria l’ammaestratore suona il piffero e mostra un orso ammaestrato. Uomini, donne e ragazzi del popolo lo attorniano. Nelle vie è scesa la folla delle feste.
Solo i notabili della città non condividono l’esultanza comune. Alcuni nobili sono scontenti della scelta matrimoniale del Principe Vsèvolod (Всèволод) perché la sua fidanzata, Fevronia, è una ragazza di origini oscure. I nobili convincono l’ubriacone Grìshka Kutermà (Гришка Кутерьма) a deridere pubblicamente la sposa.
Si odono sonagli e suono di cetre. Il popolo fa silenzio e sta in ascolto. Alcuni guardano in lontananza. Grìshka Kutermà del tutto ubriaco cerca di spingersi avanti. Gli uomini glielo impediscono e lo respingono indietro. Grìshka Kutermà danza e canterella. Il popolo si gli raccoglie intorno. I notabili ridacchiano, tenendosi in disparte. Fevronia nota Grìshka. C’è chi vuol scacciare Grìshka, ma Fevrònia li trattiene con un gesto. Fa un profondo inchino al popolo. Grìshka viene spinto via dalla piazza.
D'un tratto appaiono i tartari in vesti screziate. Il popolo atterrito si disperde in varie direzioni e cerca in ogni modo di nascondersi. Sopraggiunge una folla di tartari con le sciabole ricurve e le bipenni. I tartari danno la caccia agli abitanti, li scovano e ne fanno strage. Fevronia viene legata con una corda. Il cacciatore principesco Fiodor Pojarok viene reso cieco dai tartari. I tartari si mettono in marcia per andare a conquistare la città del Grande Kìtezh. Ma i tartari non riescono a raggiungere la città e esigono dagli abitanti di indicare loro la strada. Ma il popolo non vuole condurre dei nemici alla città del Grande Kìtezh. Soltanto Grishka Kutermà è pronto a condurceli. I tartari se ne vanno con la catturata Fevronia come ostaggio. Fevronia prega Dio di rendere invisibile la città del Grande Kìtezh.

ATTO TERZO
Quadro primo
Il Grande Kìtezh. A mezzanotte in punto tutto il popolo con le armi in mano si è raccolto sul sagrato della Cattedrale dell’Assunzione (Успенский Собор). Nel vestibolo della cattedrale il principe Jurij e suo figlio Vsèvolod. Tutti si sono fatti intorno a Fiodor Pojaror, il quale sta a testa bassa, tenuto per mano da un giovinetto. Fiodor racconta al popolo ed ai principi della disgrazia. Il Kìtezh Minore cade, Fevronia è catturata, orde di tartari si muovono verso il Grande Kìtezh.
Il giovane principe Vsèvolod raccoglie la druzhìna, l’esercito (дружина = gli armigeri, cortigiani e soldati di un principe nella Russia antica) e se ne va sul campo di battaglia per affrontare il nemico. Il principe Jurij benedice il figlio e i suoi armigeri. Gli armigeri si accomiatano dalle mogli ed escono con il giovane principe dalla città.
Mentre l’esercito si allontana una chiara nebbia, dai riflessi dorati, scende piano dal cielo oscuro sulla città, dapprima trasparente, poi sempre più densa. La città accompagnata dal suono delle campane. La sanguinosa battaglia, descritta nell’intermezzo, alterna canti guerreschi a motivi musicali tartari.

Quadro secondo
Nella foresta in riva al lago Jar il Limpido (озеро Светлый Яр) c’è una oscurità impenetrabile.
La riva opposta, su cui sorge il Grande Kìtezh , è avvolta da una densa nebbia. Grìshka Kutermà, seguito dai caporioni tartari Bedjaj (Бедяй) e Burundaj (Бурундай), aprendosi il varco tra il folto dei cespugli, esce nella radura che conduce al lago. I tartari dividono il bottino di guerra e celebrano e cantano vittoria. Arriva la notte, si spartiscono il bottino della battaglia dove avevano sgominato l’esercito e ucciso il giovane principe Vsèvolod. I due guerrieri, Burundaj e Bedaj, si scontrano per il possesso di Fevronia e Bedjaj rimane ucciso. Poi tutti si addormentano. Dorme tutto l’accappamento. Grishka, pieno di rimorsi, chiede a Fevronia di liberarlo e vorrebbe gettarsi nel lago. Si ferma sulla riva come impalato. I primi raggi dell’alba rischiarono la superficie del lago e il riflesso della capitale nell’acqua sotto la riva destra. Si ode un festoso scampanio che a poco a poco diventa sempre più forte e solenne. Kutermà ritorna a precipizio verso Fevronia. Con folle meraviglia, indicando il lago. Fugge con un grido trascinandosi dietro Fevronia. Il suo grido sveglia i tartari che, alla vista dei riflessi si disperdono spaventati.

ATTO QUARTO
Quadro primo
Notte oscura. Gran folto nei boschi di Kèrzhenets (Керженец). Attraverso i fitti cespugli spinosi si apre la via Fevronia, con le vesti lacere, seguita dal folle Grìshka Kutermà. Lei cerca di consolare il povero Grishka che è sempre più disperato, impazzisce, ma lui fugge con un urlo selvaggio nel bosco.
Fevronia, rimasta sola, si sdraia sull’erba e si addormenta. Lei sogna che sui rami degli alberi si accendono ovunque ceri mistici. Sugli alberi dalla terra sbocciano a poco a poco enormi fiori mai visti. Iridi dorati, malvoni argentei e vermigli. Si sentono le voci degli uccelli profetici Sìrin (Сирин) e Alkònost (Алконост) che chiamano alla pazienza e annunciano a Fevronia che dovrà morire.
Incede lentamente lo spettro del principe Vsevolod, cinto di uno splendore dorato, sfiorando appena il suolo con i piedi. Il fantasma di Vsèvolod appare per condurla alla città di Kìtezh, mentre l’uccello profetico Sìrin, annuncia alla fanciulla vita eterna. Nell’intermezzo Fevronia abbandona il corpo e tutti e due tenendosi per mano, si allontanano lentamente, toccando appena con i piedi il terreno paludoso, e si dirigono verso la città invisibile.

Quadro secondo
Le nuvole si disperdono. La Città di Kìtezh, miracolosamente trasfigurata. La Cattedrale dell’Assunzione e la corte principesca vicino alla porta. Altri campanili, falò sulla mura, ingegnosi palazzi e verande di pietra bianca e legno di pino. Gli intagli sono adorni di perle. Gli affreschi sono color cenere, turchino e viola, con tutte le sfumature che si riscontrano nelle nuvole. Di fronte alla porta, la residenza principesca. A guardia della scalinata un leone e un unicorno dal pelo argentato. Sirin e Alkonost, uccelli profetici dai volti femminili, cantano appollaiati sulle pertiche. La folla in bianche vesti laiche con i gigli paradisiaci e ceri accesi in mano. Tra gli altri, Pojarok il veggente e il giovinetto, già guida di lui cieco. Tutti si inchinano al giovane principe e a Fevronia che entrano dalla porta. Fevronia indossa vesti lucenti. Il popolo circonda il giovane principe Vsevolod e Fevronia e intona la canzone nuziale al suono dei salteri e delle zampogne paradisiache, gettando loro sotto i piedi malvoni e iridi azzurre. Sulla gradinata della residenza principesca appare il principe Jurij.
Vsèvolod e Fevronia riprendono la cerimonia iniziale interrotta nel secondo atto. Vsèvolod la conduce all’altare. Fevronia chiede perdono a Grìshka Kutermà, la cui anima però non è ancora pronta al perdono. La fanciulla si augura che presto lo raggiunga nella città invisibile di Kìtezh.

La riproduzione totale o parziale dell'esposizione sintetica dell'Opera di Nikolaj Rimskij-Korsakov «LA LEGGENDA DELLA CITTA’ INVISIBILE DI KITEZH E DELLA VERGINE FEVRONIA», in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza espressa autorizzazione del forum ArcaRussa.it.



Ultima modifica di Zarevich il 05 Ago 2015 10:22, modificato 1 volta in totale 

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LA MUSICA DELL'OPERA
 
L’opera di Nikolaj Rimskij-Korsakov «LA LEGGENDA DELLA CITTA’ INVISIBILE DI KITEZH E DELLA VERGINE FEVRONIA» («СКАЗАНИЕ О НЕВИДИМОМ ГРАДЕ КИТЕЖЕ И ДЕВЕ ФЕВРОНИИ») è un opera-leggenda. Lo svolgimento rallentato, l’abbondanza delle larghe melodie espressive del carattere delle canzoni folcloristiche conferiscono all’opera una sfumatura originale e nazionale e il colorito dell’antichità remota.
Il preludio o l’introduzione dell’opera dal titolo «Elogio del rifugio per l’anima» («Похвала пустыне») dipinge un quadro della foresta con il sussurro delle foglie e сon il canto degli uccelli.
  
La musica del PRIMO ATTO è chiara e lirica. La canzone di Fevronia «O foresta mia, rifugio per l’anima» («Ах ты лес, мой лес, пустыня прекрасная») è nota della nettezza, del tranquillo e della vita serena.
La grande scena di Fevronia e il Principe. Il duetto d’amore dolce e sincero si interrompe con i suoni dei corni di cacciatori e con la canzone degli arcieri principeschi. Il Primo Atto finisce con squilli di trombe e rullio dei tamburi simbolizzando la potenza della città di Kìtehz.

ATTO SECONDO è un affresco monumentale. L’afflitta bylina (canto) del Suonatore di gùsli (гусли = gùsli, antico strumento a corde russo) è scritta da Rimskij-Kòrsakov nello stile del racconto epico antico. Dopo segue il coro che rammenta i canti lamentevoli. La caratteristica musicale di Grishka Kutermà ha sempre i suoni dei sonagli nell’orchestra. Con l’invasione dei tartari fino alla fine dell’atto suona la musica dei colori oscuri.

Il TERZO ATTO si compone di due quadri legati dall’intervallo sinfonico. Il Quadro primo è con i toni rigidi e oscuri. Anche l’aria del Principe Jurij è piena di una profonda tristezza: «O Gloria, ricchezza vana quaggiù!» («О слава, богатство суетное!»). Anche la canzone eroica degli armigeri di Vsevolod rende triste dal presentimento del perduto. L’episodio finale è pieno dei suoni misteriosi e scintillati dello smorzato rombo delle campane e torpore.
L’Intervallo Sinfonico «La Battaglia di Kèrzhenets» («Сеча при Керженце») è un capolavoro assoluto di Rimskij-Korsakov. È una battaglia, la mischia dei tartari con i russi.
La musica è fantasticamente drammatica e si rompe improvvisamente, si sentono solo delle risonanze della corsa a galoppo in lontanaza…
All’inizio del secondo quadro suona il coro dei tartari «Non corvi son che svolazzano sui morti eroi nelle tenebre» («Не вороны голодные»). I lamenti di Fevronia rammentano la canzone popolare. L’angoscia, l’eccitazione febbrile, l’implorazione passionale, il dolore e il terrore è uno stato d’anima di Grishkac Kutermà.
Le sgomente frasi corali dei tartari e la minacciosa campane a martello finiscono l’Atto Terzo.

Anche il QUARTO ATTO si compone di due quadri che sono legati dal’intervallo sinfonico.
Il primo quadro si divide in due parti. La prima è il disaccordo dell'animo di Grishka Kutermà con l’offuscamento della ragione e con i suoi fantasmi. L’altra parte è dedicata alla fantastica trasformazione della natura. Il quadro finisce con il duetto.
Senza pausa segue l’intervallo sinfonico-vocale: «Il pellegrinaggio alla Città Invisibile» («Хождение в невидимый град»). Sullo sfondo dello splendente corteo maestoso e solenne, sotto i suoni delle campane si sentono i bizzarri canti degli uccelli profetici Sìrin e Alkònost.
La musica del secondo quadro crea un panorama immobile, quasi solido nel fascino fiabesco della città meravigliosa. Le frasi vocali dei personaggi e cori seguono posatamente gli uni agli altri.
L’opera finisce con un lungo accordo luminoso e restando immobile.

ATTENZIONE!
La riproduzione totale o parziale dell'esposizione sintetica dell'Opera di Nikolaj Rimskij-Korsakov «LA LEGENDA DELLA CITTA’ INVISIBILE DI KITEZH E DELLA VERGINE FEVRONIA», in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza espressa autorizzazione del forum arcarussa.it

  

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Премьера оперы Римского-Корсакова в Мариинке
Prima dell'opera di Rimsky-Korsakov al Teatro Mariinskij


La prima dell'ultima grande opera di Nikolaj Rimskij-Korsakov  «LA LEGGENDA DELLA CITTÀ INVISIBILE DI KITEZH E DELLA VERGINE FEVRONIA» («СКАЗАНИЕ О НЕВИДИМОМ ГРАДЕ КИТЕЖЕ И ДЕВЕ ФЕВРОНИИ» «The Tale of the Invisible City of Kitezh and the Maiden Fevronia»), avrà luogo il 24 e 25 dicembre 2022 al Teatro Mariinskij. Aleksej Stepanjuk sta preparando una nuova versione della sua produzione nel 1994. Ha creato una nuova versione, più vicina al pubblico moderno, ma senza perdere la sua integrità e principio fondamentale: «La nostra performance è vicina alla liturgia, come è scritta da Rimskij-Korsakov», dice il regista. - Questa è una performance sul potere spirituale del popolo russo. Il fatto che la lingua russa, lo spirito russo, la cultura russa debbano essere protetti. Nell'azione scenica, siamo partiti dalle tradizioni della pittura di icone, in modo che gli artisti sul palco sembrassero icone che prendessero vita. La nuova versione della produzione era basata sulla performance del 1994, che fu accolta molto bene a San Pietroburgo e poi fece il giro del mondo. Dalle immagini familiari, gli spettatori degli anni '90 possono riconoscere i bellissimi costumi storici di Irina Cherednikova. Avranno il loro sviluppo sinfonico: dal rosso acceso all'inizio dell'opera, al bianco perlaceo alla fine, quando verremo trasportati in una città invisibile. Direttore musicale e direttore d'orchestra - Valerij Gherghiev. Il grandioso lirico-filosofico, epico nello spirito e nella forma, l'opera è ancora uno dei pinnacoli dei classici dell'opera mondiale. Lo stesso Rimskij-Korsakov ha fatto notevoli richieste agli artisti e ha escluso in anticipo possibili compromessi. La prefazione alla colonna sonora recita: «Durante la produzione teatrale di La Leggenda, nessun taglio, così come interruzioni nella musica, può essere consentito per distorcere il significato drammatico e la forma musicale. Se il teatro non ha la serie necessaria di sei campane in fondo al palcoscenico... allora la messa in scena de La Leggenda diventa impossibile.

  

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