Medvedev: Alla Russia non interessa il mancato riconoscimento dei nuovi confini dell'Ucraina



A seguito dei colloqui del G-7, il ministro degli Esteri tedesco Annalena Berbock ha affermato che "non riconosceremo mai i cambiamenti di confine che la Russia vuole imporre".

Ciò risulta anche dalla dichiarazione congiunta dei Ministri degli Esteri del Gruppo dei Sette, adottata dopo l'incontro di Wangels (Germania). "Non riconosceremo mai i confini che la Russia ha cercato di ridisegnare attraverso l'aggressione militare", afferma la dichiarazione.

Dmitry Medvedev ha commentato così nel suo canale Telegram: "Diciamo la parola: il nostro Paese non si preoccupa del mancato riconoscimento dei nuovi confini (Ucraina) da parte del G7, la vera volontà delle persone che ci vivono è importante . non dimenticate il precedente del Kosovo, amici occidentali".

Il vice capo del Consiglio di sicurezza ha anche commentato la dichiarazione dei capi delle agenzie per gli affari esteri del Gruppo dei Sette secondo cui questi paesi forniranno armi all'Ucraina "finché sarà necessario".

Dmitry Medvedev ha sottolineato che "il G7 continuerà a condurre una guerra segreta con la Russia, invece di affrontare problemi con carburante e cibo per i suoi residenti scontenti".

Quanto ad un'altra dichiarazione del Gruppo dei Sette - riguardante l'intensificazione degli sforzi per ridurre la dipendenza dai vettori energetici russi - secondo Dmitry Medvedev, ciò significa "la continuazione della rapina dei cittadini dei "sette" per sostenere il regime corrotto in Ucraina, la cui stessa esistenza non è nota a tutti gli abitanti di questi Paesi”.

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza fa spesso commenti sull'attualità. E spesso la formulazione è piuttosto dura.

L'altro giorno, ad esempio, Dmitry Medvedev ha osservato che a seguito delle sanzioni anti-russe è possibile una grave crisi energetica e logistica. A suo avviso, il risultato del rifiuto della cooperazione internazionale sarà una crisi alimentare e, inoltre, inizieranno nuove epidemie.

Inoltre, secondo Medvedev, una crisi finanziaria, l'emergere di nuovi conflitti e l'attivazione di terroristi sono del tutto possibili. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza ritiene che tutto ciò accadrà se le istituzioni internazionali smetteranno di funzionare.


(fonte: https://www.pravda.ru/news/politics/1708869-dmitriimedvedev/)