«ХОТЬ ТОПОР ВЕШАЙ» «ALMENO APPENDI UN'ASCIA»

L'espressione colloquiale «almeno appendi un'ascia» = «хоть топор вешай» viene utilizzata per sottolineare che la stanza è soffocante, fumosa o ha un cattivo odore. Questa frase appartiene al gruppo delle unità fraseologiche, cioè ha senso solo nella sua interezza. «In una calda giornata estiva, le finestre della capanna sono ben chiuse, l'aria è come un'ascia»» («В тёплый летний день окна в избе крепко затворены, воздух — топор вешай»). Quando è apparso il fatturato, gli scienziati non lo hanno stabilito con certezza. Il Corpus nazionale della lingua russa, un sistema che raccoglie e sistematizza i testi in russo dall'XI secolo ai giorni nostri, ricorda che in letteratura l'espressione «appendere anche un'ascia» fu usata negli anni ottanta dell'Ottocento dagli scrittori Anton Cechov e Dmitrij Màmin-Sibirjak. Esistono diverse versioni popolari dell'origine delle unità fraseologiche. Nessuno di loro, però, è mai stato confermato. L'ipotesi più comune è legata al sistema di ventilazione delle capanne russe. Le case contadine venivano spesso riscaldate «nere», cioè il fumo della stufa non veniva scaricato all'esterno. Per questo motivo le stanze sono diventate fumose. Per mantenere il calore, la casa non veniva ventilata spesso, quindi non c'era abbastanza aria fresca. La concentrazione del fumo aumentava il contenuto di anidride carbonica nell'aria, che diventava più densa. Non ci sono informazioni affidabili sul perché e come esattamente l'inquinamento atmosferico è stato misurato con un'ascia. Questa espressione viene talvolta usata per indicare «troppe persone nella stanza». Tuttavia, i suoi dizionari di unità fraseologiche non sono considerati normativi.
Apriamo il dizionario fraseologico russo-italiano e vediamo: «хоть топор вешай» = «qui si soffoca dal fumo» (dall’afa, aria viziata); «il fumo si taglia col coltello».