Andate via, siete russi, non venite più nel mio studio". Si sarebbe rivolta così a una ragazza di origini russe, invalida al cento per cento, il medico di base che l’ha in cura da anni. A raccontarlo è la stessa giovane, Lidia Malica Davidenco, 19 anni, residente a Casalecchio di Reno e studentessa dell’Alma Mater, che ha deciso di denunciare la professionista per diffamazione aggravata e di presentare un esposto all’ordine dei medici. Questo il racconto della giovane. È il 21 marzo quando la studentessa, iscritta al corso di Economia del turismo europeo a Rimini, affetta da sordità al 99%, si reca nello studio della sua dottoressa, sempre a Casalecchio, per chiederle di compilare un modulo che attesti la sua disabilità. Le serve per acquistare un computer da usare all’Università a Iva scontata come prevede la legge per chi ha la sua patologia. La dottoressa, però, convinta che l’attestazione debba essere rilasciata da un otorino, va a consultarsi con un altro collega. Poi, quando la ragazza le fa notare, che già altre volte le aveva rilasciato il documento, perde la pazienza e allontana la giovane dall’ambulatorio chiamando anche i carabinieri. Sul posto, nel frattempo, arriva anche la nonna della ragazza che cerca, a sua volta, di convincere il medico che, però, reagisce male. "Andate via – avrebbe detto di nuovo alla ragazza annunciandole che l’avrebbe tolta dall’elenco dei pazienti –. Non mi piacciono i russi, non mi piace Putin". Nel frattempo arrivano i carabinieri che, riportata la calma, invitano la professionista a compilare il modulo della discordia. "Sono nata in Italia e sono cittadina italiana – spiega Lidia –. Sono paziente della dottoressa da anni e, fino allo scoppio della guerra in Ucraina era sempre stata disponibile, corretta e professionale.

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