«ANNA KARENINA HA PERSO IL TRENO BRITANNICO»
«АННА КАРЕНИНА ОПОЗДАЛА НА БРИТАНСКИЙ ПОЕЗД»

Il giornale britannico «The Daily Telegraph» ha stilato un elenco dei cento migliori romanzi letterari del mondo. Il primo posto lo ha occupato il romanzo «Middlemarch: studi di provincia» della scrittrice britannica George Eliot, una delle più importanti dell'epoca vittoriana. Il secondo posto dell’elenco lo occupa il romanzo «Moby Dick o La balena» scritto dallo scrittore, poeta e critico letterario statunitense Herman Melville. E il terzo posto lo occupa il romanzo di Lev Tolstoj «Anna Karenina» («Анна Каренина»).
Oltre al romanzo di Lev Tolstoj nell’elenco britannico sono entrate anche le altre opere letterarie degli scrittori russi: «Lolita» («Лолита») di Vladimir Nabokov, «Dottor Zhivago» («Доктор Живаго») di Boris Pasternak, «Delitto e Castigo» («Преступление и наказание») di Fiodor Dostojevskij e «Evghenij Oneghin» («Евгений Онегин») di Aleksandr Pushkin. È strano che nell’elenco britannico sia assente il romanzo di Mikhail Bulgakov «Il Maestro e Margherita» («Мастер и Маргарита»). «Dottor Zhivago» di Boris Pasternak non merita assolutamente nessun’attenzione perché è un romanzo assai debole e legato piuttosto alla politica che alla letteratura. Boris Pasternak era un celebre poeta russo che scrisse le belle poesie, ma le sue opere di prosa sono deboli e poco interessanti.
Vorrei fare una domanda: chi è Giosuè Carducci? Direte che non ha niente a che fare con questo. Ma qui sbagliate. È un poeta del tutto dimenticato in Italia e non solo in Italia. Fu il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura, ma nel 1906. Perché lui mi è venuto ad un tratto in mente? Perché nello stesso 1906 l’Accademia delle Scienze della Russia avanzò al Premio Nobel la candidatura dell’altro letterato – Lev Tolstoj. Però quando Lev Tolstoj venne a sapere di quest’onore, non si rallegrò, ma, al contrario, spedì una lettera allo scrittore e traduttore finlandese Arvid Järnefelt, il quale godeva di molta influenza nelle alte sfere… Lev Tolstoj non voleva avere nessun premio Nobel. Arvid Järnefelt adempì questo incarico delicato e il premio venne conferito al poeta italiano Giosuè Carducci, il cui nome, oggi, è conosciuto soltanto ai critici letterari pignoli in particolar modo. Molta acqua è passata sotto i ponti e l’atto stravagante del Conte Tolstoj ora comincia a presentarsi non come solo una stramberia, ma come una previsione geniale dello scrittore geniale. Il Conte Lev Tolstoj aveva piena ragione. Non si deve partecipare a simili spettacoli di dubbia qualità.
Zarevich