Argonauta
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«GALINA BARINOVA: LA VIOLINISTA RUSSA»
Una misteriosa persona russa, che preferisce restare anonima, non svelandomi ne' il nome ne' l'indirizzo, mi ha spedito un pacco.
Aprendolo con stupore ho trovato all'interno numerosi dischi di notevole pregio artistico. Lo ringrazio pubblicamente, perché sono sicuro che legge questo forum :-)
Fra le incisioni più rare e per me sconosciute, ho scoperto proprio il disco "The art of Galina Barinova". Sorprendente. Non tanto per il virtuosismo tecnico, visto che i brani scelti non consentono di mostrare prodezze violinistiche, quanto per la bellezza straordinaria del suono. Ogni nota è studiata, calcolata, pesata, meditata per dare il massimo della bellezza e precisione melodica. E' un canto continuo, maschio, virile. E non mi stancherò mai di ripetere che questa è una caratteristica di quel suono "russo" che distingueva l'antico modo di suonare in Russia. Un suono sempre teso, vibrante, sicuro e deciso. Sarà un luogo comune ma è vero.
Qualitativamente i pezzi sono eterogenei, si passa da piccole gemme come Schubert a opere di tono minore come"Turkey in the straw", suonata peraltro con ironia e buongusto. Devo dire che è la prima volta che ho sentito suonare l'"Arpeggione" di Schubert per violino. Ho due registrazioni, una bella trascrizione per flauto e una per violoncello. Ricordo che l'arpeggione era uno strumento inventato nell'ottocento che stava a metà strada fra la viola da gamba e la chitarra. Conosco solo Schubert che glia ha dedicato un componimento musicale, adesso è nel repertorio dei violoncellisti.
In questi giorni, spero di poter scrivere una mia (ignorantissima e illetterata) opinione sui vari dischi a me regalati da questo gentile benefattore.... :-)
____________ Miayyyy! Myrrr....rrr....
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