«ELENA» «ЕЛЕНА»
Film di Andrej Zvjąghintsev (Андрей Звягинцев) 2011

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Il film del regista russo Andrej Zvjąghintsev «Elena» («Елена») ha vinto al 64esimo Festival del Cinema a Cannes il Premio della giuria del programma di concorso «Lo Sguardo Particolare» («Особый Взгляд»). Il presidente della giuria il celebre regista serbo Emir Kusturitsa ha consegnato il diploma del vincitore ad Andrej Zvjąghintsev.
Nel suo nuovo film il regista russo fa un passo ulteriore nello sviluppo della cultura russa e su molte cose diventa un opponente dei classici o si contrappone ai classici come Lev Tolstoj o Fiodor Dostojevskij. Il regista Andrej Zvjąghintsev dimostra che, sempre difeso dall’arte russa, un «piccolo uomo» non solo non potrą essere un portatore del «bene superiore», ma anche puņ essere la fonte dell’orribile delitto.
Il film «ELENA» («ЕЛЕНА») racconta di una coppia di coniugi. Il ricco e avaro Vladimir tratta sua moglie Elena come donna di servizio. Ambedue hanno i figli dai primi matrimoni: Elena ha un figlio, invece Vladimir ha una figlia. Il figlio di Elena č disoccupato che non č capace di mantenere sua moglie con i bambini. La famiglia del figlio vive soltanto sui soldi che gli dą la madre Elena. La figlia di Vladimir č una ragazza della bohčme. Vladimir finisce in ospedale con un attacco cardiaco. Lģ lo visita la figlia con la quale Vladimir non aveva mai avuto buoni rapporti, ma la sua visita in ospedale cambia tutto. Essendo uscito dall’ospedale, Vladimir dice a sua moglie Elena che lui ha deciso di cambiare il testamento e sua figlia riceverą tutti i soldi accumulati mentre Elena ottenerą in ereditą soltanto la piccola rendita vitalizia. Elena capisce che lei non potrą mai aiutare suo figlio. La modesta e ubbidiente Elena si č decisa a un gesto temerario