CD DIRETTORE D’ORCHESTRA EVGHENIJ KOLOBOV
ДИРИЖЁР ЕВГЕНИЙ КОЛОБОВ (1946-2003)
Orchestra del Teatro «NOVAJA OPERA» di Mosca
Оркестр Московского Театра «НОВАЯ ОПЕРА»

Serghej Tanèev (1856-1915) Сергей Танеев
«SAN GIOVANNI DAMASCENO»
«ИОАНН ДАМАСКИН», Oр.1
Cantata sul testo di Aleksej Tolstoj
San Giovanni Damasceno è stato un presbitero e teologo siriano.
È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.

1.Adagio ma non troppo
2.Andante sostenuto
3.Fuga. Allegro

Serghej Rachmaninov (1873-1943) Сергей Рахманинов
«LA PRIMAVERA» «ВЕСНА», Oр.20
Cantata per baritono, coro e orchestra sul testo di Nikolaj Nekràssov.

Serghej Rachmaninov (1873-1943) Сергей Рахманинов
«LE TRE CANZONI RUSSE» «ТРИ РУССКИЕ ПЕСНИ», Oр.41
1.«Attraverso il fiume, il fiume rapido» («Через речку, речку быстру»)
2.«Ah, tu, Van’ka, testa baldanzosa» («Ах ты, Ванька, разудала голова»)
3.«Voi siete dal viso bianco, imbellettate» («Белилицы, румяницы вы мои!»)
TOTALE: 52:51

Solista: Samson Izjùmov – baritono (Самсон Изюмов), (4)
Coro e Orchestra del Teatro «NOVAJA OPERA»
Direttore: Evghenij Kòlobov (Евгений Колобов)
Registrato: Grande Sala del Conservatorio di Mosca, 1997

Serghej Tanèev (Сергей Танеев), il celebre compositore russo, professore, rettore del Conservatorio di Mosca. L’idea della cantata «SAN GIOVANNI DAMASCENO» nacque a quel tempo quando la Mosca musicale subì una perdita. Morì il grande pianista russo, il fondatore del Conservatorio di Mosca Nikolaj Rubinstein (Николай Рубинштейн 1835-1881). Serghej Taneev dedicò il suo lavoro ispirato alla memoria del suo maestro. Il materiale letterario per la cantata lo servì un frammento dall’omonimo poema del poeta Aleksej Konstantinovich Tolstoj. Il poema sul grande teologo, poeta e scrittore bizantino del VIII secolo San Giovanni Damasceno cioè in russo Иоанн Дамаскин. Nel frammento messo nella base della cantata si presenta un inno di lutto cantato da San Giovanni Damasceno e dai suoi allievi. Serghej Taneev come tema principale prese nella sua cantata il motivo dalla musica sacra «Con i Santi pregare per l'anima» («Со святыми упокой»).
La prima parte della cantata «Vado nei luoghi a me sconosciuti» («Иду в неведомый мне путь») è la riflessione della vita vissuta e la trepidazione prima di andare nel mondo di là.
La seconda parte è il cerchio delle immagini illuminate ed elevate. Canta solo il coro senza accompagnamento dell’orchestra.
Il finale è collegato con la prima parte della cantata. Qui entrano in contrasto due immagini diametralmente opposte, l’una è la volontà e l’altra è l’inflessibile forza del destino. Nella Coda della cantata per l’ultima volta passa il tema «Vado nei luoghi a me sconosciuti» («Иду в неведомый мне путь»).

LA CANTATA «LA PRIMAVERA» DI RACHMANINOV
КАНТАТА «ВЕСНА» РАХМАНИНОВА

La Cantata fu scritta da Serghej Rachmaninov nel 1902.
La sua prima a Pietroburgo si svolse alla Sala dell’Assamblea Nobiliare l'8 gennaio 1905 con la partecipazione del Coro del Teatro Mariìnskij diretto da Aleksandr Siloti. Questa composizione musicale di Rachmanonov è su molte cose insolita. Insolito è il verso di Nekràssov posto sulla base della cantata, il verso in cui si unisce quello che non può essere unito. Si urtano le immagini della natura d’inverno e di primavera con il dramma d’amore dell’eroe. La Cantata «LA PRIMAVERA» scritta per baritono, Coro e Orchestra sulla poesia di Nikolaj Nekràssov «Il Rumore Verde» («Зелёный шум»). L'essenziale per compositore è trasmettere il movimento di un «flusso continuo della vita» («непрерывный поток жизни»), chiamato dal risveglio della natura, e «il senso del rinnovamento gioioso» («чувство радостного обновления»), che con la forza insormontabile penetra nell’anima dell’uomo. Alla processione vigorosa ed esultante della primavera confronta il dramma personale dell’eroe.

«TRE CANZONI RUSSE» («ТРИ РУССКИЕ ПЕСНИ») per Coro e Orchestra è la prima composizione scritta da Serghej Rachmaninov nell’emigrazione, nel 1926. Due prime canzoni: «Attraverso il fiume, il fiume rapido» («Через речку, речку быстру») e «Ah, tu, Vàn’ka, testa baldanzosa» («Ах ты, Ванька, разудала голова») sono assai oscure, invece la terza «Voi siete dal viso bianco, imbellettate» («Белилицы, румяницы вы мои!») è come se rischiarasse il paesaggio senza gioia, con un raggio di speranza.