A proposito di Gogol' a Roma, ho trovato questo interessante articolo, che si può leggere sul web, qui
Ciao a tutti, Vincenzo :)
Oggetto: «NIKOLAJ GOGOL’: È INCREDIBILE!»
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Speravo di riuscire a fare queste foto entro l'anno: eccole! :D
Ciao a tutti, Vincenzo
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Oggetto: «NIKOLAJ GOGOL’: È INCREDIBILE!»
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Boris Sokolòv (Борис Соколов)
«GOGOL DECIFRATO»: «Vij», «Taràs Bùlba», «Il Revisore», «Le Anime Morte»
«РАСШИФРОВАННЫЙ ГОГОЛЬ»: «Вий», «Тарас Бульба», «Ревизор», «Мертвые души»
Casa Editrice «EXMO» Mosca 2007 (Pagine 352)
Издательства «ЭКСМО» 2007
Boris Sokolòv, un famoso critico letterario e storico, autore del libro «Bulgakov decifrato» solleva il velo e tradisce il segreto delle opere principali di Nikolaj Gogol. Di che cosa voleva scrivere Gogol nel secondo volume di «Le Anime Morte»? Perché lui bruciò il secondo volume? Che cosa nella novella «Taras Bulba» è una verità storica e che cosa è invece poetica? Quale è la basilarità infernale delle opere «Il Revisore» e «Le Anime Morte»? Che posto occupa Vij nella demonologia mondiale? A tutte queste domande si può trovare le risposte nel libro di Boris Sokolov «Gogol decifrato»
«GOGOL DECIFRATO»: «Vij», «Taràs Bùlba», «Il Revisore», «Le Anime Morte»
«РАСШИФРОВАННЫЙ ГОГОЛЬ»: «Вий», «Тарас Бульба», «Ревизор», «Мертвые души»
Casa Editrice «EXMO» Mosca 2007 (Pagine 352)
Издательства «ЭКСМО» 2007
Boris Sokolòv, un famoso critico letterario e storico, autore del libro «Bulgakov decifrato» solleva il velo e tradisce il segreto delle opere principali di Nikolaj Gogol. Di che cosa voleva scrivere Gogol nel secondo volume di «Le Anime Morte»? Perché lui bruciò il secondo volume? Che cosa nella novella «Taras Bulba» è una verità storica e che cosa è invece poetica? Quale è la basilarità infernale delle opere «Il Revisore» e «Le Anime Morte»? Che posto occupa Vij nella demonologia mondiale? A tutte queste domande si può trovare le risposte nel libro di Boris Sokolov «Gogol decifrato»
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Descrizione: | Boris Sokolòv «GOGOL DECIFRATO»: «Vij», «Taràs Bùlba», «Il Revisore», «Le Anime Morte» Casa Editrice «EXMO» Mosca 2007 (Pagine 352) |
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Oggetto: «NIKOLAJ GOGOL’: È INCREDIBILE!»
NICOLAJ GOGOL «ROMA» - НИКОЛАЙ ГОГОЛЬ «РИМ»
Editore: Mosca, Centro del Libro presso la Biblioteca Statale Panrussa della Letteratura Straniera «M.I.Rudomino»
ISBN 978-5-9697-0750-4 (2009), 978-5-7380-0393-6 (2011)
Il libro include la novella «Roma», le lettere «romane» di Nicolaj Vassilievich Gogol degli 1837-1838 e dei saggi di P.P. Muratov, V.V. Veidle, A.A. Kara-Murza dedicati al tema “Gogol a Roma”.
L’edizione è in lingua russa e italiana. Traduttori: Tommaso Landolfi, Ettore Lo Gatto, Nadia Cicognini, Sara Villani.
Editore: Mosca, Centro del Libro presso la Biblioteca Statale Panrussa della Letteratura Straniera «M.I.Rudomino»
ISBN 978-5-9697-0750-4 (2009), 978-5-7380-0393-6 (2011)
Il libro include la novella «Roma», le lettere «romane» di Nicolaj Vassilievich Gogol degli 1837-1838 e dei saggi di P.P. Muratov, V.V. Veidle, A.A. Kara-Murza dedicati al tema “Gogol a Roma”.
L’edizione è in lingua russa e italiana. Traduttori: Tommaso Landolfi, Ettore Lo Gatto, Nadia Cicognini, Sara Villani.
Oggetto: «NIKOLAJ GOGOL’: È INCREDIBILE!»
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Jurij Mann Юрий Манн
«GOGOL’. IL COMPIMENTO DEL CAMMINO: 1845-1852»
«ГОГОЛЬ. ЗАВЕРШЕНИЕ ПУТИ: 1845-1852»
Casa Editrice «Aspect Press Ltd» Mosca 2009 (Pagine 304)
Издательство «Aspect Press Ltd» Москва 2009
Il libro abbraccia l’ultimo periodo della vita dello scrittore russo dal 1845 al 1852. Molti avvenimenti importanti accaddero in questo lasso di tempo: l’addio di Gogol’ con l’Italia, il pellegrinaggio attraverso il Mare Mediterraneo e le terre del Vicino oriente a Gerusalemme alla Tomba del Signore, il ritorno definitivo in Russia dopo il soggiorno all’estero che era durato quasi 12 anni, gli incontri a Mosca e San Pietroburgo con molti esponenti della cultura russa, il viaggio al romitaggio Optin.
Il Monastero di Òptina o Òptina Pustýn' (Оптина Пустынь) è un monastero maschile sito vicino a Kozelsk (Козельск) e fu nel XIX secolo uno dei più importanti luoghi di culto della Chiesa ortodossa russa. Nel 1821 a 400 metri dal luogo di culto si stabilirono degli anacoreti che presto attirarono il culto dei devoti verso Kozelsk. Tra gli altri, fu visitato da Vassilij Zhukovskij, Nikolaj Gogol', Ivan Turghenev, Vassilij Rozànov e Lev Tolstoj.
Ma la cosa principale di quel periodo è la continuazione del lavoro sul poema «Le Anime Morte» («Мёртвые Души»). Nel libro di Jurij Mann (Юрий Манн) si rileva tutta la storia piena di tensione tragica del secondo volume del poema che finì con la distruzione del manoscritto. Il libro è indirizzato a tutti quelli che si interessano alla letteratura russa e prima di tutti agli insegnanti di letteratura. Questo libro è un esempio di profonda ricerca filologica.
«GOGOL’. IL COMPIMENTO DEL CAMMINO: 1845-1852»
«ГОГОЛЬ. ЗАВЕРШЕНИЕ ПУТИ: 1845-1852»
Casa Editrice «Aspect Press Ltd» Mosca 2009 (Pagine 304)
Издательство «Aspect Press Ltd» Москва 2009
Il libro abbraccia l’ultimo periodo della vita dello scrittore russo dal 1845 al 1852. Molti avvenimenti importanti accaddero in questo lasso di tempo: l’addio di Gogol’ con l’Italia, il pellegrinaggio attraverso il Mare Mediterraneo e le terre del Vicino oriente a Gerusalemme alla Tomba del Signore, il ritorno definitivo in Russia dopo il soggiorno all’estero che era durato quasi 12 anni, gli incontri a Mosca e San Pietroburgo con molti esponenti della cultura russa, il viaggio al romitaggio Optin.
Il Monastero di Òptina o Òptina Pustýn' (Оптина Пустынь) è un monastero maschile sito vicino a Kozelsk (Козельск) e fu nel XIX secolo uno dei più importanti luoghi di culto della Chiesa ortodossa russa. Nel 1821 a 400 metri dal luogo di culto si stabilirono degli anacoreti che presto attirarono il culto dei devoti verso Kozelsk. Tra gli altri, fu visitato da Vassilij Zhukovskij, Nikolaj Gogol', Ivan Turghenev, Vassilij Rozànov e Lev Tolstoj.
Ma la cosa principale di quel periodo è la continuazione del lavoro sul poema «Le Anime Morte» («Мёртвые Души»). Nel libro di Jurij Mann (Юрий Манн) si rileva tutta la storia piena di tensione tragica del secondo volume del poema che finì con la distruzione del manoscritto. Il libro è indirizzato a tutti quelli che si interessano alla letteratura russa e prima di tutti agli insegnanti di letteratura. Questo libro è un esempio di profonda ricerca filologica.
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NIKOLAJ GOGOL
НИКОЛАЙ ГОГОЛЬ
La complessità dei testi e la ricchezza del linguaggio di Nikolaj Gogol’ rendono difficile la traduzione. Forse per questo all’estero Gogol’ è conosciuto meno di Lev Tolstoj, Anton Cechov o Fiodor Dostojevskij, ma per la Russia è un personaggio di pari grandezza. In Russia non c’è un teatro che non abbia messo in scena le sue commedie, non c’è una persona che non abbia citato i suoi testi diventati proverbiali.
«I miei pensieri, il mio nome, le mie opere apparterranno alla Russia», - firmato Nikolaj Gogol’. Il 1 aprile 2014 ricorrono i 205 anni dalla nascita di questo grande scrittore russo. Una delle facce è quella di Gogol satirico, sensibilissimo alle piaghe sociali e sempre pronto a puntare il dito, ma farlo con ironia suscitando risate e, talvolta, facendo anche ridere e piangere allo stesso tempo. Sicuramente per noi russi è un autore di grandissima attualità, perchè non tutti sono in grado di vedere non solo il male, ma anche il bene. Gogol’ scrive che soltanto chi percepisce il dolore è in grado di amare il proprio paese. Così anche noi proviamo amore per il nostro paese.
Nikolaj Gogol’ è uno degli autori russi più studiati, ma riusciamo noi a capire pienamente quello che ha scritto? Il linguaggio di Gogol’ era di una ricchezza straordinaria, irraggiungibile per gli autori moderni. Ogni scrittore che tiene all’integrità dei suoi testi e li percepisce come un tessuto vivente, che respira, deve certamente pensare a Gogol’.
НИКОЛАЙ ГОГОЛЬ
La complessità dei testi e la ricchezza del linguaggio di Nikolaj Gogol’ rendono difficile la traduzione. Forse per questo all’estero Gogol’ è conosciuto meno di Lev Tolstoj, Anton Cechov o Fiodor Dostojevskij, ma per la Russia è un personaggio di pari grandezza. In Russia non c’è un teatro che non abbia messo in scena le sue commedie, non c’è una persona che non abbia citato i suoi testi diventati proverbiali.
«I miei pensieri, il mio nome, le mie opere apparterranno alla Russia», - firmato Nikolaj Gogol’. Il 1 aprile 2014 ricorrono i 205 anni dalla nascita di questo grande scrittore russo. Una delle facce è quella di Gogol satirico, sensibilissimo alle piaghe sociali e sempre pronto a puntare il dito, ma farlo con ironia suscitando risate e, talvolta, facendo anche ridere e piangere allo stesso tempo. Sicuramente per noi russi è un autore di grandissima attualità, perchè non tutti sono in grado di vedere non solo il male, ma anche il bene. Gogol’ scrive che soltanto chi percepisce il dolore è in grado di amare il proprio paese. Così anche noi proviamo amore per il nostro paese.
Nikolaj Gogol’ è uno degli autori russi più studiati, ma riusciamo noi a capire pienamente quello che ha scritto? Il linguaggio di Gogol’ era di una ricchezza straordinaria, irraggiungibile per gli autori moderni. Ogni scrittore che tiene all’integrità dei suoi testi e li percepisce come un tessuto vivente, che respira, deve certamente pensare a Gogol’.
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Nikolaj Gogol’ Николай Гоголь
«LA PROSA SPIRITUALE. IL TESTAMENTO»
«ДУХОВНАЯ ПРОЗА. ЗАВЕЩАНИЕ»
Casa Editrice «OlmaMediaGrupp» Mosca 2017 (Pagine 352)
Издательство «ОлмаМедиаГрупп» Москва 2017
Il lettore, il nostro contemporaneo, quasi non conosce la prosa spirituale di Nikolaj Gogol’. Per lui Gogol’ resta un geniale satirico, l’autore dell «Ispettore Generale» e «Le Anime Morte». La prosa spirituale di Gogol’ per lui, in sostanza, non esiste. Nell’edizione sono entrate le opere morali e religiose poco conosciuto al lettore di oggi scritte negli anni 1840: «I Passi scelti dalla corrispondenza con gli amici» («Выбранные места из переписки с друзьями»).
«LA PROSA SPIRITUALE. IL TESTAMENTO»
«ДУХОВНАЯ ПРОЗА. ЗАВЕЩАНИЕ»
Casa Editrice «OlmaMediaGrupp» Mosca 2017 (Pagine 352)
Издательство «ОлмаМедиаГрупп» Москва 2017
Il lettore, il nostro contemporaneo, quasi non conosce la prosa spirituale di Nikolaj Gogol’. Per lui Gogol’ resta un geniale satirico, l’autore dell «Ispettore Generale» e «Le Anime Morte». La prosa spirituale di Gogol’ per lui, in sostanza, non esiste. Nell’edizione sono entrate le opere morali e religiose poco conosciuto al lettore di oggi scritte negli anni 1840: «I Passi scelti dalla corrispondenza con gli amici» («Выбранные места из переписки с друзьями»).
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Nikolaj Gogol’ Николай Гоголь
«RUSSIA. IL CAMMINO DELLA VERITA’»
«РОССИЯ. ПУТЬ ИСТИНЫ»
Casa Editrice «Ripol Klassik» Mosca 2014 (Pagine 676)
Издательство «Рипол Классик» Москва 2014
La prosa filosofica e pubblicistica di Nikolaj Gogol’ in cui l’autore ragiona del cammino della Russia, della sua storia, della sua cultura, del popolo e della fede ortodossa russa. Alcune opere di questo libro suscitavano una calda polemica quando era in vita Gogol’. Nel presente libro c’è anche la corrispondenza di Nikolaj Gogol’ con i suoi contemporanei ed anche c’è un brano dal romanzo di Dmitrij Merezhkòvskij «Gogol’. Attività letteraria, la vita e la religione» («Гоголь. Творчество, жизнь и религия»).
«RUSSIA. IL CAMMINO DELLA VERITA’»
«РОССИЯ. ПУТЬ ИСТИНЫ»
Casa Editrice «Ripol Klassik» Mosca 2014 (Pagine 676)
Издательство «Рипол Классик» Москва 2014
La prosa filosofica e pubblicistica di Nikolaj Gogol’ in cui l’autore ragiona del cammino della Russia, della sua storia, della sua cultura, del popolo e della fede ortodossa russa. Alcune opere di questo libro suscitavano una calda polemica quando era in vita Gogol’. Nel presente libro c’è anche la corrispondenza di Nikolaj Gogol’ con i suoi contemporanei ed anche c’è un brano dal romanzo di Dmitrij Merezhkòvskij «Gogol’. Attività letteraria, la vita e la religione» («Гоголь. Творчество, жизнь и религия»).
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Ultima modifica di Zarevich il 19 Maggio 2023 20:06, modificato 1 volta in totale
«GOGOL’ IN ITALIA» «ГОГОЛЬ В ИТАЛИИ»
Nikolaj Gogol’ (Николай Гоголь, 1809-1852) fu lo scrittore russo sul quale la nostalgia per l’Italia e la concentrazione di essa su Roma ebbe l’importanza più significativa. A Roma Gogol’ arrivò la prima volta nel Sabato Santo del 1837, proveniente da Parigi e Vevey, dopo avere fatto una breve sosta a Torino, di cui scrisse che non era seconda a nessun’altra città per magnificenza e di cui lodò gli abitanti per il loro garbo e la loro cortesia. La breve sosta a Torino fu come il primo momento realistico del contatto con l’Italia, dopo le esaltanti parole, di origine letteraria, della poesia del 1827: «il tuo respiro mi seduce e brucia, - e sono in cielo, tutto suoni e palpiti». Nessuno aveva ancora espresso così ampiamente le proprie impressioni ed esperienze nelle lettere scritte dall’Italia come fece Gogol’ a partire da quella Settimana Santa, nella quale aveva realizzato il desiderio di assistere alla messa celebrata dal papa in S.Pietro. I corrispondenti più loquaci che abbiamo finora conosciuti erano stati: scrittore Denis Fonvizin (Денис Фоныизин, 1745-1792), pittore Silvestr Scedrìn (Сильвестр Щедрин, 1791-1830) e poeta Piotr Vjàsemskij (Пётр Вяземский, 1792-1878).
La lettera del 16 marzo del 1837 è indirizzata alla madre:
«Sono qui da due giorni. Il mio trasferimento (da Parigi) in Italia, о meglio a Roma, si è prolungato tre settimane. Ho viaggiato per mare e per terra con ritardi e fermate, ma, nonostante tutto, sono arrivato in tempo per le feste. Ho sentito la messa, nella chiesa di San Pietro, detta dal papa. Il papa ha 60 anni e viene portato su una magnifica portantina con baldacchino. I portatori si sono dovuti fermare varie volte in mezzo alla chiesa perché il papa aveva le vertigini. La chiesa di San Pietro è enorme ed enorme è la massa di ospiti a Roma. Nella chiesa c’erano alcune migliaia di persone, ed essa sembrava ancora vuota. Le giornate sono estive, il sole magnifico, le stelle brillano meglio, alcune volte sono più lucenti che da noi. In una parola, un vero cielo italiano. La primavera quasi non si nota perché vi sono pochi alberi che debbono inverdire. Sono tutti quasi eternamente verdi; non perdono quasi foglie durante l’inverno. Io ho avuto il tempo di visitare solo una parte delle antichità e spesso avviene che in una casa nuova è incastrata una parte di una rovina, un pezzo di muro о una colonna о un altorilievo. Non ho visitato ancora né le gallerie di quadri né i numerosi palazzi dove c’è da vedere per un anno intero. Tutta la terra odora e respira artisti e quadri. A mucchi si vendono mosaici e pezzi antichi. Scuole di pittura e di scultura sono nella strada quasi ad ogni porta. Prima di Roma sono stato, oltre che in molte altre, in due città famose, Genova e Firenze. Genova è magnifica; c’è una quantità di case simili a palazzi, ornate di quadri dei migliori artisti italiani: le strade però sono così strette che due persone non ci possono passare stando accanto. Sono, comunque, lastricate con marmi e molto pulite. Nella prossima lettera vi descriverò quello che vedrò a Roma; adesso mi affretto a finire per andare al sole, perché mi è prescritto stare al sole quanto più è possibile».
Una lettera alle sorelle, del 28 aprile del 1838, dà una chiara idea di come Gogol’ si sforzasse di riunire brevemente quelle che erano state le sue impressioni e i suoi interessi nei primi mesi del ritorno: «Vi dirò adesso di me. La mia salute è un po’ migliorata. Mi ha aiutato il tempo buono che è durato tutto l’inverno. Immaginatevi che l’inverno qui è migliore e più caldo della primavera. Qui nessuno riscalda le camere. Le giornate sono state cosi piene di sole e luminose. Non una nuvoletta e la volta del cielo tutta azzurra, azzurra come da noi non è mai. Ma voi non sapete ancora che cosa è Roma e vi sbagliate molto se credete che sia in qualche modo simile a Pietroburgo. È una città di genere completamente diverso. Pietroburgo è la più nuova di tutte le città, e Roma la più vecchia. A Pietroburgo tutto è in ordine, pulito, i muri imbiancati; e qui, tutto al contrario, le mura delle case sono completamente scure, simili a quelle del Palazzo d’inverno о del Palazzo di Marmo, e a volte accanto ad una casa nuova ce n’è che ha mille anni. Qualche volta, nel muro di una casa è incorporata una colonna, che fu fatta al tempo dell’imperatore romano Augusto, tutta annerita dal tempo; talvolta un’intera piazza è tutta coperta di rovine, e tutte queste rovine sono coperte di edera, e vi crescono fiori selvaggi e tutto ciò ha un aspetto bellissimo, quale potete solo immaginarlo. Per tutta la città zampillano fontane e sono tanto belle. Una di esse rappresenta Nettuno che viaggia in un cocchio, e i suoi cavalli gettano in aria spruzzi; in un altro luogo, un tritone, sollevata in alto una conchiglia, lancia in alto un getto d’acqua. Forse voi non sapete che in nessun’altra città al mondo ci sono tante chiese come a Roma, e all’interno esse sono cosi adorne come non si verifica in nessun palazzo reale. Le colonne di marmo, di porfido, di rara pietra azzurra, che è chiamata lapis, di avorio, e tante tante statue, tutto è magnifico. E quel che ancora di più le adorna, sono i quadri. Voi, penso, avete sentito i nomi dei famosi pittori Raffaello, Michelangelo, Correggio, Tiziano ecc., i cui quadri costano adesso milioni ed è perfino impossibile comprarli. Pensate che tutti questi quadri sono qui. E non solo nelle chiese vi sono quadri; nei palazzi di qui, che sono moltissimi e appartengono alle migliori famiglie romane, vi sono intere gallerie di quadri, piene di opere dei migliori maestri, cosicché, anche se ti fermi a Roma per alcuni anni, ti resta sempre qualcosa da vedere. Il Vaticano (dove vivono i papi) è un grande palazzo con un numero infinito di stanze e gallerie, e tutte queste gallerie sono piene di statue, di quelle statue che furono fatte, ai tempi degli antichi greci e romani, dai famosi scultori, i cui nomi voi, io credo, abbiate letto nella storia. In una parola, tutto ciò che leggete nei libri, lo vedete qui davanti a voi. Non so se vi ho scritto qualcosa sul carnevale. È una manifestazione notevole. Immaginatevi, che nel corso di tutta la settimana tutti escono a piedi о in vettura, mascherati con ogni specie di costumi e maschere. Uno si veste da avvocato con un naso lungo come tutta la strada, un altro da turco, un terzo da rana, da pagliaccio о come capita. Perfino i cocchieri a cassetta si vestono da donne con le cuffie. Ognuno si sforza di vestirsi come può e chi non ha proprio nessun costume, si imbratta la faccia, e i ragazzini indossano alla rovescia le giubbe e i mantelli stracciati. Ognuno ha con sé un cartoccio di palline fatte di farina, che si gettano l’un l’altro impiastricciandosi. Tutti ridono e sghignazzano. Talvolta invece della farina buttano confetti. L’ultima sera che si chiama Moccolotti, bruciano carnevale, cioè espongono fuochi a tutte le finestre. Tutti coloro che vanno in carrozza (e nelle carrozze ci sono fino a 12 persone), tutti tengono delle candele in cima a delle lunghe aste e altri corrono appresso a loro anche con delle aste, ma alle quali sono attaccati dei fazzoletti con cui spegnere le candele. Se riescono nel loro intento ridono di cuore. Durante tutta questa baldoria si sente un urlo solo: Senza moccolo, senza moccolo! Altri aggiungono: О che oscurità! Intanto dai balconi le dame tendono anch’esse delle lunghe aste col moccolo in cima e accendono quelli che sono stati spenti. Ciò si prolunga fino alle undici della notte, e in questo modo finisce il carnevale, ma per sapere, occorre vedere. Forse un giorno vi sarà dato di venire in Italia, in questa terra così diversa da tutte le altre. Sebbene gli stranieri di solito trascorrano in Italia l’inverno, a me in Italia piace di più l’estate. È vero che ci fa molto caldo, ma in compenso, in Italia, di questa stagione la natura è nel suo pieno splendore, e talvolta capita che per due tre mesi di seguito il cielo è sereno tutto il giorno; vi svegliate e vedete davanti a voi la volta celeste pura, senza nemmeno uno straccetto di nuvole, cosicché dimenticate che le nuvole esistano. Come sono meravigliosamente belle le città e i paesi intorno a Roma in questo periodo! E se vedeste come qui si vestono le contadine abitanti dei grandi villaggi! Una meraviglia, una meraviglia! Alcune di esse sono perfette bellezze! Ma vi racconterò ancora nella prossima lettera. E forse troverò il modo di mandarvi dall’Italia qualcosa di italiano».
Nikolaj Gogol’ (Николай Гоголь, 1809-1852) fu lo scrittore russo sul quale la nostalgia per l’Italia e la concentrazione di essa su Roma ebbe l’importanza più significativa. A Roma Gogol’ arrivò la prima volta nel Sabato Santo del 1837, proveniente da Parigi e Vevey, dopo avere fatto una breve sosta a Torino, di cui scrisse che non era seconda a nessun’altra città per magnificenza e di cui lodò gli abitanti per il loro garbo e la loro cortesia. La breve sosta a Torino fu come il primo momento realistico del contatto con l’Italia, dopo le esaltanti parole, di origine letteraria, della poesia del 1827: «il tuo respiro mi seduce e brucia, - e sono in cielo, tutto suoni e palpiti». Nessuno aveva ancora espresso così ampiamente le proprie impressioni ed esperienze nelle lettere scritte dall’Italia come fece Gogol’ a partire da quella Settimana Santa, nella quale aveva realizzato il desiderio di assistere alla messa celebrata dal papa in S.Pietro. I corrispondenti più loquaci che abbiamo finora conosciuti erano stati: scrittore Denis Fonvizin (Денис Фоныизин, 1745-1792), pittore Silvestr Scedrìn (Сильвестр Щедрин, 1791-1830) e poeta Piotr Vjàsemskij (Пётр Вяземский, 1792-1878).
La lettera del 16 marzo del 1837 è indirizzata alla madre:
«Sono qui da due giorni. Il mio trasferimento (da Parigi) in Italia, о meglio a Roma, si è prolungato tre settimane. Ho viaggiato per mare e per terra con ritardi e fermate, ma, nonostante tutto, sono arrivato in tempo per le feste. Ho sentito la messa, nella chiesa di San Pietro, detta dal papa. Il papa ha 60 anni e viene portato su una magnifica portantina con baldacchino. I portatori si sono dovuti fermare varie volte in mezzo alla chiesa perché il papa aveva le vertigini. La chiesa di San Pietro è enorme ed enorme è la massa di ospiti a Roma. Nella chiesa c’erano alcune migliaia di persone, ed essa sembrava ancora vuota. Le giornate sono estive, il sole magnifico, le stelle brillano meglio, alcune volte sono più lucenti che da noi. In una parola, un vero cielo italiano. La primavera quasi non si nota perché vi sono pochi alberi che debbono inverdire. Sono tutti quasi eternamente verdi; non perdono quasi foglie durante l’inverno. Io ho avuto il tempo di visitare solo una parte delle antichità e spesso avviene che in una casa nuova è incastrata una parte di una rovina, un pezzo di muro о una colonna о un altorilievo. Non ho visitato ancora né le gallerie di quadri né i numerosi palazzi dove c’è da vedere per un anno intero. Tutta la terra odora e respira artisti e quadri. A mucchi si vendono mosaici e pezzi antichi. Scuole di pittura e di scultura sono nella strada quasi ad ogni porta. Prima di Roma sono stato, oltre che in molte altre, in due città famose, Genova e Firenze. Genova è magnifica; c’è una quantità di case simili a palazzi, ornate di quadri dei migliori artisti italiani: le strade però sono così strette che due persone non ci possono passare stando accanto. Sono, comunque, lastricate con marmi e molto pulite. Nella prossima lettera vi descriverò quello che vedrò a Roma; adesso mi affretto a finire per andare al sole, perché mi è prescritto stare al sole quanto più è possibile».
Una lettera alle sorelle, del 28 aprile del 1838, dà una chiara idea di come Gogol’ si sforzasse di riunire brevemente quelle che erano state le sue impressioni e i suoi interessi nei primi mesi del ritorno: «Vi dirò adesso di me. La mia salute è un po’ migliorata. Mi ha aiutato il tempo buono che è durato tutto l’inverno. Immaginatevi che l’inverno qui è migliore e più caldo della primavera. Qui nessuno riscalda le camere. Le giornate sono state cosi piene di sole e luminose. Non una nuvoletta e la volta del cielo tutta azzurra, azzurra come da noi non è mai. Ma voi non sapete ancora che cosa è Roma e vi sbagliate molto se credete che sia in qualche modo simile a Pietroburgo. È una città di genere completamente diverso. Pietroburgo è la più nuova di tutte le città, e Roma la più vecchia. A Pietroburgo tutto è in ordine, pulito, i muri imbiancati; e qui, tutto al contrario, le mura delle case sono completamente scure, simili a quelle del Palazzo d’inverno о del Palazzo di Marmo, e a volte accanto ad una casa nuova ce n’è che ha mille anni. Qualche volta, nel muro di una casa è incorporata una colonna, che fu fatta al tempo dell’imperatore romano Augusto, tutta annerita dal tempo; talvolta un’intera piazza è tutta coperta di rovine, e tutte queste rovine sono coperte di edera, e vi crescono fiori selvaggi e tutto ciò ha un aspetto bellissimo, quale potete solo immaginarlo. Per tutta la città zampillano fontane e sono tanto belle. Una di esse rappresenta Nettuno che viaggia in un cocchio, e i suoi cavalli gettano in aria spruzzi; in un altro luogo, un tritone, sollevata in alto una conchiglia, lancia in alto un getto d’acqua. Forse voi non sapete che in nessun’altra città al mondo ci sono tante chiese come a Roma, e all’interno esse sono cosi adorne come non si verifica in nessun palazzo reale. Le colonne di marmo, di porfido, di rara pietra azzurra, che è chiamata lapis, di avorio, e tante tante statue, tutto è magnifico. E quel che ancora di più le adorna, sono i quadri. Voi, penso, avete sentito i nomi dei famosi pittori Raffaello, Michelangelo, Correggio, Tiziano ecc., i cui quadri costano adesso milioni ed è perfino impossibile comprarli. Pensate che tutti questi quadri sono qui. E non solo nelle chiese vi sono quadri; nei palazzi di qui, che sono moltissimi e appartengono alle migliori famiglie romane, vi sono intere gallerie di quadri, piene di opere dei migliori maestri, cosicché, anche se ti fermi a Roma per alcuni anni, ti resta sempre qualcosa da vedere. Il Vaticano (dove vivono i papi) è un grande palazzo con un numero infinito di stanze e gallerie, e tutte queste gallerie sono piene di statue, di quelle statue che furono fatte, ai tempi degli antichi greci e romani, dai famosi scultori, i cui nomi voi, io credo, abbiate letto nella storia. In una parola, tutto ciò che leggete nei libri, lo vedete qui davanti a voi. Non so se vi ho scritto qualcosa sul carnevale. È una manifestazione notevole. Immaginatevi, che nel corso di tutta la settimana tutti escono a piedi о in vettura, mascherati con ogni specie di costumi e maschere. Uno si veste da avvocato con un naso lungo come tutta la strada, un altro da turco, un terzo da rana, da pagliaccio о come capita. Perfino i cocchieri a cassetta si vestono da donne con le cuffie. Ognuno si sforza di vestirsi come può e chi non ha proprio nessun costume, si imbratta la faccia, e i ragazzini indossano alla rovescia le giubbe e i mantelli stracciati. Ognuno ha con sé un cartoccio di palline fatte di farina, che si gettano l’un l’altro impiastricciandosi. Tutti ridono e sghignazzano. Talvolta invece della farina buttano confetti. L’ultima sera che si chiama Moccolotti, bruciano carnevale, cioè espongono fuochi a tutte le finestre. Tutti coloro che vanno in carrozza (e nelle carrozze ci sono fino a 12 persone), tutti tengono delle candele in cima a delle lunghe aste e altri corrono appresso a loro anche con delle aste, ma alle quali sono attaccati dei fazzoletti con cui spegnere le candele. Se riescono nel loro intento ridono di cuore. Durante tutta questa baldoria si sente un urlo solo: Senza moccolo, senza moccolo! Altri aggiungono: О che oscurità! Intanto dai balconi le dame tendono anch’esse delle lunghe aste col moccolo in cima e accendono quelli che sono stati spenti. Ciò si prolunga fino alle undici della notte, e in questo modo finisce il carnevale, ma per sapere, occorre vedere. Forse un giorno vi sarà dato di venire in Italia, in questa terra così diversa da tutte le altre. Sebbene gli stranieri di solito trascorrano in Italia l’inverno, a me in Italia piace di più l’estate. È vero che ci fa molto caldo, ma in compenso, in Italia, di questa stagione la natura è nel suo pieno splendore, e talvolta capita che per due tre mesi di seguito il cielo è sereno tutto il giorno; vi svegliate e vedete davanti a voi la volta celeste pura, senza nemmeno uno straccetto di nuvole, cosicché dimenticate che le nuvole esistano. Come sono meravigliosamente belle le città e i paesi intorno a Roma in questo periodo! E se vedeste come qui si vestono le contadine abitanti dei grandi villaggi! Una meraviglia, una meraviglia! Alcune di esse sono perfette bellezze! Ma vi racconterò ancora nella prossima lettera. E forse troverò il modo di mandarvi dall’Italia qualcosa di italiano».
Ultima modifica di Zarevich il 19 Maggio 2023 20:06, modificato 1 volta in totale
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Oggetto: «NIKOLAJ GOGOL’: È INCREDIBILE!»
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UN BRANO «ROMA» DI NIKOLAJ GOGOL’
ОТРЫВОК «РИМ» НИКОЛАЯ ГОГОЛЯ
«Roma» («Рим») è un brano dal romanzo incompiuto di Nikolaj Gogol’ «Annunziata» («Аннунциата»). Negli anni 1838-1839 Gogol iniziò a scrivere il romanzo. Il brano «Roma» finito all’inizio del 1942. Fu pubblicato per la prima volta nella rivista «Moskvitjanin» nel 1842 No.3, pagine 22-67. Nel brano «Roma» sono riflesse delle impressioni di Nikolaj Gogol’ sull’Italia e delle meditazioni del suo destino.
ОТРЫВОК «РИМ» НИКОЛАЯ ГОГОЛЯ
«Roma» («Рим») è un brano dal romanzo incompiuto di Nikolaj Gogol’ «Annunziata» («Аннунциата»). Negli anni 1838-1839 Gogol iniziò a scrivere il romanzo. Il brano «Roma» finito all’inizio del 1942. Fu pubblicato per la prima volta nella rivista «Moskvitjanin» nel 1842 No.3, pagine 22-67. Nel brano «Roma» sono riflesse delle impressioni di Nikolaj Gogol’ sull’Italia e delle meditazioni del suo destino.
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Aleksandr Voronskij Александр Воронский
«GOGOL’» «ГОГОЛЬ»
Collana: «Vita degli Uomini Eccellenti» (ЖЗЛ «Жизнь Замечательных Людей»)
Casa Editrice «Molodaja gvardia» Mosca 2022 (Pagine 299)
Издательство «Молодая гвардия» Москва 2022
Questo libro unico con un destino davvero bizzarro e drammatico è stato frequentato dai lettori per molti anni. Una corsa di prova della biografia di Gogol nella serie «ЖЗЛ» («Vita degli Uomini Eccellenti»), firmata per la pubblicazione nel 1934, fu vietata. Miracolosamente, poche copie di questa edizione sono sopravvissute.
Il libro di Aleksandr Vorònskij (Александр Воронский) è destinato a una vasta gamma di lettori. Ricrea l'immagine vivente di Nikolaj Gogol’ come persona e scrittore. Le sue opere d'arte interessano il biografo principalmente nella misura in cui riflettono la personalità del creatore. Il Gogol di Aleksandr Voronskij possiede, per così dire, una «doppia visione», che gli consente, da un lato, di vedere la «materialità del mondo» con sorprendente nitidezza e, dall'altro, di vedere la crescita spirituale dell'uomo.
Aleksandr Vorònskij (Александр Воронский, 1884-1937) - Rivoluzionario russo, scrittore, critico letterario e teorico dell'arte. Leader del gruppo letterario «Il Valico di montagna» («Перевал»), i cui membri negli anni '20 hanno svolto uno dei ruoli più importanti nella letteratura sovietica e hanno discusso con i membri dell'Associazione rivoluzionaria degli scrittori proletari.
«GOGOL’» «ГОГОЛЬ»
Collana: «Vita degli Uomini Eccellenti» (ЖЗЛ «Жизнь Замечательных Людей»)
Casa Editrice «Molodaja gvardia» Mosca 2022 (Pagine 299)
Издательство «Молодая гвардия» Москва 2022
Questo libro unico con un destino davvero bizzarro e drammatico è stato frequentato dai lettori per molti anni. Una corsa di prova della biografia di Gogol nella serie «ЖЗЛ» («Vita degli Uomini Eccellenti»), firmata per la pubblicazione nel 1934, fu vietata. Miracolosamente, poche copie di questa edizione sono sopravvissute.
Il libro di Aleksandr Vorònskij (Александр Воронский) è destinato a una vasta gamma di lettori. Ricrea l'immagine vivente di Nikolaj Gogol’ come persona e scrittore. Le sue opere d'arte interessano il biografo principalmente nella misura in cui riflettono la personalità del creatore. Il Gogol di Aleksandr Voronskij possiede, per così dire, una «doppia visione», che gli consente, da un lato, di vedere la «materialità del mondo» con sorprendente nitidezza e, dall'altro, di vedere la crescita spirituale dell'uomo.
Aleksandr Vorònskij (Александр Воронский, 1884-1937) - Rivoluzionario russo, scrittore, critico letterario e teorico dell'arte. Leader del gruppo letterario «Il Valico di montagna» («Перевал»), i cui membri negli anni '20 hanno svolto uno dei ruoli più importanti nella letteratura sovietica e hanno discusso con i membri dell'Associazione rivoluzionaria degli scrittori proletari.
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Descrizione: | Aleksandr Voronskij «GOGOL’» Collana: «Vita degli Uomini Eccellenti» Casa Editrice «Molodaja gvardia» Mosca 2022 (Pagine 299) |
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Oggetto: «NIKOLAJ GOGOL’: È INCREDIBILE!»
«L'unica collezione a vita di opere di Gogol venduta all'asta»
«Единственное прижизненное собрание сочинений Гоголя продано на торгах»
La prima e unica collezione a vita di opere di Nikolaj Gogol, pubblicata nel 1842, fu venduta all'asta. L'affare ammontava a 3,2 milioni di rubli. Il lotto comprende quattro libri: «Le Serate in una fattoria vicino a Dikanka», «Mirgorod. Romanzi che servono come continuazione di Le Serate in una fattoria vicino a Dikanka», «Racconti» e «Commedie».
Le copie rare contengono le firme del proprietario e sono anche integrate da due ritratti litografati dello scrittore. Sul retro del frontespizio del primo volume c'è l'impronta del sigillo personale di Gogol. Si presume che abbia sostituito l'iscrizione dedicatoria. La rarità della pubblicazione è dovuta, tra l'altro, al fatto che ha carta piuttosto sottile, e per questo motivo non sono sopravvissute praticamente copie riparabili fino ad oggi.
«Единственное прижизненное собрание сочинений Гоголя продано на торгах»
La prima e unica collezione a vita di opere di Nikolaj Gogol, pubblicata nel 1842, fu venduta all'asta. L'affare ammontava a 3,2 milioni di rubli. Il lotto comprende quattro libri: «Le Serate in una fattoria vicino a Dikanka», «Mirgorod. Romanzi che servono come continuazione di Le Serate in una fattoria vicino a Dikanka», «Racconti» e «Commedie».
Le copie rare contengono le firme del proprietario e sono anche integrate da due ritratti litografati dello scrittore. Sul retro del frontespizio del primo volume c'è l'impronta del sigillo personale di Gogol. Si presume che abbia sostituito l'iscrizione dedicatoria. La rarità della pubblicazione è dovuta, tra l'altro, al fatto che ha carta piuttosto sottile, e per questo motivo non sono sopravvissute praticamente copie riparabili fino ad oggi.
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Descrizione: | «L'unica collezione a vita di opere di Gogol venduta all'asta» |
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Oggetto: «NIKOLAJ GOGOL’: È INCREDIBILE!»
Nikolaj Gogol Николай Гоголь
«OPERE COMPLETE IN UN VOLUME»
«ПОЛНОЕ СОБРАНИЕ СОЧИНЕНИЙ В ОДНОМ ТОМЕ»
Casa Editrice «Alfa-kniga» Mosca 2019 (Pagine 1231)
Издательство «Альфа-книга» Москва 2019
La raccolta completa di opere in un volume comprende tutte le opere del classico della letteratura russa Nikolai Gogol (1809-1852): artistico, critico, storico, giornalistico. Le eccezioni sono varianti, edizioni, lettere e poesie collettive. Questa pubblicazione è dedicata al 200° anniversario della nascita dello scrittore.
«OPERE COMPLETE IN UN VOLUME»
«ПОЛНОЕ СОБРАНИЕ СОЧИНЕНИЙ В ОДНОМ ТОМЕ»
Casa Editrice «Alfa-kniga» Mosca 2019 (Pagine 1231)
Издательство «Альфа-книга» Москва 2019
La raccolta completa di opere in un volume comprende tutte le opere del classico della letteratura russa Nikolai Gogol (1809-1852): artistico, critico, storico, giornalistico. Le eccezioni sono varianti, edizioni, lettere e poesie collettive. Questa pubblicazione è dedicata al 200° anniversario della nascita dello scrittore.
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Descrizione: | Nikolaj Gogol «OPERE COMPLETE IN UN VOLUME» Casa Editrice «Alfa-kniga» Mosca 2019 (Pagine 1231) |
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Oggetto: «NIKOLAJ GOGOL’: È INCREDIBILE!»
Ultima modifica di Zarevich il 18 Ago 2023 11:33, modificato 2 volte in totale
«РИМ» КАК ОДНО ОТКРОВЕНИЕ...
«ROMA» COME UNA RIVELAZIONE...
Quanto conoscete Gogol? Beh, certo, conoscete il suo poema «Le Anima Morte», che eccita l'anima di ogni russo, conoscete l'esilarante commedia teatrale «L'ispettore generale» con una scena muta alla fine, conoscete la fantastica storia «Il Naso» o la triste storia «Il Cappotto». Ma Gogol ha un piccolo lavoro di cui pochi hanno sentito parlare e pochi hanno letto. Nikolai Gogol visse in Italia per circa dieci anni e lì scrisse il racconto «Roma» nel 1842 con il sottotitolo «Frammento». «Roma» è infatti un estratto dal romanzo incompiuto «Annunziata». Gogol in questa storia rifletteva la sua impressione del suo soggiorno in Italia. Sono lieto di presentare qui questa piccola opera di Gogol con la speranza che gli italiani trovino quest'opera tradotta in italiano e la leggano. Vi consiglio vivamente di farlo! Non so chi abbia tradotto in italiano la storia di Roma e quale editore italiano l'abbia pubblicata, ma in ogni caso vi divertirete a trovare questo libro nelle librerie italiane o in biblioteca. Dovete leggere questo lavoro di Nikolai Gogol e spero che vi lascerà un'impressione duratura. Penso che in seguito scriverete le vostre impressioni sulle pagine del nostro forum «Arca Russa».
Il giovane principe, nato e cresciuto nella vecchia Roma, parte per studiare a Parigi. Una città europea progressista stupisce e cattura un giovane con la sua genialità, passioni bollenti, scienze, politica. Ristoranti, caffè, negozi, teatri: tutto brillava, faceva cenno. Lezioni di professori, discorsi di oratori, predicatori, pubblicisti assorbirono avidamente la mente del giovane principe romano. Ma gradualmente inizia a desiderare Roma. Il principe torna a Roma. Ha provato una vera felicità quando è tornato in Italia. È affascinato dai palazzi maestosi, dai templi lussuosamente dipinti, dalle colonne di marmo delle chiese che si ergono. Gli piacciono le strade strette e buie che portano al Pantheon. La vecchia Roma è fatiscente, ma anche in questo il principe vede la grandezza monumentale, la vera bellezza, lo splendore di affreschi, gallerie, sculture, la vera bellezza dell'eterna Roma. Il «Frammento» inizia con una descrizione entusiastica dell'Annunziata albanese, che colpiva di bellezza antica dai capelli alla punta dei piedi. Alla fine della storia, il principe incontra casualmente una ragazza al carnevale. Ammira la sua maestosa bellezza, il calmo splendore che emana da lei. Purtroppo al lettore non è dato sapere come potrebbe finire la storia di due giovani. Ma ognuno può inventare la propria versione ...
Zarevich
Nikolaj Gogol’ Николай Гоголь
«ROMA» «РИМ»
Casa Editrice «Biblioteca Statale della Letteratura Straniera» Mosca 2009 (Pagine 288)
Издательство «Всероссийская Государственная Библиотека Иностранной Литературы» Москва 2009
La Biblioteca della Letteratura Straniera di Mosca ha la propria Casa Editrice in cui si pubblicano i vari cataloghi e la varia letteratura bibliotecaria della Biblioteca ma anche le belle lettere e la prosa d'arte, più spesso in due lingue. Vorrei presentare il libro edito nel 2009 per il 200mo anniversario della nascita di Nikolaj Gogol’. Il libro è uscito in due lingue, IN RUSSO e IN ITALIANO. Il libro si chiama «ROMA» «РИМ». È una raccolta in cui sono entrati la novella «ROMA» di Gogol’ ed anche le lettere «romane» di Gogol’ scritte negli anni 1837-1838. Oltre alle opere di Gogol’ stesso nel libro sono entrati i testi di Pavel Muràtov, Aleksej Kara-Murzà dedicati all’argomento «Gogol’ a Roma» («Гоголь в Риме»). Traduttori dal russo all’italiano: Tommaso Landolfi, Ettore Lo Gatto, Nadia Cicognini, Sara Villani. Cercate proprio questo libro pubblicato a Mosca nel 2009.
«ROMA» COME UNA RIVELAZIONE...
Quanto conoscete Gogol? Beh, certo, conoscete il suo poema «Le Anima Morte», che eccita l'anima di ogni russo, conoscete l'esilarante commedia teatrale «L'ispettore generale» con una scena muta alla fine, conoscete la fantastica storia «Il Naso» o la triste storia «Il Cappotto». Ma Gogol ha un piccolo lavoro di cui pochi hanno sentito parlare e pochi hanno letto. Nikolai Gogol visse in Italia per circa dieci anni e lì scrisse il racconto «Roma» nel 1842 con il sottotitolo «Frammento». «Roma» è infatti un estratto dal romanzo incompiuto «Annunziata». Gogol in questa storia rifletteva la sua impressione del suo soggiorno in Italia. Sono lieto di presentare qui questa piccola opera di Gogol con la speranza che gli italiani trovino quest'opera tradotta in italiano e la leggano. Vi consiglio vivamente di farlo! Non so chi abbia tradotto in italiano la storia di Roma e quale editore italiano l'abbia pubblicata, ma in ogni caso vi divertirete a trovare questo libro nelle librerie italiane o in biblioteca. Dovete leggere questo lavoro di Nikolai Gogol e spero che vi lascerà un'impressione duratura. Penso che in seguito scriverete le vostre impressioni sulle pagine del nostro forum «Arca Russa».
Il giovane principe, nato e cresciuto nella vecchia Roma, parte per studiare a Parigi. Una città europea progressista stupisce e cattura un giovane con la sua genialità, passioni bollenti, scienze, politica. Ristoranti, caffè, negozi, teatri: tutto brillava, faceva cenno. Lezioni di professori, discorsi di oratori, predicatori, pubblicisti assorbirono avidamente la mente del giovane principe romano. Ma gradualmente inizia a desiderare Roma. Il principe torna a Roma. Ha provato una vera felicità quando è tornato in Italia. È affascinato dai palazzi maestosi, dai templi lussuosamente dipinti, dalle colonne di marmo delle chiese che si ergono. Gli piacciono le strade strette e buie che portano al Pantheon. La vecchia Roma è fatiscente, ma anche in questo il principe vede la grandezza monumentale, la vera bellezza, lo splendore di affreschi, gallerie, sculture, la vera bellezza dell'eterna Roma. Il «Frammento» inizia con una descrizione entusiastica dell'Annunziata albanese, che colpiva di bellezza antica dai capelli alla punta dei piedi. Alla fine della storia, il principe incontra casualmente una ragazza al carnevale. Ammira la sua maestosa bellezza, il calmo splendore che emana da lei. Purtroppo al lettore non è dato sapere come potrebbe finire la storia di due giovani. Ma ognuno può inventare la propria versione ...
Zarevich
Nikolaj Gogol’ Николай Гоголь
«ROMA» «РИМ»
Casa Editrice «Biblioteca Statale della Letteratura Straniera» Mosca 2009 (Pagine 288)
Издательство «Всероссийская Государственная Библиотека Иностранной Литературы» Москва 2009
La Biblioteca della Letteratura Straniera di Mosca ha la propria Casa Editrice in cui si pubblicano i vari cataloghi e la varia letteratura bibliotecaria della Biblioteca ma anche le belle lettere e la prosa d'arte, più spesso in due lingue. Vorrei presentare il libro edito nel 2009 per il 200mo anniversario della nascita di Nikolaj Gogol’. Il libro è uscito in due lingue, IN RUSSO e IN ITALIANO. Il libro si chiama «ROMA» «РИМ». È una raccolta in cui sono entrati la novella «ROMA» di Gogol’ ed anche le lettere «romane» di Gogol’ scritte negli anni 1837-1838. Oltre alle opere di Gogol’ stesso nel libro sono entrati i testi di Pavel Muràtov, Aleksej Kara-Murzà dedicati all’argomento «Gogol’ a Roma» («Гоголь в Риме»). Traduttori dal russo all’italiano: Tommaso Landolfi, Ettore Lo Gatto, Nadia Cicognini, Sara Villani. Cercate proprio questo libro pubblicato a Mosca nel 2009.
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Descrizione: | Nikolaj Gogol’ «ROMA» Casa Editrice «Biblioteca Statale della Letteratura Straniera» Mosca 2009 (Pagine 288) |
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Descrizione: | Nikolaj Gogol |
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Oggetto: «NIKOLAJ GOGOL’: È INCREDIBILE!»
Nikolaj Gogol (Николай Гоголь) è uno dei pochi scrittori che ha visitato le tre capitali sacre di Mosca, Roma e Gerusalemme nel suo infinito peregrinare, uno scrittore che ha vissuto questi «pellegrinaggi» con una forza e una profondità speciali. Delle tre città, Roma è senza dubbio la più amata: Gogol vi trascorse quattro anni e mezzo, completò la prima parte di «Le Anime morte» («Мёртвые души»), realizzò e revisionò molte opere. Si sa che inizialmente Gogol intendeva scrivere un intero romanzo «romano», intitolato «Annunziata». Tuttavia, nel 1841 cambiò il suo nome in «Madonna dei fiori», e un anno dopo fu pubblicato il racconto «Roma». Il cambiamento del titolo indicava che il tema era cambiato e il baricentro della narrazione si era spostato: la storia non parlava di una donna, ma di una città. Gogol ha usato i toponimi nel titolo delle sue opere prima, ad esempio, in «Mìrgorod» («Миргород», 1835) e «La Prospettiva Nèvskij» («Невский Проспект», 1835). «Roma» chiude questa riga. E se concordiamo sul fatto che un'opera d'arte è sempre un'immagine del mondo, la storia di Gogol si rivelerà non solo uno studio del genio romano del luogo, vestito della forma di un'opera letteraria, ma anche ideale.
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Descrizione: | Nikolaj Gogol "ROMA" |
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