«IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
«ИВАН ТУРГЕНЕВ: ЗНАМЕНИТЫЙ РУССКИЙ ПИСАТЕЛЬ»
«POESIE IN PROSA» «СТИХОТВОРЕНИЯ В ПРОЗЕ»
Negli ultimi anni di vita, dopo i grandi successi nei generi del romanzo e del racconto, Ivan Turghenev torna alla poesia, in una prospettiva del tutto nuova e originale. Nascono così i «Senilia» (1878-1882), nei quali, ricorrendo alla forma del «poema in prosa», l'autore dà voce ai più profondi aneliti esistenziali e filosofici. «Стихотворения в прозе» = «Senilia, Poesie in prosa» («Реtits poemes en prose», «Gedichte in Prosa») di Ivan Turghènev è molto molto bella. Una delle più belle e più famose è questa. Se me la troverete in italiano ve ne sarò molto riconoscente!
Ivan Turghenev (1818-1883) Иван Тургенев
«POESIE IN PROSA» «СТИХОТВОРЕНИЯ В ПРОЗЕ»
«COME BELLE E FRESCHE ERANO LE ROSE…»
«КАК ХОРОШИ, КАК СВЕЖИ БЫЛИ РОЗЫ…»
«HOW FAIR, HOW FRESH WERE THE ROSES…»
Где-то, когда-то, давно-давно тому назад, я прочёл одно стихотворение. (Da qualche parte, un giorno, tanto tempo fa, lessi una poesia). Оно скоро позабылось мною… но первый стих остался у меня в памяти: (Essa presto fu da me dimenticata… ma il primo verso mi rimase impresso nella memoria:) «Как хороши, как свежи были розы…». («Com'erano belle, come erano fresche le rose…»).
Теперь зима; мороз запушил стёкла окон; в тёмной комнате горит одна свеча. (Adesso è inverno; il gelo ha coperto di un bianco strato i vetri delle finestre; nell'oscura stanza arde un'unica candela). Я сижу, забившись в угол; а в голове всё звенит да звенит: (Io seggo rannicchiato in un angolo; e nella testa sempre riecheggia:) «Как хороши, как свежи были розы…». («Com'erano belle, come erano fresche le rose…»).
И вижу я себя перед низким окном загородного русского дома. (E mi vedo di fronte ad una bassa finestra di una casa russa di campagna). Летний вечер тихо тает и переходит в ночь, в тёплом воздухе пахнет резедой и липой; а на окне, опершись на выпрямленную руку и склонив голову к плечу, сидит девушка - и безмолвно и пристально смотрит на небо, как бы выжидая появления первых звёзд. (La sera d'estate lentamente si scioglie e confluisce nella notte, nell'aria tepida c'è profumo di raseda e di tiglio; e alla finestra, poggiata sul braccio teso e col capo chino sulla spalla, siede una fanciulla e fissa silenziosa il cielo, quasi in attesa che si accendano le prime stelle). Как простодушно-вдохновенны задумчивые глаза, как трогательно-невинны раскрытые, вопрошающие губы, как ровно дышит ещё не вполне расцветшая, ещё ничем не взволнованная грудь, как чист и нежен облик юного лица! (Come sono ingenuamente ispirati i pensosi occhi, come commoventemente innocenti sono le labbra dischiuse quasi a domandare, come respira regolarmente il petto ancora non del tutto sbocciato e ancora da nulla turbato, come puri e teneri sono i lineamenti del giovane volto!) Я не дерзаю заговорить с нею, - но как она мне дорога, как бьётся моё сердце! (Non oso rivolgerle la parola, ma come mi è cara, come batte il mio cuore!). «Как хороши, как свежи были розы…». («Com'erano belle, come erano fresche le rose…»).
А в комнате всё темней да темней… (E nella stanza è sempre più buio…). Нагоревшая свеча трещит, беглые тени колеблются на низком потолке, мороз скрипит и злится за стеною - и чудится скучный, старческий шёпот… (La candela consunta crepita, ombre fugaci oscillano sul basso soffitto, il gelo scricchiola e infuria oltre la parete e pare di udire il noioso mormorio di un vecchio:) «Как хороши, как свежи были розы…». («Com'erano belle, come erano fresche le rose…»).
Встают передо мною другие образы… (Si levano davanti a me altre immagini…) Слышится весёлый шум семейной деревенской жизни. (S'ode il lieto chiasso della vita familiare di campagna.) Две русые головки, прислонясь друг к дружке, бойко смотрят на меня своими светлыми глазками, алые щёки трепещут сдержанным смехом, руки ласково сплелись, вперебивку звучат молодые, добрые голоса; а немного подальше, в глубине уютной комнаты, другие, тоже молодые руки бегают, путаясь пальцами, по клавишам старенького пианино - и ланнеровский вальс не может заглушить воркотню патриархального самовара… (Due bionde testoline, accostandosi l'una all'altra, mi guardano spavalde con i loro piccoli occhi azzurri, le gote scarlatte palpitano di un riso trattenuto, le mani affettuosamente si sono intrecciate, le giovani, bonarie voci, interrompendosi l'un l'altra, risuonano; e poco oltre, nel profondo della camera accogliente, altre mani, anch'esse giovani, corrono, intrecciando le dita, su e giù per i tasti di un vecchio pianoforte, e il valzer di Lanner non può coprire il borbottio del samovàr patriarcale…). «Как хороши, как свежи были розы…». («Com'erano belle, come erano fresche le rose…»).
Свеча меркнет и гаснет… (La candela s'oscura e si spegne…) Кто это кашляет там так хрипло и глухо? (Chi tosse in modo così rauco e sordo?). Свернувшись в калачик, жмётся и вздрагивает у ног моих старый пёс, мой единственный товарищ… (Acciambellato tutto, si stringe e sussulta ai miei piedi il vecchio cane, mio unico compagno…). Мне холодно… Я зябну… и все они умерли… умерли… (Ho freddo… mi sento intirizzire… e tutti sono morti… morti…). «Как хороши, как свежи были розы…». («Com'erano belle, come erano fresche le rose…»).
Settembre, 1879
Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
Ultima modifica di Zarevich il 31 Ott 2018 18:26, modificato 9 volte in totale
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Ssnilia di Turghenev 1.jpg | |
Descrizione: | «Senilia» di Ivan Turghenev Poesie in prosa (1878-1882) |
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Senilia di Turghenev 2.jpg | |
Descrizione: | «Senilia» di Ivan Turghenev Poesie in prosa (1878-1882) |
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Senilia di Turghenev 3.jpg | |
Descrizione: | «Senilia» di Ivan Turghenev Poesie in prosa (1878-1882) «COME BELLE E FRESCHE ERANO LE ROSE … » |
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Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
"Senilia", insieme alle "Memorie di un cacciatore" sono entrambi in attesa del prossimo passaggio in libreria, già da tempo. Appena ce lo avrò scriverò qui la traduzione di questa poesia.
Ma io posso anche farti avere tutta la raccolta, non solo questa poesia.
Ma io posso anche farti avere tutta la raccolta, non solo questa poesia.
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Ultima modifica di Zarevich il 31 Ott 2018 18:27, modificato 2 volte in totale
Ti pregherei di scrivermi in italiano solo «КАК ХОРОШИ, КАК СВЕЖИ БЫЛИ РОЗЫ... » «COME BELLE E FRESCHE ERANO LE ROSE… »
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Ma certo!
Ancora qualche giorno di pazienza e la scriverò qui sotto.
Ancora qualche giorno di pazienza e la scriverò qui sotto.
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Ivan Turghenev (1818-1883) Иван Тургенев
«POESIE IN PROSA» «СТИХОТВОРЕНИЯ В ПРОЗЕ»
«COM'ERANO BELLE, COME ERANO FRESCHE LE ROSE… »
Da qualche parte, un giorno, tanto tempo fa, lessi una poesia. Essa presto fu da me dimenticata... ma il primo verso mi rimase impresso nella memoria:
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
Adesso è inverno; il gelo ha coperto di un bianco strato i vetri delle finestre; nell'oscura stanza arde un'unica candela. Io seggo rannicchiato in un angolo; e nella testa sempre riecheggia:
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
E mi vedo di fronte ad una bassa finestra di una casa russa di campagna. La sera d'estate lentamente si scioglie e confluisce nella notte, nell'aria tepida c'è profumo di raseda e di tiglio; e alla finestra, poggiata sul braccio teso e col capo chino sulla spalla, siede una fanciulla e fissa silenziosa il cielo, quasi in attesa che si accendano le prime stelle. Come sono ingenuamente ispirati i pensosi occhi, come commoventemente innocenti sono le labbra dischiuse quasi a domandare, come respira regolarmente il petto ancora non del tutto sbocciato e ancora da nulla turbato, come puri e teneri sono i lineamenti del giovane volto! Non oso rivolgerle la parola, ma come mi è cara, come batte il mio cuore!
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
E nella stanza è sempre più buio... La candela consunta crepita, ombre fugaci oscillano sul basso soffitto, il gelo scricchiola e infuria oltre la parete e pare di udire il noioso mormorio di un vecchio:
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
Si levano davanti a me altre immagini... S'ode il lieto chiasso della vita familiare di campagna. Due bionde testoline, accostandosi l'una all'altra, mi guardano spavalde con i loro piccoli occhi azzurri, le gote scarlatte palpitano di un riso trattenuto, le mani affettuosamente si sono intrecciate, le giovani, bonarie voci, interrompendosi l'un l'altra, risuonano; e poco oltre, nel profondo della camera accogliente, altre mani, anch'esse giovani, corrono, intrecciando le dita, su e giù per i tasti di un vecchio pianoforte, e il valzer di Lanner non può coprire il borbottio del samovar patriarcale...
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
La candela s'oscura e si spegne... Chi tosse in modo così rauco e sordo? Acciambellato tutto, si stringe e sussulta ai miei piedi il vecchio cane, mio unico compagno... Ho freddo... mi sento intirizzire... e tutti sono morti... morti....
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
Settembre, 1879
«POESIE IN PROSA» «СТИХОТВОРЕНИЯ В ПРОЗЕ»
«COM'ERANO BELLE, COME ERANO FRESCHE LE ROSE… »
Da qualche parte, un giorno, tanto tempo fa, lessi una poesia. Essa presto fu da me dimenticata... ma il primo verso mi rimase impresso nella memoria:
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
Adesso è inverno; il gelo ha coperto di un bianco strato i vetri delle finestre; nell'oscura stanza arde un'unica candela. Io seggo rannicchiato in un angolo; e nella testa sempre riecheggia:
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
E mi vedo di fronte ad una bassa finestra di una casa russa di campagna. La sera d'estate lentamente si scioglie e confluisce nella notte, nell'aria tepida c'è profumo di raseda e di tiglio; e alla finestra, poggiata sul braccio teso e col capo chino sulla spalla, siede una fanciulla e fissa silenziosa il cielo, quasi in attesa che si accendano le prime stelle. Come sono ingenuamente ispirati i pensosi occhi, come commoventemente innocenti sono le labbra dischiuse quasi a domandare, come respira regolarmente il petto ancora non del tutto sbocciato e ancora da nulla turbato, come puri e teneri sono i lineamenti del giovane volto! Non oso rivolgerle la parola, ma come mi è cara, come batte il mio cuore!
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
E nella stanza è sempre più buio... La candela consunta crepita, ombre fugaci oscillano sul basso soffitto, il gelo scricchiola e infuria oltre la parete e pare di udire il noioso mormorio di un vecchio:
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
Si levano davanti a me altre immagini... S'ode il lieto chiasso della vita familiare di campagna. Due bionde testoline, accostandosi l'una all'altra, mi guardano spavalde con i loro piccoli occhi azzurri, le gote scarlatte palpitano di un riso trattenuto, le mani affettuosamente si sono intrecciate, le giovani, bonarie voci, interrompendosi l'un l'altra, risuonano; e poco oltre, nel profondo della camera accogliente, altre mani, anch'esse giovani, corrono, intrecciando le dita, su e giù per i tasti di un vecchio pianoforte, e il valzer di Lanner non può coprire il borbottio del samovar patriarcale...
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
La candela s'oscura e si spegne... Chi tosse in modo così rauco e sordo? Acciambellato tutto, si stringe e sussulta ai miei piedi il vecchio cane, mio unico compagno... Ho freddo... mi sento intirizzire... e tutti sono morti... morti....
«Com'erano belle, come erano fresche le rose… »
Settembre, 1879
Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
Ultima modifica di Zarevich il 27 Apr 2023 09:30, modificato 5 volte in totale
Come è bello
Come è bella traduzione!
«КАК ХОРОШИ, КАК СВЕЖИ БЫЛИ РОЗЫ... »
«COME BELLE E FRESCHE ERANO LE ROSE … »
è una poesia del poeta Ivan Miàtlev (Иван Мятлев 1796-1844)
РОЗЫ
Как хороши, как свежи были розы
В моем саду! Как взор прельщали мой!
Как я молил весенние морозы
Не трогать их холодною рукой!
Как я берег, как я лелеял младость
Моих цветов заветных, дорогих;
Казалось мне, в них расцветала радость,
Казалось мне, любовь дышала в них.
Но в мире мне явилась дева рая,
Прелестная, как ангел красоты,
Венка из роз искала молодая,
И я сорвал заветные цветы.
И мне в венке цветы еще казались
На радостном челе красивее, свежей,
Как хорошо, как мило соплетались
С душистою волной каштановых кудрей!
И заодно они цвели с девицей!
Среди подруг, средь плясок и пиров,
В венке из роз она была царицей,
Вокруг ее вились и радость и любовь.
В ее очах - веселье, жизни пламень;
Ей счастье долгое сулил, казалось, рок.
И где ж она?.. В погосте белый камень,
На камне - роз моих завянувший венок.
<1834>
Come è bella traduzione!
«КАК ХОРОШИ, КАК СВЕЖИ БЫЛИ РОЗЫ... »
«COME BELLE E FRESCHE ERANO LE ROSE … »
è una poesia del poeta Ivan Miàtlev (Иван Мятлев 1796-1844)
РОЗЫ
Как хороши, как свежи были розы
В моем саду! Как взор прельщали мой!
Как я молил весенние морозы
Не трогать их холодною рукой!
Как я берег, как я лелеял младость
Моих цветов заветных, дорогих;
Казалось мне, в них расцветала радость,
Казалось мне, любовь дышала в них.
Но в мире мне явилась дева рая,
Прелестная, как ангел красоты,
Венка из роз искала молодая,
И я сорвал заветные цветы.
И мне в венке цветы еще казались
На радостном челе красивее, свежей,
Как хорошо, как мило соплетались
С душистою волной каштановых кудрей!
И заодно они цвели с девицей!
Среди подруг, средь плясок и пиров,
В венке из роз она была царицей,
Вокруг ее вились и радость и любовь.
В ее очах - веселье, жизни пламень;
Ей счастье долгое сулил, казалось, рок.
И где ж она?.. В погосте белый камень,
На камне - роз моих завянувший венок.
<1834>
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Ivan Turghenev.jpg | |
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Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
Com’eran belle, com’eran fresche le rose…
In qualche luogo, non so quando,
tanto, tanto tempo fa, lessi una poesia,
presto la dimenticai, ma
il primo verso rimase nella memoria mia,
com’eran belle, com’eran fresche le rose…
Or’è inverno, il gelo appanna i vetri;
siedo in un angolo pensosamente,
mentre arde una candela sola
risuona e risuona nella mente:
com’eran belle, com’eran fresche le rose…
Mi vedo davanti ad una finestra
di una casa di periferia;
all’incalzare della notte
la sera d’estate dolcemente svanisce via;
un profumo di cedri nell’aria tiepida,
e, sul braccio appoggiata,
alla finestra siede una ragazza,
sulla spalla la testa inclinata.
Silenziosamente guarda il cielo,
come in attesa delle prime stelle,
ingenuamente ispirati son gli occhi pensosi,
le labbra innocenti e belle;
puri e teneri, del giovane suo volto,
sono i dolci lineamenti,
eppur di parlare con lei,
che mi è tanto cara, non ho ardimenti,
com’eran belle, com’eran fresche le rose…
Ma la stanza si fa sempre più scura,
la candela sta per finire,
ombre svolazzano per il basso soffitto,
il gelo con rabbia si fa sentire,
…ed io sogno dell’infanzia
di un uomo che diventò vecchio,
mentre altre immagini
appaiono nell’ombra di uno specchio.
Due testoline bionde, gli occhi chiari,
si guardano intensamente,
le guance rosse trattengono il riso,
le mani si stringono affettuosamente,
risuona la stanza di allegre,
giovani voci, piene di vita,
più in là altre mani percorrono
i tasti d’un pianoforte, con agili dita,
com’eran belle, com’eran fresche le rose…
La candela finisce e muore,
qui nella stanza, chi sta tossendo?
Il vecchio cane, mio solo compagno,
contro i miei piedi si sta premendo,
e fa freddo, fa tanto freddo,
i miei ricordi son vivi e forti,
il gelo urla, lì fuori, cade la neve..
e sono morti, son tutti morti.
(libera traduzione di Shelburn Kenderman)
In qualche luogo, non so quando,
tanto, tanto tempo fa, lessi una poesia,
presto la dimenticai, ma
il primo verso rimase nella memoria mia,
com’eran belle, com’eran fresche le rose…
Or’è inverno, il gelo appanna i vetri;
siedo in un angolo pensosamente,
mentre arde una candela sola
risuona e risuona nella mente:
com’eran belle, com’eran fresche le rose…
Mi vedo davanti ad una finestra
di una casa di periferia;
all’incalzare della notte
la sera d’estate dolcemente svanisce via;
un profumo di cedri nell’aria tiepida,
e, sul braccio appoggiata,
alla finestra siede una ragazza,
sulla spalla la testa inclinata.
Silenziosamente guarda il cielo,
come in attesa delle prime stelle,
ingenuamente ispirati son gli occhi pensosi,
le labbra innocenti e belle;
puri e teneri, del giovane suo volto,
sono i dolci lineamenti,
eppur di parlare con lei,
che mi è tanto cara, non ho ardimenti,
com’eran belle, com’eran fresche le rose…
Ma la stanza si fa sempre più scura,
la candela sta per finire,
ombre svolazzano per il basso soffitto,
il gelo con rabbia si fa sentire,
…ed io sogno dell’infanzia
di un uomo che diventò vecchio,
mentre altre immagini
appaiono nell’ombra di uno specchio.
Due testoline bionde, gli occhi chiari,
si guardano intensamente,
le guance rosse trattengono il riso,
le mani si stringono affettuosamente,
risuona la stanza di allegre,
giovani voci, piene di vita,
più in là altre mani percorrono
i tasti d’un pianoforte, con agili dita,
com’eran belle, com’eran fresche le rose…
La candela finisce e muore,
qui nella stanza, chi sta tossendo?
Il vecchio cane, mio solo compagno,
contro i miei piedi si sta premendo,
e fa freddo, fa tanto freddo,
i miei ricordi son vivi e forti,
il gelo urla, lì fuori, cade la neve..
e sono morti, son tutti morti.
(libera traduzione di Shelburn Kenderman)
Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
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«IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
«ИВАН ТУРГЕНЕВ: ЗНАМЕНИТЫЙ РУССКИЙ ПИСАТЕЛЬ»
«TURGHENEV SENZA LUCENTEZZA» «ТУРГЕНЕВ БЕЗ ГЛЯНЦА»
Collana: «Senza Lucentezza» («Без глянца»)
A cura di Pavel Fòkin (Павел Фокин)
Casa Editrice «Amphora» San Pietroburgo 2009 (Pagine 496)
Издательство «Амфора» Санкт-Петербург 2009
IVAN TURGHENEV (1818-1883) ИВАН ТУРГЕНЕВ
Questo libro continua la serie «Senza lucidezza» («Без глянца») della casa editrice di San Pietroburgo «Amphora». È una narrazione sugli scrittori russi basata sui materiali documentari. È un mosaico documentario composto dai brani dei ricordi dei loro contemporanei ed anche dai documenti e dalle testimonianze, le dichiarazioni e le lettere di Turghènev stesso. Tutto questo permette di guardare la personalità misteriosa e tragica del grande scrittore da vari punti di vista. Il libro riunisce in sé gli elementi della narrazione storica e della ricerca artistica.
«ИВАН ТУРГЕНЕВ: ЗНАМЕНИТЫЙ РУССКИЙ ПИСАТЕЛЬ»
«TURGHENEV SENZA LUCENTEZZA» «ТУРГЕНЕВ БЕЗ ГЛЯНЦА»
Collana: «Senza Lucentezza» («Без глянца»)
A cura di Pavel Fòkin (Павел Фокин)
Casa Editrice «Amphora» San Pietroburgo 2009 (Pagine 496)
Издательство «Амфора» Санкт-Петербург 2009
IVAN TURGHENEV (1818-1883) ИВАН ТУРГЕНЕВ
Questo libro continua la serie «Senza lucidezza» («Без глянца») della casa editrice di San Pietroburgo «Amphora». È una narrazione sugli scrittori russi basata sui materiali documentari. È un mosaico documentario composto dai brani dei ricordi dei loro contemporanei ed anche dai documenti e dalle testimonianze, le dichiarazioni e le lettere di Turghènev stesso. Tutto questo permette di guardare la personalità misteriosa e tragica del grande scrittore da vari punti di vista. Il libro riunisce in sé gli elementi della narrazione storica e della ricerca artistica.
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TURGHENEV SENZA LUCENTEZZA.jpg | |
Descrizione: | «TURGHENEV SENZA LUCENTEZZA» Serie: «Senza Lucentezza» A cura di Pavel Fòkin Casa Editrice «Amphora» San Pietroburgo 2009 |
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Oggetto: «DIARIO DI UN UOMO SUPERFLUO» Di Ivan Turgenev
Ivan Turgénev
«DIARIO DI UN UOMO SUPERFLUO»
Voland Editore
Pagine 120
Prezzo € 8,00
La casa editrice Voland ha pubblicato a febbraio di quest'anno il racconto di Ivan Turgenev «Diario di un uomo superfluo» - («дневник лишнего человека»), scritto da Turgenev nel 1851, un anno prima del suo struggente "Mumu".
E' la storia di un uomo, il trentenne Culkaturin, che appreso che la sua vita sta per concludersi e non gli restano più di due settimane di vita, decide di ripercorrere sua vita, scrivendo la storia della sua vita; storia di un uomo vissuto inutilmente o, secondo la definizione del protagonista, di un ''uomo superfluo'', definizione che attraverserà la storia della letteratura russa dell'800.
«DIARIO DI UN UOMO SUPERFLUO»
Voland Editore
Pagine 120
Prezzo € 8,00
La casa editrice Voland ha pubblicato a febbraio di quest'anno il racconto di Ivan Turgenev «Diario di un uomo superfluo» - («дневник лишнего человека»), scritto da Turgenev nel 1851, un anno prima del suo struggente "Mumu".
E' la storia di un uomo, il trentenne Culkaturin, che appreso che la sua vita sta per concludersi e non gli restano più di due settimane di vita, decide di ripercorrere sua vita, scrivendo la storia della sua vita; storia di un uomo vissuto inutilmente o, secondo la definizione del protagonista, di un ''uomo superfluo'', definizione che attraverserà la storia della letteratura russa dell'800.
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Descrizione: | Ivan Turgenev «DIARIO DI UN UOMO SUPERFLUO» |
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Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
Ultima modifica di Zarevich il 31 Ott 2018 18:29, modificato 1 volta in totale
Ivan Turghenev Иван Тургенев
«GLI SPETTRI» «ПРИЗРАКИ»
Casa Editrice «Olma Media Grupp» Mosca 2011 (Pagine 320)
Издательство «Олма Медиа Групп» Москва 2011
Le novelle mistiche di Ivan Turghènev (Иван Тургенев) sono tanto romantiche quanto misteriose. Lo scrittore unendo la poesia con la mistica, parla dell’amore. Dell’amore oltre ogni limite, dell’amore che è morto. La passione per la donna-fantasma… Sono storie di sogni che si fanno realtà e di realtà che si trasfigurano in sogno. Creano una tonalità tutta particolare di fantastico sfumata e accentuata dalla vicinanza di una realtà russa a suo modo anch’essa già lievemente fantastica
INDICE:
«Gli Spettri» («Призраки»)
«Il Sogno» («Сон»)
«La canzone dell'amore trionfante» («Песнь торжествующей любви»)
«Il racconto del padre Aleksej» («Рассказ отца Алексея»)
«Dopo la morte» («После смерти»)
«GLI SPETTRI» «ПРИЗРАКИ»
Casa Editrice «Olma Media Grupp» Mosca 2011 (Pagine 320)
Издательство «Олма Медиа Групп» Москва 2011
Le novelle mistiche di Ivan Turghènev (Иван Тургенев) sono tanto romantiche quanto misteriose. Lo scrittore unendo la poesia con la mistica, parla dell’amore. Dell’amore oltre ogni limite, dell’amore che è morto. La passione per la donna-fantasma… Sono storie di sogni che si fanno realtà e di realtà che si trasfigurano in sogno. Creano una tonalità tutta particolare di fantastico sfumata e accentuata dalla vicinanza di una realtà russa a suo modo anch’essa già lievemente fantastica
INDICE:
«Gli Spettri» («Призраки»)
«Il Sogno» («Сон»)
«La canzone dell'amore trionfante» («Песнь торжествующей любви»)
«Il racconto del padre Aleksej» («Рассказ отца Алексея»)
«Dopo la morte» («После смерти»)
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Descrizione: | Ivan Turghenev «GLI SPETTRI» Casa Editrice «Olma Media Grupp» Mosca 2011 (Pagine 320) |
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Ivan Turghenev Иван Тургенев
«BOZZETTI DI UN CACCIATORE»
«ЗАПИСКИ ОХОТНИКА»
Casa Editrice «Azbuka» Mosca 2011 (Pagine 480)
Издательство «Азбука» Москва 2011
Ivan Turghènev (Иван Тургенев, 1818-1883) divenne celebre con «Bozzetti di un cacciatore» («Записки охотника»), note anche con il titolo di «Memorie di un cacciatore». Basato sulle osservazioni fatte dallo stesso autore durante le battute di caccia agli uccelli ed alle lepri nella tenuta materna di Spàsskoje (Спасское), l'opera fu pubblicata in forma unitaria nel 1852.
I piccoli racconti e saggi dalla vita del popolo portarono allo scrittore un successo inaudito. Proprio dai «Bozzetti di un cacciatore» cominciò la biografia letteraria di Ivan Turghenev, il maestro della breve narrazione elegante. I «Bozzetti di un cacciatore» è la più noto libro di Turghenev in tutto il mondo. È tradotto in più di 120 lingue del mondo. L’incontro dell’anima misteriosa russa con non la meno misteriosa natura russa sulle pagine di questo libro non lascerà indifferente nessun lettore. È una raccolta dei racconti degli abitanti della campagna della parte europea della Russia: la piccola nobiltà rurale, i domestici, i servi della gleba e contadini liberi. È un racconto della loro vita quotidiana e dei vecchi costumi, della complicità dei loro caratteri, della spilorceria, del disinteresse e della generosità, della nobiltà dei pensieri, dell’amore e della bugia e oltre a questo della bellezza della natura della Russia.
La raccolta è costituita dai seguenti venticinque racconti:
1.«Khor' e Kalinych» («Хорь и Калиныч»)
2.«Ermolaj e la mugnaia» («Ермолай и мельничиха»)
3.«Acqua di lampone» («Малиновая вода»)
4.«Il medico del distretto» («Уездный лекарь»)
5.«Il mio vicino Radilov» («Мой сосед Радилов»)
6.«L’odnodvorec Ovsjanikov» («Однодворец Овсянников»)
7.«Lgov» («Льгов»)
8.«Il prato di Bezh» («Бежин луг»)
9.«Kasjan di Krasivyj Mech» («Касьян с Красивой мечи»)
10.«Il Burmistr» («Бурмистр»)
11.«L’ufficio» («Контора»)
12.«Il misantropo» («Бирюк»)
13.«Due proprietari» («Два помещика»)
14.«Lebedjan’» («Лебедянь»)
15.«Tatjana Borisovna e suo nipote» («Татьяна Борисовна и её племянник»)
16.«La morte» («Смерть»)
17.«I cantori» («Певцы»)
18.«Piotr Petrovich Karatàev» («Пётр Петрович Каратаев»)
19.«L'appuntamento» («Свидание»)
20.«L’Amleto del distretto di Shigry» («Гамлет Щигровского уезда»)
21.«Chertopkhanov e Nedopjuskin» («Чертопханов и Недопюскин»)
22.«La fine di Chertopkhanov» («Конец Чертопханова»)
23.«Reliquia vivente» («Живые мощи»)
24.«Cigolano!» («Стучит!»)
25.«Il bosco e la steppa» («Лес и степь»)
«BOZZETTI DI UN CACCIATORE»
«ЗАПИСКИ ОХОТНИКА»
Casa Editrice «Azbuka» Mosca 2011 (Pagine 480)
Издательство «Азбука» Москва 2011
Ivan Turghènev (Иван Тургенев, 1818-1883) divenne celebre con «Bozzetti di un cacciatore» («Записки охотника»), note anche con il titolo di «Memorie di un cacciatore». Basato sulle osservazioni fatte dallo stesso autore durante le battute di caccia agli uccelli ed alle lepri nella tenuta materna di Spàsskoje (Спасское), l'opera fu pubblicata in forma unitaria nel 1852.
I piccoli racconti e saggi dalla vita del popolo portarono allo scrittore un successo inaudito. Proprio dai «Bozzetti di un cacciatore» cominciò la biografia letteraria di Ivan Turghenev, il maestro della breve narrazione elegante. I «Bozzetti di un cacciatore» è la più noto libro di Turghenev in tutto il mondo. È tradotto in più di 120 lingue del mondo. L’incontro dell’anima misteriosa russa con non la meno misteriosa natura russa sulle pagine di questo libro non lascerà indifferente nessun lettore. È una raccolta dei racconti degli abitanti della campagna della parte europea della Russia: la piccola nobiltà rurale, i domestici, i servi della gleba e contadini liberi. È un racconto della loro vita quotidiana e dei vecchi costumi, della complicità dei loro caratteri, della spilorceria, del disinteresse e della generosità, della nobiltà dei pensieri, dell’amore e della bugia e oltre a questo della bellezza della natura della Russia.
La raccolta è costituita dai seguenti venticinque racconti:
1.«Khor' e Kalinych» («Хорь и Калиныч»)
2.«Ermolaj e la mugnaia» («Ермолай и мельничиха»)
3.«Acqua di lampone» («Малиновая вода»)
4.«Il medico del distretto» («Уездный лекарь»)
5.«Il mio vicino Radilov» («Мой сосед Радилов»)
6.«L’odnodvorec Ovsjanikov» («Однодворец Овсянников»)
7.«Lgov» («Льгов»)
8.«Il prato di Bezh» («Бежин луг»)
9.«Kasjan di Krasivyj Mech» («Касьян с Красивой мечи»)
10.«Il Burmistr» («Бурмистр»)
11.«L’ufficio» («Контора»)
12.«Il misantropo» («Бирюк»)
13.«Due proprietari» («Два помещика»)
14.«Lebedjan’» («Лебедянь»)
15.«Tatjana Borisovna e suo nipote» («Татьяна Борисовна и её племянник»)
16.«La morte» («Смерть»)
17.«I cantori» («Певцы»)
18.«Piotr Petrovich Karatàev» («Пётр Петрович Каратаев»)
19.«L'appuntamento» («Свидание»)
20.«L’Amleto del distretto di Shigry» («Гамлет Щигровского уезда»)
21.«Chertopkhanov e Nedopjuskin» («Чертопханов и Недопюскин»)
22.«La fine di Chertopkhanov» («Конец Чертопханова»)
23.«Reliquia vivente» («Живые мощи»)
24.«Cigolano!» («Стучит!»)
25.«Il bosco e la steppa» («Лес и степь»)
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BOZZETTI DI UN CACCIATORE di Turghenev 1.jpg | |
Descrizione: | Ivan Turghenev «BOZZETTI DI UN CACCIATORE» Casa Editrice «Azbuka» Mosca 2011 (Pagine 480) |
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BOZZETTI DI UN CACCIATORE di Turghenev 2.jpg | |
Descrizione: | Ivan Turghenev «BOZZETTI DI UN CACCIATORE» Casa Editrice «Azbuka» Mosca 2011 (Pagine 480) |
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Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
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«Стихотворения в прозе» = «Senilia, Poesie in prosa» è le meditazioni filosofiche sui problemi principali: la vita e la morte, l’amicizia e l’amore, la verità e la menzogna.
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Ivan Turghenev .jpg | |
Descrizione: | «Senilia, Poesie in prosa» di Ivan Turghenev |
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Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
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La Patria di Ivan Turghenev, la Provincia di Oriol, diventerà il centro delle celebrazioni del 200esimo anniversario dalla nascita dello scrittore russo che si svolgerà nel 2018 in tutta la Russia.
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Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
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Ivan Turghenev Иван Тургенев
«POESIE IN PROSA» «СТИХОТВОРЕНИЯ В ПРОЗЕ»
Negli ultimi anni della vita Ivan Turghènev, lo cominciano a visitare sempre più le riflessioni filosofiche sul senso dell’esistenza umana, sulla vita e sulla morte. Lo scrittore a modo suo dà una nuova interpretazione delle sue opere letterarie e in seguito a questa nuova interpretazione nasce un ciclo delle miniature «Poesie in prosa» cioè in russo che divennero una specie del risultato di tutta la vita letteraria di Turghenev. Come genere letterario è una forma di una «poesia in prosa» («стихотворение в прозе»). Non sono per niente racconti filosofici. Le «Poesie in prosa» («Стихотворения в прозе») è una raccolta delle dichiarazioni o dei giudizio filosofici assai originali. È un risultato sui generis, una linea, un punto che mette Ivan Turghenev alla fine di tutte le sue opere letterarie. Turghenev creò un genere unico, unico nel suo genere. Il tema delle poesie è molto vario, ma allo stesso tempo sono tutte legate fra loro, sono legate a un motivo comune:
•la reminiscenza del vecchio amore o affetto.
•la reminiscenza dell’inevitabilità della morte.
•la profonda meditazione della miseria della vita umana davanti all’eternità della natura.
Questo ciclo è una contrapposizione della vita e della morte, della giovinezza e della vecchia, del bene e del male, del passato e del presente. In via di principio tutto lo sviluppo del pensiero ricorda lo sviluppo dei temi nelle composizioni musicali di Chopin o Mozart. Tutto il ciclo di Turghenev «Poesie in prosa» («Стихотворения в прозе») è una specie delle sonate, ma solo non musicali, ma letterarie.
Zarevich
«POESIE IN PROSA» «СТИХОТВОРЕНИЯ В ПРОЗЕ»
Negli ultimi anni della vita Ivan Turghènev, lo cominciano a visitare sempre più le riflessioni filosofiche sul senso dell’esistenza umana, sulla vita e sulla morte. Lo scrittore a modo suo dà una nuova interpretazione delle sue opere letterarie e in seguito a questa nuova interpretazione nasce un ciclo delle miniature «Poesie in prosa» cioè in russo che divennero una specie del risultato di tutta la vita letteraria di Turghenev. Come genere letterario è una forma di una «poesia in prosa» («стихотворение в прозе»). Non sono per niente racconti filosofici. Le «Poesie in prosa» («Стихотворения в прозе») è una raccolta delle dichiarazioni o dei giudizio filosofici assai originali. È un risultato sui generis, una linea, un punto che mette Ivan Turghenev alla fine di tutte le sue opere letterarie. Turghenev creò un genere unico, unico nel suo genere. Il tema delle poesie è molto vario, ma allo stesso tempo sono tutte legate fra loro, sono legate a un motivo comune:
•la reminiscenza del vecchio amore o affetto.
•la reminiscenza dell’inevitabilità della morte.
•la profonda meditazione della miseria della vita umana davanti all’eternità della natura.
Questo ciclo è una contrapposizione della vita e della morte, della giovinezza e della vecchia, del bene e del male, del passato e del presente. In via di principio tutto lo sviluppo del pensiero ricorda lo sviluppo dei temi nelle composizioni musicali di Chopin o Mozart. Tutto il ciclo di Turghenev «Poesie in prosa» («Стихотворения в прозе») è una specie delle sonate, ma solo non musicali, ma letterarie.
Zarevich
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POESIE IN PROSA.jpg | |
Descrizione: | Ivan Turghenev (1818-1883) «POESIE IN PROSA» |
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Oggetto: «IVAN TURGHENEV: CELEBRE SCRITTORE RUSSO»
«CASA-MUSEO DI IVAN TURGHENEV»
«ДОМ-МУЗЕЙ ИВАНА ТУРГЕНЕВА»
Il 9 novembre 2018 a Mosca apre la Casa-Museo del celebre scrittore e drammaturgo russo Ivan Turghènev (Иван Тургенев, 1818-1883). La Casa-Museo in via Ostozhenka è stata restaurata durante cinque anni. Fra gli ggetti esposti ci sono 150 autentici che appartenevano ad Ivan Turghenev. Oltre al Museo sarà eretto a Mosca il monumento a Ivan Turghenev. Lo scultore Serghej Kazantsev ha raffigurato lo scrittore nell’età fiorita quando viveva a Mosca. Più tardi vicino al Museo sarà eretto un monumento al cagnolino Mumù. Nell’anno 2018 celebriamo 200° anniversario della nascita di Ivan Turghenev.
«ДОМ-МУЗЕЙ ИВАНА ТУРГЕНЕВА»
Il 9 novembre 2018 a Mosca apre la Casa-Museo del celebre scrittore e drammaturgo russo Ivan Turghènev (Иван Тургенев, 1818-1883). La Casa-Museo in via Ostozhenka è stata restaurata durante cinque anni. Fra gli ggetti esposti ci sono 150 autentici che appartenevano ad Ivan Turghenev. Oltre al Museo sarà eretto a Mosca il monumento a Ivan Turghenev. Lo scultore Serghej Kazantsev ha raffigurato lo scrittore nell’età fiorita quando viveva a Mosca. Più tardi vicino al Museo sarà eretto un monumento al cagnolino Mumù. Nell’anno 2018 celebriamo 200° anniversario della nascita di Ivan Turghenev.
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