«ALEKSANDR SEROV: IL COMPOSITORE RUSSO»
«АЛЕКСАНДР СЕРОВ: РУССКИЙ КОМПОЗИТОР»
Aleksandr Seròv, l’eminente rappresentante della cultura musicale russa. Era compositore, studioso, ricercatore musicale, critico e pubblicista. Gli articoli scritti da Seròv su Mozart, Beethoven, Spontini, Berlioz, Glinka ed altri, fino d’oggi non hanno perso il valore scientifico. L’eredità di Serov come compositore non è grande. Tra le sue composizioni liriche ricordiamo le opere: l’eroica opera nello stile monumentale e oratoriale «Giuditta» («Judith», «Юдифь» 1863) sul soggetto biblico, l’opera storico-leggendaria «Rognèda» («Рогнеда», 1865) e il dramma musicale popolare «La Potenza del nemico» («Вражья сила», 1871), incompiuta e poi completata dalla vedova di lui.
Aleksandr Seròv nacque a San Pietroburgo nel 1920. Faceva il funzionario ministeriale, essenzialmente autodidatta per ciò che concerne la musica, si dedicò a partire dal 1851 alla critica e alla composizione. Scrisse numerosi saggi che furono poi raccolti in 4 volumi. Convinto assertore della scuola neotedesca e di Wagner. Nel 1867 fondò il giornale musicale «Musica e Teatro» («Музыка и театр»). Il successo delle sue opere «Giuditta» («Judith» «Юдифь» ) e «Rognèda» («Рогнеда») era la stima come premio per il lavoro svolto nella musica russa. Scrisse anche una «Suite» per orchestra, uno «Stabat Mater», un «Ave Maria» ed altri pezzi strumentali su temi popolari russi. Aleksandr Seròv mori 20 gennaio 1871 a San Pietroburgo.
L’opera «Rognèda» scritta sul libretto del Serov stesso insieme al drammaturgo Dmitrij Averkijev (1836-1905) sull’antica leggenda russa del X secolo della Principessa Rogneda di Pòlotsk. Rognèda di Pòlotsk (962-1002) è stata una sovrana russa. Figlia di Rangvald, moglie di Vladimir I di Kiev detto Bel Sole, madre di Jaroslàv I (Ярослàв) di Kiev e di Izjaslàv (Изьяслàв). Promessa in sposa a Jaropòlk (Яропòлк), fratello di Vladimir, fu da questi, che aveva ucciso il padre e i fratelli, presa con la forza e costretta a sposarlo. Tentò la vendetta ordendo un complotto per uccidere Vladimir ma fu scoperta e bandita, insieme al figlio Izjaslav, dalla città di Pòlotsk (Пòлоцк). Una leggenda afferma che abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita come monaca con il nome di Anastassìja (Анастасия). È da notare che Aleksandr Serov era il padre dell’eccellente pittore russo della fine dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento Valentin Seròv (Валентин Серов 1865-1911). L’opera «Rogneda» è rappresentata raramente nei teatri russi, ma ultimamente la musica di Serov suscita un gran interesse in Russia e negli ultimi anni erano rappresentate le opere «Judith» («Юдифь») e «La Potenza del nemico» («Вражья сила»). Su un LP (vinile) della Casa discografica «Melodia» fu pubblicato nel 1980 un Atto Secondo dell’opera «Rogneda» registrata in 1945 alla Radio di Mosca con i cantanti del Teatro Bolshoj. L’opera registrata con l’Orchestra della Radio dell'URSS diretta dal maestro Aleksandr Orlòv (Александр Орлов). È un gran brano del Secondo Atto che si chiama «Banchetto» («Пир»).
Oggetto: «ALEKSANDR SEROV: IL COMPOSITORE RUSSO»
Oggetto: «ALEKSANDR SEROV: IL COMPOSITORE RUSSO»
2CD «Aquarius» AQVR 372-2
«LA POTENZA DEL NEMICO» di Aleksandr Serov
«ВРАЖЬЯ СИЛА» Александра Серова
Brani dall’Opera
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Piotr (baritono): Aleksaj Ivanòv (Алексей Иванов)
Dàsha (soprano): Natalia Sokolòva (Наталия Соколова)
Spiridònovna (mezzosoprano): Elisaveta Antònova (Елизавета Антонова)
Grunja (mezzosoprano): Veronika Borissènko (Вероника Борисенко)
Jeriomka (basso): Nikolaj Scegolkòv (Николай Щегольков)
Vasja (tenore): Aleksandr Hosson (Александр Хоссон)
Agafon (tenore): Veniamin Scevtsòv (Вениамин Шевцов)
Stepanida (mezzosoprano): Maria Kuznetsòva (Мария Кузнецова)
Coro e Orchestra del Teatro Bolshoj di Mosca
Direttore: Kirill Kondràshin (Кирилл Кондрашин)
REGISTRATO: 1952 Mosca
Ultima modifica di Zarevich il 26 Apr 2020 19:48, modificato 1 volta in totale
2CD «Aquarius» AQVR 372-2
«LA POTENZA DEL NEMICO» di Aleksandr Serov
«ВРАЖЬЯ СИЛА» Александра Серова
Brani dall’Opera
PERSONAGGI E INTERPRETI:
Piotr (baritono): Aleksaj Ivanòv (Алексей Иванов)
Dàsha (soprano): Natalia Sokolòva (Наталия Соколова)
Spiridònovna (mezzosoprano): Elisaveta Antònova (Елизавета Антонова)
Grunja (mezzosoprano): Veronika Borissènko (Вероника Борисенко)
Jeriomka (basso): Nikolaj Scegolkòv (Николай Щегольков)
Vasja (tenore): Aleksandr Hosson (Александр Хоссон)
Agafon (tenore): Veniamin Scevtsòv (Вениамин Шевцов)
Stepanida (mezzosoprano): Maria Kuznetsòva (Мария Кузнецова)
Coro e Orchestra del Teatro Bolshoj di Mosca
Direttore: Kirill Kondràshin (Кирилл Кондрашин)
REGISTRATO: 1952 Mosca
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Descrizione: | «LA POTENZA DEL NEMICO» |
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Oggetto: «ALEKSANDR SEROV: IL COMPOSITORE RUSSO»
Aleksandr Seròv (1820-1871) Александр Серов
«ROGNEDA» «РОГНЕДА»
Opera in 5 atti e otto quadri
ATTENZIONE!
La riproduzione totale o parziale dell'esposizione sintetica dell'Opera di Aleksandr Seròv «ROGNEDA», in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza espressa autorizzazione del forum arcarussa.it.
ATTO PRIMO
Quadro primo
Nella caverna della strega Skùlda (Скулда) arriva il sacerdote supremo del Dio pagano Perùn (Перун). Lui è molto preoccupato perché sempre di più fra il popolo russo appaiano i cristiani. Anche il Granprincipe Vladimir (Великий Князь Владимир) ha cominciato a dimenticare la fede antica. Il sacerdote dice che si dovrebbe far filar dritto Vladimir quando lui tornerà dalla campagna. Entra la principessa Rognèda (Рогнèда) che vuole venire a sapere dalla strega Skùlda il suo destino. Dalla profonda offesa il suo cuore sta per scoppiare. Non c'è tempo, il Granprincipe Vladimir uccise suo padre e i fratelli e Rogneda, la figlia del principe della città di Pòlotsk, fu da lui catturata e fatta sua sposa con la forza. Ben presto Vladimir lasciò Rogneda e si trovò la bella odalisca Olàva (Олава) che era la fidanzata del cristiano Ruald (Руальд). Rogneda grida vendetta e soffre umiliazioni. In Ruald lei vuole trovare un vero alleato. Rogneda aspetta dalla strega Skula delle profezie. La strega le dice che deve vendicare e la attira nei perfidi piani del sacerdote. Skulda dà a Rogneda il coltello magico che sconfigge i nemici senza il colpo a vuoto.
Quadro secondo
Sulla riva del fiume Dnepr presso la statua del Dio pagano Perùn si riunisce una grande folla del popolo. Tutti aspettano il ritorno della vittoria del Granprincipe Vladimir . Il sacerdote si prepara a fare un sacrificio al Dio Perun. Arriva Ruàld (Руальд). Nella tristezza lui chiama la sua amata Olava ma invano. Lei è stata rapita dagli uomini del principe per i divertimenti principeschi. Vedendo come il sacerdote si prepara a sacrificare due innocenti adolescenti, decide a tutti i costi di liberarli. La folla degli idolatri avendo saputo che Ruald è cristiano lo minaccia, ma l’attenzione della folla è distolta dai suoni delle trombe del principe che torna con la vittoria dalla campagna.
ATTO SECONDO
Nel palazzo banchetta il Granprincipe Vladimir detto il Bel Sole. Gli cantano gloria le fanciulle, i pagliacci intrattengono gli ospiti con chiacchiere, il giullare principesco gli racconta una fiaba. Ad un tratto corre dentro un arciere e fa sapere che il palazzo principesco è attaccato da Ruald con la sua squadra dei guerrieri e che lui vuole rapire Olava. Ma non ci riesce. Gli uomini del principe riescono a respingere l'assalto e Ruald fugge.
Vladimir infuriato ordina di catturare Ruald e di giustiziarlo immediatamente. Dobrynja Nikitich, lo zio del principe, difende Ruald e prega Vladimir di perdonarlo e di liberare Olava. Gli altri cavalieri sostengono Dobrynja, ma il principe è inflessibile. E solo uno scherzo detto dal pagliaccio mitiga la sentenza e lo scoppio d'ira del principe. I divertimenti riprendono.
ATTO TERZO
Per la fitta foresta tornano dal pellegrinaggio a Kiev i pellegrini cristiani. Un Vecchio pellegrino ricorda i luoghi conosciuti dove lui un tempo converti alla fede cristiana il giovanotto Ruald. Dove è lui ora? Il cuore gli suggerisce che lui vedrà ancora Ruald. E il Vecchio pellegrino non sbagliava. Lui vede Ruald che vaga per il bosco e non può trovare il deliquio. Riconoscendo il Vecchio pellegrino, Ruald gli confida la sua afflizione. Il pellegrino lo chiama all’umiltà cristiana. Suonano i corni dei cacciatori. Si avvicina la caccia principesca. Stancandosi dalla ricerca delle bestie, il principe Vladimir con il suo corteo decidono di riposare e di banchettare nella foresta. Il loro riposo non dura a lungo. Un cacciatore sente nei cespugli un orso. Il principe si reca ai cespugli e casca tra le grinfie dell’orso. Il pagliaccio principesco invoca aiuto e Ruald nascosto corre in soccorso del principe. Salva il principe а costo della propria vita. Avendo saputo il nome del suo salvatore, il principe Vladimir è colpito della sua magnanimità e liberalità. E il morente Ruald gli risponde che il Signore Cristo ci ordinò di perdonare i nostri nemici. Le parole di Ruald sono strane e poco capite dal Principe. Lui non è capace di capire l’umiltà cristiana. Ruald, morendo nella foresta fra le braccia del principe, lo supplica di liberare Olava e di affidarla al Vecchio Pellegrino il quale la convertirà alla fede cristiana.
ATTO QUARTO
La triste e pensierosa Rogneda si siede nel suo palazzo. Non la divertono le canzoni delle sue schiave. Il suo figliolo minore di 13 anni Izjaslàv (Изьяслàв) la prega di cantare una canzone. Rogneda gliela canta.
Si sente il suono del corno dei cacciatori. È il principe che cacciava in vicinanza, ha deciso di passare la notte al palazzo di Rogneda. È giunta l'ora della resa dei conti per Rogneda. Rogneda incontra il principe poco affabilmente e freddamente. Lui non si affrettava proprio per lei, ma è arrivato per passare la notte nel suo palazzo dopo la caccia. Il principe offeso si reca all’alcova. Rogneda con il coltello in mano cammina quatta quatta dal marito addormentato. Ma lui si sveglia all'improvviso. Fuori di sé dalla collera il principe ordina di giustiziarla al mattino.
ATTO QUINTO
Quadro primo
L’abitazione della strega Skulda. Fuori il vento ulula, imperversa il maltempo. Skulda con il sacerdote pagano si lamentano della sorte. Rogneda non è riuscita a tagliare col coltello il principe. Skulda chiama la visione dell’avvenire e vede come il popolo getta in acqua la statua del Dio Perun che annega nelle acque di Dnepr.
Quadro secondo
Rogneda nel suo palazzo attende l’esecuzione. Dalla madre arriva Izjaslàv e dice che vuole pregare il padre di revocare la condanna. Entra il principe e Izjaslàv si nasconde dietro il letto. Rogneda è pronta ad accettare la sua morte senza concessione della grazia. Nel momento in cui il principe brandisce la spada contro Rogneda, dall’imboscata esce di corsa Izjaslàv e difende la madre. La presenza del figlio confonde il principe e dice: «Allora tutto il popolo ci farà da arbitro».
Quadro terzo
Le campane suonano. Il principe convoca il vèce (assemblea di cittadini nella Russia del 10-15 sec.). Il popolo deve giudicare. Lo zio del Principe Dobrynja Nikìtich racconta alla folla delle intenzioni di Rogneda di uccidere Vladimir. Il popolo colpito dalla crudeltà di Rogneda esige la sua morte. In questo momento arrivano i pellegrini cristiani. Loro cantano della misericordia e della remissione. La loro opinione risveglia in lui il ricordo di Ruald il quale pagò con la sua vita per il bene dell’altro. Il cuore del Principe si ammorbidisce e lui perdona Rogneda. Nell’anno 988 il Granprincipe Vladimir I detto Bel Sole introduce il cristianesimo ufficiale nella Russia Antica.
«ROGNEDA» «РОГНЕДА»
Opera in 5 atti e otto quadri
ATTENZIONE!
La riproduzione totale o parziale dell'esposizione sintetica dell'Opera di Aleksandr Seròv «ROGNEDA», in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza espressa autorizzazione del forum arcarussa.it.
ATTO PRIMO
Quadro primo
Nella caverna della strega Skùlda (Скулда) arriva il sacerdote supremo del Dio pagano Perùn (Перун). Lui è molto preoccupato perché sempre di più fra il popolo russo appaiano i cristiani. Anche il Granprincipe Vladimir (Великий Князь Владимир) ha cominciato a dimenticare la fede antica. Il sacerdote dice che si dovrebbe far filar dritto Vladimir quando lui tornerà dalla campagna. Entra la principessa Rognèda (Рогнèда) che vuole venire a sapere dalla strega Skùlda il suo destino. Dalla profonda offesa il suo cuore sta per scoppiare. Non c'è tempo, il Granprincipe Vladimir uccise suo padre e i fratelli e Rogneda, la figlia del principe della città di Pòlotsk, fu da lui catturata e fatta sua sposa con la forza. Ben presto Vladimir lasciò Rogneda e si trovò la bella odalisca Olàva (Олава) che era la fidanzata del cristiano Ruald (Руальд). Rogneda grida vendetta e soffre umiliazioni. In Ruald lei vuole trovare un vero alleato. Rogneda aspetta dalla strega Skula delle profezie. La strega le dice che deve vendicare e la attira nei perfidi piani del sacerdote. Skulda dà a Rogneda il coltello magico che sconfigge i nemici senza il colpo a vuoto.
Quadro secondo
Sulla riva del fiume Dnepr presso la statua del Dio pagano Perùn si riunisce una grande folla del popolo. Tutti aspettano il ritorno della vittoria del Granprincipe Vladimir . Il sacerdote si prepara a fare un sacrificio al Dio Perun. Arriva Ruàld (Руальд). Nella tristezza lui chiama la sua amata Olava ma invano. Lei è stata rapita dagli uomini del principe per i divertimenti principeschi. Vedendo come il sacerdote si prepara a sacrificare due innocenti adolescenti, decide a tutti i costi di liberarli. La folla degli idolatri avendo saputo che Ruald è cristiano lo minaccia, ma l’attenzione della folla è distolta dai suoni delle trombe del principe che torna con la vittoria dalla campagna.
ATTO SECONDO
Nel palazzo banchetta il Granprincipe Vladimir detto il Bel Sole. Gli cantano gloria le fanciulle, i pagliacci intrattengono gli ospiti con chiacchiere, il giullare principesco gli racconta una fiaba. Ad un tratto corre dentro un arciere e fa sapere che il palazzo principesco è attaccato da Ruald con la sua squadra dei guerrieri e che lui vuole rapire Olava. Ma non ci riesce. Gli uomini del principe riescono a respingere l'assalto e Ruald fugge.
Vladimir infuriato ordina di catturare Ruald e di giustiziarlo immediatamente. Dobrynja Nikitich, lo zio del principe, difende Ruald e prega Vladimir di perdonarlo e di liberare Olava. Gli altri cavalieri sostengono Dobrynja, ma il principe è inflessibile. E solo uno scherzo detto dal pagliaccio mitiga la sentenza e lo scoppio d'ira del principe. I divertimenti riprendono.
ATTO TERZO
Per la fitta foresta tornano dal pellegrinaggio a Kiev i pellegrini cristiani. Un Vecchio pellegrino ricorda i luoghi conosciuti dove lui un tempo converti alla fede cristiana il giovanotto Ruald. Dove è lui ora? Il cuore gli suggerisce che lui vedrà ancora Ruald. E il Vecchio pellegrino non sbagliava. Lui vede Ruald che vaga per il bosco e non può trovare il deliquio. Riconoscendo il Vecchio pellegrino, Ruald gli confida la sua afflizione. Il pellegrino lo chiama all’umiltà cristiana. Suonano i corni dei cacciatori. Si avvicina la caccia principesca. Stancandosi dalla ricerca delle bestie, il principe Vladimir con il suo corteo decidono di riposare e di banchettare nella foresta. Il loro riposo non dura a lungo. Un cacciatore sente nei cespugli un orso. Il principe si reca ai cespugli e casca tra le grinfie dell’orso. Il pagliaccio principesco invoca aiuto e Ruald nascosto corre in soccorso del principe. Salva il principe а costo della propria vita. Avendo saputo il nome del suo salvatore, il principe Vladimir è colpito della sua magnanimità e liberalità. E il morente Ruald gli risponde che il Signore Cristo ci ordinò di perdonare i nostri nemici. Le parole di Ruald sono strane e poco capite dal Principe. Lui non è capace di capire l’umiltà cristiana. Ruald, morendo nella foresta fra le braccia del principe, lo supplica di liberare Olava e di affidarla al Vecchio Pellegrino il quale la convertirà alla fede cristiana.
ATTO QUARTO
La triste e pensierosa Rogneda si siede nel suo palazzo. Non la divertono le canzoni delle sue schiave. Il suo figliolo minore di 13 anni Izjaslàv (Изьяслàв) la prega di cantare una canzone. Rogneda gliela canta.
Si sente il suono del corno dei cacciatori. È il principe che cacciava in vicinanza, ha deciso di passare la notte al palazzo di Rogneda. È giunta l'ora della resa dei conti per Rogneda. Rogneda incontra il principe poco affabilmente e freddamente. Lui non si affrettava proprio per lei, ma è arrivato per passare la notte nel suo palazzo dopo la caccia. Il principe offeso si reca all’alcova. Rogneda con il coltello in mano cammina quatta quatta dal marito addormentato. Ma lui si sveglia all'improvviso. Fuori di sé dalla collera il principe ordina di giustiziarla al mattino.
ATTO QUINTO
Quadro primo
L’abitazione della strega Skulda. Fuori il vento ulula, imperversa il maltempo. Skulda con il sacerdote pagano si lamentano della sorte. Rogneda non è riuscita a tagliare col coltello il principe. Skulda chiama la visione dell’avvenire e vede come il popolo getta in acqua la statua del Dio Perun che annega nelle acque di Dnepr.
Quadro secondo
Rogneda nel suo palazzo attende l’esecuzione. Dalla madre arriva Izjaslàv e dice che vuole pregare il padre di revocare la condanna. Entra il principe e Izjaslàv si nasconde dietro il letto. Rogneda è pronta ad accettare la sua morte senza concessione della grazia. Nel momento in cui il principe brandisce la spada contro Rogneda, dall’imboscata esce di corsa Izjaslàv e difende la madre. La presenza del figlio confonde il principe e dice: «Allora tutto il popolo ci farà da arbitro».
Quadro terzo
Le campane suonano. Il principe convoca il vèce (assemblea di cittadini nella Russia del 10-15 sec.). Il popolo deve giudicare. Lo zio del Principe Dobrynja Nikìtich racconta alla folla delle intenzioni di Rogneda di uccidere Vladimir. Il popolo colpito dalla crudeltà di Rogneda esige la sua morte. In questo momento arrivano i pellegrini cristiani. Loro cantano della misericordia e della remissione. La loro opinione risveglia in lui il ricordo di Ruald il quale pagò con la sua vita per il bene dell’altro. Il cuore del Principe si ammorbidisce e lui perdona Rogneda. Nell’anno 988 il Granprincipe Vladimir I detto Bel Sole introduce il cristianesimo ufficiale nella Russia Antica.
rogneda_di_aleksandr_serov_5_.jpg | |
Descrizione: | Aleksandr Seròv (1820-1871) «ROGNEDA» Opera in 5 atti e otto quadri |
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Oggetto: «ALEKSANDR SEROV: IL COMPOSITORE RUSSO»
«ALEKSANDR SEROV» «АЛЕКСАНДР СЕРОВ»
Il critico musicale e il compositore Aleksandr Serov nacque il 23 gennaio 1820. Serov a lungo serviva a puntino al Ministero della Giustizia, ma il vero suo sogno era sempre la musica. Versò l’apporto significativo alla cultura come il critico musicale. Qualche lavoro dedicò all’arte popolare, per esempio un saggio «La Musica delle canzoni dei Russi meridionali» («Музыка южнорусских песен»). Nelle sue «Lettere dall’estero» («Письма из-за границы») raccontò delle sue conoscenze importanti con Liszt e Wagner. Insieme a sua moglie fondò il giornale musicale «La Musica e il Teatro» («Музыка и театр»). Aleksandr Serov compose solo le tre opere liriche: «Judith» («Юдифь ), «Rogneda» («Рогнеда») e «La Potenza del nemico» («Вражья сила»). Tutte le tre opere avevano un gran successo al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Inoltre il compositore scriveva le composizioni per orchestra, strumentali e corali ed anche la musica per teatro di prosa. Aleksandr Serov è il padre del celebre pittore russo Valentin Serov.
Zarevich
Il critico musicale e il compositore Aleksandr Serov nacque il 23 gennaio 1820. Serov a lungo serviva a puntino al Ministero della Giustizia, ma il vero suo sogno era sempre la musica. Versò l’apporto significativo alla cultura come il critico musicale. Qualche lavoro dedicò all’arte popolare, per esempio un saggio «La Musica delle canzoni dei Russi meridionali» («Музыка южнорусских песен»). Nelle sue «Lettere dall’estero» («Письма из-за границы») raccontò delle sue conoscenze importanti con Liszt e Wagner. Insieme a sua moglie fondò il giornale musicale «La Musica e il Teatro» («Музыка и театр»). Aleksandr Serov compose solo le tre opere liriche: «Judith» («Юдифь ), «Rogneda» («Рогнеда») e «La Potenza del nemico» («Вражья сила»). Tutte le tre opere avevano un gran successo al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Inoltre il compositore scriveva le composizioni per orchestra, strumentali e corali ed anche la musica per teatro di prosa. Aleksandr Serov è il padre del celebre pittore russo Valentin Serov.
Zarevich
Aleksandr Serov compositore russo.jpg | |
Descrizione: | «ALEKSANDR SEROV: IL COMPOSITORE RUSSO» |
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Oggetto: «ALEKSANDR SEROV: IL COMPOSITORE RUSSO»
Il 23 gennaio 1820 nella famiglia di un funzionario del dipartimento finanziario nacque Aleksandr Seròv, un vero consigliere di stato, compositore e critico musicale. Si laureò alla Facoltà di Giurisprudenza Imperiale, lavorò presso il Ministero della Giustizia e la Camera Penale, ma la musica lo distraeva costantemente dal servizio pubblico. Le prime opere della sua stessa composizione – «La moglie del mugnaio di Marley» («Мельничиха из Марли») e «La Notte di maggio» («Майская ночь») non hanno avuto molto successo, ma hanno comunque influenzato la decisione di ritirarsi. I gusti artistici di Aleksandr Serov si sono formati sotto l'influenza di conoscenze personali con Mikhail Glinka, Aleksandr Dargomyzhskij, Franz Liszt e Richard Wagner. I suoi articoli critici sono stati pubblicati sulle riviste. Fu il primo a usare il termine «sinfonismo» («симфонизм») nella stampa. Aleksandr Serov ha anche cresciuto un figlio meraviglioso, Valentin Serov, che è diventato un famoso pittore e ci ha regalato i ritratti di Mikhail Fokin, Ida Rubinstein, Fiodor Chaliapin, Nikolaj Rimskij-Korsakov e «La ragazza con le pesche» («Девочка с персиками»).
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