----------------------------------- Zarevich Mercoledì, 10 Febbraio 2021, 13:40 «LA SYLPHIDE» di Pierre Lacotte ----------------------------------- Il balletto romantico degli anni '30 del XIX secolo ha cambiato radicalmente l'estetica, la poetica e il dramma del teatro coreografico. L'inconciliabile conflitto tra realtà e realtà è diventato la bandiera di risultati innovativi. La realtà è percepita attraverso il prisma della fantasia, in cui si sentono dubbi e delusioni umani. Il balletto romantico ha abbandonato i grandi divertissements festivi. Il lieto fine non è più obbligatorio. Gli spettacoli si sono conclusi con scene liriche, malinconiche o lugubri. Gli autori delle performance riflettevano così il disordine della vita stessa, la fragilità della felicità, l'inaccessibilità degli ideali. Il significato di un primogenito romantico è complesso e ambiguo. La silfide è soprattutto l'immagine di una fanciulla, trascinata e ammaliante. Il tema principale della Silfide non è l'amore, ma la gioia di essere, l'estasi della fantasia pura e non offuscata. La principale difficoltà nell'interpretare il partito di Silfide è nella necessità di mostrare la singolarità di questa bellissima creatura che non obbedisce alle regole e alle leggi umane. È piuttosto un sogno umano, quell'ideale desiderato e irraggiungibile che perisce da ogni ruvido tocco. Allo stesso tempo, il mondo di Sylphis è un mondo di natura meravigliosa e incontaminata, pieno di uccelli che cinguettano, libellule che lampeggiano, un ruscello che mormora, cioè tutto ciò che è così facile da distruggere irrevocabilmente. Tutto questo esiste in «Sylphide» in un sottotesto sottile ma tangibile pieno di simbolismo. Non per niente il balletto si apre con una scena onirica per la protagonista il mondo della vita quotidiana è un assonnato regno dello spirito, in cui è sveglia la Silfide, miracolosamente volata dentro. Nonostante il nome, il personaggio principale del balletto è James. La tragedia di questo giovane veramente romantico è che cerca di esistere sia nel mondo reale che nel mondo della fantasia, ma non trova la felicità in nessuno di loro.