----------------------------------- Zarevich Domenica, 22 Luglio 2018, 15:20 «LE PASSIONI SECONDO MAKSIM GORKIJ» ----------------------------------- «MAKSIM GORKIJ» (1868-1936) «МАКСИМ ГОРЬКИЙ» Maksim Gorkij è uno scrittore che ha espresso nelle sue opere il sogno di felicità, giustizia ed uguaglianza per gli uomini. Ereditate le migliori tradizioni della letteratura russa del XIX secolo, la tendenza a capire e presagire il futuro del paese, il destino del popolo, Maksim Gorkij diventò uno scrittore proletario, il padre della letteratura russa sovietica. Al primo periodo della produzione letteraria di Maksim Gorkij appartengono le opere poetiche «Il canto del falco» («Песнь о Соколе») ed «Il canto della procellaria» («Песнь о Буревестнике», 1892-1999), nelle quali esaltò «la follia degli audaci» che cercano la lotta, la tempesta. Non a caso, dopo la comparsa del «Canto della procellaria», Maksim Gorkij venne chiamato «l’annunciatore della rivoluzione russa». Queste opere, diffuse ricopiate a mano, erano interpretate come un appello diretto alla lotta ed alla rivoluzione. Ma la fama mondiale di Gorkij e dovuta alle opere in prosa ed ai drammi. Nel romanzo «Foma Gordèev» («Фома Гордеев», 1899) sostiene l’ineluttabilità della caduta del regime borghese. Grande popolarità acquisto il romanzo «La madre» («Мать», 1906), nel quale lo scrittore, per la prima volta nella storia della letteratura russa, creò la figura dell’operaio, rivoluzionario di professione, Pavel Vlàssov. Alla base del romanzo «La madre» vi è un fatto realmente accaduto lo sciopero operaio a Sormovo nel 1902. Il protagonista Pavel Vlàssov e modellato sulla figura dell’operaio rivoluzionario Petr Zalòmov, che prese parte e diresse la manifestazione del Primo Maggio, nel corso della quale echeggiarono per la prima volta le rivendicazioni politiche del proletariato russo. Le più celebri opere teatrali di Maksim Gorkij sono «I piccoli borghesi» («Мещане»), «I bassifondi» («На дне»), «I villeggianti» («Дачники»), «I barbari» («Варвары»); in esse risuona, per la prima volta nella drammaturgia russa, una decisa protesta sociale contro la borghesia, l’oppressione, l’asservimento intellettuale. Le successive opere teatrali «Egor Bulyciov ed altri» («Егор Булычёв и другие», 1932), «Vàssa Zheleznòva» («Васса Железнова», 1935). Ad arricchire il patrimonio letterario contribuirono la trilogia autobiografica «Infanzia» («Детство», 1910), «Tra la gente» («В людях», 1915), «Le mie università» («Мои университеты», 1922), i ritratti letterari di Lev Tolstoj, Anton Cekhov e il romanzo «L’affare degli Artamònov» («Дело Артамоновых», 1925). Nel suo ultimo romanzo-epopea «La vita di Klim Samghìn» («Жизнь Клима Самгига», 1925-1936) Maksim Gorkij offre un quadro della vita russa e della lotta socio-ideologica del periodo prerivoluzionario. Maksim Gorkij fu un eminente pubblicista e statista. Già prima della Rivoluzione Russa del 1905 collabor al giornale «Vita nuova» e, grazie al suo contributo usci la «Prima raccolta di scrittori proletari». Sin dai primi anni sovietici Maksim Gor’kij dirige la casa editrice «Letteratura mondiale» e favorisce la crescita artistica di molti giovani scrittori e poeti. Nel 1934 Maksim Gorkij assunse la direzione dell’Unione degli scrit¬tori sovietici. L’eredità letteraria di Maksim Gorkij è la sua attività di organizzatore hanno esercitato una profonda influenza sullo sviluppo della letteratura sovietica multinazionale.