Arca Russa

Lingua e linguistica russa e italiana - «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»

Zarevich - Domenica, 19 Luglio 2009, 07:02
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Tradurre i versi di Pushkin è stato sempre considerato una prova durissima. Ecco una traduzione di un verso di Pushkin «I DEMONI» («БЕСЫ») il quale è conosciuto a tutti ed è studiato nelle scuole russe dai bambini.

«FUGGONO LE NUBI, TURBINANO LE NUBI...»
Traduzione dal russo di Tommaso Landolfi

Fuggono le nubi, turbinano le nubi; = Мчатся тучи, вьются тучи;
Invisibile la luna = Невидимкою луна
Rischiara la neve volante; = Освещает снег летучий;
È fosco il cielo, la notte è fosca. = Мутно небо, ночь мутна.
Corro, corro in aperta campagna; = Еду, еду в чистом поле;
II sonaglio dìn-din-din... = Колокольчик дин-дин-дин...
Fa paura, per forza fa paura, = Страшно, страшно поневоле
In mezzo a piani sconosciuti! = Средь неведомых равнин!
«Ehi, avanti, cocchiere!...». «Non si può: = «Эй, пошел, ямщик!...» — «Нет мочи
I cavalli, signore, non ce la fanno più; = Коням, барин, тяжело;
La tormenta mi appiccica gli occhi; = Вьюга мне слипает очи;
Tutte le strade sono colme; = Все дороги занесло;
Anche a morire, non si vede traccia: = Хоть убей, следа не видно;
Ci siamo persi. Che fare! = Сбились мы. Что делать нам!
Un demonio, si vede, ci tira nel campo = В поле бес нас водит, видно,
E ci volta in qua e in là. = Да кружит по сторонам.
Guarda: ecco, ecco balena, = Посмотри: вон, вон играет,
Soffia, sputa su di me; = Дует, плюет на меня;
Ecco - spinge ora al burrone = Вон — теперь в овраг толкает
II cavallo imbizzarrito; = Одичалого коня;
Lì come enorme palo di verstà = Там верстою небывалой
Mi s'è levato innanzi, = Он торчал передо мной;
Lì, ha brillato come piccola scintilla = Там сверкнул он искрой малой
Ed è scomparso nella vuota tenebra». = И пропал во тьме пустой“.
Fuggono le nubi, turbinano le nubi; = Мчатся тучи, вьются тучи;
Invisibile la luna = Невидимкою луна
Rischiara la neve volante; = Освещает снег летучий;
E fosco il cielo, la notte è fosca. = Мутно небо, ночь мутна.
Non s'ha più forza di raggirarci; = Сил нам нет кружиться доле;
II sonaglio d'un tratto s'è taciuto; = Колокольчик вдруг умолк;
I cavalli, fermi... «Che c'è lì nei campo? = Кони стали... „Что там в поле ?“ —
«Chi lo sa? Ciocco o lupo?». = «Кто их знает? пень иль волк?»
La bufera infuria, la bufera piange; = Вьюга злится, вьюга плачет;
I cavalli sensibili sbuffano; = Кони чуткие храпят;
Eccolo che già salta più lontano; = Вот уж он далече скачет;
Soltanto gli occhi ardono nella tenebra; = Лишь глаза во мгле горят;
I cavalli di nuovo si sono slanciati; = Кони снова понеслися;
II sonaglio din-din-din... = Колокольчик дин-дин-дин...
Ecco: si son gli spiriti adunati = Вижу: духи собралися
In mezzo alle pianure biancheggianti. = Средь белеющих равнин.
Infiniti, difformi, = Бесконечны, безобразны,
Nel fosco lume della luna = В мутной месяца игре
Demoni vari si son messi a mulinare = Закружились бесы разны,
Come foglie di novembre... = Будто листья в ноябре...
Quanti ce n'è! Dove li cacciano? = Сколько их! Куда их гонят?
Che, tanto lamentosamente, cantano? = Что так жалобно поют?
Seppelliscono un folletto, = Домового ли хоронят,
O dan marito a una strega? = Ведьму ль замуж выдают?
Fuggono le nubi, turbinano le nubi; = Мчатся тучи, вьются тучи;
Invisibile la luna = Невидимкою луна
Rischiara la neve volante; = Освещает снег летучий;
È fosco il cielo, la notte è fosca. = Мутно небо, ночь мутна.
Fuggono i demoni sciame su sciame = Мчатся бесы рой за роем
Nella sconfinata altezza, = В беспредельной вышине,
Coll'ululo e ìo strìdo lamentoso = Визгом жалобным и воем
Lacerandomi il cuore... = Надрывая сердце мне...
1830

Oneg - Lunedì, 20 Luglio 2009, 00:53
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Com'è ovvio, per apprezzare pienamente il valore di una traduzione bisogna conoscere la lingua del testo originale.
Cosi mi limiterò ad esprimere il mio apprezzamento per la versione italiana che già così è una poesia molto bella!
Questi "Demoni" di Pushkin sono una visione di grande potenza e suggestione!
La mia musica per questi versi è il secondo movimento, Presto tenebroso, della bellissima Sinfonia n.6 di Mjaskovskij.

Doppio bequadro - Mercoledì, 12 Gennaio 2011, 13:00
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
È da poco giunta al termine la stesura della versione teatrale di una nuova ed interessante traduzione dell’unica commedia di Giordano Bruno “Il Candelaio’’ (1583).
La traduzione russa precedente, che risale al 1940, è breve ed è poco interessante.
La traduttrice Sakoveta Shvarts, partendo dal testo originale italiano non in rima, è riuscita magicamente a renderlo in eleganti versi russi seguendo la migliore delle tradizioni della scuola russa di traduzione di M.Lodzinsky oppure di N.Shepkina-Kupernik
La commedia è stata approvata da alcuni registi, ma i vari tentativi di metterla in scena nei teatri di Mosca non hanno avuto alcun successo. Le case editrici sono ancora più lente, il che è un vero peccato! Il testo è pieno di parallelismi con la contemporaneità, di battute acutamente ardite, e del più verace teppismo rinascimentale.
Il generoso e certosino lavoro della professoressa S.Shvartz, che ha lavorato all’opera per quasi tre anni, è molto meticoloso e soprattutto è completamente avulso da qualsiasi fine puramente commerciale. La professoressa S.Shvartz, alla veneranda età di 82 anni è oggi più famosa come l’instancabile insegnante d’italiano del Liceo Musicale “Gnessin” la quale per più di 30 anni ha prestato il suo servizio insegnando le nozioni base dell’idioma italico agli studenti della Facoltà di Vocalistica.
Occorre inoltre ricordare che il 2011 è stato proclamato l’anno della cultura italiana in Russia.

Myshkin - Giovedì, 13 Gennaio 2011, 09:28
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Il «Candelaio», cioè sodomita, pubblicato a Parigi nel 1582, oltre ad essere l’unica commedia scritta da Giordano Bruno, conclude il secolo della grande commedia italiana e del teatro rinascimentale di Ariosto, Ruzante e Aretino, dopo la quale il grande teatro si sposterà in Spagna, con Lope de Vega, Tirso de Molina e Calderòn de la Barca; in Francia, con Corneille, Racine e Molière; e in Inghilterra, con Shakespeare, assumendo i caratteri del manierismo barocco.

Il «Candelaio», è una commedia in cinque atti dalla trama eccentrica e dal linguaggio a tratti osceno e sboccato, fondata su tre storie parallele: il candelaio Bonifacio che corteggia la cortigiana Vittoria, l'alchimista Bartolomeo che si ostina a cercare inutilmente di trasformare i metalli in oro, e il grammatico Manfurio che si esprime in un linguaggio incomprensibile.

Son tre materie principali intessute insieme ne la presente comedia: l'amor di Bonifa[cio], l'alchimia di Bartolomeo e la pedantaria di Manfurio.”

Il tutto mentre il pittore Gioan Bernardo, insieme con una corte di servi e malfattori, si fa beffe di tutti e conquista Carubina.


C’è da dire che questa commedia presenta una notevole complessità di linguaggio, essendo scritta in un misto di latino, di toscano e di napoletano del ‘500, e la sua traduzione in un’altra lingua costituisce un'ardua prova per qualunque traduttore. Per questo motivo, a mio avviso, anche se alcuni dialoghi sono stati omessi per l'eccessiva difficoltà, il lavoro della professoressa Sakoveta Shvarts è degno di particolare apprezzamento e lode, e merita attenzione e interesse.

Per dare un’idea della complessità della lingua, nonché del tema della commedia, riportiamo di seguito alcuni estratti dal testo originale con la corrispondente traduzione.

Le versioni integrali del «Candelaio», potete scaricarle dal nostro forum dai seguenti link:

Il Candelaio italiano

E nella traduzione russa, per gentile concessione della professoressa Sakoveta Shvarts, che ringraziamo:

Il Candelaio russo



Argumento ed ordine della comedia

Son tre materie principali intessute insieme ne la presente comedia: l'amor di Bonifa[cio], l'alchimia di Bartolomeo e la pedantaria di Manfurio.

Però, per la cognizion distinta de' suggetti, raggion dell'ordine ed evidenza dell'artificiosa testura, rapportiamo prima, da per lui, l'insipido amante, secondo il sordido avaro, terzo il goffo pedante: de' quali l'insipido non è senza goffaria e sordidezza, il sordido è parimente insipido e goffo, ed il goffo non è men sordido ed insipido che goffo.



В комедии «Подсвечник» (Candelaio) три основных темы: любовь Бонифачо, алхимия Бартоломео и педантизм Манфурио.
Первый – глупый влюблённый, второй – скаредный скупец, третий – неловкий, неуклюжий педант. Но это не значит, что каждый из них лишён недостатков двух других. Бонифачо наделён и неуклюжестью Манфурио и скупостью Бартоломео. Бартоломео бывает также глуп, как Бонифачио. Педант Манфурио порою глуповат и скуповат.


......

Bonifacio: L'arte supplisce al difetto della natura, Bonifacio. Or, poi ch'a la mal'ora non posso far che questa traditora m'ame, o che al meno mi remiri con un simulato amorevole sguardo d'occhio, chi sa, forse quella che non han mossa le paroli di Bonifacio, l'amor di Bonifacio, il veder spasmate Bonifacio, potrà esser forzata con questa occolta filosofia. Si dice che l'arte magica è di tanta importanza che contra natura fa ritornar gli fiumi a dietro, fissar il mare, muggire i monti, intonar l'abisso, proibir il sole, despiccar la luna, sveller le stelle, toglier il giorno e far fermar la notte: però l'Academico di nulla academia, in quell'odioso titolo e poema smarrito, disse:

.......



Искусство возмещает недостатки природы, Бонифачо.
К несчастью, я сейчас не в состоянии предательницу эту заставить полюбить меня, Хотя бы ласкового взгляда дождаться не могу,
Не трогают её мои слова, и не волнует любовь моя.
Но говорят, что магия искусства, искусство магии волшебной силой обладают:
И горы мощные сдвигают, и реки бурные в обратный путь толкают,
И волны застывают под властью сей, и ночи гонят прочь, и день рождают в ночь,
И солнцу запрещают свет, и луну так просто с неба забирают,
И звёздами дорогу усыпают.
По крайней мере, так утверждает Академик Безвестной Академии,
Сей пьесы с сомнительным названием автор.
Послушаю, что скажет Скарамурề, маг опытный и умный.
Вон, кажется, идёт к нам кто-то.





Roberto - Domenica, 04 Dicembre 2011, 11:47
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
E' con grande vergogna che mi accingo a scrivere di nuovo nel forum di Arcarussa... vergogna dovuta alla mia interpretazione tutta personale del detto "gli amici si vedono nel momento del bisogno"... fatto sta che circa una settimana fa una casa editrice di cui non faccio il nome mi ha contattato perché vuole iniziare una propria collana di ebook: classici della letteratura mondiale non più protetti da diritti d'autore... detta così sembra interessante, ho pensato di propormi per traduzioni dal russo ma... dal punto di vista economico la proposta è indecente... al traduttore non andrebbe alcun compenso fisso ma solo il 10% sulle vendite... un po' poco considerato che non ci sono spese per i diritti d'autore né per la stampa... se il prezzo del libro è, poniamo, di 2 o 3 euro, per raggiungere una compenso adeguato a una buona traduzione di un'opera letteraria, bisognerebbe arrivare ai 10.000 download... mi piacerebbe tanto sapere che percentuale tiene per sé l'editore, dato che qui indubbiamente il grosso del lavoro lo fa il traduttore... così ho pensato: perché non saltare l'editore e andare direttamente al lettore? Una possibilità la offre Amazon, ma per chi vende in Italia la sola opzione disponibile (mi riferisco al compenso per chi pubblica) è quella del 35% sul prezzo di copertina... così avrei bisogno di aiuto... sia per trovare soluzioni più convenienti, sia per le traduzioni (il mio russo è parecchio arrugginito)... ho appena iniziato con Gospodin Proharchin di Dostoevskij... potrei ricompensare aiutando traduttori russi con opere italiane... la letteratura italiana dei secoli scorsi certo non offre la ricchezza di capolavori che offre invece quella russa, però è sempre possibile trovare opere interessanti non più in copyright da proporre ai lettori russi... che ne dite?

Myshkin - Domenica, 04 Dicembre 2011, 18:08
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Caro Roberto!
E' bello rivederti da queste parti. Certo è passato molto tempo, e il forum è un po' cambiato, così come i suoi utenti, ma come vedi ancora resiste. Dei vecchi che conoscevi, credo che siamo rimasti in quattro o cinque; gli altri, per un motivo o per un altro, sono spariti.
Per quanto riguarda la proposta che hai ricevuto, credo che sarebbe interessante, anche se secondo me ci sono molte probabilità che i possibili guadagni non ripaghino il lavoro.
A parte questo rischio inevitabile, però, sono convinto che valga la pena tentare. Intanto perché è un'ottimo sistema per rinfrescare, esercitare e migliorare il tuo russo, e già questo è un buon risultato; e poi penso che scegliendo titoli fuori catalogo e introvabili, aumenteresti le probabilità di vendere un numero sufficiente di copie, oltre naturalmente a far felici una discrea quantità di russofili Wink
Aiuto per le traduzioni dai vecchi amici del forum sono convinto che ne troveresti senza problemi.
Soluzioni economiche più vantaggiose di quella di Amazon che hai citato, e che non conoscevo, non saprei proprio, ma forse qualcuno dei nostri utenti potrebbe saperne qualcosa di più.
Per i possibili titoli tra cui scegliere, ti consiglio di prendere in considerazione anche, ma non solo, i seguenti, anche se alcuni potrebbero essere troppo impegnativi:

"Pietroburgo", di Belyj
"Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk" di Leskov
"Il demone meschino" di Sologub
"La vita di Arsen'ev" di Bunin
tutte le "Lezioni" di Nabokov: "Lezioni di letteratura" - "Lezioni di letteratura russa" - "Lezioni sul don Chisciotte"
"Pietro il Grande" di Alekesej Tolstoj
"I figli dell'Arbat" di Rybakov
"Netocka Nezvanova" di Dostoevskij
"I libri della mia vita" di Shalamov
"Il vitello d'oro" di Il'f e Petrov
"Il ragazzo di vetro" di Nina Berberova

Roberto - Domenica, 04 Dicembre 2011, 19:11
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Grazie Myshkin!

Purtroppo fra i titoli che proponi ce ne sono molti ancora in copyright. Le possibilità di guadagno aumenterebbero se fosse possibile una vendita diretta dal "produttore" al "consumatore", cioè dal traduttore al lettore, ma non so se e come si può fare. Tu sapresti dirmi qualcosa di più in proposito? Certo, in questo caso io per onestà intellettuale devo garantire traduzioni di qualità, e qui l'aiuto di madrelingua diventa essenziale, ma a questo punto i madrelingua perché dovrebbe farlo gratuitamente? Così pensavo: se anche i madrelingua sono traduttori, io e altri potremmo aiutarli nella traduzione di classici italiani, che poi loro potrebbero vendere con le stesse modalità (da individuare) direttamente ai lettori. Oppure metto a disposizione le traduzioni gratuitamente e poi imploro i lettori di fare una donazione minima per il mio sostentamento, che è sempre più a rischio... Smile ...ma mi sa che non c'è niente da ridere... Sad

Myshkin - Domenica, 04 Dicembre 2011, 19:37
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
La vendita diretta dal produttore al consumatore, in questo caso, trattandosi di beni immateriali come sono dei libri elettronici, all'atto pratico sarebbe piuttosto semplice. Basterebbe metter su un sito web in cui raccogliere le traduzioni e quindi consentirne il download alle condizioni che si stabiliscono. La forma di pagamento più diffusa e sicura che mi viene in mente è paypal, che non richiede costi di "set up". Soltanto che a quel punto in qualche modo si tratterebbe di commercio elettronico, che è pur sempre disciplinato dalla legge e soggetto ad autorizzazioni, registrazioni e, soprattutto, pagamento di tasse varie. Ma su questo punto non sono informatissimo, e forse potrà dirci di più qualcuno dei nostri amici, non so se Vincentius ne sa qualcosa in proposito..?
Altrimenti, credo che la soluzione che hai prospettato alla fine, quella di regalarli e di chiedere una donazione, consentirebbe di aggirare tutti gli aspetti burocratici e fiscali, ma il tuo appello dovrebbe essere convincente, perché agli italiani piace molto scaricare "gratis"; anche se, in ultima analisi, il tipo di utente che è interessato a scaricare e leggere un classico della letteratura russa, è probabile che abbia una sensibilità al di sopra della media ed abbia qualche chance in più di rispondere ad un appello come quello che proponi.
Per il discorso della cooperazione con madrelingua russi interessati ad un lavoro complementare, cioè a tradurre in russo dei classici italiani, potrebbe essere un'idea sicuramente valida, a patto di riuscirne a trovare qualcuno, naturalmente.
In alternativa, io prenderei in considerazione anche la possibilità di fare da solo il lavoro, aiutandosi nelle parti difficili confrontando le precedenti edizioni esistenti. Se fatto con discrezione, moderazione ed intelligenza credo che non ci sia niente di male. Del resto presumo che spesso i traduttori tengano davanti a sé tutte le edizioni esistenti dell'opera che si accingono a tradurre, quando, ovviamente, si tratti di opere già tradotte e pubblicate.

Roberto - Domenica, 04 Dicembre 2011, 21:41
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Sicuramente farò da solo, non pensavo a una collaborazione vera e propria con traduttori madrelingua ma solo ad un aiuto nei passaggi più difficili... e per ora mi sono imposto di non leggere nessuna traduzione esistente...

Più che l'appello, convincenti devono essere le traduzioni, per quanto riguarda lo scambio di file, se davvero decidessi di fare da solo, usando ad esempio il formato il pdf, non saprei proprio come impedirlo... e così pensavo di non impedirlo affatto, consentendo il download gratuito e una donazione di 1 euro, non di più... del resto anche il prezzo di una traduzione si aggirerebbe intorno a 1 euro, quindi... se il lettore è soddisfatto e sa che il traduttore rischia di finire sotto i ponti, forse si commuove e dà una mano... o no? Unsure

Roberto - Lunedì, 05 Dicembre 2011, 10:49
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
In questo racconto ad un certo punto Dostoevskij scrive:

...Мало того: хотя лишенный таким образом собственного своего воображения,господин Прохарчин фигурою своей и манерами не мог, например, никого поразить с особенно выгодной для себя точки зрения (к чему любят придраться насмешники), но и фигура сошла ему с рук, как будто ни в чем не бывало...

но и фигура сошла ему с рук, как будто ни в чем не бывало... ???

non sono certo del senso dell'espressione e mi sfugge anche la logica della frase...

SEBBENE privo di fantasia/immaginazione/inventiva, il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non impressionava favorevolmente nessuno (e questa è una cosa di cui amano approfittare i "derisori") MA [d'altra parte] фигура сошла ему с рук [cioè la sua persona non faceva neppure una cattiva impressione? è un'interpretazione corretta?] e alla fine lasciava tutti indifferenti [как будто ни в чем не бывало]... (è così?)

Quella sopra non è un traduzione, serve soltanto per dare un'idea di ciò che io ho capito...

Infine non m'è chiara la logica di quel SEBBENE iniziale... SEBBENE fosse privo di immaginazione non impressionava nessuno né positivamente né negativamente... ma perché SEBBENE? mi sarei aspettato semmai quasi il contrario: PROPRIO PERCHE' privo di immaginazione... eccetera...

Chi mi aiuta?

Angelo di fuoco - Lunedì, 05 Dicembre 2011, 12:25
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
- лишённый таким образом собственного своего воображения
mi fa pensare che Proharchin non fosse privo d'immaginazione da sempre, ma ne fosse stato privato:
"Privato di questa manera della sua propria immaginazione"
Per vedere se la mia ipotesi sia corretta avrei bisogno di vedere un po' quanto scritto prima.

Vediamo un po' i nessi logici:
.Мало того: хотя
- Come se ciò non bastasse/ non fosse sufficiente: benché
но и
- ma anche

Entrambi servono per sottolineare l'assurdità della situazione.

"сойти с рук", a seconda del contesto, può tradursi come "passare inosservato" o "non avere conseguenze", specie negative. S'usa frequentemente parlando d'azioni improbe come frode elettorale (particolarmente attuale adesso) o subornazione.

[как будто ни в чем не бывало] - piú o meno "come se nulla fosse accaduto"

Roberto - Lunedì, 05 Dicembre 2011, 13:13
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Grazie!

La frase precedente dice:

Зла ему, конечно, никто не желал, тем более что все еще в
самом начале умели отдать Прохарчину справедливость и решили,
словами Марка Ивановича, что он, Прохарчин, человек хороший и
смирный, хотя и не светский, верен, не льстец, имеет, конечно, свои
недостатки, но если пострадает когда, то не от чего иного, как от
недостатка собственного своего воображения.

Forse è stato privato d'immaginazione dal giudizio di Mark Ivanovich...

Su Мало того siamo d'accordo, è quel хотя che non capisco bene... perché dovrebbe introdurre una proposizione subordinata concessiva... a meno che... a meno che la frase "господин Прохарчин фигурою своей и манерами не мог, например, никого поразить с особенно выгодной для себя точки зрения (к чему любят придраться насмешники)" non sia tutto un inciso che esprime una conseguenza dell'essere privo di immaginazione... e la proposizione principale della concessiva sia "но и фигура сошла ему с рук, как будто ни в чем не бывало"... quindi l'intera frase sarebbe da leggere così:

Come se non bastasse, sebbene privato in tal modo di immaginazione - e di conseguenza, ad esempio il signor Proharchin con la sua persona e le sue maniere non faceva un'impressione favorevole - TUTTAVIA il suo aspetto non aveva neppure conseguenze negative, come niente fosse [nel senso, che l'aspetto lasciava indifferenti]...

Ripeto che questa non è una traduzione ma serve solo per rendere l'idea...

Che fatica...

Myshkin - Lunedì, 05 Dicembre 2011, 14:38
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Quello che confonde di più in questo periodo è proprio il benché, mi pare.
A me suggerisce questo possibile senso, che “benché fosse privo di fantasia (qui il benché sta a significare che già questo sarebbe stato un motivo sufficiente per non produrre una buona impressione negli altri), nemmeno con il suo aspetto e le sue maniere poteva impressionare nessuno in modo particolarmente favorevole, ma alla fine anche ciò passava inosservato”

Myshkin - Lunedì, 05 Dicembre 2011, 15:18
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]
se il lettore è soddisfatto e sa che il traduttore rischia di finire sotto i ponti, forse si commuove e dà una mano... o no? Unsure


Forse sì, ma non è detto. Dipende molto dalla sensibilità, e dalle quantità di altruismo/generosità ovvero egoismo/menefreghismo presenti nella sua personalità.
Io te la darei di sicuro la mano, ma non sarei pronto a scommettere sull'equazione: cultura e lettura di classici = nobiltà d'animo

Angelo di fuoco - Lunedì, 05 Dicembre 2011, 15:46
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ci ho dato un altr'occhiata.

Non sono esperto in Dostojevskij, ma non mi pare fosse famoso per eleganza stilistica, anzi, tutto il contrario.
Una possibile interpretazione (mia): questo "хотя", che in effetti dovrebbe introdurre una subordinata concessiva, seguita da una principale in tutta regola che dovrebbe reggersi da sola (cosa invece una introdotta da "но и" non può), potrebbe rinforzare il precedente "мало того".

Quindi mi pare che la soluzione proposta dal principe sia valida.

"недостатка собственного своего воображения" - all'incirca "difetto d'una sua immaginazione particolare", il ché rinforza la mia ipotesi precedente sul "privato" anziché "privo".

Roberto - Lunedì, 05 Dicembre 2011, 16:46
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Scherzavo... Wink insomma, mi sforzavo di essere autoironico... certo non intendo fare un lavoro in cui io poi mi prendo il 10% e l'editore (che praticamente non farebbe nulla) si prende il 90% o poco meno... però non so quanto la mia idea sia attuabile... quello che mi piace è che mi farebbe sentire un po' "traduttore di strada"... sai gli artisti di strada? mi sentirei come un pagliaccio, un mimo, un musicista, un cantastorie, un giocoliere che nella pubblica piazza intrattiene il pubblico che passa e chiede un'offerta che forse verrà forse no... è molto nel mio carattere... ma penserete che sono un idiota...

Roberto - Lunedì, 05 Dicembre 2011, 17:12
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ho capito che intendete dire... potrebbe essere... questo taglierebbe la testa al toro... adesso lascio riposare la frase per qualche tempo, poi ci ritorno...

Grazie Myshkin! Grazie Angelo di fuoco!

Myshkin - Lunedì, 05 Dicembre 2011, 22:26
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ma in realtà non penso affatto che sarebbe una cattiva idea, tutt'altro Wink

Il costo per la registrazione di un dominio è inferiore ai 10 euro l'anno, un investimento abbastanza trascurabile. Se decidi di farlo posso aiutarti senza problemi, è semplicissimo. Anche se avere il dominio, che è poi un nome, da solo non basta. Ci vuole lo spazio per metterci sopra il sito, e ci vuole qualcuno che metta su il sito web, ma anche questo può rivelarsi meno complesso e oneroso di quanto si possa credere.

Roberto - Martedì, 06 Dicembre 2011, 08:17
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Grazie mille!

Per il momento potrei registrare il dominio, poi, se e quando... dico così perché conoscendomi... io sono ciclotimico... è molto probabile che fra un po' mi convinca che è tutto inutile e sparisca di nuovo... comunque, registrare il dominio e poi, se e quando avrò pronta una prima traduzione allestire il sito... per le "donazioni", ho un amico commercialista che forse può dirmi come è regolata la faccenda... in seguito potrebbero unirsi altri, se lo vogliono...

Angelo di fuoco - Martedì, 06 Dicembre 2011, 19:08
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ricordi come, quando questo progetto era appena nato, discutessimo di traduzioni, di sfumature dei significati, di poesia?
N'ho un ottimo ricordo, mi piacerebbe riprendere il discorso...

Myshkin - Martedì, 06 Dicembre 2011, 21:25
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Concordo in pieno con le parole del nostro caro Angelo di fuoco. Anche io conservo un piacevole ricordo del periodo iniziale del nostro forum e lo rimpiango spesso. Era una sorta di Arcadia, con un grande spirito di partecipazione e di interazione, e sarebbe bello tentare di ricrearlo.

Vincentius Antonovich - Martedì, 06 Dicembre 2011, 21:47
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Non vi ho sentito scrivere di Lulu o di altri siti del genere. Veramente non sono sicuro, che si possano pubblicare anche traduzioni, per quanto libere dal copyright, oltre alle opere originali. Ma voi conoscete siti web come questo? Da lettori abituali, quali siete, spero di sì. (Sennò chi li conosce e chi li usa?)

Lulu>>>



Ho trovato per caso anche un blog con un utilissimo articolo sulla pubblicazione on-line, che mi sembra molto lucido e competente, qui>>>.

Roberto - Mercoledì, 07 Dicembre 2011, 03:57
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ricordi come, quando questo progetto era appena nato, discutessimo di traduzioni, di sfumature dei significati, di poesia?
N'ho un ottimo ricordo, mi piacerebbe riprendere il discorso...


Volentieri, umore permettendo... io ho tante domande sul signor Proharchin... purtroppo il mio russo nel frattempo si è molto arrugginito... per caso conosci anche qualche mailing list di traduttori italiano<>russo?

Ржавеет золото и истлевает сталь,
Крошится мрамор - к смерти все готово.
Всего прочнее на земле печаль
И долговечней - царственное слово.

Ma arrugginisce anche la parola... allegria!

Roberto - Mercoledì, 07 Dicembre 2011, 04:02
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Vincentius Antonovich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non vi ho sentito scrivere di Lulu o di altri siti del genere. Veramente non sono sicuro, che si possano pubblicare anche traduzioni, per quanto libere dal copyright, oltre alle opere originali. Ma voi conoscete siti web come questo? Da lettori abituali, quali siete, spero di sì. (Sennò chi li conosce e chi li usa?)

Lulu>>>



Ho trovato per caso anche un blog con un utilissimo articolo sulla pubblicazione on-line, che mi sembra molto lucido e competente, qui>>>.


Grazie ma no capisco se questo sito dà anche la possibilità di pubblicare ebook o solo libri cartacei...

Roberto - Mercoledì, 07 Dicembre 2011, 04:04
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Sì, anche ebook... http://www.lulu.com/it/publish/ebooks/?cid=it_home_nav_ebk

Angelo di fuoco - Mercoledì, 07 Dicembre 2011, 14:08
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ricordi come, quando questo progetto era appena nato, discutessimo di traduzioni, di sfumature dei significati, di poesia?
N'ho un ottimo ricordo, mi piacerebbe riprendere il discorso...


Volentieri, umore permettendo... io ho tante domande sul signor Proharchin... purtroppo il mio russo nel frattempo si è molto arrugginito... per caso conosci anche qualche mailing list di traduttori italiano<>russo?

Ржавеет золото и истлевает сталь,
Крошится мрамор - к смерти все готово.
Всего прочнее на земле печаль
И долговечней - царственное слово.

Ma arrugginisce anche la parola... allegria!


Meno male che è l'umore anziché l'amore... questo sarebbe grave davvero.

Grazie per la bellissima quartina dell'Achmatova, che non conoscevo. Sono davvero ignorante per quel che riguarda la letteratura del mio paese... Embarassed

Non conosco nessuna mailing list perché non faccio il traduttore per mestiere e vivo in Germania, dove le traduzioni italiano-russo (o nella direzione inversa) non sono esattamente quelle piú richieste...

Assol - Mercoledì, 07 Dicembre 2011, 19:02
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ciao Roberto!
Sono molto lieta di vederti-leggerti di nuovo! Very Happy

Roberto - Giovedì, 08 Dicembre 2011, 02:45
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ciao Roberto!
Sono molto lieta di vederti-leggerti di nuovo! Very Happy


Grazie, spero che duri...

Assol - Giovedì, 08 Dicembre 2011, 09:10
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Dipende da te Wink
Noi possiamo solo incrociare le dita.

Roberto - Giovedì, 08 Dicembre 2011, 11:17
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Dipende da te Wink
Noi possiamo solo incrociare le dita.


От меня зависит?! Значит, ты веришь в свободную волю?! О, святая наивность... Wink

Я сам могу только пальцы скрестить...

Zarevich - Giovedì, 08 Dicembre 2011, 15:02
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Cari amici,
Ваши милые беседы я перемещаю в соответствующий раздел форума: «L'angolo delle chiacchiere». Per presentarsi, socializzare, parlare del più e del meno.

Luba - Lunedì, 12 Dicembre 2011, 00:16
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
dico la mia anche io....... non è per traduzione, ma per rendere come la capisco io

.Мало того: хотя лишенный таким образом собственного своего воображения,господин Прохарчин фигурою своей и манерами не мог, например, никого поразить с особенно выгодной для себя точки зрения (к чему любят придраться насмешники), но и фигура сошла ему с рук, как будто ни в чем не бывало

E COME SE NON BASTASSE - essendo così privato dalla fantasia/immaginazione/inventiva, il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non poteva impressionare in modo particolarmente favorevole nessuno (e questa è una cosa di cui amano approfittare i "derisori") TUTTAVIA, ANCHE la sua persona l'ha passata liscia.

Gli altri lo ritenevano privo di fantasia, quindi sono stati loro a privarlo da essa. E questo difetto gli è stato "perdonato", e non solo, anche la sua personalità, maniere non sono stati presi di mira dai canzonatori (o è sfuggito o l'hanno lasciato andare i canzonatori)

Roberto - Lunedì, 12 Dicembre 2011, 03:33
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Luba ha scritto: [Visualizza Messaggio]
dico la mia anche io....... non è per traduzione, ma per rendere come la capisco io

.Мало того: хотя лишенный таким образом собственного своего воображения,господин Прохарчин фигурою своей и манерами не мог, например, никого поразить с особенно выгодной для себя точки зрения (к чему любят придраться насмешники), но и фигура сошла ему с рук, как будто ни в чем не бывало

E COME SE NON BASTASSE - essendo così privato dalla fantasia/immaginazione/inventiva, il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non poteva impressionare in modo particolarmente favorevole nessuno (e questa è una cosa di cui amano approfittare i "derisori") TUTTAVIA, ANCHE la sua persona l'ha passata liscia.

Gli altri lo ritenevano privo di fantasia, quindi sono stati loro a privarlo da essa. E questo difetto gli è stato "perdonato", e non solo, anche la sua personalità, maniere non sono stati presi di mira dai canzonatori (o è sfuggito o l'hanno lasciato andare i canzonatori)


Grazie... anche tu però, se ci fai caso, nel ricostruire la frase in italiano hai eliminato quel "хотя", "sebbene", e la proposizione "il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non poteva impressionare..." diventa una conseguenza dell'essere stato privato di immaginazione... ("essendo" è qui un gerundio causale)... o se proprio voglio inserire in qualche punto della frase italiana un "sebbene", non posso metterlo dopo "come se non bastasse" ma dovrei scrivere "E COME SE NON BASTASSE - essendo così privato dalla fantasia/immaginazione/inventiva, sebbene il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non poteva impressionare in modo particolarmente favorevole nessuno (e questa è una cosa di cui amano approfittare i "derisori") TUTTAVIA..."

Luba - Lunedì, 12 Dicembre 2011, 10:30
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]


... e la proposizione "il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non poteva impressionare..." diventa una conseguenza dell'essere stato privato di immaginazione... ("essendo" è qui un gerundio causale)...


è proprio così, è la conseguenza, almeno così ha scritto l'autore... e se spostiamo un po':

E COME SE NON BASTASSE - sebbene il signor Proharchin, essendo così privato dalla fantasia, con la sua persona e i suoi modi non poteva impressionare in modo particolarmente favorevole nessuno (e questa è una cosa di cui amano approfittare i "derisori") TUTTAVIA, ANCHE la sua persona l'ha passata liscia.

Roberto - Lunedì, 12 Dicembre 2011, 12:21
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Luba ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]


... e la proposizione "il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non poteva impressionare..." diventa una conseguenza dell'essere stato privato di immaginazione... ("essendo" è qui un gerundio causale)...


è proprio così, è la conseguenza, almeno così ha scritto l'autore... e se spostiamo un po':

E COME SE NON BASTASSE - sebbene il signor Proharchin, essendo così privato dalla fantasia, con la sua persona e i suoi modi non poteva impressionare in modo particolarmente favorevole nessuno (e questa è una cosa di cui amano approfittare i "derisori") TUTTAVIA, ANCHE la sua persona l'ha passata liscia.


adesso ho capito... volendo proprio spaccare il capello in quattro, mi pare che sia una questione di virgole, alla lettera... se in italiano traducessi la frase lasciando inalterato l'ordine delle parole, scriverei:

"come se non bastasse, SEBBENE privato in tal modo della sua fantasia il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non poteva impressionare in modo particolarmente favorevole nessuno (e questa è una cosa di cui amano approfittare i "derisori"), TUTTAVIA ANCHE la sua persona l'ha passata liscia... (in italiano "la sua persona l'ha passata liscia" non va bene, bisogna trovare un'altra soluzione; va notato anche che una traduzione che suoni naturale per насмешники non l'ho ancora trovata)...

la differenza è minima ma, come si può vedere, dopo "fantasia" non c'è virgola... questo permette di legare logicamente la congiunzione "sebbene" alla proposizione "il signor Proharchin con la sua persona e i suoi modi non poteva..." ...volendo si potrebbe fare della proposizione "privato in tal modo della sua fantasia" un inciso, ma allora va chiuso fra due virgole... il fatto è però che il russo, a differenza dell'italiano, ha regole molto rigide per la punteggiatura (regole che io non conosco, se non sommariamente) quindi è possibile che nell'originale quella virgola, fra воображения e господин, sia obbligatoria... ma a me lettore non russo confonde le idee... e se pensate che io sia odiosamente pedante, beh... avete ragione...

Myshkin - Lunedì, 12 Dicembre 2011, 18:33
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
C'è anche ilmiolibro.it che offre questo servizio di pubblicazione libri con isbn e conservazione dei diritti d'autore, e che si appoggia alla distribuzione Feltrinelli.
Qui si possono trovare informazioni al riguardo.

Assol - Giovedì, 15 Dicembre 2011, 15:15
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Qualcuno sa: Ivan Turgenev è tradotto tutto in italiano?

Myshkin - Giovedì, 15 Dicembre 2011, 17:47
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Mi sembra di sì, ma non ne sono sicurissimo... per esempio non so se esitono le traduzioni di Asja e di Jakov Pasynkov. tanto per dirne due che mi vengono in mente.
E forse qualche commedia anche non è tradotta.
A proposito, ho appena acquistato "Acque di primavera" e "Un re Lear della steppa".

Roberto - Giovedì, 15 Dicembre 2011, 19:01
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ma come fate a leggere così tanto? Da quale profonda, misteriosa scaturigine sale in voi questa inesauribile energia vitale?

Myshkin - Giovedì, 15 Dicembre 2011, 21:49
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ma caro Roberto, leggere è una delle attività più oziose che ci siano, e ti assicuro che di energia vitale ne richiede ben poca, tutto quello che bisogna riuscire a trovare è del tempo libero, quello sì che a volte scarseggia sul serio! Wink
Vorrei piuttosto trovare l'energia vitale per fare un po' di sana attività fisica..... mens sana in corpore sano Confused

Roberto - Venerdì, 16 Dicembre 2011, 02:14
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Qualcuno sa: Ivan Turgenev è tradotto tutto in italiano?


Si può fare una ricerca qui

http://www.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/avanzata.jsp

inserendo Turgenev nel campo autore e selezionando "italiano" nel campo Lingua di pubblicazione.

I libri pubblicati sono ovviamente molti, in particolare c'è questo "Tutte le opere di I.S. Turgenev" in 4 volumi curati da Ettore Lo Gatto e pubblicati da Mursia fra il 1959 e il 1966:

1: Tutti i romanzi / Ivan S. Turgenev ; a cura di Ettore Lo Gatto
Contiene: Rudin, Un nido di nobili, Alla vigilia, Padri e figli, Fumo, Terra vergine.

2: Memorie di un cacciatore ; Racconti (1844-1956) / a cura di Ettore Lo Gatto

3: Racconti e novelle 1856-1883 / Ivan S. Turgenev ; a cura di Ettore Lo Gatto

4: Teatro ; Opere varie : Poesie in prosa ; Memorie letterarie e di vita ; Discorsi / Ivan S. Turgenev ; a cura di Ettore Lo Gatto

Certo per sapere se ci sono proprio tutte le opere bisognerebbe poter consultare gli indici dei volumi e confrontarli con la bibliografia completa di Turgenev.

Roberto - Venerdì, 16 Dicembre 2011, 02:20
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ma caro Roberto, leggere è una delle attività più oziose che ci siano, e ti assicuro che di energia vitale ne richiede ben poca, tutto quello che bisogna riuscire a trovare è del tempo libero, quello sì che a volte scarseggia sul serio! Wink
Vorrei piuttosto trovare l'energia vitale per fare un po' di sana attività fisica..... mens sana in corpore sano Confused


No... è tutto sempre più faticoso, anche le cose più banali... e sempre più debole è l'energia vitale...

Nessuno mi capisce... Crying or Very Sad

Assol - Venerdì, 16 Dicembre 2011, 15:32
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Formula di aumento dell'energia vitale:
Un po' di attività fisica --> più l'energia vitale Jump clapping
leggere un libro interessante --> più l'energia vitale Book
+
dimenticare che ci sono cose banali e meno banali

Roberto, vai a fare una passeggiata all'aria aperta o nel bosco e vedrai che l'energia vitale apparirà. Wink

Roberto - Venerdì, 16 Dicembre 2011, 18:36
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Formula di aumento dell'energia vitale:
Un po' di attività fisica --> più l'energia vitale Jump clapping
leggere un libro interessante --> più l'energia vitale Book
+
dimenticare che ci sono cose banali e meno banali

Roberto, vai a fare una passeggiata all'aria aperta o nel bosco e vedrai che l'energia vitale apparirà. Wink


Non è una buona idea... quando vado in un bosco e vedo un albero il mio primo pensiero è d'impiccarmici...

Assol - Venerdì, 16 Dicembre 2011, 20:16
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
In primo, non tutti gli alberi crescono perché qualcuno possa impiccarsi su di loro.
In secondo, aspetta il secondo pensiero, sicuramente sarà più favorevole.

Comunque se non ti piacciono i boschi, vai a passeggiare in campi o su una riva del fiume o del mare.
Le magre scuse che i fiumi servono solo per affogarsi non si accettano Exclamation

Vincentius Antonovich - Venerdì, 16 Dicembre 2011, 22:36
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Oh, impiccarsi richiede una gande fatica. Meglio lasciar perdere!
Alberi, fiumi, tutto può nascondere un pericolo. Consiglio una sana, grassa risata, dopodiché persino gli alberi ti sembreranno più amichevoli (e più interessanti).
Non è questa la stagione adatta, ma trovo che leggere all'ombra di un albero sia la perfezione dell'ozio.

Myshkin - Venerdì, 16 Dicembre 2011, 23:23
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ma no, Roberto dice così, ma in realtà.... non scherza affatto! Mr. Green

Però ha troppe virtù per lasciarsi vincere da simili tentazioni, e poi sa che qui ci sono persone che si preoccupano per lui e tengono alla sua compagnia, per cui la sua coscienza non gli consentirà mai di fare un simile torto a queste persone. Wink

Roberto - Sabato, 17 Dicembre 2011, 02:21
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
In primo, non tutti gli alberi crescono perché qualcuno possa impiccarsi su di loro.
In secondo, aspetta il secondo pensiero, sicuramente sarà più favorevole.

Comunque se non ti piacciono i boschi, vai a passeggiare in campi o su una riva del fiume o del mare.
Le magre scuse che i fiumi servono solo per affogarsi non si accettano Exclamation


Il mio secondo pensiero è di impiccare all'albero chi mi dà questi consigli... Twisted Evil

Assol - Sabato, 17 Dicembre 2011, 09:03
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Già meglio! Smile

Zarevich - Sabato, 17 Dicembre 2011, 09:15
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ну просто Мать Тереза и Надежда Крупская в одном флаконе. Благодетельница наша.

Assol - Sabato, 17 Dicembre 2011, 09:22
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
А вы тогда кто будете? Змей Горыныч или Карабас-Барабас? Laughing
Выбирайте, что больше по нраву.

Assol - Sabato, 17 Dicembre 2011, 17:48
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Vorrei proporvi di fare confronto tra due testi – in italiano e in russo.
E’ un brano, proprio dall’inizio, del romanzo «Il Segno del comando» di Giuseppe D’Agata e la sua traduzione in russo (da noi il romanzo è uscito sotto il titolo «Римский медальон») eseguita da Irina Konstantinova, traduttrice abbastanza nota, che ha tradotto dall’italiano in russo vari libri.

Forse sono troppo cavillosa, ma mi sembra che la traduzione contiene molte cose che in russo chiameremmo «отсебятина», certo che la traduzione letteraria permette al traduttore ciò che non permetterebbe mai la traduzione tecnica, scientifica o giuridica. Ma, a mio avviso, fare dall’uomo dagli occhi azzurri un altro con gli occhi castani è troppo e fuori luogo. Oppure fare capire al lettore che è stata la ragazza che «в некоторой растерянности смотрела на приезжего», mentre nell’originale era l’inglese che “era rimasto leggermente sconcertato”... ma leggete, mi piacerebbe sentire le vostre opinioni al riguardo.


GIUSEPPE D'AGATA
IL SEGNO DEL COMANDO

Capitolo primo
Una berlina targata Gran Bretagna si arrestò davanti a un austero portone di via Margutta, all'altezza dello stabile contrassegnato dal numero 53/B.
L'auto - una Jaguar un po' vecchiotta - era molto impolverata, come se avesse compiuto un lungo viaggio.
Era una tarda mattinata di primavera, una classica giornata del marzo romano, quando l'aria frizzante sa di verde anche se non si scorgono né alberi né giardini.
Dalla Jaguar scese un uomo vestito con sobria eleganza, biondo e con gli occhi azzurri, sui trentacinque-quarant'anni; un tipo disinvolto e piuttosto sicuro di sé, dall'aria inconfondibilmente britannica. Pareva compiaciuto di trovarsi nella lunga e stretta strada tradizionalmente abitata dagli artisti, sulla quale si affacciavano numerose le botteghe degli antiquari, dei falegnami e dei corniciai. Prese dall'auto una borsa di pelle e si soffermò ad osservare una targa che spiccava accanto al portone, scritta in caratteri neoclassici: «Studi di pittura e di scultura». Poi, con passo deciso, varcò la soglia del 53/B.
Oltrepassato un oscuro androne, fu costretto a fermarsi per la sorpresa. Non si aspettava di trovare una serie di cortili grandi e piccoli, con molti alberi e giardinetti pensili e terrazze e serre e scale e scalette esterne. Tanti fiori variopinti spruzzavano di macchie di colore quell'ambiente straordinario e lo rendevano profumato e allegro.
Dopo essersi orientato, l'inglese attraversò un lungo cortile, entrò in un secondo androne e prese a salire una scala angusta che conduceva ai piani superiori. Si arrestò infine, con un accenno di fiato grosso, davanti alla porta decrepita dell'interno 13. Nessun nome, solo un bianco campanello di porcellana. Premette il pulsante, ma non udì alcun suono. Provò ancora, ma inutilmente: chi sa da quanto tempo quel campanello era fuori uso. Decise di bussare, prima adagio poi con forza.
Dall'alto lo raggiunse una voce di donna, roca e con un forte accento dialettale.
«Chi vuole?»
L'inglese si affacciò alla tromba delle scale.
«Cerco il pittore Tagliaferri.»
«Cosa?»
L'uomo salì un'altra rampa di scale e raggiunse la vecchia portinaia.
«Cerco il pittore Tagliaferri.»
La risposta fu piuttosto sgarbata: «Qui non abita nessun pittore. Stanno dall'altra parte, i pittori».
L'inglese fece per trattenerla, ma la vecchia, che brandiva una scopa e non aveva l'aria socievole, salì le scale biascicando qualche cosa di incomprensibile. Lui ridiscese, ripassò davanti all'interno 13, lanciò un'occhiata perplessa alla porta e decise di andarsene.
Aveva già disceso qualche gradino quando, alle sue spalle, udì aprirsi cigolando proprio la porta dell'interno 13. Si fermò e guardò in su.
Nel vano della porta appena dischiusa era apparso il volto di una giovane donna. Dimostrava poco più di vent'anni, era molto pallida e aveva grandi occhi verdi, intensi ed espressivi. Una capigliatura dorata, folta e mossa, le incorniciava il viso.
«Lei cerca Marco, vero?»
Il timbro della voce era basso, calmo e insinuante.
«Sì», disse l'inglese. «Io sono...»
«Lo so, lo so. Ben arrivato. Marco mi ha detto di lei. Mi scusi se non le ho aperto subito. E anche ora mi perdoni se non la faccio entrare: non sono del tutto vestita.» Dal vano della porta si vedeva un piede nudo. La ragazza guardò l'inglese, che era rimasto leggermente sconcertato, e sorrise. «Marco purtroppo non c'è. Ma l'aspettava ieri. L'ha attesa tutto il giorno.»
«Mi dispiace. Sono venuto in auto e non ho calcolato bene il tempo. Ho degli amici a Firenze, e mi hanno trattenuto.»
«Peccato, perché Marco ieri si era tenuto libero per lei», disse la ragazza senza smettere di guardare il volto dell'inglese. «Ad ogni modo l'aspetta a cena stasera.»
«Qui?»
La ragazza trasalì, ma si riprese subito.
«No, non qui. Alla Taverna dell'Angelo, in Trastevere: è lì che andiamo di solito. Se vuole, posso accompagnarla io. Lei in quale albergo alloggia?»
«In nessun albergo, per ora, e il guaio è che non ho nemmeno prenotato. Ma telefonerò all'ambasciata e mi farò indicare...»
La ragazza lo interruppe con un nuovo luminoso sorriso.
«Vada all'albergo Galba, a nome mio. È sulla scalinata di Trinità dei Monti: sono sicura che si troverà molto bene.»
«D'accordo. Ci vado subito.»
«La direttrice è una mia cara amica. La vedo quasi tutte le sere. Basterà che lei dica che la manda Lucia. Si ricorda? Albergo Galba, Trinità dei Monti, signora Giannelli. Maria Luisa Giannelli. A nome di Lucia.»
«Lucia e poi?»
«La signora Giannelli mi conosce benissimo. Basterà che lei dica Lucia.»
«Ho capito, è una parola magica», disse sorridendo l'inglese. «E per stasera? Vuole che venga a prenderla?»
Lucia voltò il capo e lanciò un'occhiata verso l'interno. Tornando a guardare l'inglese, cercò di mascherare un filo di imbarazzo.
«No, non posso aspettarla qui. Ci vediamo alle dieci ai piedi della scalinata. Lei conosce la città?»
«Un poco.»
«A questa sera, allora. E... benvenuto a Roma.»
Sulle ultime parole, pronunciate con una sfumatura ironica appena percettibile, Lucia richiuse lentamente la porta. L'inglese si trattenne un momento per annotare su un taccuino le indicazioni avute dalla ragazza.
Un passo pesante provenne dalle scale. Era di nuovo la vecchia portinaia, che gli ripassò davanti senza guardarlo, come se non lo vedesse. L'inglese discese a sua volta le scale, mentre la portinaia sparì lungo un corridoio.



Джузеппе Д'АГАТА
РИМСКИЙ МЕДАЛЬОН

1

Было весеннее утро, самое обычное для Рима мартовское утро, когда прохладный воздух пронизан солнцем и запахом цветения, даже если поблизости не видно никаких садов.
У парадного входа одного из домов по виа Маргутта остановился серебристый «ягуар» с номерным знаком Великобритании, не слишком новый и довольно грязный, как это бывает после длительного путешествия.
Из машины вышел мужчина лет тридцати пяти – сорока. Он был вполне по северному светловолос, но карие, чуть улыбающиеся глаза и смуглый оттенок скул указывали на присутствие южной крови. Он глубоко вдохнул душистый воздух римского утра и огляделся с жадным любопытством иностранца. Длинная и узкая виа Маргутта, издавна облюбованная для жилья художниками и всеми теми, кого принято причислять к людям свободных профессий, только начала просыпаться. Тут и там со стуком открывались ставни и двери антикварных и художественных лавочек, багетных мастерских и маленьких ресторанчиков.
Приезжий одернул на себе бежевый, свободного покроя плащ, накинул шелковое кашне, взял с заднего сиденья машины сумку и, еще раз скользнув взглядом по адресу «Виа Маргутта, 53 В» и вывеске «Мастерские художников», решительно свернул под арку.
Пройдя довольно мрачную подворотню, он в изумлении остановился: вдоль нескольких переходящих из одного в другой внутренних дворов тянулись оранжереи, подвесные терраски, садики и витые наружные лестницы, сплошь усеянные цветами самых невероятных оттенков. И все это чудесное роскошество как нельзя больше соответствовало ощущению праздника, не покидавшему его целое утро.
Соображая еще несколько секунд, куда ему идти дальше, и в конце концов разобравшись в этом цветочном лабиринте, англичанин пересек первый двор, во втором отыскал нужный подъезд и стал подниматься по темной лестнице. Наконец, слегка запыхавшись, он остановился возле двери с номером 13. Табличка с фамилией отсутствовала. Тем не менее он нажал на кнопку звонка, однако самого звука не услышал. С тем же результатом он еще несколько раз нажимал на кнопку. Кто знает, сколько времени уже не работает этот звонок? Англичанин постучал, сначала тихонько, потом все настойчивее. Озадаченный, он стоял и размышлял, что же делать дальше, когда с верхней площадки донесся довольно грубый женский голос:
– Кто вам нужен? – Судя по манере произносить слова, обладательница этого голоса была коренной римлянкой.
– Я ищу художника Тальяферри, – ответил англичанин.
– Что что?
Англичанин поднялся еще на один лестничный марш и увидел ведро, тряпку, а затем и старуху консьержку, мывшую площадку на верхнем этаже.
– Я ищу художника Тальяферри, – повторил он.
Неприязненно оглядев светловолосого чужеземца, старуха отрезала:
– Нет здесь никаких художников. Напротив они, ваши художники.
Не сумев скрыть выражения растерянности и сожаления, англичанин хотел было спросить еще о чем то, но женщина удалилась, бурча что то себе под нос. Явно разочарованный, он спустился вниз, к квартире 13, бросил смущенный взгляд на звонок и уже собрался было уходить, когда у него за спиной скрипнула и отворилась дверь именно этой, нужной ему квартиры. Он обернулся.
Из приоткрывшейся двери выглядывала молодая женщина лет двадцати: очень бледная, с огромными зелеными глазами, вьющиеся волосы густого золотистого тона падали на плечи.
– Вы ищете Марко, да?
Голос у нее был грудной, проникновенный. Англичанин внутренне ахнул, подумав, что так, именно так, если верить мастерам эпохи Возрождения, должна выглядеть настоящая римлянка. Для сегодняшнего насыщенного красотой утра это было, пожалуй, даже слишком.
– Да. – Он собрался с мыслями. – Я…
– Знаю знаю. Очень рада. Марко говорил мне о вас. Простите, что не сразу открыла и не предлагаю войти. Я не совсем одета.
На пороге виднелась босая ступня. Девушка в некоторой растерянности смотрела на приезжего и улыбалась.
– Марко, к сожалению, нет, но вчера он ждал вас целый день.
– Это моя вина. Путешествуя на машине, трудно рассчитать время. Во Флоренции я заехал к друзьям и вот… задержался.
– Обидно, потому что вчера Марко был свободен. – Девушка внимательно, слегка исподлобья глядела на англичанина. Заметив, что лицо гостя вспыхнуло от огорчения, она поспешно добавила: – Но – это ничего, он ждет вас сегодня на ужин.
– Здесь?
Девушка на секунду задумалась:
– Нет, не здесь. В таверне «У Ангела», в Трастевере. Это на той стороне Тибра, знаете? Мы заходим туда по вечерам. Если хотите, я провожу вас. А в какой гостинице вы остановились?
– Пока ни в какой. Но не беспокойтесь. Я позвоню в посольство, и мне подскажут…
Разговаривая, девушка все время смотрела прямо в глаза англичанину.
– Отправляйтесь в гостиницу «Гальба». Это совсем близко отсюда, возле церкви Тринита деи Монти <Тринита деи Монти – церковь Святой Троицы на горах.> , у самой лестницы, что спускается на площадь Испании. Скажете, что вы от меня. Уверена, там вам будет очень удобно.
– Хорошо. Прямо сейчас и поеду.
– Администратор гостиницы – моя добрая знакомая. Да да, мы видимся с нею почти каждый вечер. Главное, не забудьте сказать, что вас послала Лючия. Запомните? Гостиница «Гальба», Тринита деи Монти, синьора Джаннелли, Мария Луиза Джаннелли. От Лючии.
– От Лючии… А как дальше?
– Достаточно одного имени. Синьора Джаннелли отлично знает меня.
– Я понял, это магическое слово, – улыбнулся англичанин. – А ужин с Марко Тальяферри? Хотите, я вечером заеду за вами?
Она обернулась, словно кто то позвал ее из глубины квартиры, и, вновь взглянув на англичанина, попыталась скрыть замешательство.
– Нет нет… Увидимся в десять часов у фонтана Баркачча на площади Испании. Вы знаете город?
– Ну, центр во всяком случае…
– Тогда до вечера и… добро пожаловать в Рим!
Что то в интонации, с которой были сказаны последние слова, заставило англичанина обернуться. Но Лючия уже закрыла дверь. Пару минут он еще мешкал на площадке, занося в записную книжку нужные названия.
Сверху послышались тяжелые шаги. Старуха прошла мимо англичанина, даже не удостоив его взглядом. Он спустился следом за ней и вышел во двор, в пение птиц и ослепительное итальянское солнце, а тяжелый звук шагов, казалось, все еще продолжал звучать за его спиной.

Angelo di fuoco - Domenica, 18 Dicembre 2011, 14:58
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ci sto pensando un po': sebbene non richiede il congiuntivo o questo caso particolare fa possibile anche l'uso dell'indicativo?

Roberto - Domenica, 18 Dicembre 2011, 15:43
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Ci sto pensando un po': sebbene non richiede il congiuntivo o questo caso particolare fa possibile anche l'uso dell'indicativo?


"sebbene" richiede il congiuntivo, in questo caso "sebbene privato" sta per "sebbene fosse stato privato"...

Luba - Domenica, 18 Dicembre 2011, 21:22
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
пересказ - письменный пересказ прочитанного как вид учебной работы.

questa traduzione sembra un пересказ, scusate, non so come è in italiano e se c'è in italiano. Esiste nelle scuole italiane il lavoro degli studenti che consiste nel scrivere un racconto appena sentito? Certo la difficoltà maggiore è ricordarlo, lo si legge due'tre volte, poi i ragazzi lo scrivino.

Myshkin - Domenica, 18 Dicembre 2011, 21:41
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
In effetti la traduzione è molto discutibile. Non dico che sia tutta sbagliata, la maggior parte è tradotta abbastanza fedelmente, ma il traduttore si è preso un po' troppe libertà in diversi passaggi, aggiungendo del suo e cambiando o omettendo delle parti originali, il che non è una buona cosa, per un traduttore. Del resto, lo stesso titolo è stato completamente stravolto.
Di sicuro si poteva, e si potrebbe, fare un lavoro migliore.

Roberto - Lunedì, 19 Dicembre 2011, 10:23
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Le differenze sono talmente tante che non so cosa pensare... o la traduzione è stata fatta a partire da un testo diverso da quello riportato, oppure il romanzo è ritenuto un'opera letteraria di così scarso valore da poter essere modificata con aggiunte e omissioni arbitrarie a piacimento della traduttrice... ma per fare una cosa del genere, credo si dovrebbe anzitutto ottenere un'autorizzazione dai detentori dei diritti e poi avvertirne con una nota il lettore russo...

Ho fatto un elenco parziale delle aggiunte e delle omissioni:

sono assenti nel testo originale:

воздух пронизан солнцем

но карие, чуть улыбающиеся глаза и смуглый оттенок скул указывали на присутствие южной крови.

Он глубоко вдохнул душистый воздух римского утра и огляделся с жадным любопытством иностранца.

(Длинная и узкая виа Маргутта) ... только начала просыпаться. Тут и там со стуком открывались ставни и двери антикварных и художественных лавочек, багетных мастерских и маленьких ресторанчиков.

Приезжий одернул на себе бежевый, свободного покроя плащ, накинул шелковое кашне...

подвесные терраски
(terrazzini pensili?) invece di "подвесные садики" (piccoli giardini pensili)

И все это чудесное роскошество как нельзя больше соответствовало ощущению праздника, не покидавшему его целое утро.

"темная лестница
" invece di "тесная/узкая лестница"

Озадаченный, он стоял и размышлял, что же делать дальше,

увидел ведро, тряпку, а затем и старуху консьержку, мывшую площадку на верхнем этаже.

Неприязненно оглядев светловолосого чужеземца

Не сумев скрыть выражения растерянности и сожаления

Англичанин внутренне ахнул, подумав, что так, именно так, если верить мастерам эпохи Возрождения, должна выглядеть настоящая римлянка. Для сегодняшнего насыщенного красотой утра это было, пожалуй, даже слишком.

Девушка в некоторой растерянности смотрела на приезжего и улыбалась
. (Ma non è la ragazza che guarda l'inglese в некоторой растерянности, è l'inglese che era rimasto leggermente sconcertato...)

слегка исподлобья

Заметив, что лицо гостя вспыхнуло от огорчения, она поспешно добавила

Разговаривая, девушка все время смотрела прямо в глаза англичанину.

словно кто то позвал ее из глубины квартиры

заставило англичанина обернуться

...и вышел во двор, в пение птиц и ослепительное итальянское солнце, а тяжелый звук шагов, казалось, все еще продолжал звучать за его спиной.


sono stati eliminati nella traduzione i passaggi:

un tipo disinvolto e piuttosto sicuro di sé

L'inglese si affacciò alla tromba delle scale.

La ragazza lo interruppe con un nuovo luminoso sorriso.

pronunciate con una sfumatura ironica appena percettibile

Assol - Lunedì, 19 Dicembre 2011, 15:52
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Irina Konstantinova ha tradotto in russo un sacco di libri italiani e anche alcune grammatiche di lingua italiana -
http://www.ozon.ru/context/detail/id/361112/
Del libro sotto il titolo «Основы итальянской грамматики» il cui autore è Luigi Rossi e che è stata tradotta in russo da Irina Konstantinova avevo già scritto prima. La grammatica mi è sembrata un po’ strana per lo stile e cercavo di trovarla nell’originale, ma senza risultato. A penna di Luigi Rossi appartiene grammatica francese per le scuole medie, ma nessuna grammatica italiana.

Angelo di fuoco - Lunedì, 19 Dicembre 2011, 16:14
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Grazie!

Angelo di fuoco - Lunedì, 19 Dicembre 2011, 16:17
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ebbi modo di leggere un libro su Giuseppe Verdi tradotto dalla Konstantinova: non mi piacque per niente, in modo particolare le "traduzioni" dei titoli dei diversi brani operistici citati nel testo. Conoscendoli molto bene non potei non storcere il naso alla vista di simili storpiature.

Roberto - Lunedì, 19 Dicembre 2011, 19:26
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Irina Konstantinova ha tradotto in russo un sacco di libri italiani e anche alcune grammatiche di lingua italiana -
http://www.ozon.ru/context/detail/id/361112/
Del libro sotto il titolo «Основы итальянской грамматики» il cui autore è Luigi Rossi e che è stata tradotta in russo da Irina Konstantinova avevo già scritto prima. La grammatica mi è sembrata un po’ strana per lo stile e cercavo di trovarla nell’originale, ma senza risultato. A penna di Luigi Rossi appartiene grammatica francese per le scuole medie, ma nessuna grammatica italiana.


Non trovo niente neppure io... nell'edizione russa non ci sono i dati dell'originale? titolo, casa editrice, anno di pubblicazione...

Assol - Lunedì, 19 Dicembre 2011, 19:55
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Ce l'ho questo libro.
No, non ci sono dati, tranne il nome dell'autore in russo: Луиджи Росси
"Основы итальянской грамматики: Учебное пособие / Перевод с итальянского И.Г. Константиновой".
Издательство "КАРО", СПб

Сплошные загадки с этой Константиновой Rolling Eyes

Roberto - Martedì, 20 Dicembre 2011, 11:05
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Assol ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Irina Konstantinova ha tradotto in russo un sacco di libri italiani e anche alcune grammatiche di lingua italiana -
http://www.ozon.ru/context/detail/id/361112/
Del libro sotto il titolo «Основы итальянской грамматики» il cui autore è Luigi Rossi e che è stata tradotta in russo da Irina Konstantinova avevo già scritto prima. La grammatica mi è sembrata un po’ strana per lo stile e cercavo di trovarla nell’originale, ma senza risultato. A penna di Luigi Rossi appartiene grammatica francese per le scuole medie, ma nessuna grammatica italiana.


Quali "stranezze" hai trovato? Puoi farci degli esempi?

Assol - Martedì, 20 Dicembre 2011, 20:41
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Stranezze per lo stile usato nel libro: è scritto come si scrivevano i nostri manuali della lingua russa dei tempi sovietici, ad. es. "Итальянский язык - символ нашей родины! Любите его и вы, ребята, наш прекрасный родной язык!.." Sembra che qui solo la lingua russa è stata cambiata con l'italiano, tutto l'altro è identico. Non mi sembrava che un italiano avesse potuto scrivere così... mi sbaglio?
Poi dopo vanno pezzi con descrizioni delle parti del discorso, per lo stile sono già diverse e davvero sembrano tradotte da una qualche grammatica italiana. Ho una grammatica di La Spiga - sembrano molto simili.
E nella fine c'è una parte sulla ritmica e metrica, piccola, ma direi interessante. Ma del paragrafo sulla poetica non esiste perfino traccia nelle grammatiche italiane, almeno in quelle mie non c'è..
Insomma il libro mi sembra come se sia stato composto da varie parti e qua e là con aggiunta qualcosa del suo.

Luba - Martedì, 20 Dicembre 2011, 23:09
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Può darsi che l'oroginale di questa grammatica sia un vecchio libro di italiano per stranieri, probabilmente anche non russo. è possibile che sia stato scritto in una lingua conosciuta in tutto il mondo, come inglese o francese e adesso è tradotto in russo, così si evita di pagare i diritti d'autore (il nome d'autore è falso forse) e si paga invece solo al traduttore. E immagino, si paga poco. visto quanto traduce questa signora e la qualità delle sue opere. Certo, deve lavorare anche con la fantasia per scrivere velocemente e non perdere tempo rompendosi il capo per come rendere meglio l'originale, per trovare le parole giuste, come lo fa, per esempio, Roberto.

Roberto - Mercoledì, 21 Dicembre 2011, 03:14
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Non è impossibile che un autore italiano abbia scritto quelle parole, certo fa pensare a una grammatica d'altri tempi... ugualmente non è impossibile che si tratti di un collage di pezzi presi da testi diversi e riuniti sotto il nome di un autore immaginario... vattelappesca...

Myshkin - Venerdì, 23 Dicembre 2011, 19:12
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
“Una cosa ben detta conserva il suo sapore in tutte le lingue.”
John Dryden, Saggio di poesia drammatica, 1668

Dopo oltre quindici anni di attività la Voland ha deciso di aprire una Bottega di traduzione: un laboratorio in cui i partecipanti possono confrontarsi con alcuni traduttori che da anni collaborano con la casa editrice. Per il momento le lingue proposte sono quattro: francese, inglese, portoghese e russo.
Il corso trimestrale prevede due incontri settimanali di due ore ciascuno in orario serale o il sabato per permettere la frequenza anche a chi lavora. Corsi pratici, ma anche teorici (sono previste lezioni plenarie sul funzionamento di una casa editrice, su come si correggono le bozze…), in cui i testi scelti saranno prima affrontati da un punto di vista stilistico per poi passare a una discussione sulla traduzione, fermo restando che non esiste la traduzione ‘perfetta’ ma una forma di avvicinamento, di equivalenza, in cui ogni soggetto fa anche ricorso alla propria esperienze, al proprio lessico familiare, al proprio gusto.

Info: www.voland.it -

Roberto - Sabato, 24 Dicembre 2011, 10:53
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
Grazie per la segnalazione, Myshkin. Da un po' di tempo penso di frequentare un qualche corso di traduzione letteraria, alla fine mi ero orientato su quello di Misano Adriatico, ma costa quasi 2.000 euro... Censored
se almeno garantissero una lavoro... questo di Voland costa meno ma devo capire meglio come è strutturato...

Zarevich - Lunedì, 08 Gennaio 2018, 16:25
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
«L’ARTE DELLA TRADUZIONE» «ИСКУССТВО ПЕРЕВОДА»

Aleksandr Pushkin Александр Пушкин
«V’E’ PRESSO UNA BAIA QUERCIA FRONDOSA»
«У ЛУКОМОРЬЯ ДУБ ЗЕЛЁНЫЙ»
L’introduzione al poema «Ruslan e Ludmila» («Руслан и Людмила»)

La traduzione è fatta da Saverio Reggio.

V’è presso una baia quercia frondosa, = У лукоморья дуб зелёный;
catena d’or lega a lei gatto saggio; = Златая цепь на дубе том:
di giorno e di notte mai non riposa = И днём и ночью кот учёный
e sempre girando in circolar viaggio = Всё ходит по цепи кругом;
intona canzoni a destra girando = Идёт направо - песнь заводит,
e favole narra a manca voltando = Налево - сказку говорит.

La traduzione è fatta da Tommaso Landolfi:

Sul mar lunato è verde quercia: = У лукоморья дуб зелёный;
una catena d’oro reca: = Златая цепь на дубе том:
un gatto saggio notte e giorno = И днём и ночью кот учёный
si volge, avvinto alla catena; = Всё ходит по цепи кругом;
A dritta gira – canti canta, = Идёт направо - песнь заводит,
A manca – favole racconta. = Налево - сказку говорит.

Il Paese Fiabesco con la Quercia si trova sulla costa del mare la quale è curvata in forma di arco. In russo quella forma della costa si chiama «лукоморье» («lukomòrje») cioè «l’insenatura di mare». Ma nella lingua russa contemporanea questa parola «лукоморье» è l’arcaismo o la voce antiquata e si usa soltanto relativamente alla favola di Pushkin. Ogni russo conosce a memoria le prime righe: «Sul mar lunato è verde quercia» («У лукоморья дуб зелёный»). Guardate un po’ come traducono dal russo all’italiano questa parola «лукоморье» («lukomòrje») due traduttori italiani, l’uno, Saverio Reggio, traduce «V’è presso una baia quercia frondosa» e l’altro, Tommaso Landolfi, traduce «Sul mar lunato è verde quercia». Cioè «una baia» e «il mar lunato». Ma è la questione o l’arte della traduzione. «Лукоморье» («Lukomòrje») è un Paese dell’incantesimo fiabesco, della luce e del bene e la grande Quercia fiabesca è l’albero della vita che nutre con le forze dell’amore e con i succhi della bontà tutto il mondo vivo e tutto il genere umano. Troviamo delle definizioni negli antichi testi delle fiabe russe dai quali Pushkin ricavò conoscenze per le sue favole scritte in versi. Secondo il calendario o il sistema cronologico fiabesco una volta su mille anni in Lukomòrje arriva un giorno quando la Quercia leggendaria cinta dalla catena d’oro, comincia a fiorire e la nuova vita poteva apparire nel mondo fiabesco. Soltanto questo giorno mirabile gli spiriti maligni possono conquistare il Paese Fiabesco. Per non lasciar entrare gli spiriti maligni, i rappresentanti delle forze chiare e illuminate dovranno trovare il vero eroe, il paladino o il cavaliere che è capace di vincere il nemico astuto…

Александр Пушкин «У ЛУКОМОРЬЯ ДУБ ЗЕЛЁНЫЙ»
У лукоморья дуб зелёный;
Златая цепь на дубе том:
И днём и ночью кот учёный
Всё ходит по цепи кругом;
Идёт направо – песнь заводит,
Налево – сказку говорит.
Там чудеса: там леший бродит,
Русалка на ветвях сидит;
Там на неведомых дорожках
Следы невиданных зверей;
Избушка там, на курьих ножках
Стоит без окон, без дверей;
Там лес и дол видений полны;
Там о заре прихлынут волны
На брег песчаный и пустой,
И тридцать витязей прекрасных
Чредой из вод выходят ясных,
И с ними дядька их морской;
Там королевич мимоходом
Пленяет грозного царя;
Там в облаках перед народом
Через леса, через моря
Колдун несёт богатыря;
В темнице там царевна тужит,
А бурый волк ей верно служит;
Там ступа с Бабою Ягой
Идёт, бредёт сама собой;
Там царь Кащей над златом чахнет;
Там русский дух … там Русью пахнет!
И там я был, и мёд я пил;
У моря видел дуб зелёный;
Под ним сидел, и кот учёный
Свои мне сказки говорил.

Aleksandr Pushkin «V’E’ PRESSO UNA BAIA QUERCIA FRONDOSA»
La traduzione dal russo all'italiano di Saverio Reggio

V’è prèsso una baia quercia frondosa,
Catena d’or lega
A lei gatto saggio;
Di giorno e di notte mai non riposa
E sempre girando in circolar viaggio
Intona canzoni a destra girando
E favole narra a manca voltando.
Là vi son cose mirabolanti:
Lèshij e russalca spiriti erranti
E su strade sconosciute
Orme di belve mai vedute,
Su zampe di gallina ritta sta
Un’izbà che porte e finestre non ha,
Il bosco e la valle pullulan di visioni,
Sulla rena si frangono i cavalloni,
Escon dall’acqua trenta guerrieri
In fila e il capo li guida fieri,
Là il principe senza penare
Il terribile zar può catturare,
Là tra le nubi il mago truce
Davanti al popolo l’eroe conduce
Per boschi e mari a sua ragione,
La principessa si strugge in prigione
E un lupo bruno la serve pronto,
Là il mortaio va per suo conto
Con la Bàba Jagà girando,
Mentre zar Kascèj si va consumando
E sull’oro piange e sospira.
Là spirito russo, Russia spira!
Io ci son stato, miele ho bevuto
E presso il mare la quercia ho veduto,
Il gatto saggio ho ascoltato
Che le sue favole mi ha narrato.

CLAmilano - Venerdì, 15 Marzo 2019, 11:56
Oggetto: Traduzione Di Una Frase.....AIUTOOOO :)
Buongiorno a tutti.. qualcuno saprebbe dirmi l' esatta traduzione della frase:

"IN TE, IO CONTO LE STELLE. IN TE, FREDDA PIOGGIA DI NOVEMBRE"

Un mio amico russo me l' ha tradotto cosi ma ho i miei dubbi che sia giusto perchè non sa l' italiano e ho paura ci siamo capiti male.


в тебе, я считаю звезды. В тебе, холодный ноябрьский дождь.

Siccome devo fare un tatuaggio in questa meravigliosa scrittura spero, che qualcuno possa darmi una mano... grazie Thumbup Thumbup Smile

Zarevich - Sabato, 16 Marzo 2019, 07:08
Oggetto: «L’ARTE DELLA TRADUZIONE»
«В тебе, я считаю звезды. В тебе, холодный ноябрьский дождь» = «IN TE, IO CONTO LE STELLE. IN TE, FREDDA PIOGGIA DI NOVEMBRE»

Caro amico! La traduzione dal russo all’italiano è giusta.
Zarevich


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