Arca Russa

Letteratura e Teatro - «SEGNALAZIONE EVENTI»

admin - Venerdì, 06 Ottobre 2006, 12:11
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Questo topic è dedicato alla segnalazione di eventi legati al mondo letterario e teatrale:
rappresentazioni teatrali, nuove pubblicazioni, ricorrenze, spettacoli vari, celebrazioni, etc.

Alena - Sabato, 21 Ottobre 2006, 18:52
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Così fan tutte
spettacolo del Piccolo Teatro di Milano


giovedì 2 novembre 2006 - venerdì 3 novembre 2006

uno spettacolo di Giorgio Strehler

regia di Carlo Battistoni, messa in scena da Gianpaolo Corti

Orchestra Società dei Concerti di Bari – Coro Ente Artistico dell’Opera di Bari

Dal suo debutto, nel gennaio del 1998, l’opera lirica che Strehler mise in scena non ha conosciuto soste: Italia, Germania, Spagna, Egitto, Corea, Francia, Giappone, Turchia, Russia…

Così fan tutte, sintesi della coralità nel talento registico strehleriano rappresenterà la cultura italiana nell’ambito delle manifestazioni dell’”Anno dell’Italia in Cina” e sarà a Pechino, che gia' ha visto nello scorso anno il trionfo di Arlecchino.

Le prestigiose tappe di Mosca (2 e 3 novembre) e San Pietroburgo (27 e 28 ottobre) si inseriscono nel programma dedicato ai “250 anni del teatro russo”.
Informazioni
Data: giovedì 2 novembre 2006 - venerdì 3 novembre 2006
Orari: alle 19.00
Luogo: Teatro "Malij" (Teatralnaja pl., 1/6)

http://www.iicmosca.esteri.it/IIC_Mosca/

Anonymous - Venerdì, 01 Febbraio 2008, 09:14
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Dal sito del "Piccolo" di Milano:

"Vita e destino
Nel destino di un uomo e della sua famiglia, la saga di un’intera nazione lacerata dai totalitarismi. Un nuovo miracolo di poesia firmato Dodin.

Lev Dodin porta in scena un’altra grande saga della tradizione letteraria russa: Vita e Destino, capolavoro di Vasilij Grossman. L’autore, ebreo sovietico, scrittore e giornalista, conobbe in prima persona le devastazioni della seconda guerra mondiale, la lotta contro i nazisti, la sconfitta di Hitler quindi l’ascesa di Stalin.
Nel suo romanzo racconta la vita di uno scienziato ebreo russo, le persecuzioni, l’orrore dei gulag, le speranze, la lotta per la vita.

Nato da tre anni di lavoro con gli attori e con i giovani dell’Accademia di Teatro, il nuovo spettacolo di Dodin si colloca nello stesso filone di Gaudeamus, Claustrophobia e Fratelli e sorelle.

“Ancora una volta - spiega Dodin - siamo di fronte al mondo e a noi stessi, a farci le domande più difficili. Ancora una volta crediamo che il Teatro, in tutta la sua potenza di vita vissuta fino in fondo, che il Teatro, nella sua assoluta grandezza di parola emozione, passione, movimento, danza, musica e canto possa far sì che la gente ascolti, senta, comprenda quanto vi è di più profondo”.

Orario spettacoli

Durata: 3h e 30' con intervallo

Vasilij Grossman al Piccolo
In occasione delle repliche di Vita e destino, diretto dal regista Lev Dodin, il Piccolo Teatro ha organizzato due incontri per approfondire la figura dell’autore, Vasilij Grossman, e del romanzo da cui è tratto lo spettacolo di Dodin.

Vasilij Grossman – Tra Stalin e Hitler
Teatro Strehler-EuroLab
11 febbraio 2008, ore 17
con Fausto Malcovati
in collaborazione con Italia Russia
Ingresso libero fino a esaurimento posti

Vasilij Grossman: vita e destino
Teatro Studio
14 febbraio 2008, ore 17
Intervengono Lev Dodin, Sergio Romano, Serena Vitale
Ingresso libero fino a esaurimento posti

“Vita e destino” – Il romanzo della libertà e la battaglia di Stalingrado
Teatro Studio
Nel periodo di programmazione dello spettacolo
Mostra dedicata alla vita e all’opera di Vasilij Grossman
a cura di
Centro Culturale Pier Giorgio Frassati
Centro Culturale di Milano
Fondazione Arte Storia Cultura Ebraica a Casale Monferrato
e di
Fondazione Russia Cristiana
Museo Statale Centrale di Storia Contemporanea Russa
Fondazione Memorial
Unione Comunità Ebraiche Italiane
con il contributo di
Comunità Ebraica di Milano


locandina
Teatro Studio
dal 12 al 16 febbraio 2008

Vita e destino
basato sull’omonimo romanzo di Vasilij Grossman
scritto e diretto da Lev Dodin
scene Alexey Poray-Koshits
luci Gleb Filshtinskiy
costumi Irina
Tsvetkova
collaborazione alla regia Valery Galendeev
direzione musicale Mikhail Alexandrov, Evgeny Davydov
insegnanti Yury Vasilkov, Oleg Dmitriev, Natalia Kolotova, Vladimir Seleznev, Yuri Homutiansky
con Tatiana Shestakova, Sergey Kuryshev, Elena Solomonova, Daria Rumyantseva, Elizaveta Boyarskaya,
Alena Starostina, Vladimir Seleznev, Alexey Zubarev, Georgy Tsnobiladze, Igor Chernevich, Pavel Gryaznov, Anatoly Kolibyanov, Adrian Rostovskiy, Alexander Koshkarev, Igor Chernevich, Oleg Ryazantsev, Alexey Morozov, Sergey Kozyrev, Oleg Dmitriev, Oleg Ryazantsev, Alexey Morozov, Vladimir Zakharyev, Danila Kozlovskiy, Alexander Koshkarev, Stanislav Tkachenko, Stanislav Nikolskiy, Valery Lappo, Adrian Rostovskiy, Elizaveta Boyarskaya, Urszula Malka, Alena Starostina, Alexander Pulinets


Produzione Maly Teatr di San Pietroburgo in collaborazione con ENI e Comune di Milano in occasione del 40° anniversario del gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo
lo spettacolo è sostenuto da MMC Norilsk Nickel and Mikhail Prokhorov Foundation
prodotto con il sostegno di Federal Russian Agency for Culture and Cinematography and RAO UES of Russia
sponsor generale del teatro Maly KINEF
direttore artistico del Maly Drama Theatre-Teatro d’Europa Lev Dodin


Spettacolo in russo con sovratitoli in italiano
prezzi
SERIE FESTIVAL

Platea:
Intero, Euro 37,00
Ridotto card Gio/Anz, Euro 21,00
Balconata:
Intero, Euro 28,50
Ridotto card Gio/Anz, Euro 18,00



SPETTACOLO IN ABBONAMENTO
Vai alla pagina degli abbonamenti
Informazioni e prenotazioni
NUMERO UNICO BIGLIETTERIA 848800304 (chiamata ad addebito ripartito)
Per chi chiama dall'estero tel. +39 0242411889.
Da lunedì a sabato 10-18.45; domenica 13-18.30; festività (solo nei giorni di spettacolo) 10-17

Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per i gruppi organizzati, pomeridiane per le scuole, spettacoli educational, E20 rivolgersi al Servizio Promozione Pubblico e Proposte Culturali.
e-mail: "

http://www.piccoloteatro.org/spetta...Sxpet&AcRec=621


Anonymous - Venerdì, 01 Febbraio 2008, 09:18
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Dal sito del "Piccolo" di Milano:

"Vita e destino
Nel destino di un uomo e della sua famiglia, la saga di un’intera nazione lacerata dai totalitarismi. Un nuovo miracolo di poesia firmato Dodin.

Lev Dodin porta in scena un’altra grande saga della tradizione letteraria russa: Vita e Destino, capolavoro di Vasilij Grossman. L’autore, ebreo sovietico, scrittore e giornalista, conobbe in prima persona le devastazioni della seconda guerra mondiale, la lotta contro i nazisti, la sconfitta di Hitler quindi l’ascesa di Stalin.
Nel suo romanzo racconta la vita di uno scienziato ebreo russo, le persecuzioni, l’orrore dei gulag, le speranze, la lotta per la vita.

Nato da tre anni di lavoro con gli attori e con i giovani dell’Accademia di Teatro, il nuovo spettacolo di Dodin si colloca nello stesso filone di Gaudeamus, Claustrophobia e Fratelli e sorelle.

“Ancora una volta - spiega Dodin - siamo di fronte al mondo e a noi stessi, a farci le domande più difficili. Ancora una volta crediamo che il Teatro, in tutta la sua potenza di vita vissuta fino in fondo, che il Teatro, nella sua assoluta grandezza di parola emozione, passione, movimento, danza, musica e canto possa far sì che la gente ascolti, senta, comprenda quanto vi è di più profondo”.

Orario spettacoli

Durata: 3h e 30' con intervallo

Vasilij Grossman al Piccolo
In occasione delle repliche di Vita e destino, diretto dal regista Lev Dodin, il Piccolo Teatro ha organizzato due incontri per approfondire la figura dell’autore, Vasilij Grossman, e del romanzo da cui è tratto lo spettacolo di Dodin.

Vasilij Grossman – Tra Stalin e Hitler
Teatro Strehler-EuroLab
11 febbraio 2008, ore 17
con Fausto Malcovati
in collaborazione con Italia Russia
Ingresso libero fino a esaurimento posti

Vasilij Grossman: vita e destino
Teatro Studio
14 febbraio 2008, ore 17
Intervengono Lev Dodin, Sergio Romano, Serena Vitale
Ingresso libero fino a esaurimento posti

“Vita e destino” – Il romanzo della libertà e la battaglia di Stalingrado
Teatro Studio
Nel periodo di programmazione dello spettacolo
Mostra dedicata alla vita e all’opera di Vasilij Grossman
a cura di
Centro Culturale Pier Giorgio Frassati
Centro Culturale di Milano
Fondazione Arte Storia Cultura Ebraica a Casale Monferrato
e di
Fondazione Russia Cristiana
Museo Statale Centrale di Storia Contemporanea Russa
Fondazione Memorial
Unione Comunità Ebraiche Italiane
con il contributo di
Comunità Ebraica di Milano


locandina
Teatro Studio
dal 12 al 16 febbraio 2008

Vita e destino
basato sull’omonimo romanzo di Vasilij Grossman
scritto e diretto da Lev Dodin
scene Alexey Poray-Koshits
luci Gleb Filshtinskiy
costumi Irina
Tsvetkova
collaborazione alla regia Valery Galendeev
direzione musicale Mikhail Alexandrov, Evgeny Davydov
insegnanti Yury Vasilkov, Oleg Dmitriev, Natalia Kolotova, Vladimir Seleznev, Yuri Homutiansky
con Tatiana Shestakova, Sergey Kuryshev, Elena Solomonova, Daria Rumyantseva, Elizaveta Boyarskaya,
Alena Starostina, Vladimir Seleznev, Alexey Zubarev, Georgy Tsnobiladze, Igor Chernevich, Pavel Gryaznov, Anatoly Kolibyanov, Adrian Rostovskiy, Alexander Koshkarev, Igor Chernevich, Oleg Ryazantsev, Alexey Morozov, Sergey Kozyrev, Oleg Dmitriev, Oleg Ryazantsev, Alexey Morozov, Vladimir Zakharyev, Danila Kozlovskiy, Alexander Koshkarev, Stanislav Tkachenko, Stanislav Nikolskiy, Valery Lappo, Adrian Rostovskiy, Elizaveta Boyarskaya, Urszula Malka, Alena Starostina, Alexander Pulinets


Produzione Maly Teatr di San Pietroburgo in collaborazione con ENI e Comune di Milano in occasione del 40° anniversario del gemellaggio tra Milano e San Pietroburgo
lo spettacolo è sostenuto da MMC Norilsk Nickel and Mikhail Prokhorov Foundation
prodotto con il sostegno di Federal Russian Agency for Culture and Cinematography and RAO UES of Russia
sponsor generale del teatro Maly KINEF
direttore artistico del Maly Drama Theatre-Teatro d’Europa Lev Dodin


Spettacolo in russo con sovratitoli in italiano
prezzi
SERIE FESTIVAL

Platea:
Intero, Euro 37,00
Ridotto card Gio/Anz, Euro 21,00
Balconata:
Intero, Euro 28,50
Ridotto card Gio/Anz, Euro 18,00



SPETTACOLO IN ABBONAMENTO
Vai alla pagina degli abbonamenti
Informazioni e prenotazioni
NUMERO UNICO BIGLIETTERIA 848800304 (chiamata ad addebito ripartito)
Per chi chiama dall'estero tel. +39 0242411889.
Da lunedì a sabato 10-18.45; domenica 13-18.30; festività (solo nei giorni di spettacolo) 10-17

Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per i gruppi organizzati, pomeridiane per le scuole, spettacoli educational, E20 rivolgersi al Servizio Promozione Pubblico e Proposte Culturali.
e-mail: "

http://www.piccoloteatro.org/spetta...Sxpet&AcRec=621

Lo schiaccianoci - Lunedì, 04 Febbraio 2008, 14:04
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Cara Roxie!
Volevo ringraziarti per la segnalazione degli spettacoli e della mostra dedicati alla vita e all’opera di Vasilij Grossman al Piccolo Teatro di Milano. Senz’altro sono avvenimenti culturali importantissimi, vista la grandezza della figura e dell'arte di Vasilij Grossman!
Uno dei più importanti e nello stesso tempo uno dei più ignorati scrittori russi del XX secolo, Grossman morì nel 1964 senza poter vedere la pubblicazione del suo romanzo “Vita e destino” che fu sequestrato dal KGB nel 1961 (la pubblicazione avvenne vent’anni più tardi in Occidente e poi in Russia durante la perestrojka nel 1988).
Se non mi sbaglio nel 2007 il romanzo “Vita e destino” di Vasilij Grossman è stato riconosciuto dal “Wall Street Journal” come “il capolavoro e uno dei più grandi libri del XX secolo”.

Sebbene non abbia mai avuto l’occasione di vedere lo spettacolo di Lev Dodin tratto dal capolavoro di Vasilij Grossman, vorrei farlo tanto un giorno!

Il romanzo “Vita e destino” di Vasilij Grossman
http://lib.ru/PROZA/GROSSMAN/lifefate.txt

L’intervista al regista Lev Dodin sullo spettacolo “Vita e destino”
http://www.ogoniok.com/4988/29/

Myshkin - Lunedì, 04 Febbraio 2008, 16:00
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Care Roxie e Schiaccianoci,

dopo aver letto i vostri post mi sono sentito così in difetto per non conoscere Vasilij Grossman, che sono immediatamente corso a cercare il suo "Vita e destino", e non è stata neanche impresa facile, visto che è un altro di quei volumi esauriti e mai ristampati.
Grazie per avermi permesso di colmare un'altra grave lacuna! Thumbup

Anonymous - Martedì, 05 Febbraio 2008, 08:20
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Smile Ringrazio entrambi... Devo confessare che, benchè sia un'appassionata di teatro a tutto tondo, non sono molto "addentro" alla cultura russa Rolling Eyes che sto imparando a conoscere meglio attraverso questo bellissimo forum!!! Sono iscritta alla Newsletter del Piccolo di Milano (come di altri teatri) e così, regolarmente, mi arrivano le notizie! Quando ho visto questa, ho pensato che poteva interessare il forum... Mi convinco sempre più che ho fatto bene ad "inserirmi" (anche se è iniziato diciamo..."per caso".... Rolling Eyes ) in questo bellissimo spazio!!!! Mr. Green Mr. Green

Anonymous - Sabato, 15 Marzo 2008, 14:35
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Evtushenko gratis al Piccolo

Un omaggio al poeta russo Evgenij Evtushenko è in programma lunedì 17 marzo alle ore 20,30 al Piccolo Teatro Studio di via Rivoli, a Milano. La serata, a ingresso gratuito, organizzata dall'Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Piccolo e il Pen Club Italia, vuole rendere omaggio all'artista e letterato nato nel 1933, a lungo battutosi per le libertà civili e politiche nel suo Paese d'origine.

Evtushenko reciterà in lingua italiana e in russo versi e testi tratti da Nel paese di come se. In programma anche i due poemi inediti dal titolo Bruno e Enzo e Robertino Loreti. Il poeta sarà affincato da Alessandro Quasimodo e accompagnato dalla pianista giapponese Mariko Kitazato. La serata sarà introdotta dall'assessore Vittorio Sgarbi e da Sebastiano Grasso, presidente del Pen Club Italia.

Rivelatosi nel '56 con La stazione di Zima, suo paese natale situato nella gelida Siberia, e soprattutto con Babi Yar nel '61, una denuncia dell'antisemitismo sovietico, pubblicato in Italia da Feltrinelli nel '63 ma noto ufficialmente in patria solo dal 1984, Evtushenko fu tra i primi artisti russi a varcare i confini nazionali negli anni Sessanta, facendosi portavoce dei molti dissidenti che non avevano avuto la stessa possibilità. Sostenitore di Solzhenitsyn quando il premio Nobel fu costretto all'esilio nel 1974, si è fatto tra le altre cose promotore della realizzazione di un monumento dedicato alle vittime della repressione stalinista, poi collocato davanti alla Lubianka, il quartier generale del Kgb. Scrittore ma anche attore e regista, le sue opere sono state pubblicate in 72 lingue. Di frequente in Italia, dove ha ricevuto numerosi premi, fin dal 1964, le sue opere sono state pubblicate da diverse case editrici, fra cui Feltrinelli, Rizzoli, Einaudi, Baldini&Castoldi (oggi Baldini Castoldi Dalai editore). Vive da diversi anni fra la Russia e gli Stati Uniti, dove insegna presso l'Università di Tulsa, in Oklahoma.
http://www.delteatro.it/news/2008-0...-al-piccolo.php

Zarevich - Sabato, 15 Marzo 2008, 18:02
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Madonna, Madre di Dio!
Come e in che modo uno splendido usignolo della propaganda sovietica, decorato di tutte le medaglie e le onorificenze comunistiche, diventò per l’Occidente, scusate, “democratico” il vero dissidente?
È una falsificazione abominevole e la tipica propaganda occidentale che fece di ogni erba un fascio.
Mi dispiace che il pubblico italiano lasciano fregare come un pollo!

Anonymous - Sabato, 15 Marzo 2008, 18:05
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Madonna, Madre di Dio!
Come e in che modo uno splendido usignolo della propaganda sovietica, decorato di tutte le medaglie e le onorificenze comunistiche, diventò per l’Occidente, scusate, “democratico” il vero dissidente?
È una falsificazione abominevole e la tipica propaganda occidentale che fece di ogni erba un fascio.
Mi dispiace che il pubblico italiano lasciano fregare come un pollo!


Mi sono solo limitata a porre la segnalazione dello spettacolo che potrebbe interessare e ho riportato, per esteso, il topic dal quale ho reperito la notizia... Shocked e, sono certa, che "il pubblico italiano" che andrà a vedere lo spettacolo, se ne farà un'opinione personale e non "inficiata" da opinioni con le quali si può dissentire, per fortuna...e non credo proprio che il pubblico italiano si lasci "fregare" tanto facilmente" come un pollo".... Rolling Eyes

Zarevich - Sabato, 15 Marzo 2008, 18:39
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Cara Roxie! Erano le mie riflessioni su quella persona e su quel commento dei giornalisti italiani che la presentano come un grande dissidente. Generalmente parlando lo fa ridere. Si può mentire al pubblico straniero, ma non si può truffare noi. Jevtushenko è un bravo poeta, ma non un martire del regime sovietico come i bravi giornalisti italiani lo disegnano dal vero. Tutto è inventato di sana pianta. È una ammucchiata propagandistica. Dove è la destra e dove è la sinistra, tutto è mescolato. Temo che Jevtushenko stesso non sappia cosa ne scrivono.

Myshkin - Sabato, 15 Marzo 2008, 19:51
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Tranquilla Roxie, come ti ha già spiegato lui, lo stupore di Zarevich è ovviamente per il testo della presentazione di Evtushenko che è presente nella recensione che hai semplicemente copiato. Smile
Ma vorrei capire meglio, visto che non so nulla di Evtushenko.
Leggendo le note sul personaggio della recensione, si capisce effettivamente che sia stato un attivo anticomunista, un dissidente, un perseguitato dal regime.
Dalle parole di Zarevich invece mi sembra di capire che fosse esattamente l'opposto. Se questo è vero mi sembra un eclatante caso (non sarebbe del resto né il primo né l'unico) di mistificazione della verità.
Zarevich, potresti spiegare meglio chi è, e soprattutto chi è stato durante il regime comunista, Evgenij Evtushenko? Volendo sapere davvero chi fosse, preferirei saperlo da te.
Mi domando come può mai essere possibile che un pluridecorato portavoce della propaganda sovietica possa avere acquistato fama come un dissidente che si è battuto per le libertà civili in Unione Sovietica? E' una cosa grave, sono molto confuso. Question

Zarevich - Sabato, 15 Marzo 2008, 22:04
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Il grande poeta Evghenij Jevtushenko, colmato di grazie dal potere sovietico non ebbe mai quei grandi problemi come Pasternak, Shalamov, Brodskij e molti molti altri poeti e scrittori di quell’epoca. Ed ora spacciarsi per un dissidente non è bello. Io ho letto il commento con stupore. Chi, per chi e per che cosa si scrivono simili commenti? È un'indecenza. Jevtushenko è un poeta abbastanza grande per costruirsi una nuova biografia oppure lui non sa cosa scrivono di lui gli altri.

Karenin - Sabato, 15 Marzo 2008, 22:33
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Cara Roxie! Erano le mie riflessioni su quella persona e su quel commento dei giornalisti italiani che la presentano come un grande dissidente. Generalmente parlando lo fa ridere. Si può mentire al pubblico straniero, ma non si può truffare noi. Jevtushenko è un bravo poeta, ma non un martire del regime sovietico come i bravi giornalisti italiani lo disegnano dal vero. Tutto è inventato di sana pianta. È una ammucchiata propagandistica. Dove è la destra e dove è la sinistra, tutto è mescolato. Temo che Jevtushenko stesso non sappia cosa ne scrivono.


Esatto, proprio esatto. Evtushenko "enfant prodige" del regime diventato dissidente. Caro amico in Italia ci sono solamente GIORNALAI i giornalisti sono spariti tutti ....

Anonymous - Domenica, 16 Marzo 2008, 09:52
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Chiedo scusa se il mio tono può essere sembrato un po' ..."forte"... Nemmeno io conosco (per averlo letto intendo dire) Evtushenko... Il mio intervento successivo era dovuto più che altro alla frase (non "leggera" nemmeno questa se posso...) di Zarevich rivolta al pubblico italiano, che - credetemi - è molto meno "influenzabile" di quanto si pensi... almeno quello che va a teatro, o legge, o si informa e non si limita a "lasciarsi imbeccare" (e, dunque, tanto "pollo" non credo lo sia...) da chicchessia solo perchè è scritto su un giornale... Cercherò di "informarmi" meglio - e vi assicuro in modo obiettivo - sulla vita e le opere di Evtushenko, anche perchè anch'io un po' di perplessità come Myskin, l'ho avuta dopo l'intervento di Zarevich... E, visto che il mio lavoro si svolge in luogo dove i libri e la lettura la fanno da "padrone", spero di trovare qualcosa per capire meglio anch'io... Poi, magari, se ne può discutere...anche se si avessero opinioni diverse, credo... sempre con toni bassi però.... Embarassed Cordialmente Smile

"...Jevtushenko è un poeta abbastanza grande per costruirsi una nuova biografia oppure lui non sa cosa scrivono di lui gli altri."

E, pochè sono anch'io convinta che sia un significativo rappresentante della cultura russa contemporanea, trovo un po' strano che non sappia cosa si scrive di lui o che, pur sapendolo, non lo smentisca...

Anonymous - Domenica, 16 Marzo 2008, 10:31
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Ho trovato, scorrendo velocemente la rete, questo articolo dal sito: http://www.literary.it/dati/pdv/de_...ko_cantore.html

Vorrei sapere che se ne pensa...se, cioè, questo è più "obiettivo". Prometto, comunque, di buttarmi su libri e giornali anche del passato.... Sempre con molta cordialità!!!


Il poeta russo ha fatto pervenire un testo teatrale inedito
Evgenij Evtushenko cantore dei mali del mondo
"Ai nostri testi non abbiamo creduto", aveva denunciato crudamente Zenja, diminutivo di Evgenij A. Evtushenko, il grande poeta russo erede solitario di V. Majakovskij e di B. Pasternak. È un celebre verso della poesia Perdita, dal volume "Arrivederci, bandiera rossa. Poesie degli anni Novanta" (Tascabili Newton, Roma 1995, pp. 100), un libro prezioso, venduto anche in Italia in centinaia di migliaia di copie al prezzo simbolico di mille lire.

In quest’opera l’enfant terrible della letteratura russa mette definitivamente da parte ogni residua forma di pudore e di ritegno, per urlare tutta la propria sofferenza, il proprio sconforto: "Guardo la bandiera e piango", e pare quasi di udirlo singhiozzare, affranto. Nella raccolta troviamo molti dei ‘versi vietati’ risalenti addirittura a qualche decennio addietro, quando il giovane Zenja, carico di entusiasmo e di buona volontà – per quanto vittima anch’egli del ‘tarlo dell’idealismo’ – aveva confessato in un’altra poesia del 1975: "Stato, ho cercato di amarti, | volevo esserti utile sul serio, | ma sentivo che sparivo del tutto se, | come al bastone il cane, ti ubbidivo."

Un clamoroso successo editoriale che riassume senza equivoci la filosofia del Maestro di Zima, caposcuola della "letteratura del disgelo" fin dagli anni di N. Chruscev, e – a mio avviso – precursore, col suo costante impegno letterario, dei tentativi politici successivi di dare vita ad un "socialismo dal volto umano". Un obiettivo accarezzato all’inizio in maniera forse inconsapevole, che avrebbe potuto prendere corpo restituendo innanzitutto una nuova coscienza al popolo russo: in tale prospettiva Zenja offrì, senza risparmio, il proprio contributo sul piano culturale ed etico-civile. Ricordiamo le battaglie da lui combattute per l’istituzione della casa-museo di Pasternak e per la pubblicazione, in patria, del capolavoro di quest’ultimo "Il dottor Zivago", nonché le prese di posizione in favore di dissidenti come Solgenitsyn e Sinjavskij. Un impegno a tutto campo, malgrado le popolazioni dell’Est europeo, stremate e annichilite dalla lunga glaciazione staliniana, mostrassero chiari sintomi d’aver smarrito una qualsiasi fede in ideali che non fossero strettamente legati al soddisfacimento dei bisogni materiali primari.

Nel volgere di poche primavere, la coraggiosa ascesa al potere di Michail Gorbaciov – con le rivoluzionarie riforme istituzionali ed economiche varate nel nome della "perestrojka" – alimentò di colpo quel sogno a lungo represso, ritenuto ora legittimo e non più utopistico. In quanti ancora credevano nel "socialismo", si radicò la convinzione che fosse possibile creare, per la prima volta nella storia dell’umanità, un mondo nuovo, insomma inaugurare una terza via e aprire un varco in un brutale contesto internazionale diviso fra capitalismo e comunismo, ove i due "blocchi" – quello filoamericano e quello filosovietico – dopo essersi "spartiti" tacitamente il pianeta, continuavano il loro macabro balletto di morte declamando agli ingenui "favole sulla fratellanza".

Evtushenko scese apertamente in campo al fianco di Gorbaciov, per tener fede al suo antico insegnamento: "Un poeta in Russia è più che poeta", ed anche: "La poesia non è una professione. È uno stile di vita". Nel 1989, eletto deputato, attaccò violentemente il monopolio del partito comunista battendosi contro la ‘nomenklatura’ burocratico-militare e contro le restrizioni in campo culturale esistenti in Unione Sovietica. L’obiettivo, condiviso dal padre della perestrojka, era cambiare lo Stato "rimanendo nello Stato".

Oggi l’ex-superpotenza fondata da Lenin, divenuta autentica terra di conquista per le grandi multinazionali economiche, si offre allo sguardo in un panorama desolante: "inflacciditi | dal proprio degrado", i russi si trascinano in "uno stato smembrato | in pezzetti divorabili", aveva cantato il poeta già nel 1972 e poi nel 1995, in diverse poesie incluse in "Arrivederci, bandiera rossa", dimostrando strabilianti capacità divinatorie e profetiche.

Il 20 aprile 1986 – quando ebbi l’enorme fortuna, e l’insperato onore, di ospitare a Cassino per un’intera giornata il mio Maestro Zenja – si era nel pieno dell’era Gorbaciov. Più che entusiasmo, Evtushenko sprizzava da tutti i pori un’incredibile voglia di lottare, la bramosia di riscattare col lavoro più duro gli antichi rimproveri, che gli venivano mossi da varie parti, d’essere un bambino "viziato dal successo" e "protetto dal potere".

Intuii che Zenja si portava dentro, ben nascosto dietro certi atteggiamenti beffardi e un po’ bruschi, un ingiustificato complesso di colpa, come confesserà in "Fukù!": "Sono vergognosamente sano e salvo, | dalle ferite | forse non abbastanza decorato. | Non mi hanno ancora ucciso e c’è un motivo: | non sono troppo saggio per questo onore." (Garzanti, Milano 1989).

L’appuntamento era stato fissato per le prime ore del mattino all’Hotel Raphael di Roma. Dopo una puntatina al mercato di Porta Portese, si partì subito alla volta di Cassino, ove il viaggio si concluse dopo aver sostato per ore fra le lapidi del Sacrario Militare Polacco e fra gli ori del Monastero, in una domenicale atmosfera da picnic che – per la verità – indispettì non poco l’illustre ospite. Al memorabile evento ho dedicato il volume, in versi e in prosa, "Nel tempo. A Zenja" (Dismisuratesti, Frosinone 1998, pp. 72). Il mio modesto omaggio riporta puntualmente, accanto alle acutissime riflessioni sulla letteratura contemporanea, i timori e le speranze del poeta sul futuro dell’Urss: confidenze che egli volle rivelarmi come ad un fratello sincero, riscontrabili nei suoi successivi lavori, dai citati "Fukù!" e "Arrivederci, bandiera rossa" alle prove narrative di "Ardabiola" (1991), fino a quello che, a parer mio, rimane il capolavoro assoluto sugli anni del tentato golpe del 1991, opera recante l’esplicativo sottotitolo "fiaba russa".

Nel 1993 usciva, infatti, "Non morire prima di morire" (Baldini&Castoldi, Milano 1993, pp. 496). Evtushenko raccolse febbrilmente, in un impetuoso furore creativo, tutte le energie disponibili per "raccontare" – in uno sterminato romanzo- pamphlet autobiografico e, insieme, collettivo – le donchisciottesche avventure d’un ‘illuso’ paladino della libertà e della giustizia, in un paese ferito a morte da intrighi internazionali e da orge di palazzo. Il tono combattivo e dolente, a tratti brutale e sarcastico, altre volte d’una dolcezza infinita, appartiene – osservò Giulietto Chiesa nella Prefazione – allo stesso genere della biliosa "perfidia esopica" da cui Zenja era costretto a difendersi. È un ‘canto spezzato’ dal pianto sconsolato per la recente epopea tragica del popolo russo: una storia che inizia – azzarderei – dal punto esatto dove si interrompe "Il dottor Zivago". In tal senso, "il golpe dell’agosto 1991 è, in fondo, soltanto un pretesto", concorda Chiesa. Rispetto al periodare fluido, disteso e contemplativo di Pasternak, la poetica di Evtushenko non poteva non assumere i ritmi serrati e corrosivi dettati dagli avvenimenti e, soprattutto, dall’aver vissuto in prima persona, a distanza di breve tempo, quegli eventi. Scopriamo in questo "poema in prosa" anche le atmosfere fantastiche, surreali e comico-satiriche de "Il Maestro e Margherita" di M. Bulgakov, come pure gli echi inconfondibili del "realismo magico" alla Màrquez. La storia "matrigna" di cui scrissi nel mio "Noùmeno e realtà" (1979) – secondo Montale di nulla "magistra" – veste qui i panni dimessi della fabula, nel titanico conato di illuminare vicende assurdamente imprevedibili. "Non morire prima di morire" è un grandioso capolavoro, un affresco geniale che consacra senza tema di smentite Evgenij A. Evtushenko fra i massimi protagonisti della letteratura universale di tutti i tempi.

La grandezza di quest’opera consiste nel fatto che Zenja scruta e narra le drammatiche vicende di cui è stato supremo testimone non con la saccenteria di chi pretende di sapere o di giudicare. Al contrario, l’autore descrive se stesso come un semplice cittadino capitato per caso in mezzo alle fatidiche "sette batoste" della canzone popolare siberiana citata in apertura, insomma come un temerario e frastornato Charlot che si aggira fra le macerie dell’ex-impero sovietico e fra gli spettri di una umanità annichilita e senza speranza, tutto osservando in un funereo e allucinato "gioco delle parti".

Evtushenko, fedele al personaggio sempre ribelle, irrequieto e insoddisfatto che la critica ha creato intorno a lui, è uno scrittore fertile e versatile, più che mai aperto al nuovo, alla ricerca e alla sperimentazione. Come è noto, egli è autore anche di testi teatrali di enorme successo: la prof. Evelina Pascucci – la bravissima traduttrice di quasi tutte le sue opere – mi ha fatto pervenire di recente una vera e propria "bomba". Si tratta dell’opera teatrale inedita "Se tutti i danesi fossero ebrei", già messa in scena con clamorose ovazioni nei maggiori teatri europei e americani, ma in Italia ancora non rappresentata. Ci troviamo in presenza dell’ennesimo capolavoro di Zenja, ricco di estrosi colpi di genio e di strabiliante potenza immaginativa. Il mio intento, ottenuto il consenso dell’autore grazie alla fattiva collaborazione della traduttrice, è far sì che quest’opera venga rappresentata a Cassino in prima nazionale, dalla "Compagnia Universitaria Teatrale" o da altro ente. È un affettuoso omaggio questo che Zenja ha voluto donarci, ed il mio compito, ora, è renderne partecipe quel pubblico di giovani che lui ha sempre amato e a cui si sente immensamente legato.

Anonymous - Domenica, 16 Marzo 2008, 10:46
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Chiedo ancora scusa - poi mi metto a fare cose di ... casa... - , ma ho trovato questa intervista abbastanza recente, di "Repubblica". Anche qui chiedo, cortesemente, un'opinione... Grazie !!!

http://www.repubblica.it/2007/12/se...evtushenko.html


ESTERI Parla il letterato he da anni si oppone al governo:
il passaggio alla democrazia non è facile
Evtushenko, poeta contro il Cremlino

"Un potere volgare che nessuno attacca"
di FIAMMETTA COCURNIA


Evghenij Evtushenko

"CERTO, quel che è successo in Russia negli ultimi giorni, durante la campagna elettorale, mi addolora. Mi addolora pensare che l'opposizione sia stata trattata in un modo così volgare, dispersa così. Mi addolora anche ammettere che non capisco perché sia accaduto e a che scopo, visto che il partito del governo non poteva che vincere, sempre e comunque. Così, da poeta e da cittadino mi interrogo e chiedo a voi: "La responsabilità è davvero soltanto di Putin?""

Evghenij Evtushenko, mito della poesia russa che tante volte nella sua vita ha scagliato i suoi versi contro il Cremlino in nome della libertà, oggi abbassa la voce per parlare di Russia nel giorno di Putin. Da un lato c'è l'entusiasmo e la speranza per quelli che lui chiama i devjanostiki, i ragazzi degli anni Novanta, che tornano a riempire gli stadi quando lui si esibisce, giovinetti cresciuti a pane e poesie dalle nonne mentre i padri facevano i soldi. Dall'altra c'è questo tarlo di un Paese che si era aperto e ora sembra tornare ai vecchi costumi. "Nessuno potrà impedirmi di dire che in quel che accade oggi c'è una grande responsabilità dell'Occidente e in particolare degli Stati Uniti, della loro politica estera e militare".

Eppure, Evghenij Aleksandrovic, i russi oggi hanno votato quasi come ai tempi di Breznev, quando sulla scheda era indicato solo il Pcus.
"Per carità, io non voglio affatto giustificare il Cremlino. Come ho detto, tanta volgarità è esagerata, e per di più ingiustificata poiché inutile. Penso che sia anche un fatto di inerzia, ognuno si comporta come sa. Il passaggio da un sistema autoritario come è stato quello sovietico ad uno radicalmente diverso, realmente democratico, non può essere facile e senza intoppi. Richiede tempo e forze nuove".

Gli spazi per le voci diverse sono stati del tutto chiusi, c'è stata una campagna elettorale all'insegna del monopolio assoluto.
"Sì, è vero, anche a me è stato chiesto di partecipare a una serata di lettura poetica a Mosca per sponsorizzare un partito, ora non dirò quale. Ho risposto gentilmente, ma ho rifiutato. Io sono un senza partito e non posso mettere i miei versi al servizio dell'uno o dell'altro, ho spiegato. Loro mi hanno detto che potevo declamare le poesie che volevo, liberamente, ci sarebbe stato solo il logo del partito da qualche parte sul muro. Ma io, come potevo?"

Magari poi l'avrebbero aiutata per le sue future iniziative.
"Beh, certo, come dicono gli americani, i pranzi gratis non esistono".

Ma come mai sostiene che i paesi occidentali sono responsabili, almeno in parte, delle scelte interne del Cremlino.
"La Russia non è un Paese appeso in cielo. Tutto quello che accade oggi nel mondo è intimamente connesso. Le basi militari americane spuntano come funghi nei Paesi ex satelliti dell'Urss, e perfino in quelli che un tempo facevano parte dell'Unione Sovietica. Il nostro giardino di casa è infestato dalle armi americane e si parla di dispiegarne sempre di più. In fin dei conti la Russia, oggi come oggi, non ha basi militari in nessun paese del mondo, ma deve fare i conti con quelle altrui piazzate dietro l'angolo. E c'è di più: i Paesi occidentali continuano a fare la lezione a Mosca, ogni incontro al vertice è occasione per sottolineare che la Russia non è abbastanza democratica. Ma poi, da che pulpito viene la predica. Ditemi voi il nome di un Paese che sia un vero esempio di democrazia, un modello di cui da cittadino del mondo io possa andare fiero. Che ognuno riconosca le sue colpe, per ricominciare. In queste condizioni, mi permetto una licenza poetica: se Andrej Sakharov fosse oggi il presidente della Russia non potrebbe ignorare, nemmeno lui, un tale contesto. Purtroppo, è quasi naturale che il Cremlino reagisca nel modo che gli è più congeniale".

Dunque, a questo punto, non possiamo far altro che aspettarci il riflusso.
"Io sono convinto che tutto sia ancora possibile, ma non dipende solo da Mosca. Con ogni probabilità, neppure Putin ha ancora preso nessuna decisione definitiva. In qualche modo, possiamo ancora disegnare il nostro futuro. L'importante è capire che ognuno deve fare la sua parte. Poi ci vuole tempo. Il tempo di permettere ai giovani devjanostiki, la prima generazione di russi che è cresciuta fuori della gabbia, di affacciarsi in prima persona sulla scena politica".


(3 dicembre 2007)

Karenin - Domenica, 16 Marzo 2008, 11:13
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Come dicevo, giornalai mai che si legga un/a giornalista

Myshkin - Domenica, 16 Marzo 2008, 20:04
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
Mi sembra di capire che Evtushenko abbia cambiato vestito e voltato le spalle al comunismo solo verso la fine, in coincidenza col suo declino, e che questo non basti a farne un dissidente, considerando che i veri dissidenti - o in ogni caso quelli che venivano considerati tali - ricevevano ben altri trattamenti dal regime.
Forse adesso presentarlo come un Solzhenitsyn o uno Shalamov è un po' forzato e non corretto.

Anonymous - Venerdì, 04 Aprile 2008, 18:27
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
SLAVA'S SNOWSHOW

A grande richiesta torna allo Strehler SLAVA’S SNOWSHOW, uno spettacolo emozionante e poetico, adatto a pubblici di ogni età. Un incantevole gioco teatrale di musica, immagini, suoni e eccellente abilità mimica. Come afferma lo stesso SLAVA, il clown russo autore e interprete dello show, rimanda ad un teatro rituale e magico, costruito sulla base delle immagini e dei movimenti, sui giochi e sulla fantasia; un teatro che sta tra commedia e tragedia, assurdità e spontaneità, crudeltà e tenerezza.
Lo spettacolo, tra colori sgargianti, musiche, bolle di sapone, palloni colorati e coriandoli di neve, con il suo dolcissimo protagonista che indossa una buffa tuta gialla da lavoro e grandi pantofole rosse, ha portato la figura del clown fuori dal circo e dentro ai teatri, senza perdere di vista l’idea fondamentale dell’interazione con il pubblico che sta alla base della clownerie e della stessa performance.
Con SLAVA’S SNOWSHOW il protagonista riporta in vita la tradizione circense del clown traendo ispirazione dai migliori rappresentanti del filone: la tristezza poetica dei clown di Leonid Engibarov, la raffinata filosofia della pantomima di Marcel Marceau, l’umanità e la comica amarezza dei grandi film di Chaplin.
Lo spettacolo raccoglie le gag e i numeri più suggestivi della lunga carriera di SLAVA: presentato per la prima volta a Londra nel 1993, gli è subito valso il Time Out Award. SNOWSHOW è uno spettacolo in continuo divenire, in continuo movimento, perché sfugge a qualsiasi tentativo di limitazione della propria libertà.

Acquista su internet
Biglietti a partire da 10 euro

Orario Spettacoli

locandina
Teatro Strehler
dall'11 al 30 aprile 2008

Slava's Snowshow
di SLAVA

creazione e messa in scena di SLAVA
scene di Viktor Plotkinov, Viktor Kramer e SLAVA
luci e costumi SLAVA

In collaborazione con SLAVA & Gwenael Allan
www.slavasnowshow.it
Tournèe italiana organizzata da
ATER - Associazione Teatrale Emilia Romagna
prezzi
SERIE FESTIVAL

Platea:
Intero, Euro 37,00
Ridotto card Gio/Anz, Euro 21,00
Balconata:
Intero, Euro 28,50
Ridotto card Gio/Anz, Euro 18,00



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Informazioni e prenotazioni
NUMERO UNICO BIGLIETTERIA 848800304 (chiamata ad addebito ripartito)
Per chi chiama dall'estero tel. +39 0242411889.
Da lunedì a sabato 10-18.45; domenica 13-18.30; festività (solo nei giorni di spettacolo) 10-17



Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni su biglietti e abbonamenti per i gruppi organizzati, pomeridiane per le scuole, spettacoli educational, E20 rivolgersi al Servizio Promozione Pubblico e Proposte Culturali.
e-mail:

Zarevich - Venerdì, 05 Ottobre 2018, 10:46
Oggetto: «SEGNALAZIONE EVENTI»
«SEGNALAZIONE EVENTI»


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