Arca Russa :: Leggi Argomento - «L'AUTOSTOP

Nel 1990 la FIAT commissionò a Mikhalkov la realizzazione di un filmato pubblicitario per il lancio della nuova autovettura "Tempra". Lo spot doveva servire a mettere in evidenza le qualità della nuova auto, in una durata di 10-15 minuti, ma Mikhalkov girò molto più del richiesto, realizzando un secondo film parallelo, di durata molto maggiore.

La FIAT non la prese bene e a quanto si sa questo film non è mai stato proiettato in Italia.
Il soggetto è piuttosto semplice. Sandro, un uomo sui quaranta anni, intraprende da solo un viaggio in auto per la Russia, in seguito ad una probabile crisi familiare. E il film si svolge tutto attorno a questo viaggio, che si dispiega negli sconfinati spazi bianchi dell'inverno russo. Durante il viaggio incontra per la strada una donna incinta che fa l'autostop per l'ospedale, e le da un passaggio. Presto vengono raggiunti dal marito di lei in moto, che la cerca non capendo dove stesse andando.
Naturalmente né Sandro capisce e parla una parola di russo, né i due coniugi conoscono una parola di italiano. Ma in qualche modo loro comunicano ugualmente, e non mancano momenti divertenti negli equivoci delle incomprensioni.
Durante il viaggio, la donna non farà in tempo ad attendere l'arrivo in ospedale e partorisce per strada, tra gli alberi e il gelo notturno, e la disponibilità di Sandro e - naturalmente - la confortevole e provvidenziale auto, faranno sì che tutto si risolva per il meglio, in una sequenza di immagini di grande intensità emotiva.
Sebbene lo scopo del film fosse quello di decantare le virtù e le caratteristiche della Tempra, Nikita Mikhalkov è riuscito a costruire una breve storia sentimentale, che si guarda con molto piacere.
Anche se questo non è uno dei lavori più importanti di Mikhalkov, tuttavia secondo me è un film che merita e vale la pena di essere guardato.
Da segnalare anche Nina Ruslanova, nei panni della protagonista, davvero brava.

TUTTI I FILM DI NIKITA MIKHALKOV
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«L'AUTOSTOP - ELEGIA RUSSA» film di Nikita Mikhalkov

Buongiorno,
potrei chiederti dove hai tratto l'informazione che alla Fiat non piacque il film di Michalkov "Avtostop". Sto facendo una ricerca universitaria sulle coproduzioni italo-russe e vorrei trovare delle fonti che spieghino la reazione della Fiat al film.
Grazie,
Stefano

Mi dispiace, sono passati sei anni da questo post, e non posso davvero ricordarmi la fonte di questa circostanza. In ogni caso quello che non gradì la FIAT non fu tanto la qualità del lavoro di Mikhalkov, quanto il fatto che loro avevano commissionato un breve spot di una decina di minuti e Mikhalkov realizzò invece quasi un lungometraggio, sicuramente più problematico da sfruttare a fini pubblicitari.

Recentemente ho deciso di guardare il film «Autostop» di Nikita Mikhalkov nel 1990. Questo film è uno dei miei film preferiti di Nikita Mikhalkov. E in termini di durata, non è lungo, solo circa 56 minuti. Ma quali minuti! Per la prima volta, avendo visto questo film, sono rimasto stupito di quante persone riescano a mostrare al pubblico un'immagine profonda e piuttosto filosofica in così poco tempo. In effetti, in effetti, il film in sé non ha una trama nitida ed emozionante, che di solito attrae così tanto il pubblico. Ma ha molto di più di tutto questo. Vale a dire, il significato nascosto è ciò che il regista voleva mostrare con la sua foto. È stato sorprendente per me come con parole così semplici, comprensibili a ciascuno di noi, in una forma così semplice fosse possibile descrivere tutto l'amore per la nostra Patria e attraverso uno straniero rivelare l'enigma della persona russa. Guardare «Autostop» involontariamente intriso di orgoglio per la Russia e il suo popolo. È molto difficile per un italiano venuto in questo Paese capire la natura dei suoi abitanti. Per lui molte cose familiari alla nostra gente diventano una novità. E solo per caso, avendo incontrato per strada una donna incinta, si è reso conto dell'errore di aver commesso lasciando moglie e figli. Ancora una volta, in questo modo si scopre che è stata la Russia a svolgere un ruolo importante nel destino dell'italiano, aiutandolo a prendere la decisione giusta.