Arca Russa

Arti figurative - «LA RACCOLTA DI FARSETTI IN ITALIA E IN RUSSIA»

Zarevich - Sabato, 18 Giugno 2011, 14:46
Oggetto: «LA RACCOLTA DI FARSETTI IN ITALIA E IN RUSSIA»
Serghej Andròssov Сергей Андросов
«LA RACCOLTA DI FARSETTI IN ITALIA E IN RUSSIA»
«СОБРАНИЕ ФАРСЕТТИ В ИТАЛИИ И РОССИИ»
La famosa collezione delle opere scultoree
Славная коллекция скульптурных произведений
Casa Editrice «Gosudarstvennyj Ermitage» San Pietroburgo 2006 (Pagine 256)
Издательство «Государственный Эрмитаж» Санкт-Петербург 2006

Lo scopo del presente libro non è solo presentare un catalogo della mostra temporanea, ma anche prima di tutto far vedere la collezione di Farsetti la più completa, nella forma in cui questa collezione fu custodita nell’Ermitage. Così il presente libro finiscono le tappe fondamentali della ricerca della storia della collezione di tutte le sculture di Farsetti nelle raccolte dell’Ermitage.

Vincentius Antonovich - Giovedì, 23 Giugno 2011, 00:07
Oggetto: Re: «LA RACCOLTA DI FARSETTI IN ITALIA E IN RUSSIA»
Caro Zarevich, permettimi di aggiungere due righe, per presentare questa collezione anche a chi non ha avuto l'opportunità di passare giornate intere dentro l'Ermitage. ;)
L'abate Filippo Farsetti visse a Venezia nel '700 e fu una delle figure di spicco del pensiero illuminista, oltre che un grande collezionista d'arte. Durante i suoi soggiorni romani mise insieme una raccolta molto completa e significativa di quadri e soprattutto di sculture del barocco romano e dell'antichità greco-romana. Delle statue, che avrebbe voluto comprare ma non vi riuscì, ottenne i calchi. In seguito trasportò tutto nel Veneto. Dopo la sua morte, la collezione fu ereditata dal nipote Daniele, che la vendette allo Zar Paolo I. Questo acquisto rappresenta il contributo probabilmente più importante di Paolo I alle raccolte dell'Ermitage, costituendo la grande occasione per aggiungervi le opere di Bernini e di Algardi.
Sin dall'inizio il Farsetti aveva voluto portare a Venezia quella straordinaria collezione, con lo scopo di creare un museo, nel quale le antichità (e le staue del barocco romano), che a Venezia erano scarsamente presenti, servissero per lo studio e l'ispirazione dei giovani artisti, come era già successo in altri felici momenti nella storia dell'arte italiana. Tra quei giovani artisti, che frequentarono il "Museo Farsetti", spicca il nome di Antonio Canova, del quale l'abate fu il talent scout ed il primo committente.


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