«L’EVENTO» «СОБЫТИЕ» «THE EVENT»
Film di Andrej Eshpaj (Андрей Эшпай) 2009
Sull’omonima pièce teatrale di Vladimir Nabòkov (Владимир Набоков)
Il film di Andrej Eshpaj «L’Evento» («Событие») è abbastanza complesso, è un buon esempio di film intellettuale che è rivolto prima di tutto allo «spettatore dalle idee avanzate» («продвинутый зритель») ed ai critici. A proposito, proprio i critici hanno premiato questo film con il loro Premio al Festival Internazionale del Cinema di Mosca.
Il regista Andrej Eshpaj (Андрей Эшпай), noto grazie ai suoi film televisivi e dei serial come «I Figli di Arbat» («Дети Арбата»), «Ivan il Terribile» («Иван Грозный»), «Umiliati e Offesi» («Униженные и оскорбленные») sul romanzo di Dostojevskij, non nasconde che il suo ultimo film «L’Evento» non è per i larghi strati della popolazione.
La pièce teatrale «L’Evento» («Событие») scritta da Nabokov nel 1938 a Parigi dove in quel tempo con sforzi comuni dell’elité degli emigranti russi si fondava il «Teatro Russo». I suoi organizzatori e fondatori da una parte cercavano di conservare le celebri tradizioni del teatro russo dell’inizio del XX secolo, invece dall'altra parte erano occupati dalla ricerca della «nuova verità teatrale» («новая театральная истина») e della nuova drammaturgia. Vladimir Nabokov, già conosciuto a quel tempo, l’autore di otto romanzi scritti nella lingua russa, partecipò attivamente al lavoro. Allora lo attiravano gli esperimenti con la forma e lui continuamente complicava lo stile della sua pièce «L’Evento».
L’azione della pièce ed anche del film si svolge in una città astratta dove un tempo l’amante respinto Barabàshin (Барабашин) che è finito in carcere per il tentativo di uccidere dalla gelosia, ha voglia di finire quello che aveva concepito prima: uccidere la sua amata e suo marito che ha avuto successo nella vita. Ma l’eroe risulta soltanto l’illusione o il miraggio che in modo distruttivo agisce sugli uomini i quali stessi lo generarono nella loro immaginazione. Loro non vivono in realtà, ma nell’incubo dove il tempo è fermo e non c’è il futuro. A dire il vero nella pièce non c’è nessun «evento», ma c’è la sua attesa dolorosa e tormentosa …