«SIBERIA. MONAMOUR» «СИБИРЬ, МОНАМУР»
Film di Slava Ross (Слава Росс) 2010
www.siberiemonamour.com
L’idea centrale del film è la misericordia e la compassione. Qualcuno disse che la misericordia diventa tale solo allorquando noi la manifestiamo verso quelli che non la meritano. In questo film del regista Slava Ross si racconta di tali uomini che hanno rapporti duri e severi, loro bevono e mangiano, sopperiscono ai loro bisogni. In loro è come assente la «verticale spirituale» («духовная вертикаль»).
Il personaggio principale è un vecchio seguace dello staroobriadcestvo (corrente di settarismo religioso del secolo XVIII) che vive in un villaggio sperduto con il suo nipotino di sette anni. Il devoto, ma crudele vecchietto non vuole partire per un altro villaggio abitabile. Gli uomini li considera di qualità bassa, infami, perfidi e impantanati nell’irreligiosità. Ma quando al suo nipotino capita di star male, proprio a quegli uomini il vecchio va a chiedere soccorso. Ed è dovuto andarci attraverso la tajga.
Ancora un «personaggio» importante del film è un branco dei cani inselvatichiti i quali sono abbandonati dagli uomini. I cani sono diventati predatori che divorano tutto ciò che è vivo nei dintorni. Secondo il regista Slava Ross è una personificazione della società di oggi.
Nel film ci sono ancora alcune linee di soggetto le quali si intrecciano con la linea principale, ma non va la pena di narrare tutto il soggetto del film, bisogna vederlo.
Alla fine del film nella tajga cade la prima neve e questo è come una metafora del purgatorio quando gli eroi alla fine devono fare una scelta nella parte di bestiale o d’uomo…
Il film di Slava Ross «SIBERIA. MONAMOUR» («СИБИРЬ, МОНАМУР») è presentato come il film russo al Festival del Cinema «Lo Spirito del Fuoco» («Дух Огня») che si svolge dal 19 al 25 febbraio 2011 alla città di Khanty-Mansijsk.
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Comunque, adesso che è arrivato in Italia, spero bene che sarà distribuito nel normale cicuito delle sale cinematografiche.