Arca Russa

Cinema e TV - «GLI STILJAGHI»

Zarevich - Lunedì, 15 Dicembre 2008, 06:32
Oggetto: «GLI STILJAGHI»
«GLI STILJAGHI» «СТИЛЯГИ» («Stiljàghi»)
Film di Valerij Todorovskij (2008)
Durata: 120 min.

La parola russa СТИЛЯГИ («Stiljàghi») si può tradurre come I fricchettoni o le gagarelle, cioè i ragazzi e le ragazze che seguono rigorosamente la moda. Ora questa parola nella lingua russa è completamente arcaica e risale agli anni ’50.
Il nuovo film di Valerij Todorovskij è una storia di Mosca dell’inizio degli anni ’50 in cui le compagnie dei giovani lottano per il diritto di essere non come tutti. Volevano ascoltare l’altra musica, vestirsi in modo straordinario e certamente amare.
Il regista definisce il suo film come un «film di festa» che permette di farsi un'idea piena del fenomeno culturale «Stiljàghi» che nacque nell’URSS nel 1949.
La casa editrice di San Pietroburgo «AMPHORA» pubblica il libro contemporaneamente all'uscita del film.
SITO UFFICIALE DEL FILM
www.stilyagifilm.ru



Zarevich - Martedì, 16 Dicembre 2008, 12:52
Oggetto: Re: Il film «GLI STILJAGHI» di Valerij Todorov
Ancora qualche foto dal film «GLI STILJAGHI» «СТИЛЯГИ» («Stiljàghi») di Valerij Todorovskij (2008)

Zarevich - Domenica, 04 Gennaio 2009, 20:09
Oggetto: Re: Il film «GLI STILJAGHI» di Valerij Todorov («Stiljàghi»)
Il film è uscito
Москва 50-х. Насупленный Мэлс, стопроцентное комсомольское буратино в сером, во время рейда на буржуазно веселящихся стиляг встречает Пользу — яркое и своевольное чудо в перьях. Сраженный наповал комсомолец идет за своим чувством, которое приводит его сначала на разгузку товарняков с целью заработка, потом — к подопольным портным и барыгам ради ярких шмоток, и, наконец, на "Брод" — "Бродвей", улицу Горького или "Пешков-стрит", как спустя лет двадцать пять ее начнут именовать уже советские хиппи. На Тверскую, проще говоря. Улица эта заведет его довольно далеко: к новым друзьям, новой жизни, танцам, саксофону и самому главному — быть может, дурацкой, иллюзорной, но такой молодой, такой яркой и такой опасной свободе.

Zarevich - Lunedì, 12 Gennaio 2009, 11:08
Oggetto: Re: «GLI STILJAGHI»
DVD Il film «GLI STILJAGHI» di Valerij Todorovskij (2008) «СТИЛЯГИ»
Film di Valerij Todorovskij (2008)
Durata: 120 min.
SITO UFFICIALE DEL FILM
www.stilyagifilm.ru
Стиляги – люди, которые даже в мире, полном суровых запретов и единых правил, не боятся быть свободными! Те, кто хочет по-своему одеваться, танцевать, разговаривать и любить! Кто знает толк в настоящей музыке, умеет смеяться, наслаждается жизнью на полную катушку! Для кого каждый новый день – это весёлый праздник!
Мэлс – примерный комсомолец, всегда готовый шагать в ногу, осуждать и усмирять несогласных. Он живет как все и думает, что счастлив. Пока однажды не сталкивается с миром стиляг – непонятным, опасным и манящим. Здесь носят одежду сногсшибательных расцветок. Танцуют под неположенную музыку. В этом мире самые красивые девушки! И среди них – королева тусовки: ослепительная, недоступная, дерзкая Полли-Польза. Та самая, ради которой Мэлс решится стать другим. Будет разгружать по ночам вагоны, чтобы купить цветастые брюки-дудочки. Научится танцевать буги и играть на саксофоне. И вот стиляга Мэл – шикарный парень, музыкант и танцор – вместе с новыми друзьями хиляет по Броду и играет джаз. Удастся ли теперь завоевать любовь Пользы? И не пожалеет ли Мэл когда-нибудь о своем выборе?

Myshkin - Martedì, 03 Marzo 2009, 10:51
Oggetto: Re:«GLI STILJAGHI»
Una premessa telegrafica: non mi sono mai piaciuti i “musical” al cinema. Tutti i vari “Jesus Christ Superstar”, “Hair”, “Moulin Rouge”, non mi hanno mai entusiasmato.
Fatta questa doverosa precisazione, mi affretto ad aggiungere prima di tutto il resto il mio giudizio personale sull’ultimo film di Valerij Todorovskij, e cioè che “Stiljaghi” – a dispetto di tutti i miei pregiudizi sul genere – non solo mi è piaciuto moltissimo, ma lo considero uno tra i film più interessanti, originali, accattivanti e ben fatti degli ultimi anni.

Nel 1949 nelle strade si Mosca apparvero dei gruppi di giovani eccentrici che si proponevano con la loro stravaganza di affermare il diritto di essere diversi, non come tutti, di affermare la propria individualità e personalità andando contro tutte le convenzioni, gli usi, le consuetudini, contro la morale e il comune senso del pudore dell’epoca.
Indossavano giacche dalle larghe spalle imbottite, pantaloni stretti e cravatte colorate e sgargianti e scarpe alte; perfettamente sbarbati, si facevano crescere i capelli per formare un vistoso ciuffo impomatato davanti, e le ragazze usavano un trucco acceso e appariscente su viso e unghie. Questo film racconta la storia di queste persone, gli “Stiljaghi”.

E' una storia che Todorovskij ha realizzato secondo me in maniera magistrale ed originalissima – il film è godibilissimo da tutti i punti di vista: bellissima la fotografia, le musiche, le scenografie, le coreografie, gli attori – , e nella quale c’è ben più di una semplice rappresentazione musicale di un fenomeno di costume dei primi anni ’50.
In realtà dietro a queste manifestazioni esteriori si nascondeva una protesta culturale e un rifiuto dello Stalinismo e del sistema che voleva tutti uguali, svuotati di ogni individualità e iniziativa personale, privi di idee e gusti che non fossero quelli voluti dal regime.

Attingendo a quei piccoli frammenti d’occidente costituiti dai pochissimi film americani ammessi dalla censura di Stato, dai programmi captati dalle radio ad onde lunghe, dai dischi acquistati clandestinamente, e da altre fonti del genere, gli Stiljaghi, come venivano spregiativamente chiamati da tutti, si erano costruiti un’immagine e un modello basato in parte su elementi reali, e in parte immaginati. Il loro aspetto e il loro comportamento e linguaggio, volutamente “volgare” ed appariscente per attirare l’attenzione, serviva proprio ad affermare la propria diversità, a non identificarsi in un qualunque Ivan sovietico. Tutto in loro era scelto e adottato all’insegna della protesta, dell’anticonformismo: dall’abbigliamento al trucco, dal linguaggio alla gestualità. Sono irriverenti, parlano tra loro in slang, masticano chewing gum, adorano il jazz – la musica dell’impero del male, del capitalismo, condannata da Stalin insieme a tutto ciò che rappresenta l’America - , che suonano e ballano in modo sfrenato.
Poco importa che il modello esteriore e comportamentale che si erano costruiti non avesse una corrispondenza nel mondo vero dei loro idoli, i jazzisti americani come Charlie Parker, Dizzie Gillespie, Miles Davis; quando lo scopriranno, alcuni anni più tardi, abbandoneranno i loro eccessi esteriori e si adegueranno alla realtà.

Nell’affermare la loro individualità, o meglio il loro diritto ad avere una individualità e ad essere diversi, questi ragazzi e ragazze mettevano in gioco sé stessi, con il loro modo di essere e di presentarsi, ed erano soli contro tutti: non soltanto contro il sistema, ma contro chiunque avessero a che fare, per la strada, nelle case, conoscenti, colleghi, parenti, genitori. Dovevano subire il disprezzo, la riprovazione, lo scherno, il biasimo e la condanna di tutta la società, che vedeva in loro degli strampalati perditempo, volgari e amorali, quando addirittura non dei veri e propri dissidenti da condannare, combattere e reprimere.
Ed infatti non era infrequente che venissero assaliti dalle ronde di quartiere, che provvedevano a sfregiarli tagliando loro i capelli e i vestiti; quando non erano addirittura perseguitati e arrestati dalla polizia.
La loro era una scelta coraggiosa, che li portava ad essere isolati ed emarginati dalla società, da cui ricevevano soltanto critiche, disprezzo, insulti, maltrattamenti.

Ricordiamo che sono gli anni dell’Unione Sovietica di Stalin, e che anni di Terrore hanno fisicamente eliminato chiunque fosse solo lontamente sospettato di avere una individualità, o semplicemente di avere capacità di pensiero autonomo, producendo uomini e donne svuotati di ogni volontà e potenzialità intellettuale e preoccupati solo di non essere notati e attirare l’attenzione.
Bisogna pensare che in quegli anni, sfidare le convenzioni, la società, il sistema, come appunto fecero gli Stiljaghi, e mostrarsi diversi già solo nell’apparenza, era una cosa praticamente impossibile. Anche volendo, non era possibile entrare in un negozio e comprare un vestito che non fosse dello stesso identico taglio e colore di tutti gli altri, cioè nero o grigio. Stesso discorso per cravatte, scarpe e tutto il resto. Per vestirsi in quel modo, dovevano infatti farsi tutti gli abiti e gli accessori da soli, con grande abilità e coraggio, visto che tutti questi scambi, acquisti e traffici avvenivano nella clandestinità e nella illegalità.

Insomma, a mio avviso Todorovskij ha fatto un gran bel lavoro, da diversi punti di vista: il film descrive in modo chiaro, suggestivo e coinvolgente il fenomeno culturale degli Stiljaghi; lo fa con un linguaggio ed una tecnica molto efficaci, in cui gli elementi del linguaggio cinematografico – fotografia, inquadrature, montaggio, scenografie, custumi, recitazione, dialoghi, musiche – sono sapientemente utilizzati per formare un’unità molto armoniosa.

Oltre a ciò, quello che io ho visto in questo film è una sorta di omaggio che il regista Valerij Todorovskij ha voluto dedicare al coraggio di questi ragazzi, che furono effettivamente i primi ad opporsi all’isolamento culturale e alla mancanza di libertà individuale, sostenendo il diritto di esternare la propria identità ed individualità, in maniera pacifica ma mettendosi contro tutti, aprendo la strada a loro spese a tante generazioni, movimenti culturali e di mode, che si sarebbero succeduti negli anni a venire, tutti – mutatis mutandis - con lo stesso spirito di ribellione, anticonformismo, diversità: hippies, freaks, rockers, metal darks, punks, skinheads, emo, gothic, ecc.

Non è un caso che alla fine del film si vede un festoso e gioioso giubileo di tutte le possibili immaginabili tipologie di genti appartenenti a quei movimenti culturali e underground che hanno caratterizzato e rappresentato la diversità nelle varie epoche succedutesi dagli Stiljaghi fino ai giorni d’oggi. Direi che sia quasi un inno alla libertà di esprimere la propria personalità e il proprio modo d’essere senza imposizioni e censure, contro l’uniformità e i pregiudizi.

Zarevich - Martedì, 03 Marzo 2009, 12:23
Oggetto: Re: :«GLI STILJAGHI»
La tua recenssione è molto interessante!
L'ho letta con gran interesse. Sono d'accordissimo con te!
Te ne sono molto riconoscente!!!

Angelo di fuoco - Giovedì, 05 Marzo 2009, 02:09
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Una premessa telegrafica: non mi sono mai piaciuti i “musical” al cinema. Tutti i vari “Jesus Christ Superstar”, “Hair”, “Moulin Rouge”, non mi hanno mai entusiasmato.
Fatta questa doverosa precisazione, mi affretto ad aggiungere prima di tutto il resto il mio giudizio personale sull’ultimo film di Valerij Todorovskij, e cioè che “Stiljaghi” – a dispetto di tutti i miei pregiudizi sul genere – non solo mi è piaciuto moltissimo, ma lo considero uno tra i film più interessanti, originali, accattivanti e ben fatti degli ultimi anni.


Княже, con tutto il rispetto per il tuo gusto e le tue opinioni, "Jesus Christ Superstar", "Hair" e "Moulin Rouge" non possono considerarsi "varî". In primis, "Jesus Christ Superstar" e "Hair" esistono pure come opere teatrali (e, credo, sono anteriori alle versioni cinematografiche"), mentre "Moulin Rouge" è una molto riuscita adattazione cinematografica della "Signora delle camelie". Tutte e tre sono opere di forte critica sociale, anche se "Moulin Rouge" è sbilanciato verso l'intrattenimento. Musicalmente parlando, tutt'e tre hanno un'ottima sostanza musicale (anche se quella di "Moulin Rouge" è in gran misura, se non completamente, una compilazione).
Lloyd Webber realizzò in "Jesus Christ Superstar" il suo miglior lavoro. Lo dico con gran rammarico, perché questo compositore, che possiede o possedette il dono della Melodia (con maiuscola) - dono rarissimo nella seconda metà del secolo scorso - in seguito l'ha investito in opere sempre piú commerciali quali "Cats" o "The Phantom of the Opera" (che pure hanno ottima musica). Specialmente la parte musicale di Maria Maddalena è d'una sincerità e d'una emozionalità rara.
"Hair" è un'opera che dipinge la vita dei giovani che furono i modelli americani proprio di quelli giovani sovietici di cui scrivi tu, ed il nonconformismo fu parte anche della loro vita, anche se non sempre fu cosí pacifico come quello dei lori epigoni sovietici. Il soggetto, come ben sai, è altamente politico.

L'ultimo musical in versione cinematografica per me fu "Sweeney Todd" con l'eccellente musica di Sondheim. Wink

Argonauta - Giovedì, 05 Marzo 2009, 02:41
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
...anche se è un po' off-topic (in realtà esiste anche in pellicola, ma è soprattutto un'opera teatrale) hai mai visto "Il Rugantino"???? E' un musical meraviglioso..... bellissima musica! Te lo consiglio!

Angelo di fuoco - Giovedì, 05 Marzo 2009, 06:26
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
Non sapevo neanche della sua esistenza.

Teo - Giovedì, 05 Marzo 2009, 09:27
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
in seguito l'ha investito in opere sempre piú commerciali quali "Cats"...... Specialmente la parte musicale di Maria Maddalena è d'una sincerità e d'una emozionalità rara.


OT: perdonami, ma definire Cats come "opera sempre più commerciale" trovo non sia del tutto corretto.
Certo il tema non è quello proposto in Jesus Christ Superstar o quello di Hair, vere e proprie denuncie e critiche di un sistema e di una cultura, Cats come è noto si basa su una raccolta di poesie di Thomas Stearns Eliot (Old Possum's Book of Practical Cats), e certamente più un genere favola-fantasy che non un musical dalle tinte forti come appunto Jesus Christ Superstar, però da qui a definirlo "opera commerciale..." a mio modesto avviso, ce ne passa....
La struttura musicale non è solo bella di per se ma estremamente interessante sotto ogni punto di vista (basti pensare al tema del prologo Jellicle Songs for Jellicle Catse); parlando poi della bellissima parte musicale di Maria Maddalena (penso che in particolare tu ti riferisca a I don't know how to love him), al di là delle tematiche in gioco, il brano di Grizabella, ovvero il tanto famoso Memory, è a mio personale avviso uno dei più bei brani scritti per un musical (ovviamente a mio personalissimo parere). Inoltre il gusto e i versi (che in certi passaggi risultano fedeli alle poesie di Eliot), lo hanno reso un musical universale e lo dimostra l'attualità ancora oggi presente in partitura e il successo ottenuto (dopo 7.485 repliche non credo ci sia altro da aggiungere).
Concordo con te sull'operazione The Phantom of the Opera, che comunque rimane un lavoro decisamente interessante.
Io tra l'altro nei capolavori scritti da Sir Andrew Lloyd Webber non dimenticherei il musical Evita...IMHO...
Comunque parliamo sempre di grande musica.

Salutissimi.

Teo

Myshkin - Giovedì, 05 Marzo 2009, 10:26
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Княже, con tutto il rispetto per il tuo gusto e le tue opinioni, "Jesus Christ Superstar", "Hair" e "Moulin Rouge" non possono considerarsi "varî".


Angelo, non ho capito bene la tua l’obiezione.
Cioè, mi sfugge il punto. Io non ho dato nessun giudizio sui titoli che ho citato, e ovviamente, come ho specificato, mi riferivo espressamente alle versioni cinematografiche; che siano tratti da spettacoli teatrali o da opere letterarie non cambia nulla, visto che ho voluto solo dire che tutti questi film non mi sono piaciuti per il semplice fatto di essere musicali, giacché è un genere che normalmente non amo, ma questo a prescindere dai contenuti, che possono essere anche di elevato valore.

Argonauta - Giovedì, 05 Marzo 2009, 11:59
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non sapevo neanche della sua esistenza.

Il Rugantino è stato musicato da Trovajoli. http://it.wikipedia.org/wiki/Rugantino_(commedia_musicale)
In questa commedia ci sono delle famosissime canzoni romane "Ciumachella de Trestevere", "Roma nun fa la stupida stasera", "È l'omo mio".......sono molto note, te lo consiglio! Sono sicuro che ti piacerà!

Zarevich - Giovedì, 05 Marzo 2009, 13:02
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
Abbiamo aperto questo topic dedicato al nuovo film di Valerij Todorovskij "Gli Stiljaghi".
Se vi piace scrivere dei musical americani, vi consiglio di aprire il nuovo topic.

Angelo di fuoco - Venerdì, 06 Marzo 2009, 16:38
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Княже, con tutto il rispetto per il tuo gusto e le tue opinioni, "Jesus Christ Superstar", "Hair" e "Moulin Rouge" non possono considerarsi "varî".


Angelo, non ho capito bene la tua l’obiezione.
Cioè, mi sfugge il punto. Io non ho dato nessun giudizio sui titoli che ho citato, e ovviamente, come ho specificato, mi riferivo espressamente alle versioni cinematografiche; che siano tratti da spettacoli teatrali o da opere letterarie non cambia nulla, visto che ho voluto solo dire che tutti questi film non mi sono piaciuti per il semplice fatto di essere musicali, giacché è un genere che normalmente non amo, ma questo a prescindere dai contenuti, che possono essere anche di elevato valore.

Ecco il punto che non avevo compreso. Mi pareva che tu dessi non solo la tua opinione sul genere come tale - che il musical non ti piaccia è cosa soggettiva e del tutto legittima, ma una valutazione proprio sulle tre opere citate, che sono oggettivamente capolavori, e l'indizio o ciò che ho percepito come tale è stata proprio la parola "vari".
Malgrado io stesso non ami molto il musical como genere ed in particolare le "commedie musicali", queste tre opere contano tra le eccezioni.

Angelo di fuoco - Venerdì, 06 Marzo 2009, 16:40
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
Argonauta ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Angelo di fuoco ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non sapevo neanche della sua esistenza.

Il Rugantino è stato musicato da Trovajoli. http://it.wikipedia.org/wiki/Rugantino_(commedia_musicale)
In questa commedia ci sono delle famosissime canzoni romane "Ciumachella de Trestevere", "Roma nun fa la stupida stasera", "È l'omo mio".......sono molto note, te lo consiglio! Sono sicuro che ti piacerà!

Grazie, lo cercherò appena riavrò a disposizione il mio computer invece del portatile di mio fratello.

Angelo di fuoco - Venerdì, 06 Marzo 2009, 16:53
Oggetto: Re: «I FRICCHETTONI» («Stiljàghi»)
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Abbiamo aperto questo topic dedicato al nuovo film di Valerij Todorovskij "Gli Stiljaghi".
Se vi piace scrivere dei musical americani, vi consiglio di aprire il nuovo topic.

Altezza, Vi prego di non essere cosí rigido ed intransigente e di dimostrare un po' d'indulgenza . Se noi siamo deviati - e nemmeno tanto, perché un film musicale è un film musicale, indipendentemente dal luogo ove fu prodotto, che sia esso la Russia ("I fricchettoni"), l'Italia ("Rugantino"), gli Stati Uniti d'America ("Jesus Christ Superstar", "Hair", "Moulin Rouge") o la Gran Bretagna ("Cats", "Phantom of the Opera", "Evita") - dal soggetto che Voi avete proposto, non è necessario tagliar corto la discussione cosí come l'avete fatto, perché in questa sede si discute davvero poco.

Zarevich - Sabato, 04 Aprile 2009, 06:28
Oggetto: Re: :«GLI STILJAGHI»
Il 3 aprile 2009 sono stati designati i vincitori del Premio Nazionale della Russia nel dominio del cinema «NIKA» 2008
Il migliore film di soggetto - Лучший игровой фильм:
«GLI STILJAGHI» («СТИЛЯГИ») di Valerij Todorovskij

IL PREMIO «NIKA» per l’anno 2008
http://www.arcarussa.it/forum/viewtopic.php?t=2432

Teo - Lunedì, 11 Gennaio 2010, 10:12
Oggetto: Re: «GLI STILJAGHI» («Stiljàghi»)
Durante questo ultimo periodo natalizio, su mediaset premium, ovvero la tv a pagamento di casa mediaset, hanno trasmesso questo film.
Che dire, innanzitutto sono rimasto piacevolmente stupito, non credo infatti sia frequente veder trasmettere film di produzione russa "doppiati in italiano", quindi la prima cosa che mi sono detto è stato "che meraviglia".
In merito al film debbo dire che l'ho trovato bello e divertente.
Innanzitutto le musiche sono davvero fantastiche e il climax che ti fa respirare è quasi surrealista.
Gli attori tutti giovani e più che validi, hanno saputo rendere benissimo questa sorta di film musical, ed alla fine il risultato è stato a mio modesto avviso davvero piacevole.
La mia dolce metà, mi ha detto che un suo parente all'epoca, era uno STILJAGHI e che effettivamente durante quel periodo qualche "problemuccio" l'ha avuto. Tuttavia più che lo stile di vita, si ricordava che la moda riguardava sopratutto il modo di vestire e un certo genere di musica che come emerge dal film, all'epoca era "vietata".
Comunque, a prescindere da ogni parere e giudizio personale sulla riuscita del film, ho trovato l'operazione davvero interessante e spero vivamente di poter vedere altri film russi sugli schermi televisivi o cinematografici italiani.
Un saluto.

Teo

Cicerin - Sabato, 06 Febbraio 2010, 01:17
Oggetto: Re: «GLI STILJAGHI»
Anche io sono riuscito a vedere il film grazie a mediaset premium. E' stato bello e divertente poter vederlo doppiato in italiano. Peccato che non è passato sugli schermi del cinema, se non sarebbe stato ancora più suggestivo. Sono rimasto colpito dagli splendidi costumi e dalla belle scene, e ho colto l'occasione per approfondire la conoscenza di un fenomeno culturale ( quello degli Stiljaghi) di cui avevo soltanto sentito parlare. Effettivamente la visione di questo film chiarisce bene le idee di che cosa fossero questi stiljiaghi
e del perchè erano tanto ostracizzati dal regime sovietico. Anche musicalmente parlando, sono stati precursori di molte altre "mode", come ha ricordato Myshkin.
Questo video riporta una delle scene più accattivanti del film: non una parola di russo, ma solo colori, jazz, ballo e tanta allegria. Quanto avrei voglia di correre per le stazioni della metro di Mosca vestito da Stiljago come i protagonisti del film Wink


Link

Myshkin - Martedì, 01 Febbraio 2011, 17:17
Oggetto: Re: «GLI STILJAGHI»
Questo film è spettacolare, divertente, musicale, dirompente, geniale! Consiglio assolutamente a tutti di guardarlo, se ancora non l'avete fatto!!



«GLI STILJAGHI» «СТИЛЯГИ»


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Myshkin - Sabato, 05 Febbraio 2011, 19:56
Oggetto: Re: «GLI STILJAGHI»
Versione con sottotitoli in inglese

Parte 1/2

Link



Parte 1/2

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Begemot - Sabato, 26 Febbraio 2011, 00:29
Oggetto: Re: «GLI STILJAGHI»
Per chi l'ha visto su Mediaset Premium, per caso hanno tradotto il titolo?
Vorrei provare a cercare la versione italiana in Internet per farlo vedere ad amici che non parlano russo...

Assol - Sabato, 26 Febbraio 2011, 08:45
Oggetto: Re: «GLI STILJAGHI»
Probabilmente "Hipsters"
Però non sono sicura che esiste una versione in italiano.

http://www.cinemadelsilenzio.it/ind...eriod=0&idday=1

Cicerin - Sabato, 26 Febbraio 2011, 22:35
Oggetto: Re: «GLI STILJAGHI»
Begemot ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Per chi l'ha visto su Mediaset Premium, per caso hanno tradotto il titolo?
Vorrei provare a cercare la versione italiana in Internet per farlo vedere ad amici che non parlano russo...


No, il titolo era rimasto come nell'originale. E su mediaset premium era proposto in sottotitoli italiani.
Non credo sia stato doppiato...
se i tuoi amici parlano inglese, potresti far vedere loro la versione di you tube o scaricare un torrent
simile dal web. Per esperienza, ti posso dire che i sottotitoli inglesi dei film russi utilizzano in genere un linguaggio semplice e lineare. Per intenderci, non occorre aver dietro un dizionario per capire il film

Begemot - Domenica, 27 Febbraio 2011, 19:40
Oggetto: Re: «GLI STILJAGHI»
Cicerin ha scritto: [Visualizza Messaggio]


No, il titolo era rimasto come nell'originale. E su mediaset premium era proposto in sottotitoli italiani.
Non credo sia stato doppiato...
se i tuoi amici parlano inglese, potresti far vedere loro la versione di you tube o scaricare un torrent
simile dal web. Per esperienza, ti posso dire che i sottotitoli inglesi dei film russi utilizzano in genere un linguaggio semplice e lineare. Per intenderci, non occorre aver dietro un dizionario per capire il film


Avevo capito l'avessero doppiato, mi sembrava strano... In ogni caso giù il cappello per averlo mandato in onda.


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