Arca Russa

Letteratura e Teatro - «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»

Myshkin - Domenica, 08 Ottobre 2006, 21:01
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
«ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
«АННА АХМАТОВА: РУССКАЯ ПОЭТЕССА»

Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
(Da Sera)

Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
“Perché oggi sei pallida?”
Perché d’agra tristezza
l’ho abbeverato fino ad ubriacarlo.

Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.

Soffocando, gridai: “E’ stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai”.
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: “Non startene al vento.”

1911


La porta è socchiusa (Da Sera)

La porta è socchiusa,
dolce respiro dei tigli...
Sul tavolo, dimenticati,
un frustino ed un guanto.

Giallo cerchio del lume...
Tendo l’orecchio ai fruscii.
Perché sei andato via?
Non comprendo...

Luminoso e lieto
domani sarà il mattino.
Questa vita è stupenda,
sii dunque saggio, cuore.

Tu sei prostrato, batti
più sordo, più a rilento...
Sai, ho letto
che le anime sono immortali.

1911


Ah, tu pensavi che anch’io fossi una
(Da Anno Domini)

Ah, tu pensavi che anch’io fossi una
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.

O prenda a chiedere alle maghe
radichette nell’acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.

Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
o sguardi l’anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull’icona miracolosa
e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.

1921


A molti (Da Anno Domini)

Io sono la vostra voce, il calore del vostro fiato,
il riflesso del vostro volto,
i vani palpiti di vane ali...
fa lo stesso, sino alla fine io sto con voi.

Ecco perché amate così cúpidi
me, nel mio peccato e nel mio male,
perché affidaste a me ciecamente
il migliore dei vostri figli;
perché nemmeno chiedeste di lui,
mai, e la mia casa vuota per sempre
velaste di fumose lodi.
E dicono: non ci si può fondere più strettamente,
non si può amare più perdutamente...

Come vuole l’ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall’anima,
così io adesso voglio essere scordata.


1922




Chi era veramente Anna Achmàtova? Come ha fatto questa donna "scandalosa", la più grande poetessa del '900, ad attraversare persecuzioni e minacce, silenzi e scomuniche ufficiali? E quali rapporti Anna Achmàtova ha avuto con gli altri protagonisti "maledetti" della letteratura del suo paese (Pasternak, Blok, Tsvetaeva)?
Uno straordinario diario di 30 anni, scritto segretamente dalla sua più cara amica, Lidia Chukovskaya, ha dato luce a questo mondo segreto e sconosciuto di rivalità e solidarietà private, all'angoscia, ma anche alla leggerezza e al pettegolezzo di un'epoca terribile.



Il diario di Lidia Chukovskaya inizia con la sua prima visita ad Anna Achmàtova il 10 novembre 1938 e termina il 29 dicembre 1962. Si compone di due parti: la prima, 1938-1952, è stata pubblicata in lingua russa, ma solo a Parigi, almeno fino ad un po' di anni fa; la seconda (insieme alla prima) è stata tradotta per la prima volta in francese dall'editore Albin Michel. Tutte e due le parti erano allora, cioè circa 30 anni fa, sconosciute in URSS. A quell'epoca Lidia Chukovskaya viveva a Mosca, quasi cieca, espulsa da tutte le organizzazioni ufficiali e tenuta a bada come una pericolosa minaccia per lo Stato sovietico.


Personaggi principali
Lidia Korneevna Chukovskaya: 1907-1996. Figlia del grande critico Kornej Chukovskij. Intima amica di Anna Achmàtova. Suo marito, Matvej Bronstein, venne fucilato nel 1938.
Anna Andreevna Achmàtova - pseudonimo di Anna Andreevna Gorienko: 1889-1966. La più grande poetessa russa del secolo, "Anna di tutte le Russie". Perseguitata dal potere sovietico e condannata pubblicamente nel 1924 e soprattutto nel 1946 da Zdanov. I suoi libri erano fino a non troppo tempo fa ancora parzialmente inediti in Russia.
Nikolaj Goumilev: 1886-1921. Poeta animatore della scuola acmeista, primo marito della Achmàtova. Fucilato nel 1921.
Lev Goumilev (Liova): Figlio di Anna Achmàtova e di Nikolaj Goumilev. Arrestato nel 1934. Liberato definitivamente nel 1956.
Nikolaj Pounin: 1883-1953. Terzo marito di Anna Achmàtova. Morto in un campo.
Vladimir Guerguievitvh: Intimo amico di Anna Achmàtova.
Boris Pasternak: 1890-1960. Poeta russo. Nel 1958 ricevette il premio Nobel per il romanzo "Il dottor Zivago", respinto dalle case editrici russe e pubblicato in Italia. Da quel momento, fu perseguitato fino alla morte.
Zinaida Pasternak: Moglie di Boris Pasternak.
Olga Ivinskaja: Amante di Boris Pasternak.
Aleksandr Blok: 1880-1921. Uno dei più grandi poeti russi.
Liuba Blok: Moglie di Blok e figlia del chimico Mendeleev.
Vsevolod Meyerhold: 1874-1940. Celebre regista e direttore di teatro. Arrestato nel 1939. Morto in prigione un anno dopo.
Marina Tsvetaeva: 1892-1941. Poetessa russa. In volontario esilio nel 1922. Torna in Russia nel 1939. Due anni dopo si suicida.


UNA VESTAGLIA DI SETA NERA
10 novembre 1938
Ieri sono andata da Anna Andreevna "pour affaire". Non avrei mai pensato che proprio io, che sin da piccola sapevo i suoi versi a memoria e collezionavo i suoi ritratti, un giorno sarei andata da lei.
Quando avevo tredici anni, un giorno, mio padre mi aveva portato a trovarla, e lei mi aveva dedicato il suo poema "Sulla riva del mare". Non avevo avuto il coraggio di alzare gli occhi, perché entrando mio padre aveva detto: "Lidia dice che se la si compara alla rivista, qui c'è un verso che manca". Quel "Lidia dice" mi aveva ucciso.
In seguito (a meno che non fosse prima), l'ho vista alla Casa degli Scrittori dove c'era stata una serata in onore di Blok. Aveva recitato "Si festeggia oggi la Vergine di Smolensk" ed era partita subito. Il suo portamento maestoso, il suo scialle azzurro, la sua andatura, il suo sguardo lontano, la sua voce, tutto mi aveva scosso profondamente. Impossibile credere che quella donna avesse la nostra stessa essenza. Dopo la sua partenza avevo provato con particolare acutezza il "segreto male della separazione", ma per nulla almondo avrei acconsentito ad avvicinarla.
L'ho incontrata ancora ad Olguino su una strada diritta piena di alberi che va dalla stazione al mare. (Che sia forse a Lakhta?) Passeggiava in compagnia di una signora dai lunghi capelli. (Solo più tardi indovinai che si trattava di Olga Soudeikina). Salutando Anna Andreevna mi sono vergognata più del solito di me stessa, della mia goffaggine, della mia schiena curva.
La strada era diritta come una corda e io pensai, guardandole allontanarsi, che sarebbe stato più facile rendere la loro fugace apparizione con una frase musicale...
Ieri sono andata da Anna Andreevna "pour affaire".
Attraversando la Casa della Scienza ricreativa, (che stupido nome!), sono entrata nel giardino. I rami degli alberi sembravano nascere da suoi versi o da versi di Pushkin. Ho salito una scala nera, pericolosa, di un'altra epoca, in cui ogni passo ne valeva tre. Anche la scala aveva qualche punto in comune con lei, ma dopo!... Al mio suono ha aperto una donna, le mani coperte di muschio. Questo muschio, il deplorevole stato di quell'ingresso in cui la tappezzeria era a brandelli, tutto ciò mi prendeva alla sprovvista. La donna mi guidava. In cucina della biancheria appesa, qualcosa di bagnato che spruzzava le gote. Questa biancheria bagnata, era come l'apice di una sordida storia, alla Dostojevskij. Un piccolo corridoio dopo la cucina e una porta a sinistra: la sua.
Indossa una vestaglia di seta nera, un dragone d'argento ricamato sulla schiena.

"PASTERNAK TESSE UN CATTIVO COTONE"
6 maggio 1940
.....
E' eccitata, tesa. Ha voglia di parlare. Parliamo di Dostojevskij.
- Ho riletto recentemente l'Idiota, l'Adolescente e Umiliati e offesi. Avete ragione, l'Idiota è il migliore di tutti. E' un romanzo sorprendente. Sapete cosa ho notato? Non avete mai pensato ai piccoli vecchi di Dostojevskij? Questi piccoli vecchi profumati, cortesi, saltellanti, che sbattono i talloni e scimmiottano i francesi e, nella loro ingenuità, si innamorano per un si o per un no? Ho capito che erano tutti dei sopravvissuti dell'epoca puskiniana e che Dostojevskij li dipingeva come li voleva la sua generazione.
Le domando di Mosca e di Boris Pasternak.
- Tesse un cattivo cotone... Non scrive più, occupato come è a tradurre i versi degli altri. Niente falcia più l'ispirazione personale che tradurre gli altri. Prendete Locinskij, ha cominciato a tradurre e ha finito di scrivere... Ma la grande sfortuna di Pasternak è un'altra: il suo ménage... Fa orribilmente pietà... Zinaida passa giornate intere a giocare a carte come un'invasata. Il loro figlio Lionia è abbandonato a se stesso. Tutti sapevano fin dall'inizio che lei era rozza e volgare, ma lui non vedeva niente, era troppo innamorato. Dato che lei non aveva nulla per cui estasiarsi, si estasiava vedendola lavare i pavimenti... e ora vede tutto, capisce tutto e dice di lei delle cose terribili.
Se me lo avesse detto a quattr'occhi, non le avrei ripetute a nessuno, ma le ha dette in presenza di Nina Ardova che conosce appena. Non osavamo guardarci tanto eravamo imbarazzate. "E' una tempesta domestica che è arrivata fino dal parrucchiere e si è gonfiata di trivialità". Ben detto, non è vero? E ancora: "Se almeno ella avesse qualcosa che la facesse uscire dall'ordinario, sapete, come un hangar da mostrare agli stranieri: Ecco, guardate lo spaventoso hangar che abbiamo" - Come l'ho avuto io ad esempio (indica con il dito il muro dietro il quale abita Pounin) - ma no, lei è ordinaria, incorreggibilmente ordinaria". Lui capisce tutto, ma non partirà, questo è certo. A causa del figlio. Inoltre appartiene a quella razza di uomini scrupolosi che non possono divorziare due volte. Credete che si possa lavorare tranquillamente in una tale atmosfera? Fianco a fianco con la volgarità? La miseria non ha ancora mai ostacolato nessuno. Neanche la sfortuna. Rembrandt ha dipinto tutte le sue opere migliori negli ultimi anni della sua vita, dopo aver perduto tutti i suoi, sua moglie, suo figlio, sua madre... No, la sfortuna non impedisce di lavorare. Ma una donna come questa Zinaida è la fine di tutto.


LA MOGLIE DI BLOK
19 agosto 1940
.....
Quindi senza la minima interruzione parla di Blok e di sua moglie Liuba.
- Che vita spaventosa hanno avuto! E' apparso chiaro dopo la pubblicazione del suo diario, ma si capiva già da prima. Vero e proprio guignol, non c'è altra definizione. Lui che ha avventure su avventure. Lei che, ad ogni piè sospinto, afferra le valigie e scompare con il suo amichetto del momento... Solo nell'appartamento, lui morde il freno, vede nero e scrive sul suo diario: "Liuba!", "Liuba!". Lei ritorna, lui è felice, cosa che non gli impedisce si avere subito un'avventura con Delmas. E così tutto il tempo. Perché non divorziare? Forse lei avrebbe avuto una semplice felicità di donna... No, io sono proprio per il divorzio, ha concluso con un'aria che la diceva lunga.
Domando se Liuba Blok era bella.
- Non ci pensate Lidia Korneevna! Non solo non era bella, era spaventosa! L'ho conosciuta quando aveva già trent'anni. La cosa più notevole in lei era la sua schiena larga e curva come di più non si può. E la sua voce da basso. E i suoi piedi e le sue mani, grandi, spesse. Era spiacevole, cattiva, come fosse spezzata interiormente... Ma Blok non ha mai smesso di vedere in lei la fanciulla di cui si era innamorato... E l'amava... Del restonel suo diario pare che ci siano delle cose terribili su di lei; Orlov non le ha stampate, me lo ha detto qualcuno che ha letto il manoscritto... Ho visto Delmas proprio durante il loro legame, alla Casa dell'Esercito e della Flotta dove ci esibivamo tutti e due. Buona, simpatica, ma non intelligente. Russa, con lentiggini e un viso piatto piuttosto laido, ma aveva un corpo rigoglioso e delle belle spalle... (Chiaramente aveva un debole per le donne prosperose). La più seducente era Valentina Chtchegolaeva; eravamo molto legate; non era proprio bella, ma aveva un grande charme... Volokhova aveva dei magnifici occhi neri... Le lettere d'amore di Blok erano molto generose: Valentina me ne ha fatta vedere una: "Tutto ciò che resta della mia giovinezza è per te..."
Le faccio notare che molti dei versi d'amore di Blok hanno questo di terribile, che l'amore ne è completamente assente (se per amore si intende bontà e tenerezza); la radice stessa della parola, la base stessa in cui si perdono. "Ho voglia di offenderti". Questa tentazione non ha nulla a che vedere con l'amore.
- Si, senza dubbio, annuisce Anna Andreevna. Voi ricordate "Di nuovo lei mi ha detto che ero inumano". E questa assenza d'amore di cui voi parlate è più visibile nella "Maschera di neve"... Lì l'effetto è veramente stridente... Credo che Blok in linea generale non avesse nessun rispetto per le donne. Io non ho mai avuto neanche l'ombra di un romanzo con Blok (sono molto sopresa; avevo sempre pensato che il "mio celebre contemporaneo" fosse lui), ma per caso conosco qualcosa delle sue faccende di cuore... Due donne, in epoche differenti, mi hanno raccontato le loro storie con lui, che in effetti è un'unica stessa storia... Tutte e due erano giovani e belle... Una era andata da lui, tardi, nell'appartamento deserto... L'altra era al cabaret del "Cane errante"... Tutte e due appartenevano alla razza delle seduttrici... E lui, all'ultimo minuto le ha respinte: "Mio Dio... Già l'alba... addio... addio"
- "Secondo me queste storie sono piuttosto a sfavore loro" - dico io.
- Si, certo... Ma a forza di frequentare questo genere di dame aveva cominciato a pensare male di tutte.
Comincio a esporle la teoria sulla necessità del divorzio a cui tengo tanto.

Anna Andreevna è del mio parere ma ha qualche riserva.

- Abbiamo vissuto sette anni insieme, Goumilev ed io. Sentiamo dell'amicizia l'uno per l'altro e intellettualmente ci dobbiamo molto. Ma io gli ho detto che ci dovevamo separare. Non ha fatto nessuna opposizione, ma ho visto che era molto offeso. In quella poesia su una foresta che vi ho letto è di me che si tratta. In quel periodo lui era appena ritornato da Parigi dopo il suo amore infelice per la "Stella blu". Era tutto pieno di lei eppure il mio desiderio di separarmi lo ha ferito... Eravamo andati insieme a Bejetsk a vedere Liova che era dalla nonna, eravamo seduti sul divano con nostro figlio che giocava tra noi due. Goumilev ha detto: "Mi domando perché hai tramato tutto questo" Nient'altro... Riconoscerete che da questo non si può ricavare molto, aggiunge tristemente, è poco, vero? ... E dopo un silenzio: credo che siamo stati fidanzati troppo a lungo, io a Sebastopoli e lui a Parigi. Quando ci siamo sposati, nel 1910, lui aveva già perduto il suo entusiasmo.
Non dissi niente e lei, spegnendo la sigaretta, riprende:
- E' strano che sia rimasta così a lungo con Pounin dopo che tutto era finito, vero? Ma ero in un tale stato di abbattimento che non avevo la forza di partire. Ero in un pessimo stato; per tredici anni non ho scritto versi, vi rendete conto, tredici anni! Ho cercato di partire nel 1930. Sr. (Sreznevskij?) mi aveva promesso una camera, ma Pounin è andato a vederlo e gli ha detto che per lui la mia partenza era una questione di vita o di morte... Sr. lo ha creduto, ha avuto paura, e non mi ha dato la stanza. Voi potete immaginare quanto fosse volgare... nel periodo di tutti i suoi... i suoi flirts. Quello che vuole è dimostrare in ogni istante quanto si annoia con voi. Sta seduto, fa un solitario e ripete ogni due minuti: "Oh Signore, quanto mi annoio... Ah che noia!"...Per un anno intero ho cercato di fare marcia indietro e lui non ha visto niente... E sapete com'è accaduta, la rottura? Di fronte a lui ho domandato ad Anna Evguenievna: "Possiamo scambiarci le nostre stanze?" Lei nondomandava di meglio e abbiamo cominciato la divisione dei nostri beni minuti. Lui non ha detto nulla, poi quando ci siamo trovati soli un minuto, ha pronunciato la seguente frase: "Mi avreste dovuto accordare almeno un altro piccolo anno".
Si è messa a ridere e io anche. Rideva con leggerezza, senza risentimento. Come se non avesse parlato né di lui né di se stessa.
- Quindi lui ha detto: "Manterrà il ricordo della figlia dell zar", ed è uscito dalla stanza. Questo è stato tutto. Riconoscerete che anche lassù non è possibile costruire grandi cose... Da allora non ho più pensato a lui una sola volta. Quando ci incontriamo, parliamo delle ultime notizie, del tempo che fa, di fiammiferi, ma lui, lui mi è completamente uscito dalla testa.
(Qui mi sento obbligata ad anticipare un po' di fatti: durante la guerra, a Taskent, dove era evacuata, Anna Andreevna aveva ricevuto, nella primavera del 1942, una lunga lettera di pentimento di Nikolaj Pounin, evacuato a Samarcanda con l'Accademia delle Arti. Lei gli rispose e gli accordò il perdono).
Dopo l'arresto di Pounin nel 1949 e la sua morte in prigione nel 1953, Anna Andreevna gli spedì questi quattro versi:

E quel cuore più non risponderà
alla mia voce, esultante e afflitto.
Tutto è finito... E il mio canto risuona
nella notte vuota, ove più tu non sei.


STALIN E' MORTO, NOI SIAMO ANCORA VIVE
Il dicembre 1955. Mosca.

L'altro ieri sera sono andata a trovare Anna Andreevna. Emma Guerstein guardava la televisione nella sala da pranzo e così siamo rimaste sole a lungo. Anna Andreevna mi ha accolto con le ultime novità. Lev Kvitk è stato riabilitato. A titolo postumo. Vsevolod Meyerhold è stato riabilitato. A titolo postumo. Non oso interrogarla su Liova, ma lei stessa aggiunge: "Per Liova si mette male".
Poi mi domanda se mi sto occupando della riabilitazione di mio marito. Sì, me ne occupo, anche se non ne no hotroppa voglia. Non è lui quello che dovrebbe giustificarsi, ma quelli che l'hanno ucciso. Ai miei occhi, agli occhi di tutte le persone oneste, lui non è colpevole di niente. L'hanno fucilato così, tanto per fare numero. Io farei volentieri a meno di questa riabilitazione, ma purtroppo senza di essa non sarà possibile risuscitare i suoi libri. Ma non andrò io all'ufficio per i condannati - lo stesso di 17 anni fa! - Non ne ho la forza e ho passato la pratica a un giurista che conosco. Gli hanno promesso che gli faranno sapere il numero del dossier in sei settimane. Una volta conosciuto questo numero, la Procura comincerà la revisione del caso. "Il numero del dossier in sei settimane!", ripete Anna Andreevna. Capite cosa vuol dire? Quanti numeri hanno? Quanti dossier sono catalogati? Milioni. Decine di milioni. Se si mettessero uno sull'altro coprirebbero la distanza tra la Terra e la luna.
Dico che l'esame di ciascuno di questi dossier mi sembra un'impresa idiota. Non bisogna dimenticare che nel 1937 e nel 1938 non c'era, per così dire, un solo episodio individuale: si sterminava la popolazione per fasce intere, una volta tutti i direttori, un'altra i primi e i secondi segretari dei comitati di partito, e poi i finlandesi della periferia di Leningrado, le persone di origine polacca, tutti quelli che s'erano battuti in Spagna, i lustrascarpe, i sordomuti, quelli che avevano familiari all'estero o avevano vissuto all'estero. Naturalmente questo programma ben ordinato non veniva realizzato senza una certa confusione: lo stesso abisso ingoiava quelli che avevano avuto la sventura di irritare i loro superiori gerarchici e i loro vicini nell'appartamento comunitario. L'ora era favorevole ai regolamenti di conti personali. Tanto, alle persone arrestate, l'ufficio per fabbricare i "nemici del popolo" rimproverava invariabilmente gli stessi delitti: sabotaggio, spionaggio, terrorismo, propaganda antisovietica.
Quale senso ha dunque revisionare ogni "affare" particolare? Quello che servirebbe sarebbe inviare urgentemente nei campi, medici, medicine, vestiti caldi e con i treni, gli aerei, le navi, far tornare tutti quelli ancora vivi. E poi riabilitare, in un unico proclama, tutti, uomini e donne, vivi e morti, o meglio denunciare l'istituzione stessa che ha fabbricato i "nemici del popolo". Perché se divenisse chiaro il metodo e la scala di questa produzione industriale, non sarebbe più necessario studiare i singoli casi particolari. Ma queste ricerche, fatte con grande serietà, di numeri, di cartelle, di dossier, che assurdità!
Anna Andreevna mi ha ascoltato tranquillamente, senza mostrare impazienza. Poi prende la parola a sua volta con un calcolato distacco.
"I vostri ragionamenti sono giusti" dice "ma mancano di lucidità. Voi volete credere che tutti sono felici quanto voi del ritorno e delle riabilitazioni, che tutti non hanno che un desiderio: veder tornare quelli che sono laggiù. Ma vi sbagliate. Non è difficile capire che se le vittime si calcolano a milioni, i responsabili di queste morti non sono in numero meno grande. E ora stanno tremando per i loro nomi, i loro posti, i loro appartamenti, le loro dacie. Il calcolo è semplice: di là è meglio che non torni nessuno. E voi vorreste che inviassero aerei, treni! Siete un bel tipo. Ritrovarsi faccia a faccia con il proprio misfatto? Mai!"
Tre versi del Requiem mi sono tornati alla memoria:

No, non sono io, è qualcun altro che soffre.
Io non potrei esser così, ma quel che è successo
Neri drappi lo ricoprano,
E portino via le lanterne...

notte

"Eppure, rispondo, le lanterne si accendono. Stalin è morto, morto realmente, noi siamo vissute fino a vederlo, e Beria è stato giustiziato. E migliaia di persone sono già rientrate. E liova ritornerà.
Anna Andreevna non risponde niente e cambia argomento.


I FUNERALI DI BORIS PASTERNAK
2 giugno 1960. Peredelkino.

Angoscia, fatica, calore. Uno spiegamento di poliziotti in borghese. Dei vigili che obbligano la gente a uscire dalle macchine per andare a piedi e spingono poi le vetture nella nostra strada. Voronkov ha fatto personalmente un giro d'ispezione nel villaggio affidato a lui. Alcuni stranieri che crepano di curiosità sono arrampicati con i loro apparecchi fotografici dui recinti e sugli alberi. Uno strano sentimento di trionfo e di vittoria impregna la scena.
La vittoria di chi? L'ignoro. Forse quella della poesia? Della poesia russa? Del legame indissolubile che ci unisce a Pasternak?
Sulla sua tomba nessuno ha pronunciato le parole che la folla, i pini, i campi avevano sete di ascoltare. Ma gli studenti hanno recitato le sue poesie fino al calar delle tenebre. Ecco senza dubbio la maniera migliore di rendergli omaggio.
La folla è inquinata di agenti del KGB.
UScendo mi sono appoggiata su delle travi abbandonate ai pidi della scalinata di destra, con un solo pensiero: non sprofondare, restare in piedi.
Appoggiata alle mie travi scruto i visi. Si chiacchiera poco, la folla è attenta. Frida Vigdorova mi bbisbiglia all'orecchio che il giorno dopo la morte di Pasternak un annuncio manoscritto è stato attaccato alla stazione di Kiev e a Mosca: "Cittadini, il grande poeta russo, Boris Pasternak, è deceduto ieri. I funerali avranno luogo a Peredelkino il 2 giugno alle 14".
L'annuncio è stato staccato. E' riapparso, è stato di nuovo staccato, è riapparso di nuovo.
Frida si allontana. La notizia che mi ha dato mi conforta. Dietro di me una voce sconosciuta mormora:
- L'ultimo grande poeta russo è morto.
- No, ne resta un altro.
Aspetto, il cuore che mi batte, senza voltarmi.
- Anna Achmatova.
(Potrò sopravvivere a quel giorno?)

Lidia Chukovskaya




Zarevich - Domenica, 08 Ottobre 2006, 21:42
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Io ho questo libro di Lidia Ciukòvskaja (Лидия Чуковская).
Vorrei precisare che Lidia era una figlia di Kornej Ciukovskij, il famosissimo scrittore russo. L'autore dei libri per i bambini conosciuti ad ogni russo.
Zarevich

Zarevich - Domenica, 08 Ottobre 2006, 21:59
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Caro Principe!
Ti sono molto grato della tua pubblicazione
Posso dirti che io abbia visto qualche volta Lidia Kornejevna Ciukovskaja.
http://www.krugosvet.ru/articles/67/1006787/1006787a1.htm

Argonauta - Domenica, 08 Ottobre 2006, 23:40
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Non ho capito: questo libro è tradotto in italiano? O solo in francese?

Zarevich - Lunedì, 09 Ottobre 2006, 06:54
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
"В 1938–1941 и 1952–1962 Чуковская вела подробные записи своих бесед с А.А.Ахматовой, издав их затем со своими комментариями в виде книги Записки об Анне Ахматовой (1976–1980). Эта книга стала не только ярким свидетельством о жизни великого поэта, но и правдивой характеристикой лжи и бесчеловечности советской эпохи".

Caro Principe, se tu hai trovato in libreria questo libro ne sono molto contento.
Zarevich

Myshkin - Lunedì, 09 Ottobre 2006, 08:12
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Purtroppo non credo che questo libro sia stato tradotto in italiano, o almeno non ne sono a conoscenza. Questi estratti li ho presi da una rivista di 25 anni fa che ancora conservo. E' un libro a mio avviso molto molto interessante, che se fosse pubblicato in italiano mi affretterei ad acquistare.

Zarevich - Lunedì, 09 Ottobre 2006, 20:00
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Suppongo che questo libro sia già tradotto in italiano

Myshkin - Lunedì, 09 Ottobre 2006, 20:15
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Ma sai, caro Zarevich, io ho provato a cercarlo su Internet, ma non ho trovato niente che facesse pensare ad una traduzione in italiano. Ed è strano, di solito si trova tutto, o perlomeno si può scoprire se qualcosa esiste.
Ad esempio un altro libro che non mi è stato possibile trovare è la biografia di Ciajkovskij "Il ragazzo di vetro" scritta da Nina Berberova. Ma quel libro risulta esistere, cercandolo su Internet e nelle librerie on-line, solo che è fuori catalogo da tempo ed è praticamente impossibile trovarlo, se non in qualche libreria sperduta che ancora ne ha una copia.

Roberto - Martedì, 10 Ottobre 2006, 11:17
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Myshkin ha scritto: 
Ma sai, caro Zarevich, io ho provato a cercarlo su Internet, ma non ho trovato niente che facesse pensare ad una traduzione in italiano. Ed è strano, di solito si trova tutto, o perlomeno si può scoprire se qualcosa esiste.
Ad esempio un altro libro che non mi è stato possibile trovare è la biografia di Ciajkovskij "Il ragazzo di vetro" scritta da Nina Berberova. Ma quel libro risulta esistere, cercandolo su Internet e nelle librerie on-line, solo che è fuori catalogo da tempo ed è praticamente impossibile trovarlo, se non in qualche libreria sperduta che ancora ne ha una copia.


"Il ragazzo di vetro" risulterebbe in commercio. Ad esempio questa libreria sembra avercelo http://www.unilibro.it, magari ce l'hanno anche altre. Qui costa 18 €. In ogni caso penso si possa provare direttamente presso l'editore Guanda. Per l'altro provo a cercare anch'io. So che la Adelphi ha pubblicato qualcosa, adesso non ricordo bene.

Roberto - Martedì, 10 Ottobre 2006, 11:26
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Myshkin ha scritto: 
Ma sai, caro Zarevich, io ho provato a cercarlo su Internet, ma non ho trovato niente che facesse pensare ad una traduzione in italiano. Ed è strano, di solito si trova tutto, o perlomeno si può scoprire se qualcosa esiste.
Ad esempio un altro libro che non mi è stato possibile trovare è la biografia di Ciajkovskij "Il ragazzo di vetro" scritta da Nina Berberova. Ma quel libro risulta esistere, cercandolo su Internet e nelle librerie on-line, solo che è fuori catalogo da tempo ed è praticamente impossibile trovarlo, se non in qualche libreria sperduta che ancora ne ha una copia.


La Adelphi ha pubblicato solo un primo volume (su 3) da quello che ho capito, Incontri con Anna Achmatova 1938-1941, lo trovi ad esempio qui http://www.liberonweb.com. Cerca CUKOVSKAJA, senza "H".

Myshkin - Martedì, 10 Ottobre 2006, 11:34
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Roberto, ma sei incredibile, riesci a trovare di tutto.
E' la seconda volta che devo ringraziarti per il tuo validissimo aiuto Very Happy
Ho appena ordinato il libro di Lidia Chukovskaya.
Purtroppo per l'altro libro, sembra essere in commercio sì, avevo già visitato quel sito e richiesto quel titolo, ma mi hanno risposto che non era più disponibile.
Grazie mille!

Zarevich - Martedì, 10 Ottobre 2006, 11:35
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Perchè "CUkovskaja? Lei è Ciukovskaja Чуковская

Zarevich - Martedì, 10 Ottobre 2006, 11:43
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Ragazzi! Suo padre, Kornej Ciukovskij era uno scrittore eccelente!!! E' famosissimo. Lo scrittore che scriveva i libri per i bambini. Ogni russo conosce le sue fiabe in versi.
Mi sembra che esistano le traduzioni in italiano.
Il fatto è che Lidia scrive molto di suo padre. Lui era una persona eccezionale. Sarebbe bello avere anche le sue fiabe per capire tutto quello che scrive Lidia.
Una fiaba di Kornej Ciukovskij si chiama "Tarakànisce" ("Тараканище") cioè "Scrafaggione" (Grande scarafaggio) che è la satira su Stalin con i baffi.
Speriamo che il nostro caro Roberto troverà in internet i libri di Kornej Ciukovskij IN ITALIANO

http://www.litera.ru/stixiya/authors/chukovskij.html

http://www.skazka.com.ru/article/chukovsk/chukovsk.html


Zarevich

Roberto - Martedì, 10 Ottobre 2006, 11:56
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: 
Ragazzi! Suo padre, Kornej Ciukovskij era uno scrittore eccelente!!! E' famosissimo. Lo scrittore che scriveva i libri per i bambini. Ogni russo conosci le sue fiabe in versi.
Mi sembra che esistano le traduzioni in italiano.
Il fatto è che Lidia scrive molto di suo padre. Lui era una persona eccezionale. Sarebbe bello avere anche le sue fiabe per capire tutto quello che scrive Lidia.
Una fiaba di Kornej Ciukovskij si chiama "Tarakànisce" ("Тараканище") cioè "Scrafaggione" (Grande scarafaggio) che è la satira su Stalin con i baffi.
Speriamo che il nostro caro Roberto troverà in internet i libri di Kornej Ciukovskij IN ITALIANO
Zarevich


Se qualcuno è davvero interessato, posso provare a cercarli... ) Per CUKOVSKAJA, è solo un problema di traslitterazione e segni diacritici, in questo caso nella copertina del libro il cognome non è scritto con la lettera "h", ma con la "c" e il segno diacritico sopra. Quando tutto questo passa attraverso il computer in Internet, il segno diacritico "si perde" e rimane Cukovskaja. Ovviamente in questo caso se cerchi "Chu..." o "Ciu..." non trovi niente, il computer è potente ma "stupido". )

Zarevich - Martedì, 10 Ottobre 2006, 11:58
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Sì, sì, lo so caro Roberto

Roberto - Martedì, 10 Ottobre 2006, 12:02
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Myshkin ha scritto: 
Roberto, ma sei incredibile, riesci a trovare di tutto.
E' la seconda volta che devo ringraziarti per il tuo validissimo aiuto Very Happy
Ho appena ordinato il libro di Lidia Chukovskaya.
Purtroppo per l'altro libro, sembra essere in commercio sì, avevo già visitato quel sito e richiesto quel titolo, ma mi hanno risposto che non era più disponibile.
Grazie mille!


Niente! L'altro libro a me risulta in commercio, quindi da qualche parte dovrà pure esserci. Non potresti ordinarlo in una libreria (quelle di mattoni)?

Myshkin - Martedì, 10 Ottobre 2006, 12:06
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Ci ho provato, da Feltrinelli. Dopo un controllo mi hanno detto che è fuori catalogo da diversi anni e non è ordinabile dall'editore. Si può solo trovare come rimanenza presso qualche libreria che ne ha ancora una copia.
Una bella impresa...

Roberto - Martedì, 10 Ottobre 2006, 12:06
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: 
Sì, sì, lo so caro Roberto


Ah... allora domandavi così per prenderci un po' in giro... Smile Per testare il nostro complesso di superiorità di "occidentali"... Smile Ci sono cascato... Confused

Con amicizia,
Roberto

Roberto - Martedì, 10 Ottobre 2006, 12:16
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Myshkin ha scritto: 
Ci ho provato, da Feltrinelli. Dopo un controllo mi hanno detto che è fuori catalogo da diversi anni e non è ordinabile dall'editore. Si può solo trovare come rimanenza presso qualche libreria che ne ha ancora una copia.
Una bella impresa...


Le librerie Feltrinelli hanno ormai una loro "politica" per cui per un libro così non stanno a perdere troppo tempo, meglio vendere un bel po' di copie del "Codice Da Vinci". Io proverei in una libreria meno "prestigiosa" ma meglio disposta verso lettori "rompiscatole" come te, che proprio quel libro lì devono andarsi a cercare, con tutti quelli che ci sono sugli scaffali. Principe Myshkin, l'ultimo di .... (meglio non far nomi) ...non le andrebbe bene, ad esempio? E' un libro anche questo, sa? Guardi, ha le pagine e tutto! E che bella copertina invitante!

Myshkin - Martedì, 10 Ottobre 2006, 12:23
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Ma, non lo so. La verifica sul computer il commesso l'ha fatta davanti ai miei occhi, ed io ho ordinato altre volte da Feltrinelli libri che non erano disponibili. Non mi hanno mai dissuaso, dopo pochi giorni ho sempre avuto quello che cercavo. E poi c'è la conferma di unilibro, che mi hanno risposto la stessa cosa...
Comunque, a questo punto confido nelle tue ottime capacità di ricerca Wink

Roberto - Martedì, 10 Ottobre 2006, 13:07
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Myshkin ha scritto: 
Ma, non lo so. La verifica sul computer il commesso l'ha fatta davanti ai miei occhi, ed io ho ordinato altre volte da Feltrinelli libri che non erano disponibili. Non mi hanno mai dissuaso, dopo pochi giorni ho sempre avuto quello che cercavo. E poi c'è la conferma di unilibro, che mi hanno risposto la stessa cosa...
Comunque, a questo punto confido nelle tue ottime capacità di ricerca Wink


Effettivamente risulta in catalogo ma non disponibile né al momento sono previste ristampe. Qui hai provato? http://www.libreriauniversitaria.it..._Cajkovskij.htm

Myshkin - Martedì, 10 Ottobre 2006, 13:49
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Mi sembra di sì, ma non ne sono sicuro, perciò ho appena scritto loro di confermarmi la disponibiiltà effettiva di quel volume, prima di ordinarlo.
Grazie ancora per le tue ricerche.

Roberto - Sabato, 11 Novembre 2006, 17:35
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Vorrei segnalare questa biografia della poetessa russa Anna Achmatova, appena pubblicata

Anna di tutte le Russie. La vita di Anna Achmatova
Autore Feinstein Elaine
Prezzo di copertina € 19,00
Editore La Tartaruga

Una sintesi tratta dal sito IBS...

Questa è la biografia di Anna Achmatova (1889-1966), grande poetessa russa del secolo scorso. Risalta una figura complessa e affascinante, interprete di un'epoca e di un destino collettivo dalla speranza della prima rivoluzione bolscevica al cupo terrore del periodo staliniano. Nelle foto e nei ritratti di Anna Achmatova appare una bella donna dai tratti nobili e severi, alta e maestosa con un'espressione di infinita tristezza. Il suo primo marito fu ucciso per sospetto tradimento, suo figlio passò molti anni in un lager e vari amici e scrittori suoi contemporanei subirono le persecuzioni del governo di Stalin. Anna è costretta a tacere per un lungo periodo, impara a memoria i suoi versi che possono circolare solo in copie manoscritte perché giudicati lontani dai dettami dell'arte sovietica ufficiale. Soltanto negli ultimi anni della sua vita viene riabilitata, riceve molti premi e onori.



Zarevich - Sabato, 11 Novembre 2006, 17:41
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Feinstein Elaine
Questo nome mi fa paura

Roberto - Sabato, 11 Novembre 2006, 17:54
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Perché? Rolling Eyes

Roberto

Zarevich - Domenica, 12 Novembre 2006, 19:11
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Non so spiegarti, caro Roberto.
Temo che sia un’ordinaria monografia di cattivo gusto, con dei sospiri e dei pianti convulsi.
In poche parole … per il pubblico occidentale con grande assortimento di Stalin, Beria, comunisti, gulag ecc.
Di solito nelle simili monografie “il personaggio” è assente.
Suppongo che in questa monografia sia assente anche Akhmatova stessa.

Il marito di Anna Akhmatova era il grande poeta Nikolaj Gumilèv 1886-1921 Николай Гумилёв, messo al muro dai bolshevik’s.
Ti vorrei presentare una sua poesia
Однообразные мелькают
Всё с той же болью дни мои,
Как будто розы опадают
И умирают соловьи.

Но и она печальна тоже,
Мне приказавшая любовь,
И под её атласной кожей
Бежит отравленная кровь.

И если я живу на свете,
То лишь из-за одной мечты:
Мы оба, как слепые дети,
Пойдём на горные хребты,

Туда, где бродят только козы,
В мир самых белых облаков,
Искать увянувшие розы
И слушать мёртвых соловьёв.
1917

Anonymous - Lunedì, 13 Novembre 2006, 09:35
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
le poesie di Anna Acmatova sono belle, la mia vicina, una donna anziana per esempio la conosceva di persona e ha raccontato delle cose molto curiose. Poi se non sbaglio Acmatova aveva una relazione con Amedeo Modiliani (coregetemi se hoscritto male il cognome). Ma personalmente a me piacciono di piu` le poesie di Marina Zvetaeva. Sono piu` forti, piu` significativi e originali, conosco parecchi a memoria. Mi piaccono molti versi del cosidetto Secolo d`Argento della poesia russam vari autori.

Roberto - Lunedì, 13 Novembre 2006, 11:27
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Mariula ha scritto: [Visualizza Messaggio]
le poesie di Anna Acmatova sono belle, la mia vicina, una donna anziana per esempio la conosceva di persona e ha raccontato delle cose molto curiose. Poi se non sbaglio Acmatova aveva una relazione con Amedeo Modiliani (coregetemi se hoscritto male il cognome). Ma personalmente a me piacciono di piu` le poesie di Marina Zvetaeva. Sono piu` forti, piu` significativi e originali, conosco parecchi a memoria. Mi piaccono molti versi del cosidetto Secolo d`Argento della poesia russam vari autori.


E' vero che è stata molto amica di ModiGliani, ma se abbia avuto proprio una relazione non lo so... su questo sito http://www.larici.it/culturadellest...atova/index.htm ho trovato che:

Lo stesso anno (1910, anno in cui sposò Gumilëv) l’Achmatova tornò a Parigi e la sua amicizia con Modigliani si consolidò: passavano lunghe ore sulle panchine del Lussemburgo, a leggere e a recitare a due voci i poeti francesi: Verlaine, Laforgue, Mallarmé, Baudelaire, lieti di ricordare le stesse poesie. Modigliani si rammaricava di non poter leggere le poesie dell’Achmatova, ma non le chiese mai di posare per un ritratto, eseguì a memoria sedici disegni che la ritraevano in varie pose e glieli mandò in Russia (purtroppo andarono perduti durante la rivoluzione, salvo uno che l’Achmatova tenne carissimo).

Il disegno "sopravvissuto" dovrebbe essere questo:
http://www.larici.it/culturadellest.../achmatova2.jpg

Roberto

Roberto - Lunedì, 13 Novembre 2006, 11:31
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non so spiegarti, caro Roberto.
Temo che sia un’ordinaria monografia di cattivo gusto, con dei sospiri e dei pianti convulsi.
In poche parole … per il pubblico occidentale con grande assortimento di Stalin, Beria, comunisti, gulag ecc.
Di solito nelle simili monografie “il personaggio” è assente.
Suppongo che in questa monografia sia assente anche Akhmatova stessa.


Non saprei, Zarevich, non avendo letto il libro... In un certo senso spero che tu ti sbagli, la casa editrice che ha pubblicato questa biografia è una casa editrice "seria"... D'altra parte non comprendo fino in fondo quello che vuoi dire, nel senso che nessun "personaggio" è separabile dalla Storia in cui gli è toccato vivere...

Grazie per la poesia!

Roberto

Roberto - Lunedì, 13 Novembre 2006, 11:42
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Однообразные мелькают
Всё с той же болью дни мои,
Как будто розы опадают
И умирают соловьи.

Но и она печальна тоже,
Мне приказавшая любовь,
И под её атласной кожей
Бежит отравленная кровь.

И если я живу на свете,
То лишь из-за одной мечты:
Мы оба, как слепые дети,
Пойдём на горные хребты,

Туда, где бродят только козы,
В мир самых белых облаков,
Искать увянувшие розы
И слушать мёртвых соловьёв.
1917


Si susseguono monotoni i miei giorni
Dallo stesso dolore accompagnati
Come morissero usignoli a stormi
Come cadessero rose ormai appassite

..............................................

Roberto - Lunedì, 13 Novembre 2006, 12:49
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Однообразные мелькают
Всё с той же болью дни мои,
Как будто розы опадают
И умирают соловьи.

Но и она печальна тоже,
Мне приказавшая любовь,
И под её атласной кожей
Бежит отравленная кровь.

И если я живу на свете,
То лишь из-за одной мечты:
Мы оба, как слепые дети,
Пойдём на горные хребты,

Туда, где бродят только козы,
В мир самых белых облаков,
Искать увянувшие розы
И слушать мёртвых соловьёв.
1917


Si susseguono monotoni i miei giorni
Dallo stesso dolore accompagnati
Come morissero usignoli a stormi
Come cadessero rose ormai sfiorite

Ma anche lei dirsi non può lieta
L'amore che legge m'ha dettato
E sotto la sua pelle come seta
Ora scorre sangue amareggiato

............................................

Roberto - Lunedì, 13 Novembre 2006, 13:07
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Однообразные мелькают
Всё с той же болью дни мои,
Как будто розы опадают
И умирают соловьи.

Но и она печальна тоже,
Мне приказавшая любовь,
И под её атласной кожей
Бежит отравленная кровь.

И если я живу на свете,
То лишь из-за одной мечты:
Мы оба, как слепые дети,
Пойдём на горные хребты,

Туда, где бродят только козы,
В мир самых белых облаков,
Искать увянувшие розы
И слушать мёртвых соловьёв.
1917


Si susseguono monotoni i miei giorni
Dallo stesso dolore accompagnati
Come morissero usignoli a stormi
Come cadessero rose ormai sfiorite

Ma anche lei dirsi non può lieta
L'amore che legge m'ha dettato
E sotto la sua pelle come seta
Ora scorre sangue amareggiato

E se io a questo mondo ancora sono
E' soltanto perché un sogno vedo
Di noi due, bimbi che non vedono,
Che per crine montuose ce ne andremo

E dove vagano soltanto le gazzelle
Quelle rose sfiorite cercheremo
E nella pace delle nuvole più bianche
Noi quei morti usignoli ascolteremo

(fare in fretta, fare in fretta... non sopporto queste parole)

Roberto

Zarevich - Lunedì, 13 Novembre 2006, 13:41
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Caro Roberto!
Bello, è molto bello!
E dove vagano soltanto le gazzelle
Quelle rose sfiorite cercheremo
E nella pace delle nuvole più bianche
Noi quei morti usignoli ascolteremo

La tua traduzione è davvero bella

Argonauta - Lunedì, 13 Novembre 2006, 13:59
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Roberto ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Il disegno "sopravvissuto" dovrebbe essere questo:
http://www.larici.it/culturadellest.../achmatova2.jpg

Roberto

E adesso dove si trova?

Anonymous - Lunedì, 13 Novembre 2006, 14:51
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Ho riconosciuto le parole !!! proprio ieri ho sentito cantare questo romanzo da Larisa Dolina e Nikolay Noskov, pure la musica e` bella !!!
Questo disegno di Modigliani pure e` famoso, in pochi righe una immagine impressionante. Rolling Eyes

Anonymous - Lunedì, 13 Novembre 2006, 14:54
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Roberto, ma sei bravissimo !

Zarevich - Lunedì, 13 Novembre 2006, 14:57
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Roberto è bravissimo sempre
Come bello ha tradotto la poesia di Gumilev

Roberto - Lunedì, 13 Novembre 2006, 15:50
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Dove si trova il disegno proprio non lo so... Per la traduzione... не знаю... мне так не кажется... я всегда недоволен... le gazzelle in realtà sarebbero "capre"... che però non è molto poetico... poi ho trovato che esiste anche la gazzella di montagna... non sono sicuro d'aver capito bene "Мне приказавшая любовь"... che significa?

Roberto

Zarevich - Lunedì, 13 Novembre 2006, 21:16
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
http://www.hrono.ru/img/kartiny/ahmatova.jpg
Anna Akhmàtova

Zarevich - Lunedì, 13 Novembre 2006, 21:36
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Но и она печальна тоже,
Мне приказавшая любовь,

Nella tua traduzione:
Ma anche lei dirsi non può lieta
L'amore che legge m'ha dettato


Мне приказавшая любовь,
Lei la quale mi ha comandato di amare

Zarevich - Lunedì, 13 Novembre 2006, 21:43
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Questi disegni di Modigliani “ANNA AKHMATOVA” si trovano al Museo di Akhmatova a San Pietroburgo. Ce ne sono molti.

Roberto - Martedì, 14 Novembre 2006, 08:15
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Questi disegni di Modigliani “ANNA AKHMATOVA” si trovano al Museo di Akhmatova a San Pietroburgo. Ce ne sono molti.


Ma allora non è vero che sono andati perduti?

Roberto

Roberto - Martedì, 14 Novembre 2006, 08:16
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Но и она печальна тоже,
Мне приказавшая любовь,

Nella tua traduzione:
Ma anche lei dirsi non può lieta
L'amore che legge m'ha dettato


Мне приказавшая любовь,
Lei la quale mi ha comandato di amare


Grazie Zarevich! Diciamo che pressappoco ho tradotto così... :???:

Roberto

Zarevich - Martedì, 05 Dicembre 2006, 22:28
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Caro kniaz! Tu hai già ricevuto i libri ordinati?

Angelo di fuoco - Mercoledì, 06 Dicembre 2006, 00:10
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Perchè "CUkovskaja? Lei è Ciukovskaja Чуковская
Suppongo che sia sottinteso lo haček: Čukovskaja.

Myshkin - Mercoledì, 06 Dicembre 2006, 07:33
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Zarevich ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Caro kniaz! Tu hai già ricevuto i libri ordinati?


Si, Zarevich, tutti i libri che ho cercato li ho ormai a casa, ad eccezione de "Il ragazzo di vetro". Sono tutti arrivati, ora devo solo trovare il tempo di leggerli, e non è poco.

Zarevich - Venerdì, 15 Giugno 2007, 13:33
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Boris Nòssik (Борис Носик)
«Anna e Amedeo» («Анна и Амедео»)
«Storia dell’amore segreto di Akhmàtova e Modigliani ossia un Disegno in interno»
(«История тайной любви Ахматовой и Модильяни, или Рисунок в интерьере»)
Casa Editrice “VARGIUS” Mosca 2005 (pagine 256)

Il romanzo documentario «Anna e Amedeo» («Анна и Амедео») del celebre letterato russo vissuto a Parigi, dell’autore della prima biografia di Vladimir Nabokov - Boris Nòssik (Борис Носик).
L’autore ricrea una storia dei rapporti reciproci e dell’amore segreto di Anna Akhmatova e Amedeo Modigliani.
La grande Akhmatova …
Il grande Modigliani …
Il loro amore era fugace. Non possono i due grandi essere insieme.
Negli anni ‘60, nella fine della vita Anna Akhmatova ha visitato per l’ultima volta Parigi e stando davanti al palazzo in cui allora era felice, disse: “Ecco la mia finestra al terzo piano …. quante volte lui c’era qui …”
Un anno dopo Anna Akhmatova morì (1966) in un ospedale di Mosca portando via per sempre un segreto dell’amore ….
Image

Myshkin - Venerdì, 15 Giugno 2007, 13:43
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Bello, intrigante, con il fascino del mistero che non potrà mai essere svelato completamente...

Mi fa venire in mente il Ritratto di Aleksandra Strùjskaja di Fiodor Ròkotov, nella bellissima illustrazione fattane da Nikita Mikhalkov, in cui si immagina un segreto dialogo d'amore tra il pittore e la bella dama ritratta.

Lo schiaccianoci - Sabato, 10 Novembre 2007, 15:48
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Questa settimana per la prima volta sono riuscita a visitare il Museo-appartamento di Anna Andreevna Achmatova nella Casa sulla Fontanka a San Pietroburgo. In questa casa Anna Andreevna (1889 - 1966) visse per circa 30 anni in un’appartamento al secondo piano, che apparteneva allora a Nikolai Nikolaevich Punin (suo futuro marito). Presentamente un’ala dell’incantevole Palazzo Sheremetiev (1750-1755) ospita un affascinante museo letterario-commemorativo di Anna Achmatova e della sua epoca.

Nell’appartamento al secondo piano sono conservati vari oggetti appartenuti alla poetessa (compreso il suo ritratto eseguito da Amedeo Modigliani) e il suo carteggio con gli altri scrittori e poeti. E’ una visita interessante, anche perché offre l’opportunità di vedere l’interno di un’appartamento della prima metà del XX secolo, con tanto di arredi.
Nella casa stessa e nel giardino della casa regna un’atmosfera tranquilla e meditativa. Anna Andreevna definiva il giardino della casa sulla Fontanka magico e diceva che qui arrivano le ombre della storia pietroburghese!

Il 5 marzo 2006 nel giardino accanto alla casa sulla Fontanka è stato inaugurato un monumento ad Anna Andreevna Achmatova (l'inaugurazione di cui è stata fatta coincidere col quarantesimo anniversario della morte della poetessa).

Il sito ufficiale del Museo letterario statale - Memoriale Anna Achmatova nella Casa sulla Fontanka (Государственный литературно-мемориальный музей Анны Ахматовой в Фонтанном доме) in inglese e russo http://www.akhmatova.spb.ru

Lo schiaccianoci - Sabato, 10 Novembre 2007, 15:49
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Музей Анны Ахматовой в Фонтанном Доме расположен в центре Петербурга, в Южном флигеле Шереметевского дворца.

Шереметевский дворец (1750-1755, арх. Савва Чевакинский и Федор Аргунов), один из красивейших петербургских особняков XVIII века, парадным фасадом выходит на Фонтанку. Отсюда второе название дворца – Фонтанный Дом.
Участок, на котором сооружен дворец, пожалован Петром I его сподвижнику, фельдмаршалу графу Борису Петровичу Шереметеву. Уже с конца XVIII в. дворец становится центром театральной и музыкальной жизни Петербурга. В столице был хорошо известен великолепный театр, труппа которого состояла из крепостных. С этим домом связана романтическая история любви графа Николая Петровича Шереметева и его крепостной актрисы, певицы Прасковьи Ковалевой-Жемчуговой, позже графини Шереметевой.
Шереметевы владели дворцом более 150 лет. В 1918 последний владелец дворца Сергей Шереметев передал свой дом со всеми художественными коллекциями советскому государству. В последующие годы его занимали разные учреждения и организации, в результате чего художественное убранство интерьеров было утрачено. Однако, северные ворота дома до сих пор украшает герб рода Шереметевых с девизом «Deus conservat omnia» (Бог сохраняет все).

Судьба несколько раз приводила Ахматову в это место. В ее записных книжках сохранилась ироничная строчка: «Мои жилища. Дворцы и нищая жизнь в них». С 1918 по 1920 год она жила в северном флигеле дворца со своим вторым мужем – востоковедом, переводчиком и поэтом Владимиром Казимировичем Шилейко, учителем внуков последнего графа Шереметева.
В начале 1920-х часть квартиры в южном флигеле, на третьем этаже, была предоставлена комиссару Русского музея и Эрмитажа Николаю Николаевичу Пунину, который в это время стал самым близким для Ахматовой человеком. 19 октября 1922 года она впервые поднялась к нему домой по старой лестнице, выложенной лещадной плитой XIX века.

Литературно - мемориальный музей, посвящённый Анне Андреевне Ахматовой (которая прожила в Фонтанном доме значительную часть своей жизни (с сер. 20 - х и до 1952 г., за вычетом блокадных лет), был открыт в 1989 г., к столетию со дня рождения поэтессы, и стал первым музеем, посвященным тем представителям ахматовского поколения, которые пытались сохранить свой мир, свою личность в условиях тоталитарного государства.
Период пребывания Анны Андреевны Ахматовой в стенах дворца – в общей сложности более трех десятков лет – включил в себя и первые послереволюционные годы, аресты сына и мужа, и начало Великой отечественной войны, и ждановское постановление 1946 года. Фонтанный Дом сыграл огромную роль в жизни Ахматовой, стал важным мотивом ее творчества и сценой ее главного произведения – «Поэмы без героя».
Новое экспозиционное решение 2003 года делит музейное пространство на две части: мемориальную, возвращающую квартире Пуниных - Ахматовой облик 1920-х - 1940-х годов, и литературно-историческую, подчиненную иной экспозиционной логике – sub specie aeternitis (под углом зрения вечности), или – "Я помню все в одно и то же время" (Ахматова).

Zarevich - Sabato, 10 Novembre 2007, 16:01
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Che sorpresa! Io da tempo non sono stato a Pietroburgo. Spero di visitarla l’anno prossimo e senz’altro visiterò questo Museo.
Ti sono molto riconoscente per la tua informazione. Grazie!

Lo schiaccianoci - Sabato, 10 Novembre 2007, 16:21
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
A dir il vero anch’io non ci sono stata da tempo! Questa settimana ho avuto un viaggio d’affari a San Pietrorburgo per due giorni e ne ho approfittato per visitare la Casa sulla Fontanka ed andare a teatro. Smile

Zarevich - Sabato, 10 Novembre 2007, 16:22
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Che teatro hai visitato a Pietroburgo e cosa ci hai visto?

Lo schiaccianoci - Sabato, 10 Novembre 2007, 16:32
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Ho visto “Boris Godunov” al Teatro Mariinskij

Zarevich - Sabato, 10 Novembre 2007, 16:38
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Davvero!!??? Dovresti scrivere sul forum! Te ne prego! Per favore!

Lo schiaccianoci - Sabato, 10 Novembre 2007, 17:34
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Caro Zarevich, temo che il mio italiano sia piuttosto limitato per scrivere sull'opera lirica di Modest Musorgskij! Mi dispiace! Posso soltanto dire che la versione d'autore del 1869 che danno al Mariinskij mi è sembrata un po’ tirata troppo per le lunghe!))

Mi interessa sapere tanto però se Lei abbia visto quell’allestimento di Boris Godunov al Teatro Mariinskij e come l’abbia trovato?

Angelo di fuoco - Domenica, 11 Novembre 2007, 02:43
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Cara Schiaccianoci, non temere di scrivere sull'opera lirica, il tuo italiano è ottimo e son sicuro che te la caverai benissimo. Aspettiamo il tuo resoconto della tua visita al teatro!

Myshkin - Domenica, 11 Novembre 2007, 09:30
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Mi associo ad Angelo di Fuoco, cara Schiaccianoci.
Il tuo italiano non ha bisogno dei nostri complimenti, è davvero di un ottimo livello, e i tuoi post sono sempre chiari e corretti, oltre che interessanti.
Sappiamo che puoi farlo, non sottovalutarti. Thumbup

Lo schiaccianoci - Domenica, 11 Novembre 2007, 12:10
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Angelo, Principe!!! Vi ringrazio di cuore dell'appoggio!!! Siete molto gentili!!!
Forse cercerò di scrivere qualche cosa su “Boris Godunov” un giorno!

Cari saluti!!!
Lo Schiaccianoci

Zarevich - Domenica, 22 Giugno 2008, 18:54
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
«AKHMATOVA SENZA LUCENTEZZA»
«АХМАТОВА БЕЗ ГЛЯНЦА»
A cura di Pavel Fòkin
Составитель: Павел Фокин
Casa Editrice «AMPHORA» San Pietroburgo 2007 (Pagine 473)
Издательство «АМФОРА» Санкт-Петербург 2007

Nel libro sono pubblicati dei brani dai ricordi delle persone che conoscevano personalmente Anna Akhmatova ed anche gli appunti del diario della poetessa stessa. Il sembiante di Akhmatova costantemente si biforca. Ora è una «canzonatrice di Zàrskoje Selò», ora una «lebbrosa», ora una «peccatrice allegra», ora «una prefica afflitta».

ANNA AKHMATOVA (АННА АХМАТОВА 1889-1966), è stata una poetessa russa. Non amava l'appellativo di poetessa, perciò preferiva farsi definire poeta, al maschile. Fu moglie dal 1910 al 1918 di Nikolaj Gumilèv (Николай Гумилёв). Fece parte della Corporazione dei poeti, un gruppo acmeista fondato e guidato dal marito. Compose la prima opera, «La sera», nel 1912, alla quale seguì «Il rosario» nel 1914, caratterizzate entrambe da un'intima delicatezza. «Lo stormo bianco» (1917), «Piantaggine» (1921) ed «Anno Domini MCMXXI» (1922) sono raccolte di versi ispirate dal nostalgico ricordo dell'esperienza biografica, che spesso assumono quasi la cadenza di una preghiera.

Anna Akhmatova, impotente e potente, altezzosa e semplice. La pietroburghese e la moscovita. L’interlocutrice di Dante e Pushkin. La moglie senza marito. La madre senza figlio. Anna Akhmatova è la dualità della Russia stessa: della Russia d’oro di Pushkin e della Russia crepuscolare di Dostojevskij.

Myshkin - Lunedì, 23 Giugno 2008, 13:30
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
L'autore di questi libri, Pavel Fòkin, deve essere un profondo conoscitore della letteratura russa dei secoli XIX e XX, per scrivere una tale serie di approfondimenti su altrettanti importanti autori come Gogol, Dostojevskij, Lermontov, Akhmatova, ed altri ancora, immagino.

Zarevich - Lunedì, 23 Giugno 2008, 13:40
Oggetto: Re: «AKHMATOVA SENZA LUCENTEZZA»
Pavel Fokin è il famoso filologo e critico di letteratura russa, abbastanza giovane, nato in 1966. È l’autore dei numerosi lavori letterari e filologici.

Myshkin - Lunedì, 23 Giugno 2008, 14:01
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Giovane, ma piuttosto preparato, direi!

Myshkin - Lunedì, 23 Giugno 2008, 14:28
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Ho capito. Il suo libro su Dostojevskij - ad esempio - non ha probabilmente lo stesso approccio di Merezhkovskij o di Berdjaev.
Ma è lo stesso un'interessante raccolta di materiali e testimonianze che aiutano a farne un ritratto.
Immagino comunque che, oltre al materiale raccolto e pubblicato nei libri, ci siano anche articoli o comunque considerazioni personali dell'autore.

Zarevich - Lunedì, 23 Giugno 2008, 14:38
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
In generale Pavel Fokin è specializzato in Dostojevskij. Ha scritto ed ha pubblicato molti articoli e lavori monografici dedicati a Fiodor Mikhajlovich. In russo si può dire «достоевсковèд» cioè uno specialista in Dostojevskij. È un critico letterario molto famoso e di talento. Oltre ai libri dedicati a Lermontov, Dostojevskij, Gogol ed Akhmatova, lui ha fatto anche il libro «PUSHKIN SENZA LUCENTEZZA» («ПУШКИН БЕЗ ГЛЯНЦА»).

Myshkin - Lunedì, 23 Giugno 2008, 14:41
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Si può dire che Dostojevskij è la figura letteraria su cui sono stati scritti più libri, saggi, critiche, articoli, trattati, ricerche filologiche, filosofiche, teologiche.... ?
Forse solo Shakespeare può vantare un numero simile di scritti dedicati alla sua opera.

Shelburn - Giovedì, 03 Luglio 2008, 22:13
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Dove si possono acquistare questi libri ?

Lo schiaccianoci - Martedì, 27 Luglio 2010, 18:18
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
L’attrice Alla Demidova recita le poesie di Anna Achmatova (А́нна Ахма́това, 1889-1966)
Актриса Алла Демидова читает стихи Анны Ахматовой (1889-1966)


Link

Анна Ахматова «Я научилась просто, мудро жить» (1912)

Я научилась просто, мудро жить,
Смотреть на небо и молиться Богу,
И долго перед вечером бродить,
Чтоб утомить ненужную тревогу.

Когда шуршат в овраге лопухи
И никнет гроздь рябины желто-красной,
Слагаю я веселые стихи
О жизни тленной, тленной и прекрасной.

Я возвращаюсь. Лижет мне ладонь
Пушистый кот, мурлыкает умильней,
И яркий загорается огонь
На башенке озерной лесопильни.

Лишь изредка прорезывает тишь
Крик аиста, слетевшего на крышу.
И если в дверь мою ты постучишь,
Мне кажется, я даже не услышу.

Anna Achmatova “Ho appreso a vivere semplice e saggia” (1912)

Ho appreso a vivere semplice e saggia,
a guardare il cielo, a pregare Iddio,
e a vagare a lungo innanzi sera,
per fiaccare un’inutile angoscia.

Quando nel fosso preme la lappola
e il sorbo giallo-rosso piega i grappoli,
compongo versi colmi di allegria
sulla vita caduca, caduca e bellissima.

Ritorno. Un gatto piumoso mi lecca
il palmo, fa le fusa più amoroso,
e un fuoco vivido divampa al lago
sulla torretta della segheria.

Solo di rado un grido di cicogna,
volata fino al tetto, squarcia il silenzio.
E se tu busserai alla mia porta,
mi sembra, non sentirò nemmeno.

(trad. di M. Colucci)

Anna Akhmatova “A simple way of life I've learned and wise” (1912)

A simple way of life I've learned and wise:
I watch the sky, and pray to God, and daily,
To tire distress, with promptitude unfailing
Take long, long walks before the evening dies.

When burdocks stir and sigh in the ravine
And rowans droop and bow their branches meekly,
I make up cheerful verses and serene
Of life, sweet life that passes all too quickly.

At home, the cat licks at my hand and fills
The quiet room with pleased and happy purring.
Up in the tower of the sawing mill
A single bright and steady light is burning.

A stork nests on the roof; its cry is queer
And rends the pregnant hush, deep and bewitching.
If at my door you knock, I will not hear:
The sound will die away and never reach me.

Lo schiaccianoci - Martedì, 27 Luglio 2010, 18:20
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»

Link

Анна Ахматова «Есть три эпохи у воспоминаний» (1945)

Есть три эпохи у воспоминаний.
И первая - как бы вчерашний день.
Душа под сводом их благословенным,
И тело в их блаженствует тени.
Еще не замер смех, струятся слезы,
Пятно чернил не стерто со стола -
И, как печать на сердце, поцелуй,
Единственный, прощальный, незабвенный...
Но это продолжается недолго...
Уже не свод над головой, а где-то
В глухом предместье дом уединенный,
Где холодно зимой, а летом жарко,
Где есть паук и пыль на всем лежит,
Где истлевают пламенные письма,
Исподтишка меняются портреты,
Куда как на могилу ходят люди,
А возвратившись, моют руки с мылом,
И стряхивают беглую слезинку
С усталых век - и тяжело вздыхают...
Но тикают часы, весна сменяет
Одна другую, розовеет небо,
Меняются названья городов,
И нет уже свидетелей событий,
И не с кем плакать, не с кем вспоминать.
И медленно от нас уходят тени,
Которых мы уже не призываем,
Возврат которых был бы страшен нам.
И, раз проснувшись, видим, что забыли
Мы даже путь в тот дом уединенный,
И задыхаясь от стыда и гнева,
Бежим туда, но (как во сне бывает)
Там все другое: люди, вещи, стены,
И нас никто не знает - мы чужие.
Мы не туда попали... Боже мой!
И вот когда горчайшее приходит:
Мы сознаем, что не могли б вместить
То прошлое в границы нашей жизни,
И нам оно почти что так же чуждо,
Как нашему соседу по квартире,
Что тех, кто умер, мы бы не узнали,
А те, с кем нам разлуку Бог послал,
Прекрасно обошлись без нас - и даже
Все к лучшему...

Anna Akhmatova “There Are Three Periods of Memory” (1945)

There are three periods of memory.
The first of them is like a yesterday,
The soul basks in the blessings of their vault,
The body takes its glory in their shade.
Laughter has not yet passed away, tears gush,
The blot is not yet bleached out of the desk,
The kiss, like a heart's seal, is terminal,
Is singular and unforgettable...
But this does not last long before the vault
Has vanished overhead. And in some backwoods
Neighborhood, in a solitary house
Where summers leave the winters' chill warmed over,
Where spiders weave, where all things are in dust,
Where lovestruck letters lead a crumbling half-life,
Sly portraits change into their different selves
Where people go as if to their own grave,
Soaping their fingers pure as they go back
Wiping a fleeting fear out like a sty
From laden eyes, breathing a burdened sigh...
But time, the clock, is ticking and one spring
Yields to another as the skies are flushed,
The cities roll through names, and none remain
As witnesses to what exactly happened.
Gone are the folk we'd weep or reminisce with.
And slowly then the shades go off from us,
Shades we no longer care to summon back,
Whose reemergence would be terrible.
And once we wake we note how we've forgotten
The path back to that solitary house
And, gasping from the anger and the shame,
We bolt there but (as usual in dreams)
It has all changed: the folk, the walls, the things,
And no one knows us there where we are foreign.
A wrong turn took us elsewhere. God almighty!
We come to the most caustic thought of all:
We come to know that we could never fit
The past into the margins of this life,
A past almost as alien to us
As to the folk next door, we do not know
The dear departed from a stranger, people
That God saw fit to separate from us
Did fine without us. Now we even know
That all is for the best....

Myshkin - Giovedì, 06 Gennaio 2011, 16:46
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
di Aleksej Kara-Murza


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Anna Andreeevna Achmatova (pseudonimo di Gorenko, Bol’šoj Fontan, sobborghi di Odessa, 23 giugno 1889 — Domodedovo, sobborghi di Mosca, 5 marzo 1966) poetessa, traduttrice, critico letterario.
Agli esordi fu legata al movimento dell’acmeismo fondato da Nilolaj Gumilёv. Tra le più alte voci della poesia russa del XX secolo. Autrice tra l’altro delle raccolte Sera (1912), Rosario (1914), Stormo bianco (1917), Piantaggine, Anno Domini MCMXXI (1921). Negli anni della maturità comporrà il tragico Requiem e il Poema senza eroe. Molteplici sono i suoi contatti con l’Italia e la cultura italiana. Frequentò a Parigi Modigliani, che la ritrasse in una serie di celebri schizzi.

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Nikolaj Stepanovič Gumilёv (Kronštadt, 3 aprile 1886 – fucilato nei pressi di Pietrogrado nel 1921), poeta, drammaturgo, viaggiatore ed esploratore. Fondatore dell’acmeismo e animatore a Pietroburgo della Corporazione dei Poeti. Fu tra i massimi rappresentanti della poesia russa del “Secolo d’argento”. Tra le sue raccolte La faretra (1916) e La colonna di fuoco (1921). Dedicò significativi testi poetici all’Italia.

Il 16 aprile 1912 Anna Achmatova e Nikolaj Gumilёv, che si erano sposati nella primavera del 1910, lasciarono Carskoe Selo, dove avevano trascorso l’inverno e intrapresero un viaggio in Svizzera e in Italia. Nella sua autobiografia Korotko o sebe (Brevemente su me stessa) l’Achmatova scriveva: “Nel 1912 visitai l’Italia settentrionale (Genova, Pisa, Firenze, Bologna, Padova, Venezia). La pittura e l’architettura italiane produssero su di me un’enorme impressione, alla stregua di un sogno che si ricordi per tutta la vita”.

A Firenze tra l’Achmatova e Gumilёv doveva esservi stato uno screzio la cui ragione, un “sogno fiorentino” di Gumilёv, veniva menzionata nelle lettere. Anna Andreevna, prossima al parto, aveva preceduto Gumilёv a Pietroburgo ed egli al suo ritorno dall’Italia, oltre a ricordare l’episodio in una lettera, gli aveva dedicato addirittura una celebra lirica dal titolo Son (Il sogno).
Così l’episodio è rievocato da Gumilёv nella sua lettera: “Vivo qui in semplicità, serenamente, praticamente senza libri, alternando l’eterna grammatica di inglese a quella d’italiano. Già riesco a leggere Dante… Benché avessi diffidato me stesso dallo scrivere sui sogni, ho composto una lirica sul sogno che, se ti ricordi, avevo fatto in Italia, a Firenze”.

Nell’aprile del 1918 l’Achmatova e Gumilёv divorziarono. Nikolaj Stepanovič Gumilёv, accusato di aver preso parte a un complotto antisovietico, venne fucilato dai bolscevichi vicino a Pietrogrado.
Nella produzione Achmatoviana il ricordo di Gumilёv e di Firenze furono sempre indissolubilmente legati al tema di Dante, il poeta in esilio. Per il cinquantennale della nascita di Gumilёv, nell’agosto del 1936, l’Achmatova compose la lirica Dante:


Citazione:
Dante (1936)

Persino da morto egli non fece ritorno
alla vecchia sua Firenze.
A lui che partendo non si volse indietro
elevo questo canto.
La torcia, la notte, l’ultimo abbraccio,
oltre la soglia, il selvaggio urlo del destino.

Dall’inferno la maledisse
e in paradiso non poté scordarla,
ma scalzo, avvolto in una veste da penitente,
in mano il cero acceso non attraversò
la sua Firenze agognata,
spergiura, meschina, tanto a lungo attesa…


Com’è risaputo, Anna Achmatova possedeva un’eccellente conoscenza dell’italiano, leggeva Dante in lingua originale, e sapeva a memoria molte terzine della Divina Commedia. Negli anni della guerra, durante l’evacuazione a Taškent, amava leggere Dante agli amici in italiano.
Quando a Taormina nel dicembre del 1964 venne insignita del premio letterario Etna-Taormina, tra i doni che ricevette vi fu anche un’elegante edizione della Divina Commedia con illustrazioni del Botticelli. Come ringraziamento l’Achmatova lesse la sua lirica Muza (La musa), composta a Leningrado nel 1924:

Citazione:
Musa (1924)

Quando di notte attendo ch’ella giunga,
è come se la vita fosse appesa a un filo.
Che sono gli onori, la giovinezza, la libertà,
di fronte a quell’ospite cara, allo zufolo che stringe?
Ed ecco che è venuta. Scostato il velo,
mi ha guardato con attenzione.
Le dico: “Dettasti tu a Dante
le pagine dell’Inferno?” Risponde: “Io”.


Anna Achmatova comparve l’ultima volta in pubblico il 19 ottobre 1965; in quell’occasione lesse al teatro Bol’šoj il suo Slovo o Dante (Discorso su Dante): “Sono felice di aver oggi in questo giorno solenne l’opportunità di testimoniare quanto questo sublime nome abbia rischiarato tutta la mia vita consapevole e quanto esso s’inscriva, insieme a quello di Shakespeare, un altro genio dell’umanità, sotto il segno da cui scaturì il mio cammino e sempre quel nome sublime, il nome di Dante, era ugualmente incluso nella domanda che io ebbi l’ardire di porre alla Musa… Per tutti coloro che mi furono accanto, il severo Alighieri fu il sommo, inarrivabile Maestro e Gumilёv scorse tra due pire fiorentine ‘l’esule infelice che con passo lento scende all’inferno’. Mentre un altro amico e compagno, Osip Mandel’štam, che tanti anni aveva dedicato allo studio di Dante, scriveva in versi e in prosa uno straordinario trattato come il Discorso su Dante”.

Proprio la sera d’ottobre in cui aveva pronunciato i nomi di quei due poeti proibiti in patria, Gumilёv e Mandel’štam, l’Achmatova fu di nuovo colta da dolori al cuore, avvisaglie di un ennesimo infarto da cui non si sarebbe più ripresa.
Anna Andreeevna Achmatova si spense il 5 marzo 1966 nella casa di cura Domodedovo, nelle vicinanze di Mosca. Dopo la messa funebre, celebrata nella cattedrale di San Nicola a Leningrado, la poetessa fu sepolta nel cimitero di Komarovo.

Cicerin - Giovedì, 06 Gennaio 2011, 22:09
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Quale donna straordinaria fu l'Achmatova...e quali meravigliose poesie scrisse nella sua vita.
Talmente belle e commuoventi che molti russi ne sanno recitare alcune a memoria...
Credo che sia importante ricordare quella che fu senza dubbio una delle più grandi poetesse
moderne, vissuta in epoca di grandi difficoltà sociali e politiche per chi era a quei tempi un artista della
sua levatura.
E bisogna ricordare oltretutto il legame che la Achmatova seppe creare con l'Italia, in primis
con il suo grande amico Amedeo Modigliani, ma anche con tutta una serie di altri intellettuali,
scrittori e artisti europei con i quali ebbe una ricca corrispondenza epistolare. Il tutto in un'epoca
in cui tra Europa e URSS vigeva una rigida cortina di ferro che impediva in ogni modo questo
genere di rapporti e scambi culturali. Se passate da San Pietroburgo, non dimenticate di visitare
la casa-museo dell'Achmatova, sulle rive dell Fontanka. E' una meta obbligata per tutti gli amanti della buona poesia.
Qui di seguito vi propongo alcuni versi della raccolta "Il giunco" e uno dei suoi più famosi ritratti

Последний тост
Я пью за разоренный дом,
За злую жизнь мою,
За одиночество вдвоем,
И за тебя я пью, -
За ложь меня предавших губ,
За мертвый холод глаз,
За то, что мир жесток и груб,
За то, что Бог не спас.


1934


Ultimo brindisi
Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all’inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.

Myshkin - Giovedì, 06 Gennaio 2011, 22:34
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Caro Cicerin, c'è un equivoco.
Questo ritratto di Anna Achmatova non è di Amedeo Modigliani, ma del pittore russo Natan Al'tman (Натан Исаевич Альтман, 1889-1970), fatto nel 1914. Questo quadro si trova al Museo Russo di San Pietroburgo.
http://www.rusmuseum.ru/exhib/lenta...tion675/photos/

Clitocybe nebularis - Venerdì, 07 Gennaio 2011, 04:25
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Myshkin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Caro Cicerin, c'è un equivoco.
Questo ritratto di Anna Achmatova non è di Amedeo Modigliani, ma del pittore russo Natan Al'tman (Натан Исаевич Альтман, 1889-1970), fatto nel 1914. Questo quadro si trova al Museo Russo di San Pietroburgo.
http://www.rusmuseum.ru/exhib/lenta...tion675/photos/


Quadro, anche se non di Modigliani, di eccellente fattura.

Zarevich - Sabato, 21 Marzo 2015, 22:15
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Svetlana Kovalènko Светлана Коваленко
«ANNA AKHMATOVA» «АННА АХМАТОВА»
Serie: «Vita degli Uomini Eccellenti» (ЖЗЛ «Жизнь Замечательных Людей»)
Casa Editrice «Molodaja Gvardia» Mosca 2009 (Pagine 347)
Издательство «Молодая Гвардия» Москва 2009

Светлана Коваленко, известный исследователь судьбы и творчества Анны Ахматовой, доктор филологических наук, предприняла первую попытку жизнеописания поэта для серии «ЖЗЛ».

Zarevich - Martedì, 07 Gennaio 2020, 14:43
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
«ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
«АННА АХМАТОВА: РУССКАЯ ПОЭТЕССА»

Anna Akhmatova Анна Ахматова
«TUTTE LE POESIE E TUTTI I POEMI» in un volume
«СОБРАНИЕ СТИХОТВОРЕНИЙ И ПОЭМ» в одном томе
Casa Editrice «Eksmo» Mosca 2017 (Pagine 752)
Издательство «Эксмо» Москва 2017

Zarevich - Sabato, 09 Gennaio 2021, 13:08
Oggetto: «ANNA AKHMATOVA: LA POETESSA RUSSA»
Anna Akhmatova Анна Ахматова
«HO ACCESO LE CANDELE COSTE…»
«Я ЗАЖГЛА ЗАВЕТНЫЕ СВЕЧИ...»
Casa Editrice «Azbuka» San Pietroburgo 2019 (Pagine 400)
Издательство «Азбука» Петербург 2019

Anna Akhmatova (Анна Ахматова, 1889-1966) è una poetessa il cui lavoro è incondizionatamente classificato tra il fondo d'oro della letteratura russa. «La poesia di Akhmatova per le persone nuove non è quello che è per noi». Questa raccolta comprende poesie del libro «Tempo di esecuzione», che non erano incluse nei libri delle poesie del 1941-1966 e le poesie «Requiem», «La via di tutta la terra» e «Una poesia senza eroe». I testi sono stati verificati con autografi conservati in archivi di stato e collezioni private, nonché con le prime pubblicazioni su periodici. Le peculiarità dell'ortografia dell'autore, la punteggiatura degli originali sono state preservate, il tipo di registrazione delle opere è osservato quando possibile.


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